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LOVE CANAL LA TERRA DEI FUOCHI

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Presentazione sul tema: "LOVE CANAL LA TERRA DEI FUOCHI"— Transcript della presentazione:

1 LOVE CANAL LA TERRA DEI FUOCHI
Lavoro di Francesca Lucchese Caterina Pasetto LOVE CANAL LA TERRA DEI FUOCHI

2 Love Canal

3 disastro

4

5 città

6 Campi

7 Video:http://www. nytimes

8 Love Canal prende il nome da William Love.
Nel 1890 avviò un'impresa per la costruzione di un canale artificiale che collegasse il fiume Niagara al lago Ontario. Si immaginò la creazione di una città-modello chiamata "Model City” composta da parchi e quartieri residenziali lungo le sponde del canale artificiale e del lago Ontario, con la possibilità di produrre grandi quantità di energia idroelettrica per le nascenti industrie della zona. Dopo il 1892, il progetto fu cambiato per comprendere un canale navigabile che aggirasse le cascate del Niagara, quindi iniziò a scavare il canale ed a costruire alcune strade e case.

9 Dal 1920, Niagara Falls iniziò a versare rifiuti urbani nel canale.
Negli anni quaranta la Hooker Electrochemical Company cercò un sito per smaltire le grandi quantità di rifiuti industriali e nel 1942 ottenne dalla Niagara Power and Development Company il permesso di utilizzare il canale. Il canale fu prosciugato e rivestito da uno strato di argilla e la Hooker Chemical iniziò a stoccare fusti di rifiuti industriali. Nel 1947,acquistò la proprietà fondiaria del canale ed una fascia di 21 m di entrambe le rive. La discarica fu attiva fino al 1953. Durante il periodo di attività accolse 21 000 t di sostanze chimiche. Questi fusti vennero seppelliti alla profondità di circa 6,5 m. Dopo il 1953, il canale fu ricoperto di terra e la vegetazione iniziò a ricrescere sull'area di discarica.

10 Quando la discarica venne chiusa, 1953, la città di Niagara Falls era entrata in un periodo di boom economico e la popolazione cresceva rapidamente superando le 90 000 unità. L'ente scolastico di Niagara Falls aveva bisogno di un'area libera per costruire nuove scuole e si rivolse alla Hooker Chemical. La ditta concesse la proprietà del sito alla Niagara Falls School Board per un solo dollaro con una clausola di esonero dalla responsabilità.

11 Nonostante la presenza di rifiuti chimici nel sottosuolo ,il
distretto scolastico iniziò a costruire la "99th Street School" nell'area della discarica. Dopo essere completate nel 1955, le scuole, ospitarono 400 alunni per annualità ed aprirono in contemporanea ad altre scuole più piccole circostanti. Lo stesso anno, un'area di terreno larga circa 8 metri collassò, formando un laghetto in cui i bambini andavano a giocare. Nel 1955, fu aperta un'altra scuola la 93rd Street School a sei isolati di distanza.

12 Nella costruzione delle fogne fu interrotta la membrana
Nel 1957, il comune di Niagara Falls iniziò a costruire il sistema fognario per ottizzare le aree intorno alla discarica. Nella costruzione delle fogne fu interrotta la membrana d'argilla che fungeva da contenimento del bacino della discarica. Le nuove lottizzazioni erano su terreni che non facevano parte dell'accordo tra l'industria chimica ed il distretto scolastico e, così, nessuno dei proprietari venne a conoscenza del passato utilizzo dell'area. Nessun tentativo di controllo dell'inquinamento della falda venne messo in atto.

13 Nel 1962 l'area del Love Canal si allagò, i residenti testimoniarono la presenza di risalite di olio e di liquidi colorati nei cortili delle case e negli scantinati. Nel 1976, due giornalisti della Niagara Falls Gazette effettuarono diverse analisi sulle pompe per lo svuotamento degli scantinati delle case intorno al Love Canal e riscontrarono la presenza di sostanze tossiche. Nel 1978 il reporter Michael Brown riscontrò numerose evidenti malformazioni nei bambini nati nell'area. Consigliò ai residenti di organizzarsi in un comitato di protesta, che fu guidato da Karen Schroeder, una donna la cui una figlia era portatrice di numerosi malformazioni alla nascita (circa dodici). Il dipartimento d'igiene dello stato di New York si interessò del caso rilevando un notevole aumento degli aborti spontanei nella popolazione residente. Brown fece analizzare l'acqua di falda riscontrando la presenza di sostanze altamente tossiche quali le diossine.

14 Il 7 agosto del 1978, il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter annunciò l'istituzione dello stato emergenza federale per il sito, chiese lo stanziamento di fondi federali ed ordino alla Federal Disaster Assistance Agency di assistere la città di Niagara Falls nel bonificare il sito di Love Canal. Carter fece costruire dei canali che convogliavano l'acqua inquinata nelle fogne e fece chiudere gli scantinati contaminati. Nel 2004, dopo l'evacuazione dei residenti e l'abbattimento della maggior parte degli edifici, la zona fu definitivamente chiusa in seguito ad un'opera di confinamento e bonifica.

15 la Occidental Petroleum (che aveva acquisito la Hooker Chemical) fu ritenuta responsabile, le vennero addebitati i costi di bonifica, pur non avendo infranto le leggi allora in vigore, venne considerata responsabile di negligenza nella vendita della discarica al Niagara Falls School Board. La Occidental Petroleum fu citata in giudizio e nel 1995 si accordò per un risarcimento di 129 milioni di dollari. Anche diverse cause civili intentate dai residenti arrivarono ad un accordo economico negli anni seguenti alla scoperta della contaminazione.

16 Le conseguenze Le conseguenze furono di 3 tipi:
Politiche perché il governo dovette spendere molti soldi senza che, quest’azione desse un beneficio cittadino Sociali perché gli abitanti si ammalarono a causa dei rifiuti che risalirono dal terreno causando anche deformazioni nelle generazioni a seguire Ambientali perché il terreno venne inquinato dai rifiuti tossici industriali

17 La Terra dei Fuochi

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19 La cosiddetta “Terra dei fuochi” comprende un’area molto vasta tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. Nel tempo il fenomeno si è esteso in tutta la Campania, giungendo anche nella provincia di Salerno. In questi posti esistono molte discariche abusive, in piena campagna o lungo le strade: quando queste si saturano, per liberare spazio per i rifiuti successivi, vengono appiccati incendi. La maggior parte dei rifiuti che vengono smaltiti in queste zone sono rifiuti speciali.

20 I rifiuti speciali sono quelli derivanti
da attività di demolizione e costruzione , da lavorazioni industriali e artigianali, da attività commerciali o di servizio, da macchinari, combustibili o veicoli a motore.  Il loro  smaltimento  dovrebbe seguire una modalità di trattamento e stoccaggio particolare, proprio per contenere i pericoli ambientali derivanti dalla loro gestione. Lo smaltimento è poi differente a seconda della tipologia di rifiuto. I rifiuti speciali sono la parte più consistente dei rifiuti, circa l’80 per cento dei rifiuti prodotti ogni anno in Italia e, anche i più costosi da smaltire: fino a 600 euro per tonnellata, per i più pericolosi.

21 Oltre al danno ambientale derivante dallo smaltimento illegale, c’è anche quello all’agricoltura, per esempio: il caso delle mozzarelle di bufala provenienti dalle zone a rischio e, quello sanitario. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) i continui smaltimenti illegali di rifiuti, con dispersione di sostanze inquinanti nel suolo e nell’aria, e l’inquinamento di falde idriche utilizzate per l’irrigazione di terreni coltivati, sono in stretta correlazione con l’incremento di diversi tumori. I casi maggiori si registrano, infatti, proprio negli otto comuni con il maggior numero di discariche di rifiuti: Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castelvolturno, Giugliano, Marcianise e Villaricca.

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23 Dal 2001 ad oggi sono state 33 le inchieste per attività organizzata di traffico illecito di rifiuti condotte dalle procure attive nelle due province di Napoli e Caserta. l’Agenzia per l’ambiente della Regione Campania, ha individuato 2 mila siti inquinati. Dal primo gennaio 2012 al 31 agosto 2013 i roghi di rifiuti, materiali plastici, scarti di lavorazione del pellame, stracci sono stati ben 6.034, di cui in provincia di Napoli e in quella di Caserta.

24 La Camorra ha iniziato a occuparsi di rifiuti fin dagli anni Ottanta, prima di quelli urbani, poi di quelli speciali e pericolosi, più redditizi. Infatti in cambio di tangenti e grazie al controllo esercitato sul territorio i clan riuscirono a scaricare illegalmente in Campania rilevantissime quantità di rifiuti, nell’ordine di centinaia di migliaia di tonnellate. la Campania era destinata a diventare una discarica a cielo aperto, di rifiuti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, soprattutto di materiali tossici tra cui piombo, scorie nucleari e materiale acido.

25 Lo stato dovrebbe: *indagare e capire le ragioni che hanno portato amministratori locali ma soprattutto le prefetture di Napoli e Caserta a non lanciare immediatamente l’allarme nazionale su questo crimine di massa, perpetrato quotidianamente e denunciato dagli abitanti. *fermare una volta e per sempre i roghi di rifiuti, che rappresentano ancora una triste realtà della zona. *bonificare i territori con il recupero dei rifiuti tossici che sono stati sotterrati. *incrementare notevolmente i fondi economici a favore del sistema sanitario regionale campano e potenziare le relative strutture di specializzazione oncologica.

26 Le conseguenze le conseguenze sono molto drastiche sia per la
popolazione sia per il terreno perché a causa del fumo tossico che viene prodotto dai rifiuti speciali bruciati, le piantagioni producono frutti contaminati e deformati quindi non commestibili ma soprattutto la popolazione ,respirando i seguenti fumi è più esposta a malattie . Questi problemi però non riguardano solo alla vita cittadina ma anche a quella politica. L’Italia deve anche pagare le cure mediche della gente quindi portano via molti soldi allo Stato.

27 Le cause

28 fine


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