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Le antiche unità di misura
Svolgendo un’ approfondita indagine, ognuno di noi è riuscito a ricavare varie testimonianze sulle diverse unità di misura usate dai nostri nonni, o parenti più anziani nei paesi salentini.
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Ci siamo informati sui diversi strumenti utilizzati nell’ antichità per misurare varie quantità. Ed erano :
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Il “tumulo” che era un recipiente che consisteva in un cilindro di ferro al cui interno, centralmente, era infissa una sbarra di ferro sormontata, in corrispondenza dell'orlo, da una verzella. Il “pìcciolo” era la metà del “tumulo” e conteneva 27 litri all'incirca. Lo “stuppellata”, che valeva anche in questo caso 1/8 di “tumulo”, conteneva dunque 6,8 litri circa.
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Per trasportare l’uva dal campo ai carri i contadini utilizzavano un contenitore in legno posto sulle spalle, che era chiamato comunemente “bigonce”.
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Si usavano le così dette “Statele” per pesare la quantità di olive raccolte e anche per pesare tutti gli altri grossi quantitativi. Esistevano vari tipi: alcune erano formate, sulla parte superiore, da un anello nel quale si faceva attraversare un bastone per poter sostenere l’attrezzo e ai lati da due ceste nelle quali si metteva l’elemento da pesare; altre invece erano costituite da una parte circolare centrale nella quale erano espresse le misure in chilogrammi da una parte, e tonnellate sul lato opposto. A gli estremi di questa erano appesi da una parte un anello che reggeva la struttura e dall’altra da due o più ganci la cui dimensione variava a seconda del quantitativo da pesare.
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Da altre fonti di età più avanzata, siamo venuti a conoscenza della “Sessula” e della “Bascula”;
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la “Sessula” era utilizzata per misurare mezzo chilo, un chilo o altre quantità di farina, grano e altri cereali e variava l’ampiezza a seconda della capacità che doveva contenere; la “Bascula” invece, veniva utilizzata per pesare quantità maggiori ed era costituita da una grande piattaforma sulla quale s’innalzava un’asse con vari pesi all’estremità che si regolavano a seconda del peso, espresso in Chilogrammi o Tonnellate.
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oltre alla “bascula” per misurare delle grandi quantità esisteva uno strumento chiamato “Bilancia triangolare”, utilizzata nelle distillerie per quantificare il peso della grappa.
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Per misurare sostanze liquide esisteva una grande varietà di strumenti; tra questi, documentandoci approfonditamente e ascoltando le testimonianze di prozii e nonni siamo venuti a conoscenza della :
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“Menza” che conteneva la capacità di 10 litri,
il “Barile”, che aveva varie misure e poteva contenere dai 50 litri in su ed era utilizzato specialmente per contenere olio e vino; simile al Barile era la salma (sarma) che valeva 175 litri Per l'olio infine si usava la mina di 8,5 litri.
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lu “Sicchiu” che però aveva una capacità minore (5 litri) e veniva comunemente usata nelle famiglie.
Inoltre esisteva anche la così detta “Vucala” (Boccale), che poteva contenere 1 litro
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I fiaschi in vetro forniti di una copertura in paglia fatta a mano
I fiaschi in vetro forniti di una copertura in paglia fatta a mano. Questi contenitori venivano riempiti di vino e caffè d’orzo e potevano avere capacità diverse in genere comprese tra i 2l e i 5l.
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Infine troviamo la “damigiana”, cioè un contenitore in vetro verde, con protezione in ferro battuto, con una capacità minima di 5l. Questo strumento veniva utilizzato per trasportare la grappa o il vino dalla cantina al magazzino.
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Chiedendo ai nostri nonni abbiamo ricavato anche delle informazioni riguardo le lunghezze :
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Il palmo equivaleva a cm. 26
Il piede valeva 0,33 metri Il passo equivaleva a 1, 9 metri ed era formato da circa 7 palmi La spanna che corrispondeva circa a 25 cm.
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Inoltre dalla nostra ricerca sono venuti fuori gli strumenti di misurazione per le estensioni , che sono :
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la “Lenza”, strumento utilizzato per misurare terreni e grandi spazi, costituito da un filo che aveva varie misure, a seconda dello spazio da misurare. la stessa funzionalità era uno strumento, di cui i nostri parenti non sono riusciti ad indicarci il nome, ma che era equivalente ad un quadrato che aveva per lato 40 passi e la sua superficie era di 1600 passi quadrati. Quartucciata, porzione di terreno sulla quale si poteva seminare un quarto di tomolo di grano, Stuppellata, terreno sul quale si era possibile seminare uno stuppellu di grano.
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Realizzato da: Martina Sambati Gianmarco Pisanelli Antonio Cagnazzo
Giulia Colazzo Silvana Bascia Claudia Stapane Mattia Carrozzo Davide Ratta
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