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PubblicatoViola Papi Modificato 6 anni fa
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Lucca Maggio 2016 Corso di preparazione al Concorso pubblico per infermiere cat. D indetto da ESTAR – Delibera n.155 del 6 aprile 2016
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Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi
La Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi è un ente di diritto pubblico non economico, istituito con legge 29 ottobre 1954, n. 1049, e regolamentato dal Dlgs 13 settembre 1946, n. 233, e successivo Dpr 5 aprile 1950, n Lo Stato delega alla Federazione Ipasvi la funzione, a livello nazionale, di tutela e rappresentanza della professione infermieristica nell’interesse degli iscritti e dei cittadini fruitori delle competenze che l’appartenenza a un Ordine di per sé certifica. L'organo di vigilanza della Federazione dei Collegi è il Ministero della Salute. La Federazione nazionale coordina i Collegi provinciali, che tra i loro compiti istituzionali hanno quello della tenuta degli albi dei professionisti. Per esercitare la propria attività l’infermiere ha l’obbligo di esservi iscritto. N.B. Le elezioni per il rinnovo degli organismi dirigenti locali e nazionali si svolgono ogni tre anni.
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Collegi IPASVI - 1 I Collegi provinciali sono enti di diritto pubblico non economico, istituiti e regolamentati da apposite leggi (Legge 29 ottobre 1954, n.1049,Dlcps233/46 e Dpr 211/50). La norma affida ai Collegi una finalità esterna e una finalità interna. La prima è la tutela del cittadino/utente che ha il diritto, sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato, in possesso di uno specifico titolo abilitante, senza pendenze rilevanti con la giustizia ecc. La seconda finalità è rivolta agli infermieri iscritti all’Albo, che il Collegio è tenuto a tutelare nella loro professionalità, esercitando il potere disciplinare, contrastando l’abusivismo, vigilando sul rispetto del Codice deontologico, esercitando il potere tariffario, favorendo la crescita culturale degli iscritti, garantendo l’informazione, offrendo servizi di supporto per un corretto esercizio professionale.
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Collegi IPASVI - 2 In Italia i Collegi Ipasvi sono 103: i primi si sono costituiti nel (legge 20 ottobre 1954,n.1049), N.B. i più "giovani" sono quelli di Fermo, Carbonia-Iglesias istituiti nel Tutta l’attività è sovvenzionata dalle quote degli iscritti, che ogni Collegio stabilisce, in rapporto alle spese di gestione della sede, al programma di iniziative (corsi, informazione, rivista, consulenza legale, ecc.) e alla quota da versare alla Federazione per finanziare le iniziative centrali. L’organo di governo del Collegio è il Consiglio direttivo, che si rinnova ogni triennio attraverso una consultazione elettorale di tutti gli iscritti.
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Collegi IPASVI - 3 I componenti del Consiglio variano da 5 per i Collegi con meno di 100 iscritti, a 15 per quelli che superano i 1500. In Italia sono oltre 1500 gli infermieri eletti negli organismi di rappresentanza della professione. Ogni Consiglio distribuisce al proprio interno le cariche di presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere. Il presidente ha la rappresentanza del Collegio provinciale ed è membro di diritto del Consiglio nazionale.
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DEFINIZIONI - 1 ETICA = DA ETHOS (CARATTERE DISPOSIZIONE PSICHICA)
SCIENZA CHE FA UNA RIFLESSIONE CRITICA SULL’ETHOS – STUDIA IL COMPORTAMENTO UMANO DAL PUNTO DI VISTA DEL BENE E DEL MALE MORALE = DA MOS/MORIS (COSTUME USANZA ETICA E MORALE SONO DUE TERMINI CHE COINCIDONO
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DEFINIZIONI - 2 DEONTOLOGIA = DEON : dovere ; LOGOS : studio, discorso ;scienza dei doveri DEONTOLOGIA PROFESSIONALE = dottrina dei doveri relativi ad una data professione SCIENZA DEI DOVERI – INSIEME DEI DOVERI E DELLE REGOLE CHE RIGUARDANO UN GRUPPO. Questa disciplina include tre ordini di norme 1) norme morali, oggetto dell'etica professionale tradizionale 2) norme deontologiche propriamente dette, raccolte nel codice deontologico 3) norme giuridiche proprie di ciascun paese
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PRINCIPI FONDAMENTALI
DEFINIZIONI - 3 PRINCIPI FONDAMENTALI L’etica applicata alla professione infermieristica comprende 3 principi fondamentali: Autonomia cultura dei diritti: l’Infermiere riconosce il valore della persona e la sua autonomia (consenso informato). Il paziente ha diritto alla scelta dopo essere stato adeguatamente informato Beneficità il bene del paziente: passaggio da un’etica della cura a un’etica del “prendersi cura”. visione olistica dimensione relazionale (no al paternalismo medico) Giustizia distributiva attuare l’assistenza senza differenze tra i diversi pazienti, evitando discriminazioni e ingiustizie
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DEFINIZIONI - 4 BIOETICA >>>>>> BIOS ETHICA
SIGNIFICA VITA >>> COSTUMI, USANZE STUDIO DEI COSTUMI, COMPORTAMENTI INTORNO ALLA VITA, ALL’ESISTENZA “Riflessione sul modo di vivere umano secondo criteri, regole stili valutativi precedentemente individuati” “Coscienza critica della civiltà tecnologica” Prof. Adriano Pessina
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Modelli di riferimento
MODELLO LIBERAL-RADICALE (Fondazione Soggettiva) MODELLO PRAGMATICO UTILITARISTA (Fondazione Intersoggettiva) MODELLO SOCIOBIOLOGISTA (Fondazione Biologico-Naturalista) MODELLO PERSONALISTA (Fondazione Oggettivo-Metafisica)
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Il Codice deontologico dell'Infermiere -1
Approvato dal Comitato centrale della Federazione con deliberazione n.1/09 del 10 gennaio e dal Consiglio nazionale dei Collegi Ipasvi riunito a Roma nella seduta del 17 gennaio 2009 Il Codice deontologico si pone come strumento per perseguire la qualità dell’assistenza infermieristica e per manifestare le modalità con cui gli infermieri si impegnano nell’agire professionale, per gli assistiti e l’intera collettività. Le norme del Codice deontologico fanno emergere il profilo dell’infermiere sul piano giuridico, dello status e delle competenze. La relazione infermiere/assistito è l'elemento fondamentale per rispondere alle esigenze di cura ed assistenza della persona. Attraverso la presa in carico, l'infermiere da una risposta strutturata ai bisogni dei singoli e della collettività e garantisce la continuità assistenziale. Con le norme del Codice deontologico, gli infermieri manifestano l’impegno per un “saper essere” ad alta valenza etica, per un “saper assistere” ad alta valenza professionale e per attuarli al meglio ovunque.
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Il Codice deontologico dell'Infermiere - 2
Approvato dal Comitato centrale della Federazione con deliberazione n.1/09 del 10 gennaio 2009 e dal Consiglio nazionale dei Collegi Ipasvi riunito a Roma nella seduta del 17 gennaio 2009 Alcuni articoli: Articolo 2 L'assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Articolo 8 L’infermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità e la vita dell’assistito. Articolo 28 L'infermiere rispetta il segreto professionale non solo per obbligo giuridico, ma per intima convinzione e come espressione concreta del rapporto di fiducia con l'assistito. Articolo 49 L’infermiere, nell’interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale.
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Analisi in Bioetica Clinica
I QUATTRO CRITERI perchè? - L’etica è un aspetto appartenente alla Buona Prassi Sanitaria - La dimensione etica è un elemento essenziale per offrire un servizio sanitario di Qualità - E’ necessario dare all’operatore sanitario la possibilità di comprendere il rapporto fra principi etici e le circostanze del caso clinico A.R. Jonsen, M.Siegler, W.J.Winslade 1) INDICAZIONI MEDICHE 2) PREFERENZE DEL PAZIENTE 3) QUALITA' DI VITA 4) ASPETTI CONTESTUALI
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I COMITATI ETICI Scopo: PORTARE LA RIFLESSIONE BIOETICA DENTRO LE ISTITUZIONI PROMUOVRE L’AUTONOMIA DEI PAZIENTI E TUTELARNE I DIRITTI OFFRIRE AGLI OPERATORI SANITARI UN AIUTO ALLA DECISIONE COMITATO ETICO NAZIONALE - istituito con Risoluzione n approvata il 5/07/1988 dall’assemblea della Camera dei Deputati COMMISSIONE REGIONALE DI BIOETICA - istituita con L.R. 13/08/1992 COMITATO ETICO LOCALE A.S.L.2 Lucca - istituito con Delibera del Direttore Generale del 4/06/1997
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IL SEGRETO PROFESSIONALE e
IL SEGRETO D'UFFICIO SEGRETO PROFESSIONALE UN OBBLIGO NON SOLO GIURIDICO Il segreto professionale è l'obbligo, per un professionista, di mantenere la riservatezza su dati sensibili di cui viene a conoscenza in virtù della propria attività professionale. Il segreto professionale vincola i medici e gli infermieri a non divulgare informazioni sulla salute dei propri pazienti. SEGRETO D'UFFICIO Il segreto d'ufficio è il dovere degli operatori, imposto (come) impiegati pubblici, di non comunicare all’esterno dell’amministrazione notizie o informazioni di cui siano venuti a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni, ovvero che riguardino l’attività amministrativa in corso di svolgimento o già conclusa. ( R.D. n. 2960/1923, art. 15 del D.P.R. n. 3/1957) N.B. In seguito, la l. n. 241/1990 (art. 22 e ss.) ha riconosciuto il diritto di accesso ai documenti amministrativi .
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