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Michele A. Cortelazzo Linguaggi settoriali 1.

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Presentazione sul tema: "Michele A. Cortelazzo Linguaggi settoriali 1."— Transcript della presentazione:

1 Michele A. Cortelazzo Linguaggi settoriali 1

2 parole e termini Gli elementi lessicali che costituiscono le terminologie si chiamano termini. Sono segni aggiuntivi rispetto a quelli della lingua comune e rispondono alle esigenze di denominazione della scienza cui si riferiscono, che sono più estese o più raffinate di quelle rappresentate dalla lingua comune. I termini possono essere parole del tutto nuove nella lingua in cui vengono inserite o parole del linguaggio comune che vengono risemantizzate quando diventano termini.

3 parole e termini Termini: segni aggiuntivi rispetto a quelli della lingua comune e rispondono alle esigenze di denominazione della scienza cui si riferiscono, che sono più estese o più raffinate di quelle rappresentate dalla lingua comune. I termini possono essere parole del tutto nuove nella lingua in cui vengono inserite o parole del linguaggio comune che vengono risemantizzate quando diventano termini.

4 risemantizzazione e neoconiazioni
Alcune scienze, come la fisica, prediligono la risemantizzazione di parole esistenti; altre, come la chimica, anche per l'ampio bisogno di unità lessicali e l'organizzazione sistematica di molte denominazioni, preferiscono le neoformazioni.

5 da dove proviene il lessico delle lingue speciali
Neoformazioni assolute, cioè parole create ex novo, sono rarissime. I termini, e le altre parole specifiche in campo scientifico, consistono in: rideterminazione semantica di parole del lessico generale (o del lessico di altre scienze) neoformazioni derivazionali o composizionali sigle eponimia prestiti o calchi da lingue straniere.

6 rideterminazione semantica nel referto radiologico
articolazione area tendine muscolo borsa recesso quota fluida

7 rideterminazione semantica
La rideterminazione semantica di unità appartenenti alla lingua comune è particolarmente presente nelle scienze 'classiche' (per es. la fisica, con termini di lunga durata come massa, forza, fuoco, gravità, impulso, inerzia, onda, potenza); ma è riscontrabile anche negli sviluppi scientifici più recenti (per es. amplificazione in biologia, dove significa 'aumento del numero di copie di una sequenza di DNA specifica').

8 rideterminazione semantica
Esistono anche processi di rideterminazione semantica di unità di altri linguaggi settoriali. In linguistica: valenza, 'numero e il tipo di argomenti richiesto obbligatoriamente da un verbo', tratto dal lessico della chimica. In astrofisica: inflazionistico, in riferimento ad una delle teorie della formazione dell'universo, preso dall'economia In astrofisica: collasso `rapida contrazione di stelle dovuta al prevalere delle forze di gravità su quelle di pressione', proveniente dalla medicina.

9 derivazione e composizione
ipertrofia ipoecogeno sovraspinoso sottospinoso preinserzionale ecotrutturale tendinosi sinovite artrosico ascellare acromion-claveare subacromion-deltoidea

10 derivazione e composizione
Vantaggi di derivazione e composizione: possibilità di creare, con un numero limitato di elementi, un vasto numero di denominazioni stretta coerenza del microsistema, tenuto insieme sia dalla rete dei rapporti semantici, sia dall'inserimento di ogni elemento in una serie paradigmatica omogenea incremento della motivazione del significante, dal momento che il significato del termine è prevedibile a partire dalle parti che lo compongono.

11 derivazione e composizione
Serie paradigmatica omogenea: cardiopatia cardiochirurgia cardiocircolatorio cardiografia cardiologia cardiopolmonare cardiotonico cardiovascolare broncopneumopatia cerebropatia coronariopatia epatopatia linfoadenopatia neuropatia osteopatia

12 derivazione e composizione
Nella derivazione possono essere utilizzati morfemi derivativi della lingua comune: -oso: angiomatoso, acciaioso -are: polmonare, papillare, reticolare, tentacolare -ale: infusionale, intralesionale, monoclonale, staminale, fecale

13 derivazione e composizione
Nella derivazione possono essere utilizzati morfemi derivativi ed elementi compositivi esclusivi delle linguaggio scientifico: si pensi alla serie, piuttosto recente e molto prolifica, di composti con l'elemento compositivo nano-: nanocomposito, nanoelettronica, nanomacchina, nanodispositivo, nanomateriale, nanomedecina, nanometro, nanometrico, nanometrologia, nanoparticelle, nanoscala, nanoscienza, nanostrutture, nanotecnologia, nanotubo.

14 derivazione e composizione
retro- in accezione specifica in biologia: retrotrascrizione, retrotrasposone, retrovirus -geno: estrogeno, fibrinogeno, mutageno, patogeno, teratogeno. Inoltre, suffissi della lingua comune acquistano un valore semantico specialistico, in quanto inseriti in un sistema derivativo rigidamente normato: in chimica, -oso in chimica, per designare i composti di un elemento elettropositivo quando la sua valenza è più bassa o -ico, per designare i composti dello stesso elemento quando la sua valenza è più alta: fosfato piomboso vs fosfato piombico, perclorato auroso vs perclorato aurico, permanganato cobaltoso vs permanganato cobaltico.

15 derivazione e composizione
Ordine determinante-determinato dei componenti, plasmato sul greco o sull'inglese: epatomegalia, dove il determinante epato- 'fegato' precede il determinato megalia 'accrescimento', contro l'ordine usuale in italiano che produrrebbe la sequenza accrescimento del fegato.

16 derivazione e composizione
Possibilità di far entrare in composizione più elementi (per es. (acido) desossiribonucleico, citotrofoblasto, autoradiografia, angiocardioscintigrafia). Mancata grammaticalizzazione del rapporto fra gli elementi compositivi (appendicectomia vs asportazione chirurgica dell'appendice; pleurorrea vs versamento di liquido nella pleura). Anche nelle unità lessicali superiori: cellula germinale, linea germinale, clonaggio posizionale, procreazione assistita. O in giustapposti nominali non (ancora) stabilizzati: rapporto flusso polmonare-flusso sistemico, requisiti ingresso-uscita, scambio alogeno-metallo, resistenza d'attrito scafo-acqua.

17 acronimi e sigle CLB

18 acronimi e sigle Le neoformazioni possono essere costituite anche da acronimi o sigle, che spesso acquistano autonomia rispetto ai sintagmi di cui sono abbreviazione e si comportano come unità lessicali: dna, rna, aids, bse; ma soprattutto a forme come laser, radar, sonar, in italiano non analizzabili come acronimi e semmai sentiti come forestierismi per la loro struttura fonica.

19 eponimia Derivati e sintagmi eponimi: denominazioni che includono un nome proprio: transcategorizzazione: semplice passaggio da nome proprio a nome comune: newton, unità di misura di forza; formazione di derivati: in mineralogia, bentonite, clintonite, mendelevite, montmorillonite; costituzione di unità lessicali superiori: curva di Gauss, teorema di Euclide, morbo di Crohn, t di Student.

20 forestierismi I forestierismi sono favoriti dalla circolazione internazionale delle terminologie e dall'uso di un'unica lingua di comunicazione tra scienziati provenienti da diverse aree linguistiche. La lingua in cui si trasmettevano le conoscenze scientifiche un tempo era il latino, oggi l'inglese, ma quella di poter far riferimento a un unico codice internazionale è sempre stata un'esigenza fortemente sentita dalle comunità specialistiche, e in particolare dalla comunità scientifica.

21 forestierismi: prestiti integrali
crossing over 'scambio reciproco di sequenze nucleotidiche che avviene tra cromosomi omologhi durante la meiosi' DNA fingerprinting 'tipizzazione del DNA, impronta genetica' hot spot 'regione di DNA in cui la frequenza di ricombinazione o di mutazione è molto superiore rispetto alla frequenza media di regioni con grandezza simile' linkage 'tendenza di due geni ad essere ereditati insieme come risultato della loro collocazione sullo stesso cromosoma' northern blot 'tecnica di biologia molecolare mediante la quale molecole di RNA sono trasferite da un gel di agarosio a una membrana'

22 punti di debolezza La rigorosità dei lessici specialistici, tuttavia, è un obiettivo non sempre facile da tradurre in realtà: la stessa esistenza di enti di uniformazione terminologica indica che quello della univocità è un ideale non sempre realizzato nella pratica e che ha bisogno, per essere attuato, di istituzioni apposite.

23 tecnicismi collaterali
apprezzare ove condizione di in sede

24 tecnicismi collaterali
I tecnicismi collaterali sono «vocaboli (nomi, aggettivi, verbi e in misura ridotta costrutti) altrettanto caratteristici di un certo àmbito settoriale, che però sono legati non a effettive necessità comunicative bensì all’opportunità di adoperare un registro elevato, distinto dal linguaggio comune» (Serianni, 2005: ).

25 tecnicismi collaterali
A riconoscerli sta il fatto che il tecnicismo specifico è «tendenzialmente stabile (o alternantesi con termini di rango analogo: blenorragia-gonorrea ecc.), il t[ecnicismo] c[ollaterale], legato a esigenze di registro stilistico non a necessità denotative, presenta sempre un certo margine di oscillazione» (Serianni, 2005: 130).

26 tecnicismi collaterali
Il tecnicismo collaterale ha un grado di trasparenza per il profano più alto del tecnicismo specifico (Serianni, 1989: 383). Ma, proprio perché facilmente sostituibili da altre forme di uso più comune, i tecnicismi collaterali sono le parole di uso più esclusivo, e quindi più caratteristiche, perché sono limitate alla ristretta cerchia degli specialisti, «mentre i tecnicismi specifici possono essere noti anche al profano che sia coinvolto in un problema di pertinenza settoriale e sia esposto, quindi, a una certa quota dei relativi tecnicismi» (Serianni, 2003: 82-83).

27 tecnicismi collaterali
Il tecnicismo specifico s'impara, perché è necessario, il tecnicismo collaterale molto meno, proprio perché se ne può fare a meno. Fonti: Serianni, L. (1989), Saggi di storia linguistica italiana, Napoli: Morano. Serianni, L. (2003), Italiani scritti, Bologna: Il Mulino. Serianni, L. (2005), Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente, Milano: Garzanti.


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