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Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione"— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della formazione
Didattica speciale: codici del linguaggio logico e matematico - Scuola infanzia Prof. Antonio Grifoni Pedagogista Clinico

2 o "il coraggio di affrontare le avversità".
“ La disabilità non è una lotta o "il coraggio di affrontare le avversità". La disabilità è un'arte. È un modo ingegnoso di vivere”. NEIL MARCUS

3 ancor prima che nei fatti E nelle parole… …Deve essere nella mente…
L’inclusione ancor prima che nei fatti E nelle parole… …Deve essere nella mente…

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5 ESSA RAPPRESENTA LA PROSPETTIVA SOCIALE DEL FUNZIONAMENTO.
PARTECIPAZIONE SOCIALE È IL COINVOLGIMENTO E L’INTEGRAZIONE DI UNA PERSONA IN UNA SITUAZIONE REALE DI VITA. ESSA RAPPRESENTA LA PROSPETTIVA SOCIALE DEL FUNZIONAMENTO. LE RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE SONO I PROBLEMI CHE UN INDIVIDUO PUÒ SPERIMENTARE NEL COINVOLGIMENTO NELLE SITUAZIONI DI VITA ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

6 L’abilità di eseguire un compito o un’azione
PERFORMANCE L’abilità di eseguire un compito o un’azione con l’influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali CAPACITÀ L’abilità di eseguire un compito o un’azione senza l’influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali e/o personali

7 (ambientali / personali)
Fattori contestuali (ambientali / personali) CAPACITA’ performance + facilitatori - barriere

8 capacità articolatorie verbali non presenti
FACILITATORE PERFORMANCE capacità articolatorie verbali non presenti linguaggio espressivo assente capacità nulla tavola di comunicazione con simboli persona in grado di decodificare i simboli performance comunicativa espressiva adeguata ai bisogni di base

9 capacità verbali buone linguaggio espressivo adeguato
CAPACITA’ BARRIERE PERFORMANCE capacità verbali buone linguaggio espressivo adeguato buone capacità fattore contestuale personale negativo: forte ansia sociale in presenza di estranei performance comunicativa espressiva deficitaria sul versante della della partecipazione sociale con estranei o persone poco familiari

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11 RIPASSO Diversità intesa come individualità
si guarda alle persone con disabilità inclusione come forma mentis contesto sociale fruibile a prescindere

12 Cosa significa inclusione
Cosa è la disabilità Cosa significa inclusione Crea una lista di 10 proposte per un’inclusione veramente efficace

13 Scuola dell’infanzia

14 La scuola luogo del fare e del pensare

15 La scuola dell’infanzia aiuta il bambino ad organizzarsi e ad organizzare la realtà che gli sta intorno. Il bambino deve avere il tempo (tutto il loro tempo) per potere interagire con il mondo che sta loro intorno. Debbono avere il tempo di agire ma anche di stare a guardare prima di agire, di compiere delle azioni ma anche di fermarsi ad osservare quello che fanno gli altri, di prendere delle decisioni ma anche di fare marcia indietro se non si sentono sicuri o se le circostanze sembrano richiederlo. In una parola, le bambine e i bambini sono impegnati, soprattutto in questa fascia di età a costruirsi una ”base sicura’.

16 • Osservare, organizzare, ordinare le cose e le esperienze
• Conoscere, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati • Esprimersi verbalmente per pensare, comunicare, condividere (identità) • Percepire il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni (identità e cittadinanza) • Porre domande, fare ipotesi, prevedere, anticipare, progettare (competenza) • Osservare, organizzare, ordinare le cose e le esperienze • Interagire con lo spazio in modo consapevole potenziando abilità percettive e motorie (autonomia)

17 Campi di esperienza  Il concetto di campo di esperienza è stato introdotto dagli Orientamenti del 1991 per delineare settori specifici di competenza, definiti "i diversi ambienti del fare e dell'agire del bambino e quindi i settori specifici ed individuabili di competenza nei quali il bambino conferisce significato alle sue molteplici attività, sviluppa il suo apprendimento, acquisendo anche le strumentazioni linguistiche e procedurali, e persegue i suoi traguardi formativi, nel concreto di una esperienza che si svolge entro i confini definiti e con il costante suo attivo coinvolgimento"

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19 IL SÉ E L’ALTRO Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.

20 IL SÉ E L’ALTRO Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

21 IL CORPO E IL MOVIMENTO Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

22 IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività ma- nipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

23 I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

24 LA CONOSCENZA DEL MONDO
Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.

25 Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

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27 "L'esperienza ha il suo aspetto geografico, i suoi lati artistico e letterario, scientifico e storico. Tutti gli studi traggono origine dall'unica terra e dall'unica vita vissuta sopra di essa. Noi non abbiamo una serie di terre stratificate, una delle quali è matematica, un'altra fisica, un'altra storica e così via. Non saremmo in grado di vivere in nessuna di esse presa isolatamente. Noi viviamo in un mondo in cui tutte le parti sono legate tra loro. Tutti gli studi traggono origine dalle relazioni in un solo grande mondo comune. Quando il ragazzo vive in una relazione concreta e attiva con questo mondo comune, i suoi studi sono naturalmente unificati. Porre in relazione i vari studi non è più un problema. L'insegnante non deve ricorrere a ogni sorta di artifici per intessere una piccola nozione di aritmetica in una lezione di storia, e così via. Collegate la scuola con la vita e tutti gli studi sono necessariamente collegati fra loro."

28 apprendono qualsiasi cosa in modo totale Utilizzano tutti i sensi
I bambini apprendono qualsiasi cosa in modo totale Utilizzano tutti i sensi che hanno a disposizione

29 la percezione della spazio e la sua rappresentazione,
I centri di attenzione che questo campo di esperienza sollecita sono molteplici e a più dimensioni, in modo particolare riconducibili a: la percezione della spazio e la sua rappresentazione, l’approccio al numero come segno e strumento per interpretare la realtà e interagire con essa, l’esperienza della misura dell’ordine e della relazione.

30 Il bambino già da molto piccolo ha intuizioni e sollecitazioni rispetto alla quantità, all’idea di numero, alle forme e alle dimensioni, alla esplorazione dello spazio attraverso il movimento, all’uso di un linguaggio verbale e non verbale volto a dare spiegazioni, raccontare, chiedere e comunicare.

31 La parola chiave è esperienza:
esperienze puramente motorie che si intrecciano costantemente con le percezioni visive e tattili e che offrono incessanti occasioni di conoscenza, sotto il costante ed attento coordinamento dell’insegnante. Il “fare” nelle diverse situazioni, è sempre correlato con il porsi domande, con lo scoprire connessioni, con il provare strategie, con il darsi spiegazioni. La matematica è una forma di conoscenza che si insinua in molte attività e non deve essere vissuta come disciplina a se stante, estranea dal contesto reale.

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