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PubblicatoFiliberto Valenti Modificato 6 anni fa
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GUIDA ALLA TERAPIA FISICA E ALLE TECNICHE RIABILITATIVE
Terapia Fisica strumentale (ovvero somministrazione di energie fisiche a scopo terapeutico ) Energie fisiche 1) Elettrologia, da cui deriva la elettroterapia ovvero la somministrazione di correnti a scopo antalgico (correnti diadinamiche , tens, etc.) o di stimolazione neuromuscolare (Esponenziali, correnti di kotz etc.) o in qualità di vettore per trasportare gli ioni attivi di un farmaco all'interno di tessuti biologici (ionoforesi) 2) Vibrazioni meccaniche ( Sonore ) che in fisioterapia prendono il nome di ultrasuoni 3) Il calore, che in terapia fisica si identifica nella termoterapia che a sua volta si suddivide in esogena (infrarossi, termoforo etc) ed endogena (marconiterapia, radarterapia ed ipertermia) 4) Fototerapia in cui troviamo la attinoterapia (ultravioletti) e la laserterapia 5) Campi magnetici ovvero magnetoterapia
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Elettroterapia Ionoforesi:
E' una metodica che utilizza una corrente continua unidirezionale al fine di veicolare attraverso la cute gli ioni attivi di un farmaco disciolti in soluzione acquosa. I farmaci più frequentemente usati sono gli antinfiammatori non steroidei, anestetici (carbocaina 3% e lidocaina 4%), chelanti (EDTA "sale disodico dell'acidoetilendiaminotetracetico"), cortisonici e preparati galenici . Le principali indicazioni della ionoforesi sono: Artrosi con sintomatologia dolorosa ed infiammatoria . Artriti. Borsiti Nevralgie Tendiniti Controindicazioni: Dermatiti, ferite ed abrasioni Ipoestesia Allergia al farmaco usato Vasculopatie Epilessia Presenza di mezzi di sintesi metallica nella zona di applicazione Gravi disturbi cardiaci Portatori di Pace -Maker Si sconsiglia in gravidanza ed allattamento
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Correnti diadinamiche o di Bernard:
Sono correnti a bassa frequenza (impulsi trai 50 hz ed i 100 hz) con finalità prettamente antalgiche. La loro forma di onda è sempre caratterizzata da impulsi positivi che si ottengono raddrizzando la corrente alternata . Le indicazioni principali sono: Tendiniti Borsiti Mialgie Nevralgie ( Sciatalgie , brachialgie ) Periartriti Esiti di traumatismi Artralgie Algodistrofia Controindicazioni: Dermatiti Portatori di Pace -Maker Epilessia Mezzi di sintesi metallica intratissutali Sconsigliata in gravidanza
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Tens ( Trancutaneous electrical nerve stimulation ):
Corrente con finalità antalgica con forma d'onda monofasica o rettangolare o bifasica simmetrica o asimmetrica con larghezza d'impulso tra 30 e 300 microsecondi e con frequenza tra 1 e 125 hz . L' azione antalgica delle Tens è dovuta alla inibizione periferica degli stimoli nocicettivi . Principali indicazioni : Dolore osteoartromuscolare Radicolonevriti Artrite reumatoide Tendiniti Entesiti Fibromialgia Algodistrofie Algie di natura artrosica Controindicazioni: Portatori di Pace- maker Lesioni della cute Epilessia Gravi cardiopatie Se ne sconsiglia l'applicazione nelle zone prossime all'aia cardiaca. In presenza di gravidanza, in presenza di mezzi metallici intratissutali ed in presenza di disturbi della sensibilità .
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Vibrazioni meccaniche
Elettroterapia di stimolazione muscolare: In questa metodica si usano forme d'onda diverse a seconda se il muscolo da stimolare è normoinnervato o denervato. Nel primo caso si usano correnti di tipo faradico, rettangolari o le correnti di Kotz ( correnti sinusoidali a media frequenza con spiccato effetto eccitomotorio ); in presenza di muscolo denervato (lesione nervosa periferica) si usano le correnti esponenziali che hanno forma triangolare ed in cui l'acme viene raggiunto gradualmente. Le indicazioni sono le ipotonie e le ipotonotrofie muscolari ex non usu o post lesione nervosa periferica. Le controindicazioni sono le stesse delle altre forme di elettroterapia. Si sconsiglia nelle forme di ipertono muscolare. Vibrazioni meccaniche Ultrasuoni: Sono onde ultrasonore (non percepibili dall'orecchio umano) che propagandosi nel mezzo attraversato, che nel nostro caso sono tessuti biologici, provocano oscillazioni dipendenti dalla viscosità del mezzo stesso con conseguente formazione di zone di pressione e depressione. Gli effetti di tali vibrazioni sono: Meccanici: micromassaggio e microcostrizione con deformazione cellulare con conseguente accelerazione del metabolismo e della mitosi cellulare. Termici: Il calore endogeno prodotto esplica effetto antalgico sul neurone nocicettivo. Chimici: Flocculazione di colloidi e distruzione di batteri . Inoltre gli ultrasuoni hanno un ottimo effetto fibrolitico .
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Le principali indicazioni sono:
Patologie dolorose artrosiche Periatriti scapolo omerali e periartriti d'anca ( Trocanterite ) Coccigodinie Tendinopatie Esiti di lesioni legamentose parziali Esiti di distrazioni muscolari Aderenze cicatriziali Si sconsiglia l'uso in fase acuta Controindicazioni: Presenza di infezioni Lesioni osteoartromuscolari e tendinee acute Ritardi di consolidazione delle fratture e pseudoartrosi Presenza di mezzi di sintesi metallica intratissutali Tromboflebiti Gravidanza Neoplasie Soggetti in crescita con cartilagini di accrescimento Non applicare su vasi e gonadi Si sconsiglia l'uso nelle zone vicine all'aia cardiaca
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Campi magnetici Magnetoterapia:
Il campo magnetico attraverso un riequilibrio dei potenziali elettrici della membrana cellulare ed una iperpolarizzazione delle membrane post simpatiche con probabile blocco delle sostanze algogene e pro-infiammatorie quali l'istamina, la serotonina, le prostaglandine etc., ha fondamentalmente un effetto antiflogistico, antiedemigeno e stimolante la riparazione tissutale. Le principali indicazioni della magnetoterapia sono: Ritardi di consolidazione delle fratture Pseudoartrosi Necrosi vascolare della testa femorale Osteocondrosi Algoneurodistrofia di Sudeck Sindromi neuroalgodistrofiche Tendiniti Traumi contusivi ed ematomi (iniziare il trattamento 48 ore dopo l'evento traumatico) Distrazioni muscolari e distorsioni articolari (iniziare il trattamento 48 ore dopo l'evento) Ulcere cutanee e piaghe torbide Lesioni cutanee di origine venosa Psoriasi Controindicazioni: Portatori di Pace Maker Stati emorragici e trombotici in atto Presenza di versamenti ematici Epilessia Neoplasie Tbc ossea
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Fototerapia Attinoterapia (Ultravioletti):
I raggi ultravioletti esplicano un azione eritemizzante e pigmentante sul tessuto cutaneo, favoriscono la produzione di globuli rossi e bianchi, esplicano azione battericida e catalizzano la trasformazione della provitamina D in vitamina D. Principali indicazioni : Acne Psoriasi Piaghe da decubito Rachitismo e osteomalacia Controindicazioni: Diabete Ipertiroidismo Dermatiti in fase acuta Tbc polmonare
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Laserterapia: La luce laser ha sui tessuti biologici principalmente un effetto antalgico ed antinfiammatorio, cio' avviene attraverso la modificazione della pressione idrostatica intracapillare con riassorbimento dei liquidi interstiziali, innalzmento della soglia del dolore ed altri processi biologici ancora in fase di studio. Principali indicazioni: Forme dolorose ossee, muscolari, tendinee ed articolari Tendiniti Borsiti Entesiti Patologie inserzionali Negli edemi e nelle forme cicatriziali Ulcere e piaghe da decubito Controindicazioni: Gravidanza Neoplasie
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Termoterapia Esogena (Il calore viene somministrato con mezzi che lo erogano direttamente) Raggi infrarossi e forni bier: Gli effetti del calore sono principalmente l'attivazione del metabolismo, vasocostrizione iniziale e vasodilatazione costante, rilasciamento musolare, sudorzione ed aumento della attività cardiaca ed iperventilazione polmonare e di conseguenza azione analgesica, decontratturante e vasomotoria. Indicazioni: Rigidità articolari post trauma Preparazione a seduta di cinesiterapia o di massoterapia Rachialgie croniche Algie miofasciali Controindicazioni: Febbre Scompensi cardiaci o respiratori Diabete Vasculopatie Gravidanza Stati infammiamatori articolari in fase acuta (Emartri e idrarti) Neoplasie Osteoporosi marcata Nel trattamento della paralisi di Bell assicurarsi che non vi siano nel cavo orale protesi o capsule metalliche
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Endogena (Somministrata con apparecchi che provocano un aumento della temperatura in profondità all'interno dei tessuti) Marconiterapia (onde corte): Le onde corte provocano un aumento del metabolismo cellulare, vasodilatazione e rilasciamento muscolare. Il calore può arrivare ad una profondità di 5 cm. Indicazioni: Paralisi periferica del VII ° nervo cranico di Bell Sinusiti Artrosi Rigidità post-traumatiche Contratture muscolari Controindicazioni: Febbre Neoplasie Scompensi cardiaci Gravidanza Portatori di Pace-maker Presenza di mezzi di sintesi metallica Cicli mestruali e donne che usano iud Vasculopatie Osteoporosi Flogosi osteoarticolari in fase acuta Nel trattamento della paralisi di Bell assicurarsi che non vi siano nel cavo orale protesi o capsule metalliche
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Radarterapia ( Microonde ):
Le microonde provocano un effetto termico all'interno dei tessuti per effetto joule e possono raggiungere una profondità di 3 cm con un effetto decontratturante e analgesico . Indicazioni: Artrosi Contratture muscolari Algie muscolari Ematomi ( dopo 72 ore dall'insorgenza ) Controindicazioni: sono sovrapponibili a quelle della marconiterapia
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Ipertermia: E' una metodica di produzione di calore endogeno che permette di portare i tessuti biologici a temperature elevate ( 43,5°C ). La vasodilatazione provocata dal calore induce un incremento della mitosi ed un aumento del metabolismo cellulare basale con un effetto antiflogistico ed antalgico . Indicazioni: Rigidità e sindromi dolorose post traumatiche Tendiniti Fibromialgie Periartriti scapolo omerali e coxofemorali Borsiti Fasciti Controindicazioni: Neoplasie Tbc Gravidanza Portatori di pace maker Infezioni acute Cardiopatie scompensate Mezzi di sintesi metallica endotissutali Diatesi emorragica Vasculopatie Disestesie
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Massoterapia: Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici. I principali effetti del massaggio sono l’aumento della temperatura cutanea , l’iperemia attiva che migliora il trofismo cutaneo, l’analgesia, la riduzione della contrattura muscolare ed il miglioramento della circolazione locale. Il massaggio si distingue in : Sfioramento Impastamento Frizione Vibrazione Il massaggio più frequentemente usato è quello per sfioramento . Indicazioni : Sindromi sub acute e croniche a carattere infiammatorio con contrattura muscolare Cicatrici retraenti Paralisi flaccide Controindicazioni: Stati infiammatori cutanei Condizioni traumatiche acute osteoarticolari e muscolari Febbre Neoplasie TBC extrapolmonare Flebiti , tromboflebiti e varici venose
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Tecniche riabilitative
Cinesiterapia: Terapia attraverso il movimento che si puo' dividere in : Cinesiterapia attiva in cui vi è partecipazione attiva attraverso la contrazione muscolare da parte del paziente. Cinesiterapia passiva in cui la mobilizzazione del segmento da trattare è effettuata esclusivamente dal terapista. Cinesiterapia attiva assistita in cui il paziente muove volontariamente il segmento ma è accompagnato nel movimento stesso dal terapista . Nella cinesiterapia attiva vanno inclusi gli esercizi contro resistenza in cui la resistenza viene opposta dal terapista, da elastici, dalla concomitante contrazione dei muscoli antagonisti, da pesi etc. La cinesiterapia è generalmente segmentaria, cioè coinvolge un arto o un territorio limitato del corpo .
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Rieducazione: È composta da metodiche atte a rieducare da un punto di vista funzionale il paziente che ha subito un trauma o una patologia che ne limita la normale capacità motoria . Si parla quindi di tecniche di: rieducazione posturale per pazienti con patologie vertebrali (Artrosi, discopatie, protrusioni discali, ernie discali non chirurgiche, esiti di intervento per ernia dicale, alerazioni della postura ) come ad esempio il Metodo Mezieres, il metodo Souchard, il metodo Mc Kenzie tecniche di riabilitazione neuromotoria per pazienti affetti da patologie neurologiche ( esiti di ictus cerebrale , tetraparei , paraparesi . paraplegie ed altre ) come il metodo Perfetti , il metodo Bobath o il Kabat etc . Altre tecniche riabilitative sono : La rieducazione alla deambulazione La rieducazione in acqua Isocinetica (esercizio dinamico compiuto a velocità costante con l'ausilio di apparecchi appositi ) Bio -Feedback Terapia occupazionale Linfodrenaggio (di Vodder )
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Traumi distorsivi della caviglia
Scopo ed obiettivi: Aiutare il paziente a raggiungere il miglior livello di autonomia permesso dalla lesione . Migliorare la sintomatologia dolorosa. Recuperare l’articolarità . Ritornare alle normali attività quotidiane e lavorative . Campi di applicazione: Distorsione di 1° grado (lieve interessamento legamentoso con modesta tumefazione ). Distorsione di 2° grado ( interessamento dei legamenti, principalmente del peroneo astragalico e peroneo calcaneare, tumefazione, dolore intenso e discreta limitazione funzionale ) . Distorsione di 3° grado ( Lesione completa dei legamenti peroneo astragalico e peroneo calcaneare con importante instabilità articolare).
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TRATTAMENTO Dopo immobilizazione dell’articolazione il cui tempo varia a seconda del grado di lesione si inizia il trattamento riabilitativo, utilizzando per il dolore correnti antalgiche ( Tens o diadynamic ), per ridurre l’edema e facilitare il riassorbimento dell’ematoma il campo magnetico .Se vi è un quadro infiammatorio può essere utile la ionoforesi. Ai fini del recupero articolare si interviene con mobilizzazione passiva cauta della caviglia con particolare riguardo per l’articolazione sotto astragalica, con cinesiterapia attiva e attiva assistita ed esercizi specifici monopodalici e bipodalici su tavola di Freeman di tipo propriocettivo per recuperare la stabilità articolare. Successivamente si passa al training deambulatorio per recuperare e “risvegliare” lo schema del passo .
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Distorsione del ginocchio
Scopi ed obiettivi: Risoluzione del dolore Recupero dell’articolarità Recupero del tono trofismo muscolare Ripresa della normale attività quotidiana e lavorativa Campi di applicazione: Distorsioni lievi con semplice distensione o distrazione di alcuni fasci dei legamenti interessati. Distorsioni di media gravità con lacerazione legamentosa parziale. Distorsioni gravi con lacerazione laegamentosa totale o con distacco del legamento dalla inserzione ossea. I legamenti più frequentemente interessati in un trauma distorsivo sono il legamento crociato anteriore ed il collaterale mediale. Va ricordato che frequentemente in tutti i tipi di lesione capsulo-legamentosa vi è un interessamento meniscale con possibile lesione degli stessi. Nel caso di rottura del LCA il trattamento è generalmente chirurgico. Anche per alcune lesioni meniscali il trattamento può essere chirurgico .
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Trattamento: Dopo immobilizzazione con apparecchio gessato o con tutore o con bendaggio funzionale in base all’entità della lesione per un tempo che và dai 15 ai 30 giorni, si concede il carico parziale e si inizia il trattamento riabilitativo con una cauta mobilizzazione passiva, un massaggio di svuotamento, una mobilizzazione attiva e passiva delle articolazioni periferiche (caviglia e anca), co–contrazioni quadricipite/flessori, rieducazione al passo ed elettrostimolazioni del m. quadricipite femorale . Nella seconda settimana si inizia cinesiterapia attiva assistita e lavoro in catena cinetica chiusa con carico parziale evitando la massima estensione . Progresivamente si introducono tecniche di facilitazione propriocettiva, lavoro in catena cinetica chiusa con carico totale e rinforzo in catena cinetica aperta . In quarta settimana si ricerca con la mobilizzazione di arrivare alla estensione completa e si passa alla rieducazione al passo con carico completo ed alla rieducazione propriocettiva bipodalica e si incrementa il potenziamento muscolare inserendo l’isocinetica in sesta settimana . Se vi è dolore si usano correnti diadinamiche o tens . In presenza di flogosi si possono usare magnetoterapia e ionoforesi .
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Protocollo riabilitativo dopo ricostruzione per via artroscopica di legamento crociato anteriore
Scopo ed obiettivi: Recupero dell’articolarità e della stabilità del ginocchio Recupero del tono –trofismo muscolare Prevenzione delle retrazioni muscolo tendinee Recupero della coordinazione motoria Campi di applicazione: Pazienti operati per via artroscopica per ricostruzione del LCA con tendine rotuleo o con tendine semitendinoso e gracile quadruplicato . Trattamento: Contrazioni isometriche in prima giornata . Esercizi di recupero muscolare in catena cinetica chiusa in terza giornata associato al carico parziale con bastoni canadesi. Uso di macchina per mobilizzazione continua passiva in settima giornata . Cinesiterapia passiva cauta Crioterapia Esercizi di potenziamento muscolare periodicamente aggiornati con graduale aumento del carico con abbandono dei bastoni canadesi in trentacinquesima giornata Idrokinesiterapia ( se possibile ) in quarantesima giornata . Leggera corsa al terzo mese Ripresa di eventuale attività sportiva al sesto mese con tono quadricipitale valido . Utile l’uso di correnti antalgiche per ridurre il dolore e di campi magnetici per combattere eventuale quadro infiammatorio .
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PROTOCOLLO RIABILITATIVO PER IL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE CON PATOLOGIA RACHIALGICA
Oggetto: In questo protocollo verranno descritte le modalità di presa in carico e trattamento del paziente in trattamento per lombalgia e la patologia rachialgica in genere. Scopo e obiettivi: Aiutare i pazienti a raggiungere il miglior livello di autonomia permesso dalla lesione Far apprendere tutte quelle tecniche e strategie che permettono di difendere la colonna lombare nella vita di tutti i giorni, mediante lezioni teoriche e pratiche. Far prendere coscienza degli atteggiamenti posturali scorretti, prevenire le recidive mediante educazione posturale. Migliorare la sintomatologia dolorosa Ripristinare la corretta biomeccanica del rachide Migliorare la coordinazione e l’estensibilità dei gruppi muscolari Mantenere nel tempo i risultati raggiunti Ritornare alle normali attività quotidiane e lavorative. Campi di applicazione: dolori lombari da: LOMBALGIA POSTURALE DISTRAZIONE MUSCOLARE DISCOPATIE ERNIA DISCALE NON OPERATA PATOLOGIE DEGENERATIVE DELLA COLONNA VERTEBRALE ( artrosi, spondilosi,….) OSTEOCONDROSI
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Trattamento: Fasa acuta: In fase acuta il trattamento prevede una riduzione della sintomatologia dolorosa mediante terapie farmacologiche e/o fisiche: rilassamento mediante posture adattate al singolo paziente respirazione “controllata” graduale stretching Tens o correnti diadinamiche Fase post-acuta o cronica: Massoterapia Esercizi di rilassamento Stretching appropriato Tecniche di rieducazione globale posturale . Metodo Mezieres ( Sedute di un ora la settimana ) o Souchard o Mc kenzie Educazione posturale
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Protocollo riabilitativo delle fratture vertebrali
Obiettivo: Riduzione o risoluzione del dolore Recupero della motilità del rachide Recupero del tono –trofismo muscolare Recupero di una postura piu’ correta possibile in relazione al danno Fratture del rachide cervicale Trattamento: Dopo rimozione di Minerva gessata o tutore: Cauta mobilizzazione attiva assistita e passiva Magnetoterapia per facilitare la riconsolidazione Tens per ridurre il dolore Cinesiterapia attiva Massoterapia per sfioramento Fratture del rachide dorsale e lombare Dopo rimozione dell’apparecchio gessato o del busto rigido: Magnetoterapia Tens Ginnastica posturale in presenza di consolidazione completa della frattura Se possibile rieducazione in acqua
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