FEMMINICIDIO tragedia dell’analfabetismo emotivo

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Presentazione sul tema: "FEMMINICIDIO tragedia dell’analfabetismo emotivo"— Transcript della presentazione:

1 FEMMINICIDIO tragedia dell’analfabetismo emotivo
WinterSchool 2017 Edition Prof Carluccio Bonesso

2 La parola femminicidio suona male, ma è precisa, perché definisce in modo diretto e chiaro un delitto perpetrato contro la donna, semplicemente perché è donna.

3 uccisa sgozzata dal padre e sepolta nel giardino di casa a
La casistica riporta nella maggior parte dei casi l’ambientazione famigliare con donne uccise dai mariti, fidanzati, compagni, ma anche dai padri in seguito al rifiuto di un matrimonio imposto o di scelte di vita non condivise, come Hina Saleem, 20 anni, uccisa sgozzata dal padre e sepolta nel giardino di casa a Sarezzo Brescia.

4 Nel numero delle donne uccise, circa il 15-25%, dei femminicidi è costituito da donne straniere.
Ma il numero non tiene conto che le donne straniere in Italia rappresentano meno del 10%. Quindi il numero delle straniere uccise proporzionalmente è molto più elevato.

5 “Perché, perché, perché?”
È la domanda che ognuno si pone dentro sé, senza aspettare che gli opinionisti di turno forniscano una qualche spiegazione. Prima ancora che una risposta possa placare la mente, si deve ricordare che il mostro è in mezzo a noi. Cammina, parla, ragiona e condivide i pensieri e l’aria con noi.

6 Siamo sicuri che nella nostra società ci sia veramente rispetto per la donna? Con estrema leggerezza l’immagine della donna viene usata, e sottolineo usata, umiliata e volgarizzata per veicolare qualunque cosa e prodotto.

7 Nei media serve ad intrattenere, emozionare, incuriosire, soprattutto nella pubblicità. Molte delle nostre strade di periferia o statali sono il mercato del corpo femminile: segno che la domanda tira! Tutto questo indica che la condizione femminile non si è ancora avvicinata alla parità con la condizione maschile e la mente maschile non l’ha ancora intimamente accettato.

8 Nel frattempo però, la donna si è emancipata culturalmente, economicamente ed emotivamente, perciò inizia ad alzare la testa a tutti i livelli e talvolta presenta il conto, conscia della sua libertà e dei suoi diritti. Tutto questo mette in crisi una certa visione scaduta del rapporto tra uomo e donna.

9 Il punto di vista timologico vede in questa crisi i segni di un analfabetismo emotivo montante e tragico. Le emozioni hanno tre vie di sbocco. Diventano comunicazione quando si traducono in parole e dialogo. Vengono rimosse in presenza di incapacità a riconoscerle o per alessitimia, che è l’incompetenza a identificarle ed esprimerle.

10 Dire le emozioni

11 Agire l’emozione Oppure si agiscono, traducendole direttamente
in azioni, che nel caso di emozioni negative possono diventare violenza. L’individuo emotivamente analfabeta ha bassa capacità di riconoscere e comunicare tanto le proprie che l’altrui emozioni.

12 Nella relazione di coppia gli aspetti emotivi hanno una importanza fondamentale e decisiva. Le spinte, le propensioni emotive che fanno da motore e nutrono la relazione di coppia sono: l’attrazione affettiva-sessuale, la simpatia e l’empatia. Non si può parlare di amore o di coppia riducendo il legame al solo aspetto attrattivo-sessuale.

13 Chi basa la relazione sull’attrazione è fondamentalmente un egocentrico che considera l’Altro come la risposta soddisfattoria al suo bisogno. Nella sua fantasia l’Altro è sua esclusiva proprietà (cosa sua!) come può essere il cibo o la casa. Non ha minimamente chiara la differenza fra possesso e appartenenza, fra il possesso di una cosa e l’appartenere ad una persona, che nasce esclusivamente dalla decisione esclusiva dello scegliersi reciprocamente.

14 In ogni relazione di coppia l’aspetto di simpatia è fonte d’amicizia, perché nella coppia la complicità, l’essere solidali e la condivisione sono fondamentali. Senza amicizia non c’è neanche amore, c’è invece competizione, spesso falsità, ma soprattutto il tradimento è dietro l’angolo. L’empatia, la capacità di comprendere a pieno lo stato d’animo altrui e i suoi bisogni, è la spinta che genera la cura.

15 L’uomo che uccide la donna, che afferma di amare, è evidentemente affetto da analfabetismo emotivo. Scambia il bisogno di lei con l’amore. Da questo punto di vista la violenza è il segno che non è stata coltivata la simpatia e la complicità o che addirittura non ci sia mai stata.

16 Ma soprattutto è totalmente assente qualunque forma di empatia, segno di un bullismo di fondo che considera la donna come un dominio e non come la compagna di una relazione fatta di tenerezza e cura.

17 Certamente nessun caso è uguale ad un altro, ma in comune questi maschi hanno l’abitudine a tradurre in rabbia distruttiva il rifiuto e quel loro sentirsi ingabbiati in emozioni di cui non hanno chiari i contorni e le cause. Si sentono impotenti e abbandonati, incapaci di affrontare il No, come dei bambini irosi di fronte ad un genitore che non sottostà al loro volere.

18 Insegnare il No è un fondamentalmente compito genitoriale
Insegnare il No è un fondamentalmente compito genitoriale. Purtroppo è convinzione comune che i padri in questi tempi siano piuttosto assenti. Ed è compito più paterno che materno tener ferme le regole. Ma qui bisogna porre la stessa domanda anche alle donne. Oltre ai padri, quali madri ci sono dietro questi maschi? Li han tirati su trattandoli con parità con le sorelle? Li hanno abituati al No?

19 E poi come mai ci sono donne che nascondono la violenza del partener e talvolta la scusano? Questo è un discorso che si tende a lasciare in ombra, ma sicuramente indica un aspetto oscuro nella comprensione delle dinamiche perverse della coppia.

20 La violenza soprattutto si apprende
La violenza soprattutto si apprende. Le modalità relazionali si vedono, si copiano e si imitano nell’ambiente di origine e lasciano tracce profonde nel bambino.

21 Purtroppo si recita a soggetto secondo un copione mandato a memoria
Purtroppo si recita a soggetto secondo un copione mandato a memoria. Non si nasce femminicida, ma lo si diventa.

22 Su tutto predomina un’inquietante assenza educativa emozionale che grava sulla famiglia, sulla scuola e sulla società. Si spendono migliaia e migliaia di ore per promuovere le varie competenze professionali, ma quante ore si prevedono per l’educazione alla cittadinanza, alla relazione e all’educazione emozionale?

23 Il saper fare è fondamentale, ma senza il saper essere ed il saper relazionarsi, tutto può perdere di senso e finire in tragedia. Il femminicidio è uno dei segni del tempo: un tempo pieno di conoscenze, ma emotivamente analfabeta ed incapace di amare.

24 Donna Gettata in un angolo di paura e solitudine, dentro un corpo disegnato di dolore, senti il tuo mistero rattrappirsi, quasi abbandonata dal sogno che ti fece donna.

25 Ti ha portato via dalla vita un figlio dell’oscurità, invischiandoti
nella sua tela di ragno. Le tue ali di farfalla sono lacere e stanche. Tutto trema e vorresti gridare la tua libertà.

26 Nulla può imprigionare il tuo profumo. Il tuo canto è alba e tramonto.
Ma tu sei rosa. Nulla può imprigionare il tuo profumo. Il tuo canto è alba e tramonto. È mare e luce. Tu sei donna! Carluccio Bonesso


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