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Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.

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Presentazione sul tema: "Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti."— Transcript della presentazione:

1 Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.
26 LUGLIO 2018 GIOVEDÌ - XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO SANTI GIOACCHINO E ANNA Genitori della Beata Vergine Maria UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode.   Antifona Venite, adoriamo il Signore: la sua gloria risplende nei santi. SALMO  66  Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto;  perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra.  Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.  La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio,  ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo il Signore: la sua gloria risplende nei santi.

2 Inno Uniamoci, o fratelli, con cuore puro e ardente alla lode festosa della Chiesa di Cristo. In questo giorno santo la carità divina congiunge i santi Gioacchino e Anna al regno dei beati. La fiamma dello Spirito ha impresso nei loro cuori il sigillo indelebile dell'Amore di Dio. Essi sono modello e guida a coloro che servono le membra sofferenti del corpo del Signore. Dolci amici dei poveri, intercedete per noi; sostenete i nostri passi nella via dell'amore. A te sia lode, o Cristo, immagine del Padre, che sveli nei tuoi santi la forza dello Spirito. Amen.

3 1^ Antifona La tua destra, Signore, e la luce del tuo volto hanno salvato i nostri padri. SALMO 43, 2-9   (I) Il popolo di Dio nella sventura In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37). Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, † i nostri padri ci hanno raccontato  l'opera che hai compiuto ai loro giorni, * nei tempi antichi.  Tu, per piantarli, con la tua mano  hai sradicato le genti, * per far loro posto, hai distrutto i popoli.  Poiché non con la spada conquistarono la terra, * né fu il loro braccio a salvarli;  ma il tuo braccio e la tua destra  e la luce del tuo volto, * perché tu li amavi.  Sei tu il mio re, Dio mio, * che decidi vittorie per Giacobbe.  Per te abbiamo respinto i nostri avversari, * nel tuo nome abbiamo annientato  i nostri aggressori.  Infatti nel mio arco non ho confidato * e non la mia spada mi ha salvato,  ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, * hai confuso i nostri nemici.  In Dio ci gloriamo ogni giorno, * celebrando senza fine il tuo nome. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona La tua destra, Signore, e la luce del tuo volto hanno salvato i nostri padri.

4 2^ Antifona Il Signore non vi nasconde il suo volto, se voi tornate a lui. SALMO 43, (II) Il popolo di Dio nella sventura In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37). Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, * e più non esci con le nostre schiere.  Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari * e i nostri nemici ci hanno spogliati.  Ci hai consegnato come pecore da macello, * ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.  Hai venduto il tuo popolo per niente, * sul loro prezzo non hai guadagnato.  Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, * scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.  Ci hai resi la favola dei popoli, * su di noi le nazioni scuotono il capo.  L'infamia mi sta sempre davanti * e la vergogna copre il mio volto  per la voce di chi insulta e bestemmia, * davanti al nemico che brama vendetta. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Il Signore non vi nasconde il suo volto, se voi tornate a lui.

5 3^ Antifona Dèstati, Signore, non respingerci per sempre
3^ Antifona Dèstati, Signore, non respingerci per sempre. SALMO 43, (III) Il popolo di Dio nella sventura In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37). Tutto questo ci è accaduto † e non ti avevamo dimenticato, * non avevamo tradito la tua alleanza.  Non si era volto indietro il nostro cuore, * i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;  ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli * e ci hai avvolti di ombre tenebrose.  Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio * e teso le mani verso un dio straniero,  forse che Dio non lo avrebbe scoperto, * lui che conosce i segreti del cuore?  Per te ogni giorno siamo messi a morte, * stimati come pecore da macello.  Svegliati, perché dormi, Signore? * Destati, non ci respingere per sempre.  Perché nascondi il tuo volto, * dimentichi la nostra miseria e oppressione?  Poiché siamo prostrati nella polvere, * il nostro corpo è steso a terra.  Sorgi, vieni in nostro aiuto; * salvaci per la tua misericordia. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.  Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Dèstati, Signore, non respingerci per sempre.

6 V. Irradia su di me la luce del tuo volto: R
V. Irradia su di me la luce del tuo volto: R. insegnami sapienza, o Signore. Prima Lettura: Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 4, 5-18 Fragilità e fiducia dell'Apostolo Noi fratelli, non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. E Dio che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre» (Gn 1, 3), rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato (Sal 115, 10), anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.   Responsorio    R. Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, * fa risplendere nei nostri cuori la gloria che illumina il volto di Cristo. V. Il Signore nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua grandezza, e noi abbiamo udito la sua voce: R. fa risplendere nei nostri cuori la gloria che illumina il volto di Cristo.

7 Seconda Lettura: Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo (Disc. 6, per la Natività della B. V. Maria ; PG 96, ) Li conoscerete dai loro frutti Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia; ma rimase senza il proprio frutto perché la grazia producesse il suo. Doveva nascere infatti quella primogenita dalla quale sarebbe nato il primogenito di ogni creatura «nel quale tutte le cose sussistono» (Col 1, 17). O felice coppia, Gioacchino ed Anna! A voi è debitrice ogni creatura, perché per voi la creatura ha offerto al Creatore il dono più gradito, ossia quella casta madre, che sola era degna del creatore. Rallègrati Anna, «sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori» (Is 54, 1). Esulta, o Gioacchino, poiché dalla tua figlia è nato per noi un bimbo, ci è stato dato un figlio, e il suo nome sarà Angelo di grande consiglio, di salvezza per tutto il mondo, Dio forte (cfr. Is 9, 6). Questo bambino è Dio. O Gioacchino ed Anna, coppia beata, veramente senza macchia! Dal frutto del vostro seno voi siete conosciuti, come una volta disse il Signore: «Li conoscerete dai loro frutti» (Mt 7, 16).

8 Seconda Lettura: Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo (Disc. 6, per la Natività della B. V. Maria ; PG 96, ) Li conoscerete dai loro frutti Voi informaste la condotta della vostra vita in modo gradito a Dio e degno di colei che da voi nacque. Infatti nella vostra casta e santa convivenza avete dato la vita a quella perla di verginità che fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto. Quella, dico, che sola doveva conservare sempre la verginità e della mente e dell'anima e del corpo. O Gioacchino ed Anna, coppia castissima! Voi, conservando la castità prescritta dalla legge naturale, avete conseguito, per divina virtù, ciò che supera la natura: avete donato al mondo la madre di Dio che non conobbe uomo. Voi, conducendo una vita pia e santa nella condizione umana, avete dato alla luce una figlia più grande degli angeli ed ora regina degli angeli stessi. O vergine bellissima e dolcissima! O figlia di Adamo e Madre di Dio. Beato il seno, che ti ha dato la vita! Beate le braccia che ti strinsero e le labbra che ti impressero casti baci, quelle dei tuoi soli genitori, cosicché tu conservassi in tutto la verginità! «Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia» (Sal 97, 4). Alzate la vostra voce, gridate, non temete. Responsorio    R. Notte e giorno, con digiuni e preghiere servivano il Signore, * aspettavano la redenzione d'Israele. V. Pregavano Dio di venire a visitare il suo popolo, R. aspettavano la redenzione d'Israele.

9 Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.
Orazione O Dio dei nostri padri, che ai santi Gioacchino e Anna hai dato il privilegio di avere come figlia Maria, madre del Signore, per loro intercessione concedi ai tuoi fedeli di godere i beni della salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.


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