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Leggi lineari in fisica Cosenza 2012
OTTAVIO SERRA Leggi lineari in fisica Cosenza 2012
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(Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)
« La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. » (Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)
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In piccolo tutte le curve (buone) sono diritte
e tutte le superfici (buone) sono piatte!!! Che significa? Ne parleremo dopo.
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Allungamento di una molla
Legge di Hooke dell’allungamento elastico. ΔP è la forza esterna che provoca l’allungamento (o la compressione), forza peso, muscolare, elettrica …, Δl l’allungamento, cioè la variazione di lunghezza l – l0.
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Man mano che la molla si allunga, reagisce con una forza (elastica) di richiamo sempre più forte che alla fine equilibra ΔP: F = - ΔP. Se chiamo x l’allungamento della molla, avremo ΔP = k.x ed F = -kx. Vediamo degli esempi.
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La prima molla si è allungata di più perché il peso che la stira è maggiore (Le due molle sono identiche).
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N.B. x è l’allungamentoΔl
Esempio numerico N.B. x è l’allungamentoΔl
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A occhio, quale grafico si riferisce alla prima molla?
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Perché non si può usare lo scarto medio?
I grafici sono lineari (nei limiti degli errori di misura). Calcolare il valore medio della costante elastica (in N/cm) e lo scarto quadratico medio σ per ciascuna molla . Formule: (radice quadrata del valor medio dei quadrati degli scarti!!!). Però!!! Perché non si può usare lo scarto medio? Perché almeno non si usa lo scarto assoluto medio? I valori di k per la prima molla sono 0,192; 0,192; 0,195; 0,198; 0,198. Verificare che per la prima molla si ha e σ =0,003 N/cm
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“Nota tecnica: il valor medio degli scarti è sempre zero (provare
“Nota tecnica: il valor medio degli scarti è sempre zero (provare!) e perciò non serve. Il valore assoluto è una funzione non buona” (è appuntita, “non derivabile” dicono i matematici) e perciò poco maneggevole; il quadrato è invece una funzione “buona” e maneggevole.
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Anche la dilatazione termica di un filo metallico è lineare, cioè l’allungamento è proporzionale alla (prima potenza della) variazione di temperatura (temperatura finale meno temperatura iniziale). E Newton aveva trovato che il calore irradiato da un corpo è proporzionale alla differenza di temperatura tra il corpo e l’ambiente. Anche la corrente elettrica in un filo conduttore è proporzionale alla tensione applicata ai suoi estremi! Possibile che tutte le leggi relative al comportamento della materia siano lineari, leggi di proporzionalità? Non può essere vero!
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Supponiamo di avere una molla d’acciaio lunga, a riposo, 20 cm e che la sua costante elastica sia k=10 N/cm (la molla si allunga di 1 cm se la forza applicata è circa un chilo). Se applichiamo 2 chili, la molla si allunga di 2 cm e con 5 chili l’allungamento è di circa 5 cm. Ma con 1000 chili la molla si allungherà di 1000 cm, cioè di 10 metri? E’ pazzesco, la molla molto prima si deformerà permanentemente, perderà le sue caratteristiche elastiche, si snerverà e finirà con lo spezzarsi.
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Analogamente, un filo di ferro riscaldato si allunga in modo proporzionale all’aumento di temperatura, se tale aumento non è molto grande, perché altrimenti prima si rammollisce e poi fonde. Addio proporzionalità! E la corrente elettrica, al crescere della tensione applicata, aumenterà sempre più lentamente (la resistenza elettrica del filo aumenta con la temperatura), il filo si scalda sempre di più e finisce con lo spezzarsi nel punto dove raggiunge prima la temperatura di fusione. Ma allora, perché in piccolo, per piccole sollecitazioni, la risposta è lineare? Vediamo il grafico seguente.
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Il grafico in blu potrebbe rappresentare l’allungamento di una molla (in ordinata) in funzione del peso (in ascissa). In rosso la tangente.
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La curva nell’intorno del punto di ascissa 1 è ben approssimata dalla tangente. In piccolo tutte le curve (buone) sono diritte, ogni funzione (regolare) è approssimata, in un piccolo intervallo della variabile indipendente, da una funzione lineare (di primo grado). E siccome la retta è la più semplice delle curve, ecco spiegato perché i fisici prediligono le leggi lineari (di primo grado).
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Anche una superficie (Buona
Anche una superficie (Buona!) nell’intorno di un suo punto è approssimata dal piano tangente, tanto meglio quanto più piccolo è quell’intorno. Per questo motivo la superficie della Terra, per millenni, è stata considerata piatta.
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E le leggi del moto? Tutti conoscono la legge del moto (rettilineo) uniforme: s=v.t
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Ma un grave cade con moto (rettilineo) uniforme
Ma un grave cade con moto (rettilineo) uniforme? Per Aristotele, sì: “Un grave cade con velocità costante, tanto maggiore quanto maggiore è il peso”. Ci volle Galilei per capire che i gravi cadono con moto uniformemente accelerato. E’ Lui che introduce il concetto di accelerazione; nel caso dei gravi v=g.t e lo spazio di caduta è Il moto è “parabolico”. L’accelerazione di gravità è g=9,8 E nel disegno a fianco quanto vale l’accelerazione?
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Ma come mai Aristotele, che era un grande genio, fece un un simile errore? Aristotele era un buon osservatore, ma era convinto che i fenomeni andassero studiati “al naturale”, senza disturbarli. Inoltre senza strumenti è molto difficile notare l’aumento di velocità al passare del tempo, specialmente in un intervallo di tempo “piccolo”. E’ la solita storia: in piccolo tutte le curve sono diritte. Per esempio, nell’intervallo tra 1s e 2s l’andamento parabolico differisce ben poco dall’andamento lineare, per cui sembra che lo spazio percorso sia proporzionale al tempo, cioè che la velocità sia costante. E Galilei? Usa il piano inclinato per rallentare in modo noto l’accelerazione, e misura il tempo col metronomo (Era musicista e figlio di musicista). Con lui nasce il “metodo sperimentale”.
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La linearità piace tanto che la imponiamo anche quando il fenomeno è chiaramente non lineare. Si vedano le due figure seguenti:
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Tutti sanno che una data massa di gas, a temperatura costante, esercita sulle pareti del recipiente una pressione inversamente proporzionale al volume, il graficoo è un ramo di iperbole, ma se usiamo la densità al posto del volume, il grafico è rettilineo e l’uomo lo legge meglio.
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In un gas (perfetto), a tempertura costante, la pressione è inversamente proporzionale al volume.
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Ma se esprimiamo la pressione in funzione della densità, che è inversamente proporzionale al volume, il grafico è rettilineo e la lettura è più agevole.
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La legge semplice va bene solo se il gas è caldo e rarefatto.
Però la semplice legge p=k/V, oppure p=h*d, va bene solo per alte temperature e grande volume o per piccole variazioni di volume. Ecco come varia p con V a varie temperature (per il biossido di carbonio CO2) La legge semplice va bene solo se il gas è caldo e rarefatto.
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