Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoRoberta Cirillo Modificato 6 anni fa
1
Dinamiche relazionali e processi di innovazione organizzativa
Laboratorio di Sistemi organizzativi complessi Dinamiche relazionali e processi di innovazione organizzativa 1
2
L’interrogativo da cui partire?
Quali sono i luoghi organizzativi all’interno dei quali prendono vita i processi relazionali e in che modo contribuiscono alla crescita collettiva e all’apprendimento organizzativo? Prospettiva di osservazione: dal micro al macro
3
Il gruppo di lavoro è strategico perché:
Supporta la nascita della struttura informale. Facilita la sviluppo della cultura organizzativa. Rappresenta un elemento dinamico e complesso (variabili influenti: ambiente, omogeneità interna, atteggiamenti individuali). La sua costruzione determina il passaggio da una situazione di iterazione a quella di integrazione.
4
La comunità di pratica (COP)
Definizione degli anni Ottanta ad opera di Wenger e Lave. Gruppi di persone che condividono un interesse o una passione per qualcosa e che apprendono interagendo regolarmente. In questo senso, la COP rinforza l’idea secondo cui il conoscere è distribuito all’interno delle relazioni che definiscono la comunità e non è localizzabile nei singoli attori.
5
Gli elementi caratterizzanti
Dominio Comunità Pratica Processo di partecipazione Processo di reificazione
6
Composizione delle COP
Membri core Membri attivi Membri periferici Outsiders L’appartenenza può essere di natura: Intellettuale Sociale Emozionale Legittima partecipazione periferica
7
Il ruolo dell’organizzazione nel favorire lo sviluppo di una COP
4 atteggiamenti organizzativi: Tolleranza Riconoscimento Progettazione Coltivazione 4 livelli di evidenza: Espicito Segmentato Implicito Tacito
8
Le fasi della coltivazione di una COP
Il modello di Wenger, Mcdermott e Snyder: Potenziale Coalescenza Maturità Gestione Trasformazione Il modello di Plaskoff: Valutazione Pianificazione e Preparazione Lancio, Stabilizzazione ed Evoluzione
9
Le comunità di pratica “distribuite”
Presenza di confini molteplici Distanza tra le parti del sistema Ampie dimensioni Presenza di affiliazioni organizzative Presenza di differenze culturali
10
Risolvere la complessità delle COP distribuite
Ridurre le distanze Integrare la dimensione locale e quella globale: Ruolo delle sub-comunità locali Ruolo del coordinatore Aumentare la visibilità della comunità Creazione di ambienti comunitari privati Reti di pratica
11
Gli X-Teams Tali realtà spostano l’attenzione sull’ampiezza dei team e sulle loro connessioni con gli stakeholders. Si tratta di strutture dinamiche è flessibili capaci di ottenere elevate prestazioni.
12
Funzioni e meccanismi di integrazione degli X-Teams
Diplomatica Di scouting Di coordinamento MECCANISMI DI INTEGRAZIONE: Incontri integrati Processi decisionali trasparenti Processi di pianificazione flessibile
13
Livelli di appartenenza dei partecipanti
Livello core Livello operativo Livello periferico
14
Le reti professionali di imprese
Composte da professionisti che intessono relazioni dentro e fuori l’organizzazione di appartenenza Le relazioni si basano su valori e obiettivi sia organizzativi sia individuali Perdono importanza gerarchie e procedure Riferimenti alla Teoria dei Costi di Transazione: mercato vs clan Rapporto di lavoro di natura libero-professionale. Una tipologia: Core workers Collaboratori esterni Lavoratori flessibili
15
La spirale della conoscenza di Nonaka e Takeuchi
In conclusione: quale rapporto tra dinamiche relazionali e gestione della conoscenza nelle organizzazioni? La spirale della conoscenza di Nonaka e Takeuchi
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.