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PubblicatoGabriella Righi Modificato 5 anni fa
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(1478-1516) Giulia Maggio IV B a.s. 2017-2018
TOMMASO MORO ( ) Giulia Maggio IV B a.s
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Tommaso Moro è uno dei maggiori rappresentanti del pensiero politico utopista. Egli esprime l’esigenza di un radicale rinnovamento sociale, politico e religioso e costruisce uno Stato ideale.
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La vita Nasce al Londra nel dopo aver percorso tutti i gradini della carriera politica, Moro diventa Gran Cancelliere della corona inglese. Quando il re Enrico VIII, entrato in conflitto con papa Clemente VII, si mise a capo della Chiesa d’Inghilterra, Moro non riconosce il provvedimento. In seguito a ciò, viene imprigionato e giustiziato nel 1535.
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L’opera più nota: Utopia
È un’opera scritta in forma dialogica, in cui gli interlocutori sono il viaggiatore Itlodeo, lo stesso Moro e un terzo personaggio. L’opera è una critica alla società inglese dell’epoca, di cui Moro denuncia la povertà e le ingiustizie sociali. Ciò che viene messo in evidenza è, innanzitutto, il sistema penale, che è l’espressione dell’interesse dei ricchi e non difende il bene collettivo. Moro condanna anche la logica del profitto, poiché essa è la causa prima della povertà.
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L’isola di Utopia Utopia è un’isola. Essa è lo specchio del regno inglese e ne evidenzia i mali. Su quest’isola, il cui fondatore è Utopo, regna una perfetta eguaglianza. La proprietà privata non esiste e tutti i beni sono messi in comune. Anche il denaro è abolito, e il suo utilizzo è consentito soltanto per i commerci esteri e in caso di guerra.
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Il lavoro Nell’isola di Utopia il lavoro è un dovere sociale. Ognuno, uomo o donna, è tenuto a lavorare sei ore al giorno. È prevista una rotazione lavorativa, dunque tutti, a turno, svolgeranno ogni tipo di lavoro per imparare ogni mestiere. Tutti hanno diritto a una formazione nelle lettere e nelle scienze, grazie a delle lezioni pubbliche. Tuttavia, esistono alcune diseguaglianze sociali: è accettata la schiavitù e inoltre i cittadini destinati al governo sono esentati dal lavoro manuale.
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La società Presso l’isola di Utopia la famiglia è patriarcale e costituisce un’unità politica, poiché deve eleggere i magistrati cittadini. L’assemblea del Senato esercita i tre poteri, e tutti i cittadini svolgono ruolo attivo nella vita politica. Ci sono poche e semplici leggi: la pena di morte non è ammessa; i reati gravi vengono puniti con i lavori forzati. I malati sono curati in ospedali pubblici ed è ammessa l’eutanasia.
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Etica e religione Il modello etico seguito dagli Utopiani è l’epicureismo. Essi cercano la felicità, che non si basa su qualunque piacere, ma solo sui bisogni naturali e necessari. La religione più diffusa è quella naturale, basata su pochi principi: l’esistenza di un unico Dio, l’immortalità dell’anima. Gli Utopiani disprezzano ogni forma di fanatismo ed esaltano la tolleranza verso ogni culto religioso.
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