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Repubblica in crisi PROBLEMI SOCIALI

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Presentazione sul tema: "Repubblica in crisi PROBLEMI SOCIALI"— Transcript della presentazione:

1 Repubblica in crisi PROBLEMI SOCIALI
Corso di storia 1

2 Nuova cultura di derivazione greca
Fattori di crisi Piano economico Piano politico disuguaglianze Conflitti sociali Arricchimento di alcuni Impoverimento di molti (campagne italiche) Aspetto culturale CULTURA ROMANA ORIGINARIA: rispetto delle tradizioni e delle virtù civiche NUOVA CULTURA GRECA: più raffinata ma meno capace di costituire un insieme di valori comuni condivisi da tutto il popolo. Nuova cultura di derivazione greca

3 Società romana III secolo
ECONOMIA AGRICOLA Piccoli proprietari terrieri e pastori (COMMERCIO ruolo secondario) Mezzi di scambio arcaici: Bestiame, barre/piastre di rame Artigiani Commercianti 269 a.C. coniate le prime monete Pochissimi schiavi

4 Società romana II secolo
ECONOMIA complessa SICILIA Produzione agricola altamente sviluppata SPAGNA Giacimenti materie prime e metalli preziosi ROMA Padrona del Mediterraneo TASSE delle province PRIGIONIERI DI GUERRA Schiavi (massa illimitata di forza lavoro) Artigianato romano ha un ampio mercato INVESTIMENTI Strade, ponti, acquedotti, rifornimento per l’esercito

5 Nobilitas Le famiglie i cui membri erano stati CONSOLI (o anche PRETORI) Patrizi di nascita Plebei arricchiti conquiste Gruppo più ampio dell’antica aristocrazia Ugualmente chiuso e geloso dei suoi privilegi

6 Cavalieri: classe in ascesa
conquiste PRIMA Erano la 1° classe dell’ordinamento centuriato Proprietari terrieri POI Tutti coloro con un reddito annuo di sesterzi* Pubblicani favoriti Plebiscito CLAUDIO 218 a.C. Investono in attività Commerciali finanziarie Motore dello sviluppo economico IL SESTERZIO era una moneta d’argento del peso di circa 1 grammo PLEBISCITO CLAUDIO: impedisce ai senatori di avere navi da carico perché indegne del loro rango e stabilisce che l’unica fonte legittima di reddito per un senatore era il possesso della terra Appalti pubblici (rifornimento armi, vettovaglie, lavori pubblici, riscossione tasse) Esclusi dalle cariche politiche (ad appannaggio della nobilitas)

7 Piccola proprietà contadina
Contadini in rovina Conquiste danneggiano Perdite di vite umane in guerra Piccola proprietà contadina Guerre distanti (non più stagionali) In rovina Lontananza dai campi degli uomini più validi per decenni Cereali di Sicilia/Africa si vendevano a minor prezzo di quelli italici COSA AVREBBE POTUTO SALVARE I CONTADINI ITALICI? Sarebbe stata necessaria una riconversione produttiva dal grano a colture più pregiate e redditizie, quali ulivo e vite: questa avrebbe però richiesto capitali da investire, che i contadini non possedevano.

8 Dalla piccola proprietà al latifondo
CRISI piccola proprietà Fino al III sec Contadini hanno lotti di agro pubblico Piccoli e medi coltivatori (INDEBITATI) cedono i terreni ai grandi Lavorano come braccianti salariati Emigrano verso le città Dal II sec Senatori e cavalieri si accaparrano AGRO PUBBLICO CHE COS’È IL LATIFONDO? È una grande estensione di terreno coltivato da braccianti e soprattutto schiavi. Le vaste proprietà che si estendevano intorno alla villa padronale, che era il cuore dell’azienda agricola, erano coltivate a cereali, ma anche con forme di agricoltura specializzata (viti, ulivi, ortaggi). Diffusione del LATIFONDO Riduzione della popolazione delle campagne

9 Glossario LATIFONDO VILLA
Vasta proprietà terriera (da latus «ampio» e fundus «podere») appartenente a un unico proprietario e lavorata prevalentemente da manodopera schiavile, che nel mondo romano iniziò a formarsi nel II secolo a.C. VILLA Grande dimora di campagna con campi e strutture per la gestione di un’azienda agricola ben organizzata. Vi soggiornavano gli aristocratici nella bella stagione, senza alterarne il carattere di impresa economica.

10 Schiavi Nel passato Dal II secolo
Pochi Trattati in modo familiare 1,5 – 3 milioni (entro il I secolo a.C.) Trattati duramente come strumento di produzione I campi erano lavorati dai contadini e dalla sua famiglia (autoconsumo) Il latifondo necessita di grandi quantità di schiavi SCHIAVI IN NUMERI: Dopo la 3° guerra macedonica i romani misero a ferro e fuoco l’Epiro catturando poi venduti come schiavi. Dopo la distruzione di Cartagine e Corinto, inoltre, un fiorente mercato di schiavi venne impiantato nell’isola di Delo, al centro dell’Egeo: sotto la protezione delle armi romane, qui si vendevano nei momenti di massimo sviluppo del commercio di esseri umani, fino a schiavi al giorno. Colture specializzate Prodotti destinati al mercato

11 Liberti LIBERTI schiavi liberati Commerci
Schiavi dotati sul piano culturale o professionale o se hanno un padrone generoso Commerci Professioni Amministrazione beni (degli ex padroni con i quali conservavano un forte vincolo) LIBERTI schiavi liberati SCHIAVI IN NUMERI: Dopo la 3° guerra macedonica i romani misero a ferro e fuoco l’Epiro catturando poi venduti come schiavi. Dopo la distruzione di Cartagine e Corinto, inoltre, un fiorente mercato di schiavi venne impiantato nell’isola di Delo, al centro dell’Egeo: sotto la protezione delle armi romane, qui si vendevano nei momenti di massimo sviluppo del commercio di esseri umani, fino a schiavi al giorno.

12 Proletari: quelli che non hanno nulla
Vantaggi delle guerre Conseguenze negative Proletari Intensa urbanizzazione Disoccupati e agricoltori impoveriti Crescita della popolazione urbana Vivono in piccoli appartamenti nelle INSULAE CHE COSA SONO LE INSULAE? Sono grandi caseggiati alti anche 15 metri, soggetti a crolli e incendi. PROLETARI PERICOLOSI? Nella lunga fase della crisi della repubblica il proletariato divenne una massa numerosa e spesso pericolosa, che capi abili e con pochi scrupoli potevano utilizzare contro i propri avversari politici o per assicurarsi una base di consenso. PROLETARIZZAZIONE DEL CETO CONTADINO: persa la terra i contadini finivano per riversarsi in città alla ricerca di opportunità di lavoro che però non trovavano. Si trasformano in una massa ribelle e disordinata e, poiché nei comizi centuriati i nullatenenti rientravano nella classe dei proletari, si parla di proletarizzazione del ceto contadino. Crescita economica delle città Vivono di espedienti e/o delle distribuzioni gratuite di vettovaglie Produzione manifatturiera Snodi commerciali Rete stradale Alcuni diventano clienti Diminuisce il numero di classi arruolabili per l’esercito

13 Italici, senza cittadinanza
città federate Dal II secolo Italici trattati come sudditi I municipi non ottengono più i diritti politici Italici si considerano cittadini romani ma Italici sono esclusi dalla piena cittadinanza: NO cariche pubbliche NO bottino SÌ obbligo di combattere SÌ pagamento imposte (spese belliche) Motivazioni politiche: ARISTOCRAZIA SENATORIA non vuole perdere il suo primato

14 Repubblica in crisi PROBLEMI SOCIALI
fine Repubblica in crisi PROBLEMI SOCIALI Corso di storia 1 Vedi anche IL GOVERNO DELLE PROVINCE


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