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UNO SGUARDO AI PROVVEDIMENTI REGIONALI IN MATERIA

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Presentazione sul tema: "UNO SGUARDO AI PROVVEDIMENTI REGIONALI IN MATERIA"— Transcript della presentazione:

1 UNO SGUARDO AI PROVVEDIMENTI REGIONALI IN MATERIA
DI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI Chiara Rivoiro Franca Lovaldi “Disabilità e non autosufficienza: dimensioni del fenomeno e prospettive di studio ed attività” Grugliasco, 17 Dicembre 2009

2 I provvedimenti regionali: dal Progetto Obiettivo Anziani a oggi
l’avvio: i primi 10 anni … Autorizz. RSA anziani N.A. DGR attuativa presidi socioassist. 1992 Attuaz. P.O.A. per residenzialità Attuaz. P.O.A. creazione UVG 1995 1998 2000 Creazione UVA Requisiti funz. e strutturali presidi Autorizz. strutt. sociosanit. 2002 Linee guida attivaz. cure domiciliari

3 l’accelerazione: i successivi cinque …
2003 2004 2005 2006 2007 Pesi servizi domiciliari Differenziaz. interventi domiciliari: ADI e LA Percorso C.A. anziani non auto Differenziaz. cure domiciliari: SID; ADI; ADP; LA Interventi socio sanitari per liste d’attesa per anziani non auto; Modifiche e integraz. autorizz. strutture sociosanit Integraz socio-sanit residenze anziani non auto Dimissione protetta Molinette-Valletta P.I.E Percorso ausili a domicilio Nuovo modello integrato assist. resid sociosanit anziani non auto Criteri convenz. assist. resid. sociosanit anziani Finanziam ASL percorsi di C.A Interventi per incrementare posti letto accr. anziani non auto . parametri calcolo “peso” cure domiciliari

4 il completamento: gli ultimi anni
2008 2009 Cartella geriatria e PAI Finanziamento progetti sportello unico di accesso Dimissione protetta Molinette Assistenza residenziale anziani non auto: applicazione mode assist. e tariffario Contributo economico a sostegno domiciliarità Requisiti organizzativi, gestionali e strutturali Centri Diurni e nuclei persone con demenza Requisiti e procedure accreditamento istituzionale strutture sociosanitarie

5 il “percorso” anziani - L’accesso ai servizi
1) Valutazione multidimensionale e accesso ai servizi 2) Percorsi e continuità assistenziale - La rete dei servizi 3) Cure domiciliari 4) Assistenza semiresidenziale Assistenza residenziale (Rsa, Raf) - Gli strumenti adottati per il buon funzionamento dei servizi 6) Autorizzazione – Accreditamento - Vigilanza 7) Sistema informativo – Monitoraggio - Valutazione

6 Valutazione multidimensionale e accesso ai servizi
L’accesso ai servizi Valutazione multidimensionale e accesso ai servizi D.G.R. 28 dicembre 1998, n “Deliberazione settoriale attuativa del Progetto Obiettivo “Tutela della salute degli anziani”. Unità di Valutazione Geriatria D.G.R. 25 settembre 2000, n , 19 marzo 2002, n , 16 febbraio 2004, n , delibere Unità di Valutazione Alzheimer D.G.R. n /2005 “Il nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio-sanitaria a favore delle persone anziane non autosufficienti D.G.R. 10 marzo 2008, n Cartella Geriatrica dell’Unita’ di Valutazione Geriatrica e Linee guida del Piano Assistenziale Individuale. Modifica ed integrazione della D.G.R. n /2005 “Il nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio-sanitaria a favore delle persone anziane non autosufficienti” e della D.G.R. n /1998 “Deliberazione settoriale attuativa del Progetto Obiettivo Tutela della salute degli anziani. UVG”. D.G.R n relativa al finanziamento di Progetti per l’attivazione dello Sportello unico Socio-Sanitario. Impegno di spesa di Euro ,90 (di cui euro ,95 sul cap UPB DA19021 ed euro ,95 sul cap UPB DA20051) e fissazione del termine e modalita’ di presentazione delle domande per l’accesso al finanziamento.

7 DGR del 30/3/2005 Distretto dell’ASL = ambito di interrelazione tra Assistenza sanitaria territoriale e l’attività socio-assistenziale del Comune TRAMITE Unità di Valutazione Geriatrica (equipe multidisciplinare composta da:medico geriatra, medico dell’assistenza territoriale medico fisiatra, assistente sociale del Comune, assistente sociale dell’ASL, infermiere, segretario) Funzioni dell’U.V.G.: Valutazione multidimensionale per individuazione dei bisogni sanitari e socio-assistenziali (ADL, IADL, DISCO, DMI, SPMSQ, Scala di valutazione sociale) Predisposizione Progetto assistenziale Monitoraggio dei Piani di Assistenza Individuali (PAI) predisposti dagli erogatori dell’assistenza con il Progetto dell’UVG Consulenza tecnico-scientifica (Procura della Repubblica, NAS, Regione, ecc.)

8 Progetto Assistenziale dell’UVG
DGR del 30/3/2005 - bassa intensità - media intensità - media/alta intensità Assistenza domiciliare Progetto Assistenziale dell’UVG Assistenza Residenziale - bassa intensità - media intensità (Ex.: RAF) - alta intensità (Ex.: RSA) Assistenza semiresidenziale

9 D.G.R. 10 marzo 2008, n : “ Cartella Geriatrica dell’Unita’ di Valutazione Geriatrica e Linee guida del Piano Assistenziale Individuale”. Definisce: il modello di Richiesta di Valutazione U.V.G., il modello di Scheda informativa sanitaria, le Linee Guida del PAI Ia Cartella Geriatrica, composta da: - richiesta di valutazione, - scheda anagrafica - informativa del soggetto richiedente, - scheda di valutazione sociale: condizione socio-economica, ambientale ed assistenziale dell’anziano, anche in relazione alla sua famiglia, - scheda di valutazione sanitaria, che valuta lo stato di salute e l’autosufficienza del soggetto (scale ADL, IADL, DISCO, DMI, SPMSQ) - riepilogo della valutazione sociale e sanitaria e tipologia del progetto, - definizione della complessità e intensità assistenziale del progetto di intervento, che può essere articolato in domiciliare, semiresidenziale o residenziale.

10 D.G.R. 28.7.2008 n. 55-9323 : Finanziamento di Progetti per l’attivazione
dello Sportello unico Socio-Sanitario porta unitaria di accesso del cittadino alle informazioni relative agli ambiti sociale, assistenziale e sanitario e come primo momento di restituzione d’interventi. svolge le sue funzioni ed i suoi compiti attraverso la formalizzazione di “Protocolli d’Intesa” fra gli attori che hanno aderito al progetto. I servizi di front- office hanno l’obiettivo di: Favorire percorsi di maggiore equità sociale nell'accesso e nella fruizione dei servizi Favorire consapevolezza dei propri diritti per permettere alle persone di autodeterminarsi. Promuovere negli operatori e nella comunità locale una cultura dei servizi positiva, più orientata ai diritti dei cittadini e non esclusivamente orientata ad una logica ripartiva; Promuovere negli operatori il superamento della logica burocratico amministrativo nella sua accezione di sistema autoreferenziale e chiuso; Promuovere lo sviluppo di una cultura di utilizzo precoce dei servizi (prevenzione) Destinatari : tutti i cittadini residenti nell’ambito territoriale di pertinenza con particolare riferimento alla condizione di non autosufficienza; persone, minori e adulte,affette da patologie croniche invalidanti, che determinano notevoli limitazioni della loro autonomia, persone colpite da minorazione fisica

11 RAPPORTO DI MONITORAGGIO SULL’AVVIO DEGLI SPORTELLI UNICI DI ACCESSO AI SERVIZI DISTRETTUALI IN PIEMONTE Dicembre 2009 Sono partiti, nel corso del 2009 , 49 Sportelli Unici: uno per ciascuno dei distretti presenti a luglio 2009, più un unico sportello avviato nel Comune di Torino; circa 1-3 per ASL . Per 29 di questi (59 %) l’Ente capofila è l’Ente Gestore dei Servizi Sociali, per gli altri 20 (41% ) l’Asl. La maggior parte degli sportelli (34, il 69,4 % del totale) prevede di partire nel secondo semestre 2009, 13 sportelli (il 26,5 % del totale) dichiara di essere partito nel primo semestre 2009, il Comune di Torino prevede una partenza per il primo trimestre 2010 mentre il Consorzio Iris di Biella ha per ora soltanto programmata la partenza senza una data stabilità. Circa l’integrazione: in 23 distretti (46,7% del totale) si prevede con i costituendi Gruppi di Cure Primarie; in 37 distretti (75,5 % del totale) si prevede con la Centrale Operativa della Continuità Assistenziale (COCA) orario di apertura : in 9 distretti (il 18,4 % ) questi sono aperti 5 giorni la settimana, dalle 8 ore in su; 31 sportelli (il 63,3 %) sono aperti 5 giorni la settimana per un numero inferiore di ore, generalmente 6-7; 5 sportelli (il 10,2 % del totale) sono aperti per meno di cinque giorni alla settimana; 4 distretti non hanno risposto

12 …L’accesso ai servizi I PERCORSI – CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
D.G.R. 20 dicembre 2004, n , “Percorso di Continuità Assistenziale per anziani ultra65enni non autosufficienti o persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente” D.G.R. 30 marzo 2005, n , “Percorso di dimissione protetta agli assistiti dell’Aso San Giovanni Battista di Torino presso il Presidio “Vittorio Valletta” dell’Asl 1 D.G.R. 27 novembre 2006, n “Riparto della somma di alle Asl per la sperimentazione del Percorso di Continuità Assistenziale per anziani ultra65enni non autosufficienti o persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente” D.G.R. 4 giugno 2008, n “Approvazione del percorso di cura “Dimissione Protetta” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino

13 e assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente
D.G.R. 20 dicembre 2004, n : “Percorso di Continuità Assistenziale per anziani ultra65enni non autosufficienti o persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente Obiettivo : 1. garantire un percorso integrato tra servizi sanitari e socio-assistenziali di continuità di cura, continuativa, globale, appropriata ed efficace 2. Ridurre la permanenza dei pazienti negli ospedali per acuti 3. Potenziare l’assistenza riabilitativa e territoriale Destinatario: persona non autosufficiente o temporaneamente non autosuff.: Modello proposto: assistenza territoriale alternativa a quella ospedaliera (solo per acuti) - implementazione della rete di assistenza territoriale garantendo un complesso di interventi misti, diretti a migliorare la qualità di vita degli utenti N.B da definirsi un protocollo d’intesa tra ASO/ASL/Comune/Ente gestore o tra ASL/ASL/Comune/Ente gestore Percorso di C.A. deve comprendere : progetto riabilitativo, clinico ed assistenziale, tempo di durata e criteri di verifica Durata max: 60 giorni (a carico del SSN), successivamente può trovare altre risposte sociosanitarie , quali le cure domiciliari in lunga assistenza

14 Cure domiciliari: Ospedalizzazione a domicilio
D.G.R. 20 dicembre 2004, n : Allegato A La presa in carico del cittadino deve essere immediata e consequenziale Ospedalizzazione a domicilio Strutture residenziali e semiresidenziali Pronto soccorso RETE Reparti ospedalieri Cure domiciliari: Domicilio con rete parentale o care giver MMG Ospedali di comunità Strutture per la lungodegenza e riabilitazione Alloggi supportati

15 D.G.R. 20 dicembre 2004, n. 72-14420: Allegato B
Criteri di inclusione dei pazienti nel percorso diretto pronto soccorso-territorio ….pazienti anziani ultra65enni non autosuff. o persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente …..che si presentano in pronto soccorso con un problema sanitario …….. non rinviabili al domicilio per: - problemi legati al paziente (es. impossibilità ad assumere correttamente la terapia) - problematiche socio assistenziali od ambientali - cure sanitarie non immediatamente attivabili al domicilio verifica la disponibilità di un posto letto di pronta accoglienza presso RSA e attiva l’immediato trasferimento (Permanenza in in tali posti letto non superiore a 7 giorni) 2. Compila la scheda di sintesi clinica del caso (allegato C)

16 D.G.R. 20 dicembre 2004, n : la centrale operativa - recepire le richieste e le segnalazioni dal P.S per i soggetti di categoria allegato B e dai reparti - attivare l’UVG per valutare le condizioni dei pazienti del PS per definire entro 7 ggl’eventuale percorso successivo - attivare l’UVG per valutare entro 3 giorni dalla segnalazione con i medici ospedalieri ed il MMG il percorso da attuare per garantire la c.a. - gestire i rapporti con i soggetti erogatori territoriali, MMG H, - garantire dal Lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 ecc...

17 La rete dei servizi Cure domiciliari Assistenza semiresidenziale
Assistenza residenziale (Rsa, Raf) CURE DOMICILIARI (ADI, ADP, SID, Lungoassistenza, Contributo economico a sostegno della domiciliarità) D.G.R. 7 maggio 2002, n “Linee guida per l’attivazione del Servizio di Cure domiciliari nelle Aziende Sanitarie Locali della regione Piemonte” D.G.R. 16 giugno 2003, n “Ulteriori disposizioni per l’attivazione del Servizio Cure domiciliari ad integrazione della dgr 41-02” D.G.R. 23 dicembre 2003 n “Accordo Regione-Territorio per l’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza sull’area socio sanitaria” D.G.R n del 3/8/2004 “Ulteriori modifiche ed integr.della DG R n. 41/5952, n e DGR n “ . D.G.R. 28 febbraio 2005, n “Individuazione di una nuova tipologia di cura nell’ambito delle Cure Domiciliari denominata “Prestazioni Infermieristiche estemporanee” (P.I.E.)“ D.G.R. 7 marzo 2005, n “Individuazione del percorso per l’erogazione degli ausili nell’ambito delle Cure Domiciliari”

18 La rete dei servizi (continua)
D.G.R. 12 novembre 2007, n ” Rivalutazione dei parametri di riferimento per l’attribuzione del “peso” ai casi di Cure domiciliari correlato al consumo delle risorse impiegate. Criteri per le procedure di addebito in ambito extraregionale per prestazioni non soggette a compensazione”. D.G.R. 16 aprile 2009 n “ Riordino delle prestazioni di assistenza tutelare socio−sanitaria ed istituzione del contributo economico a sostegno della domiciliarita' per la lungoassistenza di anziani non autosufficienti. Estensione dei criteri per la compartecipazione al costo delle prestazioni di natura domiciliare di cui alla D.G.R. n. 37−6500 del ”.

19 LE NOVITA’ DEL NUOVO MODELLO
Le linee guida della Regione Piemonte per le cure domiciliari: modello organizzativo e strumenti D.G.R n LE NOVITA’ DEL NUOVO MODELLO una “vera” integrazione tra prestazioni sanitarie e socio-assistenziali Il contratto terapeutico assistenziale una nuova classificazione della complessità assistenziale con i “codici colore” un’unica struttura organizzativa che coordina e gestisce tutte le attuali forme di cure domiciliari ASSISTENZA A DOMICILIO DEVE ESSERE MODULATA SU: LIVELLI DI INTENSITA' DI CURE SANITARIE: LIVELLI DI INTENSITA’ DI CURE: BASSA (CODICE COLORE) MEDIA ALTA INTERVENTI SOCIALI: EROGATI IN BASE AI BISOGNI ASSISTENZIALI DELLE PERSONE

20 Bassa complessità assistenziale: Gruppo di persone che necessitano di interventi programmati mensili, quindicinali o settimanali del MMG (ADP) o infermieristici (SID) o dell’assistente domicilIare (SAD) = bassa intensità sanitaria Codice verde Media complessità assistenziale Gruppo di persone che necessitano di interventi domiciliari medici ed infermieristici almeno settimanali per periodi in genere medio lunghi (anziani prevalentemente affetti da polipatologie con riacutizzazione = ADI 1 ° livello) Codice giallo

21 Alta complessità assistenziale Gruppo di persone che necessitano di un intervento coordinato ed intensivo, di più accessi settimanali di tipo medico ed infermieristico ed altre figure professionali, per periodi di norma brevi. Dimissioni protette, Patologie evolutive gravi in terminalità = ADI 2° livello codice rosso ELEVATO CARICO SUL CARE GIVER E SULLA FAMIGLIA

22 Complessità assistenziale
Risorse impiegate Carichi di lavoro Peso della prestazione Valorizzazione economica D.G.R n del 16/6/2003 (modello di scheda di dimissione domiciliare SDD)

23 Enti Gestori delle Funzioni Socio-assistenziali
Le linee guida della Regione Piemonte per le cure domiciliari: modello organizzativo e strumenti D.G.R N Il modello organizzativo Enti Gestori delle Funzioni Socio-assistenziali ASL volontariato AIDS Marzo 2005 Unità di valutazione Aziendali (UVG,UVH,UVA,ecc.) Centrale Operativa Socio Sanitaria Ospedale UOCP DOMANDA Sanitaria e sociale UPE: unità periferiche di erogazione sanitarie e sociali

24 Carichi di lavoro dell’infermiere
Tempo presa in carico: cod. verde = 20’ cod. giallo = 30’ cod. rosso = 60’ Tempo “F” Tempo “G” Tempo “H” Tempo “I” Preparazione intervento Tempo itinere e posteggio Tempo dedicato all’assistenza al domicilio Tempo dedicato agli incontri di programmaz, organizzazione passaggio consegne ecc. 12’ o 23’ Fascia A = fino a 10’ Fascia B = da 10’ a 20’ Fascia C = da 20’ a 30 ‘ Fascia d = oltre 30’ Stimato in 3 h la settimana Fascia 1 = fino a 10’ Fascia 2 = da 10’ a 20’ Fascia 3 = da 20’ a 40 ‘ Fascia 4 = oltre 40’

25 D.G.R n del 23/12/2003: Applicazione dei L.E.A. sull’area sociosanitaria come definiti dal DPCM 29/11/2001 Due allegati: a) articolazione delle cure domiciliari nella fase di lungoassistenza b) articolazione dei servizi e interventi socio-sanitari per le persone con disabilità

26 D.G.R n del 23/12/2003: Fasi intensiva/estensiva (acuzie / post acuzie) = alta complessità assistenziale a carico del SSN per il rilevante impegno terapeutico e/o riabilitativo Fase di lungoassistenza (per gli interventi socio-assistenziali di assistenza tutelare la compartecipazione è a carico dell’utente/comune) percorso finalizzato al mantenimento dell’autonomia funzionale, recupero capacità residue = maggiore impegno socio-sanitario

27 D. G. R n. 55-13238 del 3/8/2004: ulteriori modifiche ed integr
D.G.R n del 3/8/2004: ulteriori modifiche ed integr.della DG R n. 41/5952, n e DGR n 1. Individua le seguenti tipologie di cura nell’ambito delle cure domiciliari: ADI - ADP - SID - ADI+UOCP* - LUNGOASSISTENZA elimina la tipologia OAD (ospedalizzazione a domicilio) in quanto appartenente ad un livello di cura ospedaliera 2. Stabilisce per i SID un tempo per la presa in carico pari a 30 minuti (svincolato dal codice colore) * nv tipologia di assistenza casi di CD con integrazione di una UOCP la quale può essere di ASL, ASO o no profit in convenzione con le ASL

28 D. G. R n. 55-13238 del 3/8/2004: ulteriori modifiche ed integr
D.G.R n del 3/8/2004: ulteriori modifiche ed integr.della DG R n. 41/5952, n e DGR n 3. Definisce che per il singolo caso verrà conteggiato il peso totale rapportato al valore medio 4. Stabilisce la chiusura dei casi di lungoassistenza al 31/12 di ogni anno 5. Stabilisce la chiusura dei casi di cure domiciliari di lunga durata trascorsi i 12 mesi dalla data di apertura 6.stabilisce di chiudere e riaprire i casi che cambiano tipologia di cure domiciliari

29 D.G.R n del 3/8/2004: allegato 1 Modalità di rilevazione dei casi di cure domiciliari in associazione con UOCP Peculiarità: due rilevazioni distinte 1- attività del personale delle C.D (tempo di presa in carico 120 minuti svincolata dal codice colore) 2- attività del personale dell’UOCP (previsti inoltre gli accessi del medico dell’UOCP e dello psicologo) nv concetto di “giornata di effettiva assistenza” (previsto un compenso di 70 euro forfettario) D.G.R n del 3/8/2004: allegato 2 Tipologie di cure domiciliari modalità di rilevazione dell’attività e calcolo del peso

30 D.G.R. 16 aprile 2009 n “ Riordino delle prestazioni di assistenza tutelare socio−sanitaria ed istituzione del contributo economico a sostegno della domiciliarita' per la lungoassistenza di anziani non autosufficienti. Estensione dei criteri per la compartecipazione al costo delle prestazioni di natura domiciliare di cui alla D.G.R. n. 37−6500 del2007”. ASSISTENZA SEMIRESIDENZIALE (CENTRI DIURNI) D.G.R. 16 aprile 2009 n. 38 “Requisiti organizzativi, gestionali e strutturali dei Centri Diurni e dei Nuclei per persone affette da Morbo di Alzheimer ed altre demenze, ai sensi della dgr 17/05”

31 ASSISTENZA RESIDENZIALE
D.G.R. 22 giugno 1992, n “Art. 11 L.R. 37/90. Modifiche e integrazionialla deliberazione attuativa G.R. 2/8/91 n “Autorizzazione al funzionamento delle RSA per anziani non autosufficienti” D.G.R. 30 marzo 2005, n “Il nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio sanitaria a favore delle persone anziane non autosufficienti”. D.G.R. 27 novembre 2006, n “Interventi destinati all’incremento di posti letto da convenzionare con il sistema pubblico regionale per l’assistenza residenziale a favore di anziani non autosufficienti. (cifra rinnovata con Dgr 64/07) D.G.R. 30 marzo 2005, n “Il nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio sanitaria a favore delle persone anziane non autosufficienti” D.G.R. 31 luglio 2006, n “Piano d’intervento per la progressiva applicazione del modello assistenziale e tariffario previsto dalla dgr n del ” Dgr smaltimento liste di attesa, vari anni: D.G.R. 2 agosto 2004 n “Interventi socio sanitari finalizzati all’abbattimento delle liste d’attesa degli anziani non autosufficienti” D.G.R. 1 agosto 2008, n “Assistenza residenziale a favore di persone anziane non autosufficienti. Piano conclusivo per l’omogenea applicazione del modello assistenziale e tariffario di cui alla dgr 17/05. Modifiche ed integrazioni alla dgr 2/06”.

32 AUTORIZZAZIONE-ACCREDITAMENTO-VIGILANZA
Normativa Nazionale D.lgs 229/99, “"Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell'articolo 1 della legge 30 novembre 1998, n. 419", Articolo 8 ter, “Autorizzazioni alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attivita' sanitarie e sociosanitarie” Normativa Regionale D.G.R. 29 giugno 1992, n , “Deliberazione attuativa relativa ai presidi socio assistenziali - L.R. 37/90 - Allegato 1, p. 10.3” D.G.R. 9 gennaio 1995, n “L.r – Progetto obiettivo “Tutela della salute degli anziani – Deliberazione attuativa relativa alle attività svolte nelle strutture residenziali” D.G.R. 7 febbraio 2000, n , “L.r. 73/96, art. 1 - Nuovi ed ulteriori requisiti funzionali e strutturali per i presidi oggetto di finanziamento - Obiettivi e modalità di partecipazione al bando - Criteri di selezione per l'assegnazione dei contributi” D.G.R. 1 marzo 2000, n “Art. 8/ter d.lgs. 502/1992 e s.m.i. Modalità e termini per la richiesta ed il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie” D.G.R. 15 marzo n “Modifiche ed integrazioni dell’Allegato B punto 2.4. alla d.g.r. n del “Art. 8/ter d.lgs. 502/1992 e s.m.i. Modalità e termini per la richiesta ed il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie” D.G.R. 30 marzo 2005, n “Criteri di convenzionamento per l’assistenza residenziale socio sanitaria agli anziani” Nota n del 12 marzo 2007 della regione Piemonte in materia di vigilanza D.G.R.14 settembre 2009, n ”Requisiti e procedure per l'accreditamento istituzionale delle strutture socio sanitarie”


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