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GEOPOLITICA DELLE RISORSE
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COMPETIZIONE RISORSE NATURALI
Dall’Inizio del XXI sec, la competizione per le risorse naturali ed alimentari si è intensificata MOTIVI: aumento popolazione e benessere, crescita potenze emergenti, mutamenti climatici, esaurimento acque tettoniche, contrazione terre coltivabili ecc Tale competizione ha accresciuto l’interdipendenza globale e determinato squilibri tra domanda ed offerta Non esistendo una governance globale in grado di regolare la produzione e la distribuzione, la competizione non è solo economica, ma politica
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GEOPOLITICA DELLE RISORSE
L’economia globale si trova di fronte ad una situazione mai verificatasi prima d’ora: la lotta per l’accaparramento delle principali materie prime, in particolare da parte dei Paesi emergenti, le varie tensioni nei mercati internazionali lo spettro della scarsità delle risorse stanno Tutte queste variabili stanno rapidamente ridisegnando il quadro economico e geopolitico globale
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GEOPOLITICA DELLE RISORSE
Il dibattito geopolitico sulle risorse naturali ha conosciuto due periodi: In un primo tempo, a partire dagli studi di economisti come Malthus e oggi con le problematiche sulla sicurezza energetica ed ambientale, il dibattito si è concentrato su una futura eventuale penuria di risorse In un secondo tempo si è concentrato sull’impatto ambientale e sul rapporto tra produttori e consumatori: questi ultimi possono affrontare il problema in due modi diversi: Approccio di mercato: finito periodo coloniale, risorse acquistate sul mercato Approccio strategico: si può essere sicuri della disponibilità delle risorse solo possedendole (politica seguita dalla Cina che può portare molti conflitti)
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USO POLITICO DELLE RISORSE
Mosca-Ucraina forniture di gas Shock petroliferi anni settanta Petrolio: principale fonte di tensioni geopolitiche, ma non è la sola IDROGEOPOLITICA interdipendenza tra sicurezza nazionale, crisi internazionali e dinamiche geoenergetiche; Problema del nucleare: Iran Oggi non vi è conflitto che non abbia alla base (anche) problematiche connesse con le risorse energetiche o che non faccia leva su queste
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LA GUERRA PER L’ACQUA L’acqua, la principale fonte di vita dell’umanità, si è trasformata in una risorsa strategica al centro di interessi geopolitici. Si parla di idrogeopolitica l’oro blu potrebbe innescare nuovi conflitti e diventare un obiettivo sensibile per il terrorismo internazionale Il controllo dei bacini idrografici potrebbe far scoppiare conflitti armati soprattutto in quelle zone del mondo dove già si registrano tensioni politiche tra Paesi. ES. La diga di Mosul minacciata da ISIS, le tensioni sul Nilo, le dispute in Medio Oriente e Asia.
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LA GUERRA PER L’ACQUA: ESEMPI DI TENSIONI GEOPOLITICHE
Israele e territori palestinesi: acque contese sono quelle del fiume Giordano e dei pozzi sotterranei della Cisgiordania Nilo: Un’altra zona di bacini idrografici in cui è in gioco la sicurezza internazionale è quella del Nilo, che attraversa dieci Paesi africani (Etiopia, Sudan, Egitto, Uganda, Kenya, Tanzania, Burundi, Rwanda, Repubblica Democratica del Congo ed Eritrea) Turchia-Iraq-Siria: Un altro focolaio di conflitti per il controllo del prezioso liquido si trova nella regione dell’Anatolia, dove Turchia, Iraq e Siria condividono il corso dei fiumi Tigri ed Eufrate
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GUERRA e CONFLITTI PER IL PETROLIO
Prima e seconda guerra del Golfo Tensioni tra USA e URSS in periodo di Guerra Fredda Problema degli oleodotti e dei gasdotti SIRIA: acque territoriali tra Egitto, Israele, Libano, Cipro, Siria e Turchia, presenza di giacimenti offshore MAR CASPIO: è un problema di confini
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ISIS e RISORSE PETROLIFERE
Il petrolio è stato ed è l’obiettivo ed il movente principale della strategia dell’Isis sul territorio. Innanzitutto perché il controllo di alcuni grandi campi estrattivi in Iraq permette al Califfato di vendere il petrolio sul mercato nero, pagando con i soldi guadagnati guerriglieri ed armi. Ma l’azione dell’Isis rientra in una strategia più ampia che mira al controllo sunnita delle vie del petrolio e dei giacimenti in una larga alleanza mediorientale, che copre le spalle all’Isis, consente all’Isis stesso, per interposta persona, di trattare con le potenze occidentali ed avere, indirettamente, un riconoscimento del ruolo e della forza conquistata sul campo Il che, probabilmente, significa aprire la strada, secondo l’Isis ed i suoi alleati mediorientali, alla costituzione di un’area egemonica dei sunniti tra Siria e Iraq.
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«GUERRA» DEI GASDOTTI
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