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IL COMMERCIO INTERNAZIONALE

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Presentazione sul tema: "IL COMMERCIO INTERNAZIONALE"— Transcript della presentazione:

1 IL COMMERCIO INTERNAZIONALE

2 Il teorema di Ricardo, o dei vantaggi comparati(vi)

3 TEOREMA DEI VANTAGGI COMPARATI: ciascun paese ricava i maggiori benefici economici possibili, dalla SPECIALIZZAzione nella produzione di quei beni in cui possiede vantaggi comparati.

4 Vantaggi comparati(vi) = minori costi di produzione sul valore del prodotto

5 efficienza (vantaggio) relativa : efficienza delle diverse produzioni all’interno del medesimo paese vs. efficienza (vantaggio) assoluta: efficienza calcolata nei confronti tra paese e paese nella produzione dello stesso bene.

6 ambiguità Esempio di Ricardo: TESSUTI DI LANA VINO paese
vantaggio relativo INGHILTERRA TESSUTI DI LANA PORTOGALLO VINO ambiguità

7 I vantaggi comparati hanno sempre un’origine
‘naturale’ ?

8 - In realtà, i vantaggi comparativi sono quasi sempre acquisiti

9 Ad es., il progresso tecnico e le economie di scala influiscono sui costi di produzione.

10 Il principio dei vantaggi comparativi spinge i Paesi alla ‘monocoltura’

11 Ma: la specializzazione eccessiva è dannosa; la diversificazione è benefica.

12 The Dust Bowl, 1933

13

14 Quindi: importanza delle complementarità

15 Interesse dei Paesi poveri a sviluppare produzioni essenziali anche se inizialmente prive di vantaggi comparativi (protezione delle industrie nascenti) …

16 ha senso produrre beni nei Paesi in cui i costi sono sfavorevoli?
E nonostante ciò: ha senso produrre beni nei Paesi in cui i costi sono sfavorevoli?

17 Il teorema di Ricardo e i paesi poveri: condanna eterna ?

18 ‘Legge’ del deterioramento delle ragioni di scambio: gli aumenti di produttività su mercati monopolistici causano solamente diminuzione dei prezzi.

19 Esiste una banana tecnologicamente avanzata?

20 Se si rifiuta il principio dei vantaggi comparati:
protezionismo

21 Protezionismo = limitare le importazioni dall’estero dei beni che fanno concorrenza alle produzioni nazionali. .. e le esportazioni?

22 Il protezionismo = la ‘bestia nera’ dei liberisti.

23 Strumenti del protezionismo
1 - Dazi (operano sui prezzi)

24 Strumenti del protezionismo
1 - Dazi (operano sui prezzi) 2 - Contingenti (operano sulle quantità) 3 - Protezione non-tariffaria

25 La svalutazione della moneta nazionale ha effetti protezionistici su tutti i settori.

26 Le politiche protezionistiche producono:
le imprese straniere i consumatori del paese; - un danno per - un beneficio per le imprese nazionali protette; lo Stato

27 Guerre tariffarie 0; 0 0; 5 5; 0 3; 3 EUROPA mette dazio
non mette dazio CINA svaluta 0; 0 0; 5 non svaluta 5; 0 3; 3

28 La globalizzazione Le istituzioni del liberismo al livello internazionale: Il Fondo Monetario Internazionale (IMF) (Bretton Woods, 1945). L’Organizzazione Internazionale del Commercio (WTO) (Marrakech, 1995).

29 Commercio estero come % del PIL

30 Molti Paesi liberisti verso gli altri sono protezionisti in casa loro

31 Anche l’Italia ha avuto i suoi momenti di protezionismo ….

32 In conclusione, in quali produzioni dovrebbe specializzarsi un Paese?

33 L’Italia deve continuare a produrre calzature ?

34 OUTSOURCING (‘delocalizzazione’): le produzioni si spostano nei Paesi in cui trovano dei vantaggi rilevanti.

35

36 OUTSOURCING Quali vantaggi ? - vicinanza ai mercati; - costo dei fattori; - agevolazioni (fiscali, ecc.) ...

37 LA COMPETITIVITA’ INTERNAZIONALE DI UN PAESE: quali fattori?

38 Determinanti della competitività internazionale di un Paese:
fattori di eccellenza delle produzioni; fattori che favoriscono lo scambio.

39 Variabili: SOCIETA CIVILE, INFRASTRUTTURE SOCIALI
INFRASTRUTTURE ECONOMICHE ISTRUZIONE SALUTE MERCATI, CONCORRENZA MERCATO DEL LAVORO MERCATI FINANZIARI RICERCA, TECNOLOGIA, INNOVAZIONE

40 Classifica 2010-2011 Global Competitiveness Report
del World Economic Forum Svizzera 5,63 Svezia 5,56 Singapore 5,48 Stati Uniti 5,43 Germania 5,39 Giappone 5,37 Finlandia 5,37 Paesi Bassi 5,33 Danimarca 5,32 Canada 5,30 Hong Kong SAR 5,27 Regno Unito 5,25 Taiwan 5,21 Norvegia 5,14 Francia 5,13 Italia (2011): 40° posto

41 BILANCIA DEI PAGAMENTI

42 Quindi, gli scambi internazionali dipendono dai prezzi delle merci e
Per acquistare merci all’estero, è necessario procurarsi la valuta di quel Paese. Quindi, gli scambi internazionali dipendono dai prezzi delle merci e dal prezzo delle valute.

43 bilancia dei pagamenti:
Il problema della bilancia dei pagamenti: come procurarsi la valuta estera che serve per acquistare le merci in altri Paesi?

44 IN ENTRATA IN USCITA Flussi REALI IMPORTAZIONI DI MERCI
ESPORTAZIONI DI MONETARI CAPITALI

45 La BILANCIA DEI PAGAMENTI : (BILANCIA COMMERCIALE)
1) PARTITE CORRENTI (BILANCIA COMMERCIALE) 2) CONTO CAPITALE 3) CONTO FINANZIARIO

46 SURPLUS (Avanzo) = Export > Import
I ‘SALDI’: SURPLUS (Avanzo) = Export > Import DEFICIT (Disavanzo) = Import > Export

47 LA SOMMA DEI SALDI E’ SEMPRE NECESSARIAMENTE
ZERO

48 Il ‘picco’ delle partite correnti nel 2011-13 è un fatto positivo?

49 Se il Messico vende agli USA merci per $ 100m, ma ne acquista per $ 150m, potrà pagare ali USA $ 100m. E per gli altri $ 50m?

50 Con un deficit di bilancia commerciale..
..è necessario fare affluire nuovi capitali nel Paese.

51 I capitali possono venire da:
1. prestiti dall’estero; 2. vendita all’estero di azioni e obbligazioni; 3. apertura di depositi bancari da parte di stranieri; etc.

52 Come ottenere capitali dall’estero ?
Alzando i tassi di interesse. Ma questa manovra ha delle conseguenze. Quali ?

53 Conseguenze: 1) Aumenta il debito pubblico
2) Riduce la domanda, di consumi e di investimenti

54 E’ possibile sostenere a lungo un deficit di bilancia dei pagamenti ?
Se il deficit è grave, NO.

55 Deficit prolungato di bilancia commerciale
Mercato delle valute Cambi flessibili: deprezzamento Cambi fissi: svalutazione Mercato nero, esaurimento delle riserve della BC Riequilibrio BDP?

56 Se il Messico esporta verso gli USA meno di quanto importa, finirà con il disporre di ‘pochi’ dollari USA. E se gli USA importano poco dal Messico, non domanderanno ‘molti’ pesos.

57 LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA !
Sul mercato (= banche), i dollari USA diventeranno scarsi e il loro prezzo aumenterà. Il prezzo dei pesos, invece, diminuirà. LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA !

58 Il peso messicano si deprezzerà
rispetto al dollaro : Es.: da 1 US $ = 10 pesos a 1 US $ = 12 pesos. RAPPORTO DI CAMBIO TRA DOLLARO E PESO

59 DEPREZZAMENTO = APPREZZAMENTO = il valore della moneta cala
il valore della moneta sale

60 Es: al cambio ufficiale, 1 US $ = 10 p; in realtà, 1 US $ = 12 p.
Ma il cambio ufficiale può non riflettere (ancora) il cambio di mercato. Es: al cambio ufficiale, 1 US $ = 10 p; in realtà, 1 US $ = 12 p.

61 Banche 1000 p 100 $ 1100 p $ 110 $ 1210 p 121 $ Mercato Nero

62 Le riserve ufficiali di dollari si esauriscono…
Pertanto, le autorità monetarie dovranno intervenire per eliminare questa situazione..

63 .. svalutando il peso, cioè adeguando il cambio ufficiale al cambio di mercato!

64 Da DEPREZZAMENTO a SVALUTAZIONE (da apprezzamento a rivalutazione)

65 La svalutazione è la conseguenza finale del deficit di BDP
La svalutazione è la conseguenza finale del deficit di BDP. Ma attraverso la svalutazione riusciamo sempre a eliminare il deficit di BDP ?

66 In realtà, non si può dire.
Dipende Da cosa?

67 MA QUANTO ? Per effetto della svalutazione, export migliora
(perché cala il prezzo della valuta nazionale); import peggiora (perché aumenta il prezzo della valuta estera); MA QUANTO ?

68 L’effetto finale sulla BDP dipende dalla esportazioni e importazioni:
ELASTICITA’ di esportazioni e importazioni:

69 Inoltre : se i prezzi delle importazioni crescono troppo, si può determinare inflazione.

70 Con l’inflazione, l’aumento dei prezzi interni causa una minore competitività delle esportazioni del Paese…

71 .. e ciò può rendere necessaria un’ulteriore svalutazione.

72 SVALUTAZIONE INFLAZIONE

73 Se il fenomeno si protrae a lungo, il valore di una valuta risulta fortemente diminuito rispetto alle altre.

74 1 € = 25.000 DONG vietnamiti o 1 £ UK = circa 2 $ USA

75 Ma questo non ci dice molto circa la forza relativa di due economie.

76 tasso (o rapporto) di cambio, o parità
Il tasso di cambio tasso (o rapporto) di cambio, o parità = rapporto tra il valore di due monete nazionali (es., 1 $ USA = 1,30 €) (es.,"dollaro contro euro”) .

77 Sistemi di cambio: - cambi fissi: per cambiare la parità è necessaria una decisione ufficiale; cambi flessibili: la parità cambia in risposta a cambiamenti nelle condizioni di mercato delle valute.

78 CAMBI FISSI: -Sistema di Bretton Woods,1946-1971;
1 $ USA = 625 lire italiane - Vari tentativi in Europa, - Unione Monetaria Europea, 1/1/2002.

79 Come e perché mutano i rapporti di cambio ?
Attraverso il commercio internazionale; attraverso le politiche economiche e i loro effetti sul commercio internazionale; attraverso i differenziali di inflazione; attraverso effetti psicologici; attraverso la speculazione.

80 Meglio cambi fissi o flessibili ?
I cambi flessibili danno libertà di manovra ai governi, ma: - sono poco graditi agli operatori, e - favoriscono la speculazione.

81

82 Che cosa succede quando la moneta è comune?
Concorrenza con l’estero attraverso la deflazione


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