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PubblicatoAlbana Vacca Modificato 6 anni fa
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Legge Regionale n.12/2006 – Liguria DI SERVIZI SOCIALI E SOCIOSANITARI
PROMOZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI SERVIZI SOCIALI E SOCIOSANITARI mcp
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ASSETTO ORGANIZZATIVO 1/2
PRE L.R. n.12/2006 ENTE LOCALE – COMUNE DI GENOVA 9 Circoscrizioni - 9 Distretti Sociali 1 U.O. Cittadini senza Territorio 6 Zone Sociali (v. Piano Di Zona) AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 3 Genovese 6 Distretti Sanitari Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese (Comune di Genova + 39 Comuni limitrofi) mcp
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ASSETTO ORGANIZZATIVO 2/2 PRE L.R. n.12/’06
CONFERENZA DEI SINDACI - ASL ZONA SOCIALE DISTRETTO SANITARIO coincidevano territorialmente (Conferenza di Zona) (Conferenza di Distretto) SEGRETERIA TECNICA DIRETTORE DI DISTRETTO Distretti Sociali (associazioni di piccoli comuni o comuni singoli non inferiori a abitanti) Dipartimenti *Anziani *Minori *Cure Primarie *Salute Mentale *Dipendenze mcp
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COSA PREVEDE LA Lex Reg n. 12/2006
COMITATO DEI SINDACI DISTRETTO SOCIOSANITARIO UNITA’ DISTRETTUALE UVM Medicina di base e specialistica Ats 47 Ats 46 Unità operative dei Dipartimenti Ats 45 AMBITI SOCIALI TERRITORIALI (coincidenti con associazioni di comuni non inferiori a abitanti oppure circoscrizioni nei grandi comuni) DIPARTIMENTI Anziani - Minori Cure primarie Salute Mentale Dipendenze UNITA’ DISTRETTUALE Direttore sociale Direttore Distretto sanitario MMG, Specialisti, Dipartimenti mcp
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I CRITERI CHE INNOVANO IL SISTEMA
Gestione semplificata per i servizi integrati sociosanitari Da “organizzazioni prestazionali separate” a “sistema di tutela delle fragilità” Dialogo con le istanze di partecipazione e gli organismi sociali Lavoro integrato tra diverse figure professionali mcp
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IL MODELLO ORGANIZZATIVO 1/2
Per gestire i servizi sociali di base quali l’assistenza personale e familiare e la domiciliarità, i piccoli Comuni si associano e i grandi si decentrano (Ambiti Sociali Territoriali - definiti entro 60 giorni dalla approvazione della legge regionale) Per gestire i servizi sociosanitari (minori, anziani, disabili, dipendenze, psichiatria e malati terminali) le Zone Sociali e Distretti Sanitari si unificano nel DISTRETTO SOCIOSANITARIO Organo Politico del Distretto Sociosanitario è il Comitato dei Sindaci mcp
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IL MODELLO ORGANIZZATIVO 2/2
Ambito Territoriale Sociale Sostituisce il distretto sociale ed ha una grandezza maggiore ( abitanti) E’ la sede più capillare di accesso ai servizi sociali e si collega con il Distretto sociosanitario,funziona anche come terminale dello Sportello integrato di Distretto Provvede, con l’Unità Multiprofessionale, ai servizi sociali di base: informazione, consulenza, servizio sociale professionale, assistenza domiciliare, sostegno socio-educativo, aiuto personale e familiare. mcp
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LE POLITICHE INTEGRATE DELLA LEGGE
Famiglia, minori e adolescenti Anziani Disabili Salute mentale Dipendenze Sviluppo di servizi per la domiciliarità, per il disagio e l’inclusione sociale Disciplina delle strutture residenziali e semiresidenziali Fondo e interventi per la non autosufficienza mcp
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LA PIANIFICAZIONE PIANO SOCIALE INTEGRATO REGIONALE (triennale)
PIANO DI AMBITO TERRITORIALE SOCIALE (triennale con aggiornamenti annuali) PIANO SOCIOSANITARIO DEL DISTRETTO comprende la componente sociosanitaria approvata d’intesa con l’ASL e la componente sociale (già Piano di Zona, PdZ) mcp
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IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
PROVVEDE A NORMA DELLA L. R. n.12/’06 Alle prestazioni sociosanitarie [art. 3 septies D.Lgs 502/92] e prestazioni sociali complesse con particolare riferimento alla domiciliarità e residenzialità Alla costituzione delle UVM – Unità Valutazione Multidimensinale - per la casistica sociosanitaria e alla predisposizione dei PIA - Piani Individualizzati di Assistenza - Al programma per la Non Autosufficienza mcp
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CONNOTAZIONE DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
Una SEDE Un Direttore per la componente sanitaria Un Direttore per quella sociale Collegamento con gli Ambiti Sociali Operatività decentrata dei Dipartimenti Sanitari territoriali Collegamento con i presidi ospedalieri mcp
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LE AZIONI DEL DISTRETTO 1/2
Programmare il fabbisogno di servizi Programmare e gestire la spesa Valutare la casistica in maniera multidimensionale Misurare i risultati ATTRAVERSO un accesso integrato alle prestazioni Individuando come punto di riferimento il cittadino e i suoi percorsi assistenziali utilizzando sistema informativo strategico che faciliti il controllo di gestione delle attività territoriali mcp
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LE AZIONI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO 2/2
IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO ATTUA la rilevazione e analisi epidemiologica e dei problemi sociali L’organizzazione della domanda La quantificazione della risposta sanitario-assistenziale La elaborazione del Piano delle Attività Territoriali acquisendo i pareri del Terzo Settore, degli Organismi di tutela e delle OO.SS mcp
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LE FUNZIONI PER LA SALUTE DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
ASSICURARE AI CITTADINI DEL PROPRIO TERRITORIO Assistenza primaria (coordinamento con la medicina generale e pediatrica) Specialistica ambulatoriale Servizi sociosanitari (attività consultoriali) a favore dei minori e degli adolescenti, della donna e della famiglia Servizi sociosanitari a favore degli anziani e dei disabili Assistenza domiciliare Percorsi integrati ospedale-territorio Coordinamento con attività sociali degli Ambiti mcp
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LE FUNZIONI SOCIALI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: il Direttore Sociale
Provvede alla pianificazione sociale del territorio di competenza (già Piani di Zona, PdZ) Mette in rete e coordina le attività sociali di base degli ATS particolarmente per le attività sociali a rilievo sanitario (es: assegno servizi, servizi per cerebrolesi, adozioni, etc) Provvede per la componente sociale alle Unità di Valutazione Multidimensionali, utilizzando gli assistenti sociali degli ATS - di provenienza dei casi - e COORDINANDOSI con il servizio sociale ASL. mcp
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INTEGRAZIONE NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
Organo a garanzia dell’Integrazione UNITA’ DISTRETTUALE – U.D. - Direttore sociale Direttore del Distretto sanitario Coordinatori degli Ambiti Territoriali Sociali (C.A.T.S.) Responsabili delle Unità Dipartimentali ASL Responsabile dei M.M.G. (Medici Medicina Generale) e PdLS L’U.D. è responsabile del Piano di Distretto Sociosanitario che comprende interventi sociosanitari, sanitari e sociali mcp
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PER FACILITARE L’INTEGRAZIONE
Valorizzazione delle Autonomie Locali per la tutela della salute Ruolo primario del Terzo Settore, dei soggetti sociali e delle Aziende di Servizi alla Persona, per costituire la rete dei servizi sociosanitari Accesso Unificato alle prestazioni sociosanitarie tramite: Sportello integrato Piano assistenziale personalizzato (PIA) Unità Valutazione Multidimensionale (UVM) Care Giver mcp
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LO SPORTELLO INTEGRATO
PRIMO LIVELLO collocato in sede sub distrettuale (Ambiti Territoriali Sociali - ATS) svolge funzioni di informazione, segretariato sociale, ascolto e accoglienza per prestazioni semplici di carattere sociale; Si avvale anche di attori esterni quali Associazioni, Patronati, Volontariato, etc. SECONDO LIVELLO collocato nel Distretto Socio-Sanitario (DSS) svolge funzioni di accoglienza e orientamento per problematiche complesse sociosanitarie, attiva il processo valutativo multidimensionale e trasferisce i casi valutati alla presa in carico da parte dei servizi distrettuali mcp
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I SERVIZI E IL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
Per ciascun DISTRETTO SOCIOSANITARIO: l’anziano accede ad una valutazione delle condizioni psicofisiche L’UVG valuta la non autosufficienza su segnalazione del MMG (scheda ADL e IADL) Il Progetto Individualizzato di Assistenza (PIA) offre assistenza domiciliare sociosanitaria e riabilitativa, residenzialità diurna o a tempo pieno, sostegno economico (Assegno Servizi) Sarà disponibile un elenco del personale qualificato per l’aiuto familiare mcp
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