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Sociologia economica del welfare Piera Rella -12 aprile 2018

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Presentazione sul tema: "Sociologia economica del welfare Piera Rella -12 aprile 2018"— Transcript della presentazione:

1 Sociologia economica del welfare Piera Rella -12 aprile 2018
corso di laurea in Programmazione Gestione e Valutazione dei Servizi Sociali PROSS- I anno 12 crediti formativi (inclusi 6 Nocifora sulle migrazioni) – gruppo disciplinare SPS/09 Dal 1 marzo al 29 maggio Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche Ricevimento stanza B12 su appuntamento 1 1

2 La volta scorsa Le politiche sanitarie di Giovanna Vicarelli (cap.3 libro Ascoli) ↓ Dall’istituzione alla trasformazione del Servizio Sanitario Nazionale Le differenze territoriali di adempienza dei Lea

3 conclusioni Riforme sanitarie degli anni’90 –competi-zione amministrata (gov. Amato) / cooperazione amministrata (Min.Bindi) – meno innovative di quanto appaiono perché dominano coalizioni politiche, culturali ed economiche ostili alla riforma, mentre i professionisti a difesa della tutela universalistica non sono riusciti ad affermarsi Sullo sfondo cittadini prima insoddisfatti e ora interessati alla difesa del SSN, anche perché più deboli

4 Cap.6 Le politiche scolastiche
I capitoli 4- politiche socio assistenziali e 5- politiche del lavoro già stati fatti Di Ennio Pattarin

5 Chi e come si produce e riproduce socialmente?
Agenzia di riproduzione sociale, la scuola subisce le asimmetrie del sistema socio-economico, culturale e politico Le riforme Casati (1859) e Gentile ( ) non sono alternative e definiscono ancora l’attuale struttura in 3 gradi dell’istruzione con la secondaria superiore in posizione di centralità culturale  forte centralizzazione per contrastare l’egemonia della Chiesa nella formazione delle élite dirigenti Scuola primaria inclusiva e secondaria elitaria secondo il pensiero di Croce e del suo allievo Gentile. Gramsci invece proponeva una scuola unitaria fino a 16 anni “La scuola italiana mentre il paese ha bisogno di ingegneri continua a sfornare avvocati” (Bottai 1937)

6 Le riforme dagli anni ‘50 ai ‘70
In un periodo di crescita economica regolata dall’intervento statale non sono più i filosofi a interessarsi di scuola ma i tecnici della programmazione Media unica nel 1962 Inserimento disabili nella materna e insegnanti di sostegno Apertura alla società (150 ore) Organi collegiali di partecipazione La crisi economica interrompe la fiducia nella pro-grammazione e blocca le riforme  in altri pae-si europei (R.U.,Francia, paesi scandinavi) l’ob-bligo scolastico sale a 15 anni, mentre in Ger-mania sistema molto stratificato ma con ampie possibilità di accesso al mercato del lavoro

7 Neoliberismo e autonomia scolastica
Il neoliberismo penetra nei sistemi di educazione Ue  si guarda a competitività ed efficienza, trascurando il nesso tra disuguaglianze economiche e formative La spinta al decentramento deriva da aspetti ideologici (maggior potere di controllo alle famiglie, agli enti locali e ai privati) Politici (movimenti separatisti e federalisti) “amministrativi”: la Banca M ritiene che un sistema accentrato aumenta il potere di veto dei sindacati, prospettiva accettata sia a destra che a sinistra Di fatto le disuguaglianze educative non diminuiscono e non migliora la qualità dell’insegnamento dato che si fanno solo cambiamenti organizzativi

8 I cambiamenti in Italia
L’autonomia scolastica ≈ decentramento dei poteri o ai manager (presidi) o al Collegio docenti ≠ dal decentramento agli enti locali derivante dalla riforma del Titolo V della Costituzione Anni ’80 : richiesta dei presidi di avere i poteri dei presidi degli istituti professionali Anni ’90 anticipo del POF stabilito dalla Riforma Berlinguer ( ), inizialmente innovativa, poi gravata da tagli di spesa, involuzione amministrativa e corporativismo docentipoca attenzione alle disuguaglianze formative e incapacità di risolvere il nodo della formazione professionale  Pacchetto Treu aggrava tale problema

9 La (mancata)riforma dei cicli scolastici
Berlinguer ha come riferimento la proposta di Gramsci di un unico ciclo scolastico fino ai 16 anni, ma di fatto il limite non si eleva (neppure con Moratti e Gelmini)il successivo governo di centro-destra non applica la legge del 1997, ma la nuova ministra Moratti nomina un commissione di saggi che produce (2003) una fotocopia peggiorativa dell’esistente dividendo tra licei e formazione professionale e lancia lo slogan delle 3 I (Inglese, Informatica, Impresa) Gelmini si preoccupa soprattutto dei tagli di spesa (mancata assunzione di precari) e cerca un rap-porto con le famiglie, ripristinando il voto in con-dotta e i voti in decimi interessandosi al bullismo e creando una rete telematica per segnalare le as-senze si oscilla tra atteggiamento securitario e volontariato

10 La risposta ambivalente degli attori sociali
A famiglie, enti locali e volontariato si ricorre per integrare le carenti risorse, oppure i presidi cercano sponsor in alternativa all’auto-finanziamento (con l’effetto di una divaricazione Nord Sud nella formazione professionale) Sono nuovi attori sociali gli immigrati che richiedono attenzione all’integrazione e confronto interculturale Gli insegnanti, sempre peggio pagati, oscillano tra rivendicazioni professionali e coinvolgimento personale nel tappare le falle della scuola

11 Spesa e rendimento scolastico
Secondo Pattarin in una struttura scolastica immutata, il clima neoliberista non ha agito in modo significativo, se non per le strategie di azione degli attori sociali L’Italia ha una spesa scolastica in diminuzione dal 1995 ad oggi, più bassa di quella di altri paesi Ue (tranne che alle elementari, la scuola che funziona meglio) Bassi stipendi dei docenti hanno prodotto un’alta femminilizzazione e meridionalizzazione basso prestigio scolastico anche per cattiva manutenzione edifici scolastici, nonostante elevati PIRL Progress in International Reading Literacy Studies (capacità di lettura a 10 anni). PISA (per i 15-enni) mostra scarse conoscenze di matematica Critiche a test di valutazione

12 Ma è ancora così dopo la riforma della buona scuola?
Tra i meriti della legge 107 del 13 luglio 2015 c’è l’aumento delle spese: assunzione di circa precari e avvio di un concorso riservato agli abilitati nel 2016 Previsione di una carriera per i docenti che dovrebbe far diminuire i bassi stipendi Tra i punti discutibili la creazione di una via italiana al sistema duale In senso neoliberista, la riforma della “buona scuola” pone tra gli obiettivi formativi la Alternanza obbligatoria scuola-lavoro (A.S.L.) L’impresa didattica (commercializzazione propri prodotti) L’apprendistato

13 L’alternanza scuola lavoro istituita dalla legge Moratti per tecnici e professionali viene ampliata a tutta la scuola Aumentano obbligatoriamente le ore di Alternanza: “almeno 400 ore negli istituti tecnici e negli istituti professionali e almeno 200 ore nei licei”. Poiché la legge Moratti aveva trovato difficoltà nella collaborazione con le Regioni, si procede in modo accentrato, mettendo in discussione l’autonomia scolastica Nell’anno scolastico 2014/2015, prima dell’obbligatorietà, gli studenti coinvolti erano e il 54% delle scuole faceva alternanza. Nell’anno scolastico 2015/2016 hanno partecipato ragazzi, con un incremento del 139%.

14 Le scuole che hanno fatto alternanza sono passate dal 54% al 96%.
I percorsi di alternanza attivi sono passati da a (+154%). Le strutture ospitanti sono state (+41%). Dove hanno fatto alternanza gli studenti? Soprattutto in imprese (36,1% dei casi), a scuola con l’impresa simulata o svolgendo attività interne, ad esempio nelle biblioteche (12,4%), nelle Pubbliche Amministrazioni (8,5%), nel settore No Profit (7,6%) e per la restante percentuale in studi professionali, ordini, associazioni di categoria

15 Le disuguaglianze formative
Il Nord ha più elevati punteggi PISA ma tassi di regolarità bassi come al Centro Sud e tassi di diplomati anche più bassi  oltre alla divaricazione territoriale dovuta alla peggiore formazione professionale, divaricazione classista ↙↘ Figli borghesia classi meno abbienti nei licei nei professionali↓ concludono la scuola presto, ma al Nord hanno la rete di salvataggio della formazione professionale (anche se + figli migranti respinti) La “buona scuola” diminuirà o accentuerà questi fenomeni? PISA Programme for International Student Assessment.  Critiche a test di valutazione

16 In conclusione 3 domande
Quale grado di successo hanno avuto le politiche scolastiche? obiettivo parità formazione prof. e liceale mancato dalla riforma Moratti a causa tagli spesa Il clima neoliberista ha mutato i rapporti tra gli attori sociali?  famiglie più impegnate, insegnanti attaccati rispondono in modo ambivalente Rimangono disuguaglianze formative?  Tra Nord e Sud specie per la formazione professionale e tra ceti sociali, con in fondo gli immigrati

17 La scuola strumento di welfare universalistico
Va considerato anche il ruolo della Ue contro la dispersione scolastica, per la parità di genere, per l’incremento della scolarizzazione secondaria, delle competenze linguistiche, per la formazione continua  l’Italia tra i paesi mediterranei Nonostante le contraddizioni, la scuola rimane uno dei capisaldi del welfare universalistico di ispirazione costituzio-nale

18 Invito agli studenti Siete pregati di compilare il modulo di valutazione dell’attività didattica Rilevazione Opinioni Studenti online e a informarli sull’importanza dell’iniziativa; -si ricordare che, come previsto dalla legge, la procedura OPIS garantisce l’anonimato dello studente

19 Log-in Dalla home page di uniroma1 selezionare: Quindi inserire Matricola e Password per accedere all’area personale studente di INFOSTUD.

20 Selezionare la voce CORSI DI LAUREA
Corsi di Laurea → Opinioni studenti → Questionario Scelta dell’insegnamento Viene visualizzato l’elenco degli Insegnamenti/Moduli valutabili dallo Studente, fra cui scegliere il corso da valutare con “ compila ora” Selezionando l’Insegnamento/Modulo prescelto, si accede al questionario

21 Si procede dunque alla compilazione del questionario
. Una volta risposto a tutte le domande proposte la procedura è terminata, e si esce dal sistema. GRAZIE


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