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PubblicatoFabrizio Lentini Modificato 6 anni fa
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Rete di monitoraggio idropluviometrica: verifica e taratura*
Firenze 16 Ottobre 2013 Rete di monitoraggio idropluviometrica: verifica e taratura* Programma dell’attività *DGRT 1133 del 11/12/ Accordo di collaborazione scientifica per “Attività di ricerca per la mitigazione del rischio idraulico della Regione Toscana” tra Regione Toscana e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze ATTIVITÀ F1 ooooooo
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INTRODUZIONE L’attività consiste nella verifica di scale di deflusso includendo fenomeni che di norma non sono considerati quali: Effetti indotti dalla morfologia della sezione e del tratto interessato (restringimenti, allargamenti, traverse, strutture dei ponti). Effetti indotti in condizioni di moto non stazionarie. Effetti indotti dal trasporto solido (modifica della scabrezza, della distribuzione di velocità) e dalla dinamica d’alveo (variazioni altimetriche della sezione). ooooooo 2
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Ombrone a Pontelungo (PT)
FASI DELL’ATTIVITà 1. Definizione del tratto di studio nell’intorno della stazione di interesse Le sezioni alle estremità del tratto saranno individuate in maniera t.c. l’influenza delle condizioni al contorno sulla sezione di interesse sia minima. Ombrone a Pontelungo (PT) ooooooo 3
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FASI DELL’ATTIVITà 2. Riproduzione della scala di deflusso esistente attraverso modellazione in moto permanente (Modello REMo) Calibrazione dei coefficienti di scabrezza per le MEDIE e ALTE portate ooooooo 4
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FASI DELL’ATTIVITà 2. Riproduzione della scala di deflusso esistente attraverso modellazione in moto permanente (Modello REMo) Effetti tenuti in considerazione: Morfologia della sezione e del tratto (ponti, traverse ecc.). Ombrone a Pontelungo (PT) ooooooo 5
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moto vario a fondo fisso (Modello REMo)
FASI DELL’ATTIVITà 3. Riproduzione della scala di deflusso esistente attraverso modellazione in moto vario a fondo fisso (Modello REMo) Utilizzo degli idrogrammi di portate liquide da: ALTO Modello idrologico (Attività B2) Verifica degli scostamenti tra scala di deflusso e cappio di piena ooooooo 6
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moto vario a fondo fisso (Modello REMo)
FASI DELL’ATTIVITà 3. Riproduzione della scala di deflusso esistente attraverso modellazione in moto vario a fondo fisso (Modello REMo) Effetti tenuti in considerazione: Morfologia della sezione e del tratto. Non stazionarietà del moto. ooooooo 7
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moto vario a fondo mobile (Modello REMo)
FASI DELL’ATTIVITà 4. Riproduzione della scala di deflusso esistente attraverso modellazione in moto vario a fondo mobile (Modello REMo) Utilizzo degli idrogrammi di portate liquide da: ALTO Modello idrologico (Attività B2) Utilizzo dei rilievi sedimentologici disponibili e della formula di trasporto solido più adatta al caso in questione Verifica degli scostamenti tra scala di deflusso e cappio di piena ooooooo 8
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moto vario a fondo mobile (Modello REMo)
FASI DELL’ATTIVITà 4. Riproduzione della scala di deflusso esistente attraverso modellazione in moto vario a fondo mobile (Modello REMo) Effetti tenuti in considerazione: Morfologia della sezione e del tratto. Non stazionarietà del moto. Trasporto solido. ooooooo 9
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Effetti tenuti in considerazione
RIEPILOGO Articolazione dell’attività e risultati finali: Simulazione Effetti tenuti in considerazione Risultati Moto permanente - Morfologia Calibrazione Moto vario - fondo fisso Morfologia Non stazionarietà del moto Stima delle variazioni della scala di deflusso convenzionale Moto vario – fondo mobile - Trasporto solido ooooooo 10
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