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Da funzionari imperiali a re

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Presentazione sul tema: "Da funzionari imperiali a re"— Transcript della presentazione:

1 Da funzionari imperiali a re
legittimazione - emancipazione - scelta

2 Legittimazione dei re barbari
Inizialmente i re barbari sono legittimati dai foedera stipulati con l'imperatore: nel primo periodo dei regni romano-barbarici, sono considerati funzionari che governano l'Occidente a suo nome. In seguito i re si emancipano, sottolineando che il loro potere si estende a tutto il territorio, non solo a una popolazione. Con la conversione al cattolicesimo diventano anche garanti della religione. Alla fine diventano sovrani di uno stato, certamente più piccolo rispetto all' impero romano, e smettono di considerarsi semplici funzionari dell'imperatore.

3 Perché li accettano Alla fine, la popolazione romana si abitua a obbedire ai re barbari, innanzitutto per bisogno di pace e sicurezza: loro le avevano tolte, solo loro potevano renderle Sottomettendosi a un re forte e vittorioso si creano autonomie regionali difese dalle armi dei barbari

4 L'apparato dello Stato, il fisco, l'economia monetaria
Le tasse, il palazzo, la capitale, i duchi e i conti

5 Perché li chiamiamo regni romano-barbarici
In Occidente nascono regni modellati sull'amministrazione romana ma governati militarmente dai barbari. Gli uffici del governo provinciale passano agli ordini dei re barbari, che spesso nominano funzionari romani per amministrare la giustizia e riscuotere le tasse Dalle tasse dipende la capacità d'azione del re. I goti incassano meno tasse perché l'Italia è più povera, i longobardi non incassano l'imposta fondiaria e questo indebolisce il regno Visigoti di Spagna vs. Franchi

6 Il re e i suoi uomini di fiducia
Il palazzo: gruppo di consiglieri e collaboratori del re La capitale non sempre esiste. Per i Goti di Spagna è Toledo, per i longobardi soprattutto Pavia, i re franchi invece non hanno una vera capitale, si spostano fra le città e vanno in guerra o a caccia

7 Duchi e conti Il re nomina uomini di sua fiducia al comando di città e province. Rappresentano il re e svolgono le funzioni del potere pubblico, anche se in modo a volte improvvisato Magari non hanno registri fiscali ma prelevato derrate o bestiame quando ne hanno bisogno, e amministrano la giustizia con l'aiuto di personalità autorevoli del luogo I duchi sono quasi indipendenti dal re e si trasmettono il potere di padre in figlio. I ducati longobardi di Benevento e Spoleto sono in pratica stati indipendenti I conti (Francia e Spagna), i gastaldi tedeschi e gli sculdasci longobardi sono invece nominati dal re che li può sostituire a suo piacimento.

8 Il maior domus Dalla fine del VII secolo i re franchi affidano il comando dell truppe e la conduzione degli affari a un uomo di fiducia, un ministro, che rappresenta gli interessi ella grande aristocrazia e ne garantisce la fedeltà al re.

9 Le calende di marzo Nei regni romano barbarici tutti gli uomini liberi, che sono anche guerrieri, sono coinvolti nel funzionamento del potere. L'apparato dello stato è più debole, la partecipazione ella società al potere è più ampia. Tra le consuetudini più importanti per la vita del regno, la grande assemblea del primo marzo vede tutto il popolo radunato intorno al re, che annuncia le nuove leggi discusse durante l'inverno coi suoi consiglieri e dá gli ordini per le campagne militari previste per l'estate

10 Cambiamenti nell'economia monetaria
Nel VII secolo, circolano meno uomini e meno idee, ci sono meno libri, meno scuole e il personale preparato è quasi tutto assorbito dalla chiesa Si riduce anche la circolazione monetaria I re dal 580 iniziano a coniare monete con la loro effigie, mentre prima con permesso chiedevano di coniare monete romane con volto e nome dell'imperatore

11 L'economia agricola L'economia dei regni romano-barbarici va incontro a progressivo declino e stagnazione L'economia agricola è sempre fondata sulla grande proprietà terriera La terra appartiene a re, capi barbari, grandi latifondisti romani superstiti, vescovi e monasteri Lavorano la terra moltitudini di schiavi, contadini, e soprattutto coloni

12 Leggi etniche e diritto romano
Le leggi barbariche sono di solito tramandate oralmente e sotto certi aspetti sono molto diverse dalle leggi romane Accertamento dei reati: chi si dichiara innocente e trova qualcuno disposto a giurare per lui di solito è assolto, perché chiamando Dio a testimone mette in gioco la sua anima Se l'accusa è grave e le testimonianze contraddittorie si ricorre all'ordalia o giudizio di Dio. I delitti di sangue non si considerano reati ma faccende private: la famiglia ha diritto di vendicarsi, ma per fermare la faida può accettare un risarcimento, il guidrigildo

13 Leggi etniche e diritto romano - 2
Personalità del diritto: inizialmente la popolazione romana non segue le leggi dei barbari, ogni comunità segue leggi proprie pur vivendo sullo stesso territorio Col tempo, le due comunità si integrano e la maggior parte della popolazione romana adotta consuetudini barbare mescolate e modificate a partire dal diritto romano I re barbari infine fanno mettere per iscritto le leggi etniche, usando come lingua il latino per il codice di Enrico in Spagna, le leggi salica e ribuaria nel regno franco, il longobardo editto di Rotari (643) Rimangono in vigore alcune procedure romane, come gli atti notarili per contratti e compravendita case, o l'affrancamento egli schiavi

14 Vincoli di parentela e clientele
La maggior parte della popolazione è vincolata da obblighi verso qualcuno, dipendenze o clientele, obblighi ereditati dalla nascita o scelti volontariamente in cambio di nutrimento e protezione Sono relazioni vantaggiose in epoche violente nelle quali lo stato e la legge garantiscono solo in parte la sicurezza personale Gli schiavi sono considerati proprietà personale del padrone, ma almeno non con diritto di vita e di morte, sono persone che possono scegliere di sposarsi e avere una famiglia Altri contadini, come schiavi e liberti, devono lavorare tutta la vita per il padrone e così i loro discendenti, un vincolo perpetuo ed ereditario fra dipendenti (aldii per i longobardi, semiliberi per gli storici di oggi), e padroni

15 Uomini liberi e raccomandati
Nella società romano-barbarica il vero uomo libro possiede e lavora un po' di terra, paga le imposte e può andare in guerra quando il re convoca i guerrieri I legami personali tra liberi sono diffusi, non ereditari, scelti liberamente, e si indicano come commendatio (stessa radice di raccomandazione). Il capo di una clientela di raccomandati viene chiamato il vecchio, senior, ds cui signore. Oggi si parlerebbe di legami clientelari, e servono a fare carriera al servizio del re o dei grandi funzionari. Ci si mette al servizio di un uomo importante dopo avergli giurato fedeltà Si creano intorno al re gruppi di guerrieri domestici che i franchi chiamano trustis


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