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Elaborazione delle Informazioni

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Presentazione sul tema: "Elaborazione delle Informazioni"— Transcript della presentazione:

1 Elaborazione delle Informazioni
& sviluppo (seconda parte) Caterina Fiorilli 1 1

2 Compito di memoria di lavoro visuo-spaziale
2 2 2

3 Esempio di problem solving in cui si richiede l’impiego del taccuino visuo-spaziale
3 3 3 3

4 Cercate senza sollevare la matita dal foglio di tracciare quattro linee rette in modo da toccare tutti i 9 punti 4 4 4 4

5 5 5 5 5

6 Esecutivo centrale Ha il compito di pianificare e regolare l’attività cognitiva che si svolge nella memoria di lavoro e di controllare e guidare il funzionamento dei due sotto-sistemi di servizio Stabilisce le risorse cognitive e attentive da impiegare nei diversi compiti in cui un individuo è impegnato Stabilisce e manitiene interazioni con il buffer episodico che a sua volta interagisce con la Mlt Quindi: l’E.C. pianifica e controlla l’attività della memoria di lavoro 6 6 6 6

7 MBT o WM Gli adulti hanno una capacità di memoria a breve termine di circa 7 elementi. I bambini raggiungono la stessa capacità attraverso alcune tappe... 7 7 7 7

8 MBT o WM Numero di item verbali (span fonologico) aumenta progressivamente dai 4 ai 10 anni Circa 2 o 3 item a 4 anni Circa 6 item a anni (Gathercole, 1998) 8 8 8 8

9 MBT o WM Punti salienti:
Trattiene le informazioni per un tempo breve sec fino ad un massimo di 30 sec Lavora su un numero limitato di dati organizzati in chunk. La quantità di elementi che può essere trattenuta contemporaneamente nel chunk costituisce lo span di memoria In età adulta lo span è di 7 (±2) elementi verbali nonsense e di 4 elementi visivi WM è positivamente associata a competenze cognitive come: lettura e comprensione; problem solving; Q.I. 9 9 9 9

10 MBT o WM Punti salienti:
WM e controllo dell'attenzione predicono lo sviluppo dell'alfabetizzazione in bambini SES basso WM a 9-10 anni predice la comprensione di una lingua straniera due anni dopo 10 10 10 10

11 Memoria a lungo termine
Com’è la memoria a lungo termine nel primo anno di vita? Il bambino ha qualche capacità di memoria nel tempo e per quanto? ______________________ 11 11 11 11

12 Memoria & Infanzia Alcuni dati di ricerca:
Rovee-Collier (1987): bambini di 2-6 i bambini possono ricordare le loro esperienze fino a 1 o 2 anni di età Attenzione però alla distinzione tra memoria implicita e memoria esplicita Memoria implicita (non dichiarativa e procedurale) Memoria esplicita (dichiarativa, consapevole) Dai 7 mesi in poi e in funzione dello sviluppo del linguaggio 12 12 12 12

13 Memoria e sviluppo Anche se la memoria può essere operativa ed efficiente precocemente non è al massimo della potenza sin dall’inizio Durante i primi anni di vita hanno luogo molti miglioramenti: Incremento del tempo di conservazione Migliore codifica delle caratteristiche dello stimolo Consapevolezza della familiarità di eventi-stimolo già incontrati Impiego esplicito di strategie di immagazzinamento 13 13 13 13

14 Dalla MBT alla MLT Strategie:
Uso delle strategie: comportamenti finalizzati ed intenzionali Tipi di strategie dall'età scolare in poi:: Ripetizione (reiterazione subvocalica) Organizzazione (categorie) Immaginazione Elaborazione (associazioni di significato)‏ ‏ 14 14 14 14

15 Reiterazione subvocalica
La codifica verbale emerge lentamente Prove di reiterazione subvocalica non emergono prima dei 5-7 anni PROVE A SOSTEGNO DI QUESTO DATO 15 15 15 15

16 Reiterazione subvocalica
Studi di Flavell et al. (1966) in cui non hanno osservato movimenti delle labbra nel processo di immagazzinamento in bambini di età inferiore ai 5-7 anni (Flavell et al., 1996; Gathercole, 1998; Hitch et al., 1989; Johnston et al., 1987) 16 16 16 16

17 17 17 17 17

18 Reiterazione subvocalica
Inoltre, non emergono errori di richiamo seriale di immagini il cui nome è simile fonologicamente ma diverso come immagine in bambini di età inferiore ai 5-7 anni (Gathercole, 1998; Hitch et al., 1989; Johnston et al., 1987) 18 18 18 18

19 Reiterazione subvocalica
19 19 19 19

20 Reiterazione subvocalica
Mentre, emergono errori di richiamo seriale di immagini il cui nome è diverso fonologicamente ma simile come immagine in bambini di età inferiore ai 5-7 anni (Gathercole, 1998; Hitch et al., 1989; Johnston et al., 1987) 20 20 20 20

21 Reiterazione subvocalica
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22 Reiterazione subvocalica
In sintesi: 1. Prima dei 5 anni i bambini usano prevalentemente la codifica e la memorizzazione di tipo visivo degli input 2. A partire dai 5-7 anni utilizzano codici verbali (reiterazione subvocalica) 3. Tra i 7 e i 10 anni si assiste ad un assestamento dei due sistemi (verbale e visuale) 4. A anni non si osservano più errori di richiamo di oggetti simili visivamente presenti a 5 anni (domina il sistema verbale nella codifica e, quindi, nel successivo richiamo) 22 22 22 22

23 Strategie di organizzazione
mela macchina bicicletta casa autobus formaggio leone tigre appartamento carota orso hotel 23 23 23 23

24 Strategie di Immaginazione
Spilla Cappotto Neve Albero Macchina Ruota Strada Villaggio Specchio Ombrello Tavolo penna 24 24 24 24

25 Strategie di elaborazione
Attribuzione di significato Costruzione di reti di significato 25 25 25 25

26 Evoluzioni della Memoria a lungo termine
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27 Aspetti evolutivi della MLT
Nelson, 1989; 1993: I bambini al di sotto dei 5 anni possiedono molti: scripts e procedure, memoria semantica già estesa alcune memorie episodiche Ma non hanno ancora una vera e propria memoria autobiografica 27 27 27 27

28 Sviluppo della memoria autobiografica
La conoscenza di eventi ricorrenti: L’esperienza di eventi che si ripetono (es., fare il bagno, alzarsi, vestirsi, etc.) costituiscono gli scripts o copioni (Nelson, 1986)‏ Essi sono molto solidi, tanto che i bambini si rifiutano d’imitare una sequenza trasformata o invertita E’ diversa dalla memoria di un evento specifico, episodio avvenuto in determinate circostanze e che sarà alla base della memoria autobiografica 28 28 28 28

29 Sviluppo della memoria autobiografica
La conversazione con le madri: Interazione verbale con la madre gioca un ruolo decisivo: Domande, valutazioni, richieste di chiarimento: aiutano il bambino a riorganizzare la propria memoria Molti ricercatori trovano una correlazione tra il numero di ricordi episodici e la capacità di elaborazione delle madri 29 29 29 29

30 Sviluppo della memoria autobiografica
Lo sviluppo del linguaggio: E’ un potente organizzatore dei ricordi passati Interviene: Ponendo una etichetta sull’evento che poi agirà come indizio per l’attivazione Attraverso la conversazione con l’adulto che rinforza l’associazione appresa e consente di trasferire l’esperienza agli altri Attraverso la ripetizione orale 30 30 30 30

31 Sviluppo della memoria autobiografica Ricordi infantili e amnesia
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32 Sviluppo della memoria autobiografica Ricordi infantili e amnesia
Modelli teorici di spiegazione: approccio basato sul sé cognitivo approccio sociolinguistico approccio neurofisiologico approccio psicodinamico 32 32 32 32

33 Sviluppo della memoria autobiografica
Sè cognitivo Evoluzione dell’auto-riconoscimento visivo: Butterworth (1992): a 3 mesi: manifestano una reazione di fronte alla propria immagine (attenzione) a 8 mesi: manifestano consapevolezza del movimento riferito alla propria immagine a 18 mesi: completo auto-riconoscimento 33 33 33 33

34 Sviluppo della memoria autobiografica Approccio sociolinguistico
Nelson e Fivush (2000): in un’ampia rassegna mettono in rilievo l’importanza dell’acculturazione cognitiva nei primi anni di vita: Conoscenza di eventi ricorrenti (scripts e routine)‏ Conversazione con le madri (episodi)‏ Linguaggio (dagli episodi alla memoria autobiografica)‏ 34 34 34 34

35 Sviluppo della memoria autobiografica Approccio neurofisiologico
Bauer (2006): strutture neurofisiologiche coinvolte nella memoria auto-biografica: giro dentato corteccia prefrontale Che raggiungono un primo livello di maturità funzionale intorno ai mesi 35 35 35 35

36 Sviluppo della memoria autobiografica Approccio psicodinamico
Freud (1905): amnesia infantile in termini di rimozione e repressione 36 36 36 36

37 Conoscenze & Memoria Legami tra memoria e conoscenza:
Le conoscenze acquisite influenzano fortemente ciò che viene conservato e recuperato dal magazzino di memoria L’effetto delle conoscenze sulla memoria è specifico per dominio 37 37 37 37

38 Conoscenze & Memoria In che modo il contenuto delle conoscenze può migliorare il ricordo degli studenti? Bjorklund (1987): Rendendo alcuni elementi specifici più disponibili Rendendo il ricordo accessibile con minor sforzo Liberando il carico cognitivo per ulteriori elaborazioni 38 38 38 38

39 39 39 39 39

40 Conoscenze & Memoria Legami tra memoria e conoscenza:
M. Chi (1978): rievocazione della posizione degli scacchi sulla scacchiera migliore in bambini di 10 anni esperti che negli adulti 40 40 40 40

41 Conoscenze & Memoria L’expertise di uno studente in un particolare dominio può influenzare anche più di quanto non faccia la sua capacità di apprendimento generale 41 41 41 41

42 Gli studenti con scarse capacità possono ricordare materiale nuovo discretamente bene se esso viene introdotto nel contesto di un campo in cui hanno delle buone conoscenze 42 42 42 42

43 43 psicologia dello sviluppo I temi trattati in questo argomento possono essere approfonditi sul manuale di Psicologia dello sviluppo di Santrock al Capitolo 6 Negli Approfondimenti troverai utili suggerimenti per studiare gli argomenti trattati attraverso video di approfondimento BUON LAVORO! 43 43 43 43


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