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MITI A CONFRONTO: IL DILUVIO UNIVERSALE
IL DILUVIO E L’ARCA DI NOE’ EPOPEA DI GILGAMEŠ DEUCALIONE E PIRRA
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IL DILUVIO UNIVERSALE Nella mitologia di molti popoli si racconta di un momento in cui gli uomini sono talmente corrotti e malvagi da suscitare lo sdegno degli dei Punizione alla corruzione dell’uomo cancellare la stirpe degli uomini attraverso il diluvio universale Giusta collera: si salva una coppia di persone, pie e giuste , per dar vita ad una nuova umanità, si spera, migliore della precedente. Le versioni della letteratura occidentale a questo mito: Epopea di Gilgameš, ( versione babilonese: è la più antica) Noè e il diluvio ( nel libro della Genesi) Deucalione e Pirra ( nelle Metamorfosi di Ovidio, III d.C)
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UN CASO ESEMPLARE, UNICO ED EDUCATIVO
L’uomo è corrotto per natura: ha sempre un margine di scelta e per gli uomini stessi rimane un mistero la causa di quell’istinto che li spinge ad accanirsi gli uni contro gli altri LA MALVAGITA’ DELL’UOMO il comportamento egoista dell’uomo inorridisce dio. Non resta altra soluzione che la punizione: cancellare il genere umano dalla faccia della terra LA DRAMMATICA PUNIZIONE L’acqua ha un duplice ruolo: da una parte provoca la morte dell’umanità peccatrice; dall’altra l’acqua che piove dal cielo conduce alla rinascita L’ACQUA PURIFICATRICE
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a) NOÈ E IL DILUVIO Il primo libro della Genesi sviluppa una serie di tematiche: «Il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo»: si riferisce ai peccati dei primi uomini e alla malvagità dei loro discendenti ( il peccato originale e il primo omicidio/fratricidio della storia) La seconda genesi concessa da Dio: il diluvio biblico viene scatenato con lo scopo di porre fine al genere umano, responsabile e peccatore, per dar vita ad un mondo nuovo con l’alleanza stretta con Noè e i suoi figli, uomini giusti e devoti. Il mistero del male: «verso l’uomo sono commesse dall’uomo grandi e molte malvagità..»
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b) UTANAPIŠTIM E IL RACCONTO DEL DILUVIO
Origine: Si tratta del più antico poema epico a noi noto: vennero ritrovate in Mesopotamia a metà dell’Ottocento numerose tavolette d’argilla. Elaborato in Mesopotamia (Asia Minore) il poema si diffuse nei territori limitrofi, influenzandone miti e tradizioni successive. Il nucleo originario risale al a.C dopo una prima diffusione orale tra i popoli Sumeri, Babilonesi e Assiri. Epopea di un eroe umano e divino: Gilgameš, sovrano della città di Uruk e figlio di una dea e di un mortale.
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Dentro l’opera: Tavole I-IV: l’amicizia tra Gilgameš ed Enkidu Tavole V-VII: il Toro celeste e la punizione di Enkidu Tavole VIII-XI: Gilgameš e la ricerca dell’immortalità Tavola XII: la discesa negli inferi Scosso per la perdita dell’amico Enkidu, Gilgameš intraprende un viaggio alla ricerca del segreto dell’immortalità. Qui incontra Utanapištim che gli racconta di come era riuscito a salvarsi, insieme alla moglie, dal terribile diluvio scatenato da Enil, il signore degli dei, il quale voleva annientare il genere umano troppo chiassoso.
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La versione babilonese e quella biblica: fonte orale comune?
Utanapištim e Noè - il diluvio biblico viene ritenuto dagli studiosi, una rielaborazione dell’antica leggenda mesopotamica sul cataclisma di origine divina: Entrambi esortati da dio a costruire una grande nave nella quale trasportare ospitare esemplari di tutti gli esseri viventi. Entrambi inviano una colomba ad esplorare e cercare nuove terre. Ad entrambi viene concessa una vita lunghissima: Utanapištim riceve l’immortalità e Noè visse fino a 950 anni.
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Differenze sostanziali:
Politeismo dei sumeri Vs il Dio unico e onnipotente degli Ebrei e dei Cristiani Le motivazioni della collera divina: Enil annienta gli esseri umani perché non gli permettono di dormire, essendo troppo chiassosi e numerosi ; il Dio biblico invece è irato con gli uomini per la loro condotta corrotta e per i crimini legati al peccato originale. Le conclusioni: Enil dona l’immortalità a Utanapištim e alla moglie; Dio concede a Noè e alla famiglia oltre che la salvezza anche una nuova alleanza. LEGGI IL MISTERO DEL MALE PAG. 32
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c) OVIDIO: DEUCALIONE E PIRRA
Le «Metamorfosi» poema mitologico in 15 libri incentrate sul miti di trasformazione. (pag ). Le tematiche principali sono: Origini del mito: Ovidio riprende elementi: del mito mesopotamico (dell’epopea di Gilgames) di quello biblico (Noè) Ed elementi del mito greco e latino, come la scelta del protagonista, figlio di Prometeo, e il tradizionale odio greco verso gli Arcadi come motivo di ira divina (il sovrano Licaone avrebbe offeso le divinità e la sua trasformazione in lupo non sarebbe stata abbastanza) Credere nel miracoloso? I miti narrati vengono messi in dubbio per la loro incredibilità, Ovidio sente il bisogno di giustificare tali elementi ricordando al lettore della loro origine antica e per questo degna di fede.
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Tecnica del RACCONTO NEL RACCONTO: sono i personaggi a diventare temporaneamente narratori, così permettendo di raccontare numerose storie (+ livelli di narrazione). Inoltre il narratore è onnisciente e spesso interviene in I persona per spiegare i dubbi che può suscitare il racconto MA che si risolvono in quanto tramandati dagli antichi e per questo degni di fiducia. Trama: Giove / Zeus è infuriato con gli uomini, empi per natura, ed è adirato anche a causa del sovrano Licaone. Decide quindi di annientare il genere umano e convoca il consiglio degli dei. Deucalione, avvertito dal padre Prometeo, costruisce un’arca e si mette in salvo con la moglie Pirra. Dopo la catastrofe i due sono ancora devoti e si rivolgono all’oracolo di Temi, dea della giustizia, che indica loro come dar vita ad una nuova umanità il dubbio « le ossa della grande madre».
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Concezioni nel tempo: Diluvio
Epoca antica: nella cultura ebraica, babilonese e greca è presente il racconto dell’inondazione con la quale Dio sommerge la terra per punire la malvagità degli esseri umani Nel Medioevo: oltre all’accezione religiosa, il diluvio viene inteso in senso figurato come invasione di popoli Nel Settecento: a partire dal XVIII secolo la scienza si distacca dalle credenze della Bibbia. Il diluvio viene interpretato come paura primitiva della mente umana
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