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I VISIGOTI.

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Presentazione sul tema: "I VISIGOTI."— Transcript della presentazione:

1 I VISIGOTI

2 L’ETNONIMO E GLI INSEDIAMENTI
Tutti i nomi con cui conosciamo le popolazioni barbare derivano da costruzioni più o meno leggendarie. Nessuno dei popoli che interagì con l’impero romano nel tardo antico ha lasciato traccia scritta del proprio etnonimo. Il termine «Goti» deriva, secondo una fonte del VI secolo, dalla deformazione di «Geti», ossia la popolazione che abitava la Tracia preromana. E l’identificazione Geti-Goti ha un senso alla luce delle vicende del tardo IV secolo. Secondo Tacito, invece, i «Gothones» abitavano la Polonia. I ritrovamenti archeologici e le fonti della metà del III secolo attestano la presenza dei Goti nell’attuale Ucraina. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

3 LA DIVISIONE IN GRUPPI Negli ultimi decenni del IV secolo, le tribù gote insediate tra il Don e il Dniestr erano denominate Ostrogoti (= Goti dell’est), le tribù che abitavano le pianure tra il Don e il Danubio erano denominati Visigoti (= Goti dell’ovest). Questi ultimi erano foederati dei Romani con i quali, dopo molti decenni di lotte e battaglie, avevano stipulato un trattato di alleanza. 370. Entrambi i gruppi dei Goti sono minacciati dagli Unni provenienti dalle steppe più lontane dell’Asia e decisi ad avvicinarsi verso occidente. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

4 LA RICHIESTA DEI VISIGOTI
Gli Unni devastano gli accampamenti degli Ostrogoti (i primi che incontrano) e, una volta sottomessi, si preparano ad attaccare i Visigoti. 375. Questi ultimi, come foederati dei Romani, chiedono all’imperatore Valente, di poter attraversare il confine del Danubio ed entrare all’interno dei confini dell’impero. È la prima volta che un popolo al completo oltrepassa pacificamente il limes. I Visigoti vengono insediati nella Tracia con l’incarico di difenderla in cambio della possibilità di risiedervi. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

5 L’INSEDIAMENTO IN TRACIA
11/01/2019 4. 8 ottobre 2018

6 L’IMPORTANZA DELLA TRACIA
La diocesi in cui furono insediati i Visigoti era il territorio che comprendeva la capitale Costantinopoli, quindi il centro politico dell’impero d’Oriente. La motivazione era ovviamente duplice: tenere sotto controllo i nuovi arrivati e avere truppe fresche per difendere, in caso di bisogno, la stessa Costantinopoli. La popolazione locale non tollerava però i Visigoti che, dal canto loro, non ricevettero alcun mezzo di sussistenza. In tre anni i rapporti con i Romani erano completamente compromessi. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

7 LA BATTAGLIA DI ADRIANOPOLI
378. Il deterioramento dei rapporti con Roma sfociò in un conflitto aperto le cui sorti vennero affidate ad una battaglia combattuta vicino Adrianopoli. L’esercito romano fu sconfitto e Valente morì sul campo. La battaglia di Adrianopoli è annoverata tra i più gravi disastri dell’esercito romano insieme a Canne (216 a.C.) e Teutoburgo (9 d.C.). Il comandante visigoto, Fritigerno, riuscì quindi a compiere un’impresa che lo accostò ad Annibale e ad Arminio… con qualche distinzione. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

8 TEODOSIO I Dopo un periodo di vuoto di potere, l’esercito pose sul trono imperiale Teodosio che avviò una politica conciliante con i Visigoti. Stipulò con loro un nuovo foedus allontanandoli dalla Tracia verso l’Illirico. 380. Editto di Tessalonica. La religione cristiana diventa il culto ufficiale dell’impero. Il paganesimo è dichiarato illegale al pari delle dottrine eretiche già condannate a Nicea. 392. In Occidente, Valentiniano II è ucciso in una congiura di palazzo e il suo posto è preso dall’usurpatore Eugenio, filopagano come il Senato. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

9 LA GUERRA IN SLOVENIA 394. Teodosio sconfisse in Slovenia Eugenio e il suo magister equitum, il barbaro Arbogaste. La guerra va intesa sia come uno degli ultimi scontri tra i gruppi vicini al paganesimo – in minoranza ma influenti – e il cristianesimo ormai unica religione per decreto imperiale e sia come il conflitto tra l’esercito fortemente barbarizzato e l’autorità imperiale ancora molto potente nella pars Orientis. Teodosio è l’ultimo imperatore ad aver governato da solo entrambe le parti dell’impero. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

10 LA DIVISIONE DELL’IMPERO
Teodosio aveva deciso di dividere istituzionalmente e territorialmente l’impero ancora prima di sconfiggere Eugenio. Per tale ragione aveva condotto in Italia il suo secondogenito Onorio e la figlia di secondo letto Galla Placidia affidandoli alla tutela del generale barbaro Stilicone, magister militum e parente di Teodosio in quanto marito della nipote Serena. 395. Teodosio morì confermando la sua volontà. Al diciottenne Arcadio lasciò la parte orientale, all’undicenne Onorio la parte occidentale. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

11 I DUE IMPERI Con la decisione presa da Teodosio, dell’impero romano rimangono due diverse istituzioni, autonome, indipendenti l’una dall’altra e destinate a seguire due diverse strade evolutive. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

12 ALARICO 396. Gli Unni arrivano in Tracia e la devastano. I Visigoti, guidati da Alarico magister militum per l’Illirico, si ribellano ad Arcadio. Questi, grazie all’appoggio del prefetto del pretorio Rufino reagisce con estrema durezza ordinando stragi ed eccidi di barbari. Alarico, stavolta, preferisce evitare lo scontro aperto, scegliendo di dirigersi verso l’Italia dove Onorio, molto giovane ma anche incapace e inetto, poteva contare soltanto sul sostegno forte di Stilicone. La capitale era stata spostata a Ravenna. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

13 IL SACCO DI ROMA 1. La morte di Stilicone
402, 406. Alarico e i Visigoti, entrati in Italia dalle vallate del Veneto, sono sconfitti da Stilicone che adotta con loro la politica conciliante assunta da Teodosio dopo Adrianopoli. Questo atteggiamento di Stilicone viene deformato dai tanti nemici che aveva presso la corte imperiale e mostrato ad Onorio come connivenza con il nemico adducendo come prova il fatto che, per proteggere l’Italia, Stilicone aveva dovuto sguarnire la frontiera renana consentendo l’attraversamento del limes a molte altre popolazioni (Franchi, Vandali, Alani). 408. Stilicone viene condannato a morte per tradimento aprendo la via dell’Italia ai Visigoti. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

14 I pagani ne ritennero responsabili i cristiani e viceversa.
IL SACCO DI ROMA 2. Agosto 410 La morte di Stilicone fu interpretata come una violazione dei patti di non aggressione da parte di Alarico che iniziò la discesa in Italia alla volta di Roma. Per circa due anni Alarico fu accampato alle porte di Roma arrivando a compiere il saccheggio solo dopo il fallimento di tutte le trattative. Il sacco durò pochi giorni, ma la sua risonanza fu immensa (era dal IV sec. a.C. che Roma non subiva un saccheggio). I pagani ne ritennero responsabili i cristiani e viceversa. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

15 I VISIGOTI IN GALLIA I Visigoti si diressero prima verso il sud Italia dove furono decimati da un’epidemia, probabilmente di malaria o di colera e Alarico morì in quella circostanza. Il successore fu il cognato Ataulfo che decise di risalire l’Italia dirigendosi ancora più ad ovest. Sua prigioniera di lusso era la sorellastra di Onorio, Galla Placidia, che lo seguì verso la Gallia dove Onorio concesse loro di insediarsi in cambio della difesa di quella provincia invasa dalle tribù franche. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019

16 IL REGNO VISIGOTO Ataulfo sposò Galla Placidia da cui ebbe un figlio che morì bambino. I Visigoti si insediarono nella Gallia meridionale, elessero come capitale Tolosa e fronteggiarono anche il passaggio di Vandali, Alani e Suebi che si dirigevano verso la Spagna. Galla Placidia fu restituita ad Onorio che le fece contrarre un secondo matrimonio con il romano Costanzo. Il loro figlio, Valentiniano III, sarebbe diventato imperatore. 4. 8 ottobre 2018 11/01/2019


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