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CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
L’Italia liberale (lez. 16) II SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche
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Repubblicanesimo democratico (Mazzini) Liberalismo piemontese (Cavour)
16.1 : progressiva accelerazione per l’indipendenza e l’unità nazionale Due linee politiche Repubblicanesimo democratico (Mazzini) Liberalismo piemontese (Cavour) Espansione dello Stato sabaudo in Alta Italia e solo più tardi per l’unità della penisola Indipendenza e l’unità
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16.2 Cavour Mazzini Consolidare il regime liberale in Piemonte e modernizzare lo Stato + dividere i democratici assorbendo le forze moderate Iniziativa popolare ed insurrezionale contro lo straniero e i regimi dispotici Cavour vince ma Mazzini pone le basi per l’affermazione dello Stato unitario
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Favorevole alla costruzione del Regno dell’Alta Italia
16.3 Cavour Liberismo economico e sviluppo sono possibili solo con libertà politica + è necessario integrare il Piemonte all’Europa Favorevole alla costruzione del Regno dell’Alta Italia Contrario al dispotismo ed al suffragio universale ma alleanza con sinistra moderata contro l’abolizione della libertà di stampa CONNUBIO = primo esempio di trasformismo nella storia parlamentare italiana
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16.4 Mazzini Fallimento dei moti del nuovo fallimento 1853 e allontanamento dei moderati Società nazionale (1857) = rete cospirativa liberale e moderata con l’adesione di Garibaldi Mazzini fonda invece il Partito d’Azione Critiche dalla sinistra di Ferrari e Pisacane RIVOLUZIONE SOCIALE, non solo politica Accordo Mazzini e Pisacane per una rivoluzione nel meridione
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Favorita la linea di Cavour
16.5 Cause del fallimento 1857 Organizzative Rifiuto della borghesia meridionale di schierarsi con l’insurrezione contadina Conseguenza: Favorita la linea di Cavour
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Si comincia a delineare una classe dirigente nazionale
16.6 In Piemonte, con Cavour = notevole progresso economico Cavour = favorevole a SPESA STATALE PER LO SVILUPPO invece che pareggio di bilancio Arrivo di mila esuli da altri Stati Si comincia a delineare una classe dirigente nazionale
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16.7 Liberismo di Cavour e Destra storica Inserire l’Italia in Europa con lo sviluppo dell’agricoltura Divisione del lavoro continentale Accumulo di capitali e progressiva industrializzazione Fornire derrate con agricoltura moderna Sviluppo di imprese di trasformazione dei prodotti agricoli Gramsci/Romeo Fine della collocazione subordinata dell’Italia nel sistema internazionale Ma nel primo decennio post-unità cresce il divario con il resto dell’Europa occidentale
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Legge Rattazzi e altri codici legislativi
16.8 Il Paese reale Ristrettezza dell’italofonia (78-90% analfabeti) Limiti dell’organizzazione scolastica Limiti diffusione della stampa Ristrettezza numerica della classe dirigente Unificazione troppo “rapida” Necessità di azione amministrativa che riduca differenze regionali e assorba ceti burocratici degli altri Stati Legge Rattazzi e altri codici legislativi
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Riforme 16.9 suffragio ristretto accentramento (modello francese)
1865 = nuova legge elettorale: voto = 25 anni + saper leggere e scrivere + 40 £ di tasse annue (2% popolaz. totale e 7% maschi, ma 50% di assenteismo) 1865 = legge amministrativa comunale e prov. + pubblica istruzione + opere pie + pubbl. sicurezza 1867 = liquidazione asse ecclesiastico e corporazioni religiose + divisione terreni demaniali
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“Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale”
16.10 Petizione municipale Rappresenta politicamente le popolazioni locali Voti di assemblee dei vecchi Stati 3 modi per arrivare all’unificazione Plebiscito Es. del Bonapartismo (1866 anche Veneto) “Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale”
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Questione romana 16.11 1870: prime ELEZIONI NAZIONALI Vince la Destra
Premessa per Legge delle Guarentigie (prerogative del Sommo Pontefice: capo di Stato + guardie armate + rappresentanza diplomatica + extraterritorialità per Vaticano e Laterano Giuramento di fedeltà dei vescovi (ma placet ed exequatur) Questione romana
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Moti popolari a livello nazionale 1875: pareggio del bilancio
16.12 ma Dura politica fiscale Imposte indirette 1868: tassa sul macinato Moti popolari a livello nazionale repressione 1875: pareggio del bilancio
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Sinistra storica PRESSIONE ELETTORALE DEI PREFETTI (Nicotera) 16.13
Al potere anche per protesta contro le alte tasse Depretis Suffragio + decentramento amministrativo + abolizione tassa sul macinato + istruzione elementare laica ed obbligatoria PRESSIONE ELETTORALE DEI PREFETTI (Nicotera)
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16.14 21 anni + esame finale del corso elementare o essere comunque alfabetizzati 1882: legge elettorale Pagare una determinata quota di imposte dirette Voto = 7% della popolazione e 25% dei maschi maggiorenni (anche artigiani ed operai del Nord) Elezione di Andrea Costa
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Necessità trasformazione dei moderati in “progressisti” (Depretis)
16.15 TRASFORMISMO Necessità trasformazione dei moderati in “progressisti” (Depretis) IN REALTA’ = “grande centro”: si esce dal sistema bipolare, si mira alla confluenza delle ali moderate, sono emarginate le ali estreme Maggioranze di governo non più costituite in base a programmi precisi, ma a patteggiamenti “giorno per giorno” Incapacità di grandi riforme + nessuna alternanza + non ricambio ma «crollo di regime»
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Stato imprenditore + Banche miste + ind. pesante
16.16 CRISPI (1887): Rinuncia a suffragio universale + Senato elettivo + indennità parlamentare Riconosce maggiore potere all’esecutivo Sindaci = elettivi in paesi con più di 10 mila abit. (1888) Presidenti deputazioni provinciali = elettivi Allarga suffragio amministrativo Abolizione pena di morte Non formalizzato divieto diritto di sciopero Ampi poteri discrezionali a FFOO Crisi agraria orienta verso protezionismo che accelera il processo di accumulazione capitalistica Stato imprenditore + Banche miste + ind. pesante Ricerca consenso dei ceti popolari (Monarchia popolare)
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Adua dimissioni di Crispi
16.17 Età crispina Processi di concentrazione industriale + protezionismo + esportazione dei capitali + maggiore rivalità internazionale Tentativi coloniali Adua dimissioni di Crispi Assenza di consenso nel paese a politica imperialistica + mancanza di basi politiche ed economiche per realizzarla
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Giolitti 16.18 Progressività delle imposte Minori spese militari
Uso di Prefetti e burocrazia Giolitti 1892 e poi 1903 Alleanze con cattolici (da 1904) Neutralità dello Stato nei conflitti di lavoro e contro l’uso dell’esercito per mantenere l’ordine pubblico
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16.19 Ricerca del consenso dei ceti popolari per ampliare le basi dello Stato Leggi sugli infortuni + su lavoro femminile e minorile + Cassa di maternità + Municipalizzazioni + Regolamentazione del lavoro settimanale + Consiglio superiore del lavoro 1905: statalizzazione delle ferrovie 1912: monopolio statale sulle assicurazioni sulla vita 1912: suffragio universale maschile Patto GENTILONI
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Favorisce lo sviluppo delle organizzazioni della CLASSE OPERAIA
16.20 Favorisce lo sviluppo delle organizzazioni della CLASSE OPERAIA Camere del lavoro Federterra (1901) e CGL (1906) Comunque: debolezza del PSI Isole rosse Organizzazione debole Massimalismo
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Anche il MONDO CATTOLICO è differenziato
16.21 Anche il MONDO CATTOLICO è differenziato Piccoli proprietari rurali Mezzadri Piccola e media borghesia Associazionismo sempre più radicato Stato nello Stato Opera dei Congressi (1875) CATTOLICI E SOCIALISTI: Sindacati, Cooperative, Società mutuo soccorso, Associazioni professionali, Casse rurali/Banche popolari, Segretariati del popolo/Camere del lavoro, Municipi, Cantine sociali
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Progresso economico e sociale
16.22 Progresso economico e sociale Accelerazione dell’industrializzazione italiana + struttura finanziaria efficiente Industrie leggere + siderurgia, automobili (Fiat), industrie elettriche : tasso di crescita maggiore d’Europa Migliora la qualità della vita calo malattie infettive maggior reddito pro-capite (+ 30%) minore mortalità infantile
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Tra il 1900 ed il 1914: 8 milioni di EMIGRANTI
16.23 Ma Reddito pro-capite = metà di quello tedesco + analfabetismo è elevato + agricoltura di sussistenza Tra il 1900 ed il 1914: 8 milioni di EMIGRANTI CRISI DEL 1907 GUERRA DI LIBIA
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