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Filosofia Politica dei Diritti Umani Prof. Claudio Corradetti

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Presentazione sul tema: "Filosofia Politica dei Diritti Umani Prof. Claudio Corradetti"— Transcript della presentazione:

1 Filosofia Politica dei Diritti Umani Prof. Claudio Corradetti
Modulo di Scienze dell’Amministrazione e delle Relazioni Internazionali (9 crediti) Modulo A+B di Scienze della Comunicazione, Filosofia etc. (6+6 crediti)

2 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Che cos’è la globalizzazione? Due tipi di globalizzazione a partire dal XVI sec.: A. proto-globalizzazione (imperi marittimi espansionistici con Portogallo, Spagna, Olanda e Inghilterra) B. globalizzazione vera e propria a partire dalla Rivoluzione industriale del XIX sec. per via di trasporti internazionali e commercio * Ulteriore spinta globalizzatrice dopo la Seconda guerra mondiale. Accordi di Bretton Woods: linee di politica monetaria e finanzia internazionale (sistema basato sul gold standard: il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale, mentre il GATT fu sostituito nel 1995 dal WTO - World Trade Organisation). Accordi terminati nel 1971 con lo Smithsonian agreement e mutamento flessibile dei cambi.

3 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Quali fenomeni accompagnano la Globalizzazione? La globalizzazione implica per quanto riguarda: la produzione, lo scambio e il consumo a) intensificazione degli scambi commerciali e degli investimenti b) apertura dei mercati c) concorrenza e riduzione dei costi  Esistono diversi tipi di globalizzazione: economica (liberismo), giuridica (corti internazionali), politica (democrazie) etc. Ciò ha effetti sia positivi (riduzione dei costi e distribuzione di beni e servizi) che negativi (impatto e degrado ambientale etc.).

4 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Passaggio dalla globalizzazione alla governance A.M. Slaughter: Il paradosso della globalizzazione, ovvero aver bisogno di più governo ma temendolo. Da una parte infatti la complessità richiede forme più esigenti di raccordo, mentre dall’altra non vi è possibilità di democrazia o di stato mondiale: dalla globalizzazione alla global governance. Mutamenti Dal nazionale al globale (Globalizzazione) Dal governo alla governance (Governance) Dallo Stato unitario allo Stato disaggregato (mutamenti di Sovranità)

5 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Governance globale, che cos’è? La global governance è caratterizzata da un insieme di network e di network di network deputati a risolvere i problemi di coordinamento tra stati che emergono a livello globale a partire da contesti locali. A differenza del governo, che si occupa di risolvere i problemi tra cittadini, la global governance gestisce problemi complessi e transnazionali tra gruppi variegati di soggetti. La global governance non richiede cessione di poteri (come nell’ipotesi di un global government/stato mondiale) Ad esempio G7, G8, G20, il Basel Commette, l’IMF, la World Bank, L’Unione Europea , il North America Free Trade Agreement (NAFTA) etc.

6 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Differenza tra governance e government L’idea di governance indica la possibilità di realizzare percorsi di policy; invece, l’idea di un governo indica un esercizio coercitivo del potere regolato attraverso poteri pubblici Si tratta dunque di stabilire un equilibrio tra interessi nazionali in relazione a interessi di network multilaterali A.M. Slaughter: abbiamo bisogno di regole centralizzate senza poteri centralizzati ma con attori che possono essere ‘responsabili’ attraverso il legame con un ampio numero di ONG, agenzie di valutazione ecc.

7 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Vecchia governance vs nuova governance Vecchia governance: Multilateralismo dell’«embedded liberalism» VS Nuova governance: Network transnazionali (Networks e networks di networks) Nuova governance: Carattere composito e graduato dei poteri espressi da un’organizzazione internazionale (formata da stati come suoi componenti); può avere caratteri intergovernativi, sopranazionali (un potere/competenza sopra agli stati) o un carattere transnazionale (caratteri privatistici non statuali ma legati a interessi). Questi caratteri sono scalari e per gradi; essi caratterizzano tutti l’identità dell’ente descritto. Destinatari: Vecchia governance stati come destinatari delle policies e regolamentazioni/ Nuova governance : società, individui dentro gli stati Target: Vecchia governance stati VS Nuova governance: aree d’intersezione delle politiche tra stati Vecchia governance: Alto grado di certezza delle decisioni (x via degli stati come implementatori)/ nuova governace: incertezza delle decisioni

8 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Alcuni esempi di governance globale vecchio stile: regime del GATT (General agreement on tariffs and trade) (‘48-‘95 poi rimpiazzato dal WTO) ma con la novità dei dispute settlement panels nuovo stile: soluzione di problemi altamente complessi attraverso ‘goals e milestones’ nel linguaggio ONU, come ad esempio per il regime ambientale, della sicurezza internazionale, della garanzia dei prodotti alimentari e di quello economico: policies sui Millennium Development Goals! Fino al 2015 erano stati decisi 8 Goals: a)fine della povertà estrema, b)lotta all’HIV, c) educazione primaria ecc. Si sta lavorando anche al post-2015 Altri esempi includono la riduzione delle emissioni di Co2 del 30% nei prossimi 30 anni implica l’adozione di politiche molto complesse e di alta incertezza nell’esito.

9 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Possiamo dire che la Governance globale sia legittima?  Distinguiamo tra: Legittimità normativa: correttezza delle forme di governo, standard democratici etc. Il WTO e le UN chiaramente non esibiscono standard democratici Legittimità descrittiva: obbedienza della società alle decisioni adottate (accettazione sociale) Azioni di protesta: Seattle, Genova, populismo di destra anti EU etc. Ora, gruppi di protesta per la Globalizzazione/global governance quali ATTACK e altri, esprimono una pluralità d’istanze non solo di natura oppositiva ma anche riformativa rispetto alle istituzioni di global governance. Certamente gli obiettivi istituzionali di critica sono: WTO, IMF, World Bank ma il tipo di critiche varia.

10 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Problemi della Global Governance: problemi di standard democratici 1) Deficit democratico: lo studioso M.Zürn suggerisce di muovere dal multilateralismo esecutivo a quello societario ma questo richiede un miglioramento nelle condizioni di democraticità degli standard decisionali internazionali: rappresentanti non eletti, decisioni non pubbliche, impossibilità di modificare decisioni già prese etc. 2)Tecnocrazia e governance segreta

11 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Quali effetti sulla Sovranità? Mutamento nella concezione della sovranità di tipo Westphaliano Pace di Westphalia 1648: uno Stato è riconosciuto come tale indipendentemente dalla fede in esso praticata ma in base alla capacità del suo sovrano di garantire un controllo militare del territorio, commercio etc.) Dalla sovranità come autonomia alla sovranità come ‘responsability to protect’, o in generale come dipendente da condizioni cosmopolitiche e di diritti umani esterne.

12 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
La Responsibility to Protect, che cosa è? Risposta della comunità internazionale (sotto l’impulso di K.Annan) a trovare una possibilità d’intervento immediato per genocidi (i.e. Rwanda 1994 e Srebrenica 1995). Istituzione da parte del Governo Canadese della Commissione internazionale per l'intervento e la sovranità statale (ICISS). Pubblicazione del documento ‘The Responsibility to Protect’ (R2P)

13 Lezione 1 Globalizzazione, Governance Globale e Sovranità
Il nuovo concetto di sovranità della R2P si basa sulla premessa che sottintende che la sovranità comporta la responsabilità di proteggere tutte le popolazioni da crimini di atrocità di massa e violazioni dei diritti umani. Esso intende: prevenire il genocidio, i crimini di guerra, la pulizia etnica e i crimini contro l'umanità. rinforzare il rispetto delle norme e dei principi del diritto internazionale: pace e sicurezza, diritti umani. sancire l'uso della forza come misura di ultima istanza e viene esercitato nel quadro della responsabilità di proteggere (il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è il soggetto autorizzante). Limiti negli Effetti sulla sovranità: il nuovo paradigma vale per giustificare l’intervento umanitario ma non nell’amministrazione corrente degli affari dello stato. Più che di disaggregazione della sovranità si dovrebbe parlare di trasferimento reversibile delle competenze.


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