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Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti.
28 AGOSTO 2018 MARTEDÌ - XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO SANT' AGOSTINO Vescovo e Dottore della Chiesa UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore, fonte di ogni sapienza. SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore, fonte di ogni sapienza.
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Inno Frumento di Cristo noi siamo, cresciuto nel sole di Dio, nell'acqua del fonte impastati, segnati dal crisma divino. In pane trasformaci, o Padre, per il sacramento di pace: un Pane, uno Spirito, un Corpo, la Chiesa una santa, o Signore. O Cristo, pastore glorioso, a te la potenza e l'onore col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
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1^ Antifona Il Signore fa giustizia per i poveri
1^ Antifona Il Signore fa giustizia per i poveri. SALMO 9 B (I) Preghiera e ringraziamento Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20). Perché, Signore, stai lontano, * nel tempo dell'angoscia ti nascondi? Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio * e cade nelle insidie tramate. L'empio si vanta delle sue brame, * l'avaro maledice, disprezza Dio. L'empio insolente disprezza il Signore: † «Dio non se ne cura: Dio non esiste» ; * questo è il suo pensiero. Le sue imprese riescono sempre. † Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: * disprezza tutti i suoi avversari. Egli pensa: «Non sarò mai scosso, * vivrò sempre senza sventure». Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, * sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso. Sta in agguato dietro le siepi, * dai nascondigli uccide l'innocente. I suoi occhi spiano l'infelice, * sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, * ghermisce il misero attirandolo nella rete. Infierisce di colpo sull'oppresso, * cadono gl'infelici sotto la sua violenza. Egli pensa: «Dio dimentica, * nasconde il volto, non vede più nulla». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Il Signore fa giustizia per i poveri.
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2^ Antifona L'affanno e il dolore degli umili, tu li vedi, o Signore
2^ Antifona L'affanno e il dolore degli umili, tu li vedi, o Signore. SALMO 9 B (II) Preghiera e ringraziamento Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20). Sorgi, Signore, alza la tua mano, * non dimenticare i miseri. Perché l'empio disprezza Dio * e pensa: «Non ne chiederà conto» ? Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, * tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, * dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; * punisci il suo peccato e più non lo trovi. Il Signore è re in eterno, per sempre: * dalla sua terra sono scomparse le genti. Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, * rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio per far giustizia all'orfano e all'oppresso; * e non incùta più terrore l'uomo fatto di terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona L'affanno e il dolore degli umili, tu li vedi, o Signore.
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3^ Antifona Le parole del Signore sono pure, argento raffinato nel fuoco. SALMO 11
Preghiera nella persecuzione Dio Padre si è degnato di mandare il suo Figlio per noi, poveri (sant’Agostino). Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; * è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo. Si dicono menzogne l'uno all'altro, * labbra bugiarde parlano con cuore doppio. Recida il Signore le labbra bugiarde, * la lingua che dice parole arroganti, quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, † ci difendiamo con le nostre labbra: * chi sarà nostro padrone?». «Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, † io sorgerò, dice il Signore, * metterò in salvo chi è disprezzato». I detti del Signore sono puri, † argento raffinato nel crogiuolo, * purificato nel fuoco sette volte. Tu, o Signore, ci custodirai, * ci guarderai da questa gente per sempre. Mentre gli empi si aggirano intorno, * emergono i peggiori tra gli uomini. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Le parole del Signore sono pure, argento raffinato nel fuoco.
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V. Il Signore guida gli umili nella giustizia, R
V. Il Signore guida gli umili nella giustizia, R. ai poveri insegna la sua via. Prima Lettura: Dal libro del profeta Geremia 1,1-19 Vocazione del profeta Geremia Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatot, nel territorio di Beniamino. A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno, e quindi anche al tempo di Ioakim figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecia figlio di Giosia, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese. Mi fu rivolta la parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va' da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: «Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca. Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
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Prima Lettura: Dal libro del profeta Geremia 1,1-19 Vocazione del profeta Geremia
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla». Quindi mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione». Il Signore mi disse: «Dal settentrione si rovescerà la sventura su tutti gli abitanti del paese. Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i regni del settentrione. Oracolo del Signore. Essi verranno e ognuno porrà il trono davanti alle porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura e contro tutte le città di Giuda. Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro, per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi, per sacrificare ad altri dei e prostrarsi dinanzi al lavoro delle proprie mani. Tu, dunque, cingiti i fianchi, alzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una fortezza, come un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore. RESPONSORIO R. Prima di formarti nel grembo materno, io ti conoscevo; prima che tu uscissi alla luce, io ti avevo consacrato; * ho messo le mie parole sulla tua bocca. V. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni; R. ho messo le mie parole sulla tua bocca.
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Seconda Lettura: Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo (Lib
Seconda Lettura: Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo (Lib. 7, 10, 18; 10, 27; CSEL 33, ) Eterna verità e vera carità e cara eternità! Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (cfr. Sal 29, 11). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce. O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perché vedessi quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado di vedere. Hai abbagliato la debolezza della mia vista, splendendo potentemente dentro di me. Tremai di amore e di terrore. Mi ritrovai lontano come in una terra straniera, dove mi parve di udire la tua voce dall'alto che diceva: «Io sono il cibo dei forti, cresci e mi avrai. Tu non trasformerai me in te, come il cibo del corpo, ma sarai tu ad essere trasformato in me».
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Seconda Lettura: Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo (Lib
Seconda Lettura: Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo (Lib. 7, 10, 18; 10, 27; CSEL 33, ) Eterna verità e vera carità e cara eternità! Cercavo il modo di procurarmi la forza sufficiente per godere di te, e non la trovavo, finché non ebbi abbracciato il «Mediatore fra Dio e gli uomini, l'Uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2, 5), «che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli» (Rm 9, 5). Egli mi chiamò e disse: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6); e unì quel cibo, che io non ero capace di prendere, al mio essere, poiché «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14). Così la tua Sapienza, per mezzo della quale hai creato ogni cosa, si rendeva alimento della nostra debolezza da bambini. Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l'ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace. Responsorio R. O Verità, luce che splende al mio cuore, le mie tenebre più non mi parlano. Ero smarrito, e mi sono ricordato di te. * Ecco, ora ritorno, stanco e assetato, a te fonte viva. V. Non sono io la mia vita: nel mio io, non potevo vivere, in te mi sento rinascere. R. Ecco ora ritorno, stanco e assetato, a te fonte viva.
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Orazione Suscita sempre nella tua Chiesa, Signore, lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perché anche noi, assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo di cercare te, fonte viva dell'eterno amore. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.
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