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Sant’Ambrogio di Torino Aspetti urbanistici e territoriali

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Presentazione sul tema: "Sant’Ambrogio di Torino Aspetti urbanistici e territoriali"— Transcript della presentazione:

1 Sant’Ambrogio di Torino Aspetti urbanistici e territoriali
Enrico Moncalvo; Stefania M. Guarini Politecnico di Torino Le informazioni e le ricostruzioni cartografiche sono l’esito dell’interpretazione del volume: Giulio Capriolo e Valerio Passoni (1976) Origine e sviluppo di una struttura insediativa : Sant'Ambrogio di Torino dalla nascita al XIX secolo

2 IGM 1981

3 Ortofoto carta

4 PRGC vigente

5 Cenni storici Il documento più antico datato in modo certo riferito a Sant’Ambrogio risale all’anno 1000, quando il borgo viene donato dal Vescovo di Torino Gezone (vescovo dal 998 al 1010) ai monaci della Sacra di San Michele. Le testimonianze precedenti non sono dirette, ma ricostruzioni e congetture storiche a partire dagli avvenimenti e dalle cronache del luogo.

6 Cenni storico-insediativi, periodo preromano
Vi sono notizie di presenze umane fin dal Neolitico (dunque preistoria di circa anni a.C.) Successivamente sarà luogo di arrivo di Liguri e Celti, che amalgameranno le due popolazioni in una particolare popolazione montanara e sfruttando le parti di versante pianeggiante di origine glaciale, avvieranno pratiche agricole.

7 Cenni storico-insediativi, periodo preromano
La media e alta valle hanno relazioni prevalentemente d’oltralpe, rare sono quelle con la piana padana, il sistema viario di comunicazione è di fatto composto da mulattiere e sentieri. Queste caratteristiche di territori in cui si pratica agricoltura e di conseguenza punti di snodo commerciale non sono propri di Sant’Ambrogio nello specifico, quindi l’unica ipotesi per cui si può presumere un insediamento preromano è l’esistenza sul monte Pirchiriano di un luogo di culto pagano. Fatto sta che l’esposizione a nord del versante non pone a favore di un insediamento precoce di tipo civile.

8 Cenni storico-insediativi, periodo romano
Nel 59 e nel 61 a.C. si registrano die passaggi di Giulio Cesare. Dal 44 a.C. la Gallia Cisalpina si estende verso Torino, che diventa luogo di transito di controllo delle merci. Ipotesi di coincidenza tra Ocelum e Sant’Ambrogio e dunque esistenza di un castrum (I a.C.?)

9 Il tema di progetto

10 Periodo Medievale Il nome di Sant’Ambrogio nasce in epoca longobarda e deriva dal santo dottore della Chiesa (anno 568). Nel 526 la Valle passa dai Goti di Teodorico (per la sua morte) ai Bizantini e il castrum di Sant’Ambrogio continua a mantenere le precedenti funzioni militari.

11 Le mura, che vediamo oggi in forma residuale, risalgono al XII secolo
Periodo Medievale Edificazione delle mura longobarde: vi è un’unica porta di accesso al borgo; si tratta di poco più di una recinzione fatta di siepi e palizzate. Le mura, che vediamo oggi in forma residuale, risalgono al XII secolo

12 Feritoie piccole, regolari e squadrate.
Le mura medievali Altezza 6,5 metri, di cui 5,1 di muro effettivo e il resto tra camminamento e merlatura guelfa. Spessore di circa 90 cm. Muratura in pietra a spina pesce, quasi assente il laterizio, scarso uso di malta. Feritoie piccole, regolari e squadrate. Merlo guelfo Merlo ghibellino

13 Le mura medievali Torre angolare a pianta circolare verso l’alta Valle, diametro di 2,8 m e altezza di 7 m. La seconda torre doveva probabilmente essere collocata là dove si è poi edificata la torre campanaria.

14 Le mura medievali La terra cotta e il mattone in Valle si iniziano ad usare nel XIII secolo, questo fa pensare a rimaneggiamenti di quel periodo delle mura. Come capita sovente tra il 1250 e il 1350, anche qui le mura vengono riviste ed ampliate per aggiungere territorio protetto per espandere il nucleo abitato. L’espansione è quella verso Avigliana, in seguito ricostruite dopo distruzioni belliche.

15 Le mura medievali Sviluppo complessivo di circa 600 m
Vicolo dei giardini Avigliana Susa Edificazione di due torri a protezione della porta verso Avigliana nel XIII secolo

16 La costruzione del canale 1073-1091

17 Caratteri insediativi medievali
Si struttura l’impianto direzionale impostato sulla via centrale e le corti che si aprono su di essa. L’edilizia delle corti è di non più di due piani f.t. Le mura delimitano il borgo, mantenendo una abbondante fascia non edificata di rispetto tra mura e abitato. Via via però le mura e l’abitato andranno a saldarsi e oggi lo spazio libero è residuale, riconoscibile solo in pochi punti.

18 Schema interpretativo del territorio storico

19 La struttura secondo gli abitanti: i tre borghi?
Borgo superiore Borgo di mezzo Borgo inferiore

20 Centro storico Impianto direzionale o a sviluppo lineare

21 Strade

22 Schema interpretativo del territorio contemporaneo Componenti lineari

23 Schema interpretativo del territorio contemporaneo Componenti areali

24 Spazi pubblici

25 Maglificio Bosio

26 Vuoto nel tessuto

27 Pieni e vuoti

28 Vuoto fatto di spazio pubblico e spazio privato

29 Le corti


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