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La conduzione del colloquio in ottica sistemica

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Presentazione sul tema: "La conduzione del colloquio in ottica sistemica"— Transcript della presentazione:

1 La conduzione del colloquio in ottica sistemica

2 Il colloquio in ottica sistemica
Atteggiamento mentale di ricerca nuovo, più volto a: trovare una risposta alla domanda «a quale scopo?» che non alla domanda «perché?». cogliere la "logica operativa" di quel sistema per impostare i futuri interventi da questa e su questa, piuttosto che non a ricercare la causa scatenante del problema.

3 Tre linee guida Ipotizzazione Circolarità Neutralità

4 Ipotizzazione l'ipotesi è : una supposizione posta a base di un ragionamento, senza riferimento alla sua verità, come punto di partenza per un'investigazione

5 L'ipotesi permette al terapeuta di
dirigere la sua ricerca seguendo un filo logico evitare quell'atteggiamento di osservatore passivo che permette alla famiglia di imporre la sua punteggiatura.

6 Orientare l'indagine e l'attività;
Cogliere il funzionamento, l'organizzazione del sistema; Costruire una mappa delle relazioni in cui figuri la posizione dei vari individui all'interno della famiglia e di questa all'interno di altri sistemi.

7 L'ipotesi E’ provvisoria e funzionale e indipendentemente dal fatto che venga confermata o confutata o modificata produce apporto di conoscenza all'operatore; introduce complessità e novità in tutto il sistema

8 E‘ importante che l'ipotesi
leghi tra loro i comportamenti di tutti i membri, o almeno di una triade, sia specifica per quel sistema in quel momento sia costruita sulla base di dati raccolti e connessi in informazioni significative.

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11 Circolarità la capacità dell'operatore di condurre la sua investigazione basandosi sulle retroazioni della famiglia alle informazioni da lui sollecitate in termini di rapporti, e quindi in termini di differenze e mutamento.

12 Domande circolari triadiche, devono, cioè, invitare un membro a descrivere la relazione tra altri due rivolte a tutti i membri della famiglia compresi i bambini

13 Domande Circolari orientate a cogliere i comportamenti e alle loro spiegazioni, senza dimenticare le emozioni, i sentimenti, che determinati eventi suscitano in alcuni diversamente da altri. volte ad approfondire comportamenti specifici, in circostanze specifiche perché consentono di avere informazioni sulle possibili alleanze che nel tempo si sono stabilizzate

14 Domande circolari orientate a comprendere il significato che i diversi membri della famiglia attribuiscono ai termini utilizzati volte a comprendere le differenze di comportamento dei familiari rispetto ad uno stesso evento (sincroniche)

15 Domande circolari volte a individuare comportamenti che siano indicativi di un mutamento di rapporto, prima e dopo un avvenimento preciso (differenza diacronica) ES: “Secondo te le liti tra M e Marco erano più frequenti prima o dopo che il P si ammalasse?

16 Domande circolari Rispetto a uno specifico comportamento o a una specifica interazione si può procedere richiedendo a più membri di fare una graduatoria  indaghiamo posizione dei vari membri ES: “Ci dite che la mamma a casa piange spesso, è molto triste. Dimmi tu, Emilia, chi riesce di più a tirar su di morale la mamma quando è triste. Il papa, la nonna, tuo fratello, o tu? Fammi la graduatoria”

17 Domande circolari domande che permettano di cogliere delle differenze rispetto a condizioni ipotetiche, proiettate nel future ES: “se di tutti voi figli ne dovesse restare in casa, senza sposarsi, uno, quale pensi andrebbe meglio per il P? Quale pensi andrebbe meglio per la M?

18 Σ(interazioni)= 0 Neutralità
Essere neutrali non vuol dire mantenere un comportamento freddo, distaccato, asettico, ma offrire alla famiglia l'impressione di non essersi schierati con nessuno, di non aver privilegiato alcuna punteggiatura Σ(interazioni)= 0

19 Curiosità Ipotizzazione , circolarità, neutralità sono tecniche terapeutiche La curiosità è una posizione L’incapacità di sviluppare ipotesi, determinata dall’accettazione del copione della famiglia, comporta, la perdita del senso di curiosità.

20 Rischio di agire senza curiosità

21 la noia e l’esperienza psicosomatica sono indicatori del passaggio da una posizione estetica e polifonica ad una linerare e monofonica. La noia è la situazione durante la quale il terapeuta perde la propria curiosità verso il sistema, a causa di elementi ridondanti e della mancanza di nuove e stimolanti informazioni che portino differenze.

22 Noia quindi come sintomo di non neutralità, si chiude la via per la ricerca di punteggiature multiple dei comportamenti, sacrificando, come dice Cecchin, "l’estetica della terapia sull’altare di una visione semplicistica della condizione umana".


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