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Leonardo Sciascia Andrea Camilleri
La Sicilia e il romanzo poliziesco indagini e misteri
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Leonardo Sciascia Nasce a Racalmuto (Agrigento) nel 1921.
Lavora a Roma al Ministero della Pubblica Istruzione. Muore a Palermo nel 1989, dopo frequenti soggiorni a Parigi. 1961 Il giorno della civetta Intellettuale impegnato contro la mafia o oppositore ambiguo e tiepido?
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Pensiero -attenzione alle contraddizioni della sua terra e dell'umanità, -senso di giustizia pessimistico e sempre deluso, -uso della ragione umana di matrice illuminista - relativismo conoscitivo (cfr.Luigi Pirandello) - difficoltà di pervenire a una conclusione che i suoi protagonisti incontrano: la realtà non sempre è osservabile in maniera obiettiva, e spesso è un insieme inestricabile di verità e menzogna.
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Produzione letteraria
Due fasi: 1) la prima legata alla storia siciliana, ricco di spunti realistici, con speranza combattiva di cambiare le cose; personaggi positivi, portatori di razionalità e di onestà, di volontà riformistica (Il giorno della civetta) 2) la seconda fase sulla politica nazionale, con narrazione più astratta, allegorica e pessimista. Inizia con Il contesto 1972 , Todo modo 1974 riflette situazione nazionale stagnante; alterna con pamphlet (L' affaire Moro)
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Il giorno della civetta
Romanzo d' inchiesta, di indagine poliziesca, rivolta all' accertamento della verità. Il capitano Bellodi, ex-partigiano, repubblicano, settentrionale, conduce in Sicilia un' inchiesta per trovare i mandanti di un delitto di mafia, di cui è vittima Salvatore Colasberna, presidente di una piccola cooperativa. Viene assassinato anche un testimone, responsabile di aver visto l' assassino.
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Attraverso un confidente, il capitano risale al capomafia, Mariano Arena, e lo incrimina. Ma, appena il capitano Bellodi ha una breve licenza, scatta il meccanismo delle connivenze politiche: agli imputati vengono forniti di alibi falsi ma perfetti e vengono scarcerati. A questo punto il capitano potrebbe arrendersi, ma decide di tornare in Sicilia e continuare il lavoro di inchiesta “ Mi ci romperò la testa”. Ma non è un pessimismo rassegnato
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I personaggi Capitano Bellodi: democratico, riformista, ex partigiano
Mariano Arena: espressione di un mondo radicato nella realtà siciliana, fondato su immobilità e su potere di alcuni uomini. Capitano Bellodi : Voi mi state dicendo a vostro modo che non parlate perché gli assassini sono ancora in libertà. Ma gli assassini sono in libertà perché voi non parlate.
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Non si può leggere Sciascia, e specialmente “L’affaire Moro”, senza avere la tentazione di cedere per un momento allo sconforto, di fronte all’ineluttabile corso degli eventi, intrecciati, prolungati ma cosi tremendi e proiettati verso la fine del romanzo, la fine della vita da renderci così difficile l’accettarne il corso.
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Andrea Camilleri Nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri vive da anni a Roma. Regista, autore teatrale e televisivo, ha scritto saggi sullo spettacolo. Negli anni dl 1945 al 1950 ha pubblicato racconti e poesie, vincendo anche il Premio St Vincent. Ha insegnato Istituzioni di Regia all'Accademia d'Arte Drammatica.
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La produzione Nel 1980 esce da Garzanti Un filo di fumo (riedito poi, come il primo, da Sellerio), primo di una serie di romanzi ambientati nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigàta a cavallo fra la fine dell''800 e l'inizio del '900. Ma è nel 1992, con l'apparizione (sempre da Sellerio, che pubblica la gran parte delle sue opere) de La stagione della caccia, che Camilleri diventa un autore di grande successo: i suoi libri, ristampati più volte, vendono ora mediamente intorno alle copie.
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Il commissario Montalbano
Montalbano è il protagonista di romanzi (il primo è La forma dell'acqua, del 1994) e racconti che non abbandonano mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane. Da anni ormai le indagini del sarcastico Commissario, nonché le atmosfere e il divertente e azzeccato linguaggio italo-siculo dei romanzi e dei personaggi di Camilleri, affascinano migliaia di lettori.
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I personaggi e l' intreccio
Nei suoi romanzi l'intreccio poliziesco è fondamentale, ma è anche il pretesto per la creazione dei personaggi. L'aspetto e il carattere di questi è una parte del lavoro di creazione che Camilleri cura particolarmente. I protagonisti delle sue storie sono spesso infatti molto divertenti ed ironici; ma anche molto malinconici, e questo vale in misura maggiore per il Commissario Montalbano
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Il commissario Montalbano e Andrea Camilleri
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La Sicilia di Montalbano
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La Sicilia di Montalbano
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La lingua I racconti sono caratterizzati dall'uso di un italiano fortemente contaminato da elementi della lingua siciliana e da un'ambientazione particolarmente curata, elementi ripresi anche nella trasposizione televisiva. Il nome Montalbano venne scelto da Camilleri in omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán, ideatore di un altro famoso investigatore, Pepe Carvalho: i due personaggi hanno in comune l'amore per la buona cucina e le buone letture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali nel risolvere i casi e una storia d'amore controversa e complicata.
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Il commissario Montalbano
.. in questo consisteva il suo privilegio e la sua maledizione di sbirro nato: cogliere, a pelle, a vento, a naso, l'anomalia, il dettaglio macari (pure) impercettibile che non quatrava con l'insieme, lo sfaglio (differenza) minimo rispetto all'ordine consueto e prevedibile» Montalbano è un commissario sui generis, «maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito»[10], con innata abilità nel dipanare intrighi complicati e difficoltosi. Sebbene il suo mestiere glielo permetta, solitamente rifugge dall'uso delle armi, ma quando è costretto ad usarle lo fa con abilità e precisione. Coerentemente al suo carattere introverso, preferisce condurre le sue indagini da solo
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Il ladro di merendine A Vigata,Un tunisino viene ucciso in un motopeschereccio, dopo poche ore il signor Lapecora viene trovato morto nell'ascensore di casa sua Montalbano si deve occupare dell'ultimo caso ed inizia le indagini interrogando gli altri abitanti del palazzo Dialoga con la moglie del defunto che gli dice di sapere chi abbia ucciso suo marito, Karima, la sua amante Il commissario trova notizie sulla donna e riesce a scoprire il suo indirizzo.Perquisisce la casa di Karima e trova una foto di quest'ultima con un bambino e con il tunisino ucciso nel peschereccio Il commissario intuisce che i due casi siano collegati e collabora con il commissariato di Mazara del Vallo, a cui è stato assegnato il caso Scopre che il tunisino è in realtà un terrorista e che la sorella lo stava in qualche modo aiutando nei suoi traffici illegali. Montalbano è quasi certo che Karima sia stata uccisa, allora va alla ricerca del figlio della donna, Francois. Lo trova e gli offre ospitalità nella propria casa, viene aiutato dalla sua fidanzata Livia. Ormai ha risolto il caso Lapecora: è stata la moglie ad ucciderlo perché lui sprecava troppi soldi a causa di Karima Il commissario sa che negli omicidi dei tunisini sono coinvolti i servizi segreti italiani, decide così di ricattare un agente tramite una videocassetta: in cambio, chiede di ostacolare la sua promozione a vicequestore e di far riapparire il corpo "disperso" di Karima Decide di adottare Francois e di crescerlo insieme a Livia
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Da ‘Il ladro di merendine’
“Arriva un momento nel quale t’adduni, t’accorgi che la tua vita è cangiata. Fatti impercettibili si sono accumulati fino a determinare la svolta. O macari fatti ben visibili, di cui però non hai calcolato la portata, le conseguenze.” Da ‘Il ladro di merendine’
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La critica Ma quale grande scrittore, Camilleri è solo uno Sciascia decaffeinato. Descrive una Sicilia ridotta a macchietta, il suo dialetto è da pro-loco, da ente nazionale per il turismo e il suo successo è solo figlio di una bella produzione commerciale.Perfino la mafia nei suoi libri diventa un souvenir, come il carrettino o la coppola o il grembiule con l’effigie di Brando nei panni del Padrino. Souvenir de Sicile Fulvio Abbate
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Sciascia, Camilleri e gli uomini di qualità
«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.» Il giorno della civetta Insomma ci sono uomini di qualità che, messi in certi posti, risultano inadatti proprio per le loro qualità all’occhi di gente che qualità non ne ha, ma in compenso fa politica. ‘La prima indagine di Montalbano’
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MERCI, Au revoire
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