Ortografia Etimologia: ὀρθός (orthós), "corretto“, e γραφή (graphé), "scrittura“. La grafia di una lingua non è uno dei suoi livelli, ma una sorta di fenomeno.

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2 Ortografia Etimologia: ὀρθός (orthós), "corretto“, e γραφή (graphé), "scrittura“. La grafia di una lingua non è uno dei suoi livelli, ma una sorta di fenomeno di superficie dei livelli stessi.

3 Livelli della lingua fonologia morfologia semantica sintassi

4 Fonologia Branca della linguistica che studia i sistemi di suoni ("sistemi fonologici") di cui è costituita la parola. 

5 Morfologia Branca della linguistica che si identifica con lo studio delle parti del discorso nella loro flessione, cioè nelle variazioni a cui vanno soggette secondo le diverse funzioni grammaticali; è distinta dalla fonologia, che è lo studio esclusivo dei fonemi (per es. fama, dal punto di vista della fonologia è parola composta di quattro elementi o fonemi, mentre dal punto di vista della morfologia è parola formata dall'elemento radicale fam-, depositario del significato, e dal morfema -a, che segnala il valore di singolare femminile).

6 Sintassi Parte della linguistica che analizza i modi in cui le singole parole si legano a formare intere frasi (dette anche proposizioni), le quali, a loro volta, unendosi, formano i periodi.

7 Semantica Ramo della linguistica che studia il significato degli enunciati di una lingua o di un dialetto, come rapporto tra il significante e il significato di ciascun elemento e come relazioni reciproche tra i varî significati di una determinata fase cronologica (s. sincronica); essa studia anche i mutamenti intervenuti in quei significati e in quelle relazioni in un determinato periodo di tempo (s. diacronica o storica)

8 Ortografia di una lingua
Norma relativamente stabile, emersa storicamente nel tempo e destinata a cambiare, in genere molto lentamente. Conoscere ed applicare le regole ortografiche, cioè sapere come si scrivono le parole, è una competenza che si apprende fin dalle elementari e che va costantemente rinforzata.

9 Quali regole ortografiche ti ricordi?
Con quante zeta si scrivono le parole che finiscono in –zia/-zie/-zio? Qual è il plurale delle parole che, al singolare, finiscono in –cia, -gia? Perché “qual è” non ha l’apostrofo? Quando certi verbi monosillabici hanno l’accento e quando no? Quando l’articolo indeterminativo vuole l’apostrofo? Quando si usano le maiuscole? …

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