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LA MORTE E LA TOMBA IN UGO FOSCOLO
Brevi appunti riassuntivi.
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LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS
Nell’Ortis, la morte appare come atto di ribellione contro le ingiustizie della vita: l’eroe si oppone con forza alla realtà. Il suicidio è un gesto di libertà, non significa arrendersi ma usare l’unica arma a disposizione. C’è anche la speranza di essere rimpianto e compianto da chi resta.
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SONETTI: ALLA SERA In questo sonetto, la morte è vista nella sua somiglianza con la sera, in senso positivo. Come la sera è il momento di quiete e relax che segue al giorno pieno di stress e di impegni, così la morte è un logo di pace, un porto sicuro in cui riposarsi dopo le vicissitudini (problemi e delusioni) della vita. Qui, l’arrivo della morte al termine della vita non è vissuto con paura o ansia ma, al contrario, è atteso con piacere e speranza, perché porterà pace all’animo straziato del poeta.
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SONETTI: A ZACINTO In questo sonetto, il tema della morte è legato a quello della patria. Il poeta è in esilio e soffre per la lontananza dalla terra natia. Spera ardentemente che, almeno dopo la sua morte, gli sia consentito di tornare in patria, sia pur solo per esservi sepolto. Ciò lo ricompenserebbe, in parte, della profonda nostalgia (= dal greco, dolore del ritorno “negato”) che gli strazia il cuore.
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SONETTI: IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI
In questo sonetto, la morte è un grave lutto familiare, che porta dolore al poeta. Ma questo dolore non viene dalla morte in sé bensì dall’impossibilità, per Foscolo, di recarsi sulla tomba. La tomba, infatti, permette una ideale ed illusoria riunificazione del nucleo familiare. Tale rapporto è falso però è dolcissimo e fa bene al cuore (illusione positiva). Tale riunificazione è negata al poeta esule e ciò aumenta il suo malessere profondo contro la realtà.
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DEI SEPOLCRI A colui che muore non importa dove viene sepolto, poiché è morto (materialismo illuminista). In realtà, gli importa eccome, poiché chiunque desidera che qualcuno si ricordi di lui e pianga sulla sua tomba. Il sepolcro ha un’importante funzione privata, poiché permette una illusoria “corrispondenza di amorosi sensi” (rapporto affettuoso) tra vivi e morti. Il sepolcro ha anche un’importante funzione pubblica, poiché le tombe dei Grandi sono fonte di ispirazione civica ed artistica per i vivi. Il sepolcro mantiene vivo il ricordo del defunto e quando il tempo che passa cancella anche il ricordo del sepolcro, allora subentra la poesia, che ha il potere di rendere eterno ciò che non lo è.
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DEI SEPOLCRI LA MORTE VINCE L’UOMO LA TOMBA VINCE LA MORTE
IL TEMPO VINCE LA TOMBA LA POESIA VINCE IL TEMPO
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