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Vi raccontiamo la Shoah

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Presentazione sul tema: "Vi raccontiamo la Shoah"— Transcript della presentazione:

1 Vi raccontiamo la Shoah
1 IL TIMBRO DELLE CLASSI QUINTE DOMENICA 16 Novembre Anno MMXVIII UFFICI: VIA F. DE GOBBIS 13 – PALERMO A CURA DI: ISTITUTO COMPRENSIVO L. SCIASCIA Sede di Palermo 16 Novembre, 2018 Prezzo euro 1,50 Vi raccontiamo la Shoah Giovanni Palatucci. Nato a Montella Nel 1909, è stato un vice aggiunto di pubblica sicurezza e Medaglia d' oro al merito civile vissuto durante il nazismo. Nel 1937 divenne questore di Fiume e dopo la emanazione delle leggi razziali creò attraverso una rete di amici una strada per salvare tanti ebrei dai campi di sterminio. In tutto aiutò 5000 ebrei a salvarsi dalla deportazione. Cercò di istituire lo “Stato Libero di Fiume” ma fu arrestato per cospirazione. Nel 1955 fu trasferito nel campo di lavoro forzato di Dachau dove morì due mesi prima della liberazione, a soli 96 anni. (Elvis ) Terracina Piero. E' un ex dirigente d'azienda italiano, superstite dell' Olocausto. Uno dei sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz, dove fu deportato in quanto ebreo. Nasce a Roma in una famiglia ebraica, ultimo dei quattro figli di Giovanni Terracina e Lidia Ascali. Nell' autunno del 1938, a causa dell' emanazione delle leggi razziali in Italia, Piero, come tutti gli alunni e docenti ebrei fu espulso dalla scuola pubblica. Terracina proseguì gli studi nelle scuole ebraiche fino a che, dopo essere sfuggito al rastrellamento del 16 ottobre 1943, venne arrestato a Roma , il 7 aprile 1944, su segnalazione di un delatore, con tutta la famiglia: i genitori, la sorella Anna, i fratelli Cesare e Leo, lo zio Amedeo, il nonno Leone David. Detenuti per qualche giorno nel carcere di Roma di Regina Caeli, dopo una breve permanenza. (Erica) Le sorelle Bucci. Andra Bucci (Fiume, 1939) e Tatiana Bucci (Fiume, 1937) sono due sorelle superstiti dell' Olocausto, di origine ebraica, testimoni attive della Shoah italiana e autrici di memorie sulla loro esperienza ad Auschwitz. Probabilmente scambiate per gemelle, vengono tenute in vita per essere usate come cavie per gli esperimenti e condotti dal dottor Joseph Mengele e sono tra i pochi a sopravviverne. Proprio la loro presenza in tale contesto ne fa di testimoni cruciali sul funzionamento del campo di Auschwitz e sugli pseudo-esperimenti. (Emmanuel)

2 Vi raccontiamo la Shoah
2 A CURA DI: ISTITUTO COMPRENSIVO L. SCIASCIA IL TIMBRO DELLE CLASSI QUINTE DOMENICA 16 Novembre Anno MMXVIII UFFICI: VIA F. DE GOBBIS 13 – PALERMO 16 Novembre, 2018 Sede di Palermo Prezzo euro 1,50 Vi raccontiamo la Shoah Margherita Sarfatti. Nata come Margherita Grassini (Venezia 8 aprile 1880-Cavallasca, 30 ottobre 1961) è stata scrittrice e critica d'arte italiana, nota anche per la sua relazione con Benito Mussolini, del quale scrisse una delle prime biografie agiografiche, intitolata Dux, pur dovendo riparare in Argentina nel 1938, a seguito delle leggi razziali antisemita. Ultima di quattro figli, nacque da una ricca e nota famiglia ebraica. Il padre, Amedeo Grassini, era una personalità di grandissimo spicco: avvocato e consigliere comunale , amico del patriarca Giuseppe sarto 8 il futuro papa Pio X), condusse, con Giuseppe Musatti, una fiorente carriera imprenditoriale: fondatore della prima società di vaporetti di Venezia, costituì anche un gruppo finanziario per avviare la trasformazione del Lido in località turistica . Il prestigio dei Grassini crebbe ulteriormente quando lasciarono il ghetto per trasferirsi nello storico Palazzo Bembo, sul Canal Grande (1894). Margherita, già di sua natura assai dotata, ebbe un' ottima istruzione parlando correttamente quattro lingue. (Marika) Nedo Fiano. Nel 1944 arrivò ad Auschwitz con tutta la sua famiglia. Fu arrestato a Firenze e deportato il 16 maggio. “Arrivati ad Auschwitz ci selezionarono, chi andava dalla parte della camera a gas e chi verso il campo. Noi andammo verso il forno. Ricordo di essere entrato in una baracca, era il momento della zuppa e non c' erano posate, non c' era neanche la carta igienica. Mia madre morì il giorno stesso che scappammo. Molti neonati venivano strappati dalle loro madri lanciati in aria e uccisi con un colpo di pistola”. L'11 aprile 1945 fu liberato, era l'unico superstite della sua famiglia. Fiano si sposò nel 1949 e si trasferì a Milano trovando lavoro in un industria tessile. Nel 1968 si laurea all' Università Bocconi. Fiano nel 2003 pubblica il libro il “coraggio di vivere”, dove racconta la sua esperienza da deportato. (Alessio) Rita Levi Montalcini. Nata a Torino nel 1909 visse In Italia durante il periodo fascista. Quando vengono emanate le leggi razziali del 1938 aveva ventinove anni e una laurea in medicina. Dato che era ebrea sefardita dopo la emanazione delle leggi razziali per non esssere deportata nei campi di sterminio, fu costretta a fuggire in Belgio. Qui fece ricerche sul sistema nervoso presso l'Università di Bruxelles, e dopo l' invasione del Belgio dovette continuare le ricerche in casa. Nel 1941 tornò in italia dove si nascose fino alla fine della guerra e lavorò come medico nei campi dei rifugiati di guerra. Terminata la guerra riprese gli studi e nel 1986 vinse il premio Nobel per la Scienza. Morì a Roma nel 2012 (Ilenia)

3 Vi raccontiamo la Shoah
3 A CURA DI: ISTITUTO COMPRENSIVO L. SCIASCIA IL TIMBRO DELLE CLASSI QUINTE DOMENICA 16 Novembre Anno MMXVIII UFFICI: VIA F. DE GOBBIS 13 – PALERMO 16 Novembre, 2018 Sede di Palermo Prezzo euro 1,50 Vi raccontiamo la Shoah Giorgio Perlasca. Nasce a Como il Dopo qualche mese per motivi di lavoro del padre Carlo, la famiglia si trasferisce a Masera in provincia di Padova. Negli anni '20 aderisce al fascismo; negli anni '30 parte come volontario in Africa e poi per la Spagna dove combatte al fianco del generale Franco. Al termine della Guerra Civile spagnola torna in Italia. Nel 1940 Perlasca si sposa in Italia e si trova a lavorare prima in Croazia, in Serbia, Romania; dal 1942 in Ungheria a Budapest per una ditta di Trieste. E' stato un funzionario italiano nel 1943 rifiutò di prestare fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini quindi scappò, e si rifugiò presso lo ambasciatore spagnolo. Per salvare la vita a migliaia di ebrei disse di essere uno spagnolo diede loro dei documenti finti che conferivano agli ebrei la cittadinanza spagnola. Grazie lui altre 8000 ebrei furono salvati. Nel 1987 il suo memoriale divenne pubblico. Per questo motivo nel 1989 fu insignito del riconoscimento di Giusto tra le nazioni. Morì nel 1992 per un attacco di cuore (Simona & Roberto) Primo Levi. (Torino il 13 luglio Torino 1987) E' stato uno scrittore e c Chimico italiano, autore di racconti, memorie, poesie e Romanzi. Partigiano Antifascista, il 13 dicembre 1943 venne arrestato dai nazifascisti in Val D'Aosta. Venne prima mandato in un campo di raccolta di tutti gli ebrei a Fossoli nei pressi di Modena e nel febbraio dell'anno successivo deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo dove passerà un anno di atroce prigionia. Scampato al lager, tornò avventurosamente in Italia dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità fisiche e morali vissute e subite . Il suo romanzo più famoso, sua opera di esordio è “Se questo è un uomo”, che racconta le sue terribili esperienze nel campo si sterminio nazista, è considerato dalla letteratura mondiale, . inserendosi nel filone della memorialistica autobiografica e nel cosiddetto neorealismo In “La tregua” raccontò invece le avventure del suo viaggio di ritorno in Italia dopo la liberazione. Laureato in chimica, in alcune delle sue opere appaiono riferimenti diretti e indiretti a questa branca della scienza. Morì nell'aprile del 1987 nella propria casa di Torino. (Antonino , Clarissa & Kevin)

4 Vi raccontiamo la Shoah
4 A CURA DI: ISTITUTO COMPRENSIVO L. SCIASCIA IL TIMBRO DELLE CLASSI QUINTE DOMENICA 16 Novembre Anno MMXVIII UFFICI: VIA F. DE GOBBIS 13 – PALERMO 16 Novembre, 2018 Sede di Palermo Prezzo euro 1,50 Vi raccontiamo la Shoah Samuel Modiano. Detto Sami è un deportato italiano ebreo, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz. Nasce nel 1930 nella isola di Rodi che all' epoca era una provincia italiana. Alla promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938 frequentava la terza elementare della sua scuola, dalla quale venne improvvisamente espulso. Dopo le leggi razziali, il padre perse il lavoro e la madre morì per una grave malattia. La sua situazione rimase relativamente tranquilla fino all' 8 settembre 1943, quando l' Italia firmo l' armistizio (tregua, fine provvisoria della guerra) perchè successivamente i tedeschi invasero Rodi e il 23 luglio 1944 preleveranno tutti gli ebrei presenti su quell'isola caricandoli nella stiva di una vecchia nave mercantile. Il viaggio durò fino al Pireo, dove vennero caricati sui treni in condizioni disumane fino al campo nazista di Birkenau, il 16 agosto 1944, appena arrivati nel campo dove gli uomini vennero separati dalle donne. Sami era destinato alla camera a gas, ma il padre riuscì a portarlo nelle file dei superstiti. Il suo numero di matricola fu “B7456”. Nei mesi successivi perse la sorella e il padre ed in più di un occasione si salvò dallo stesso destino di morte. Nel campo strinse un'amicizia profonda con un altro giovane deportato italiano un po' più grande di lui, proveniente da Roma, Piero Terracina. Nel 1945 quando i sovietici erano a pochi chilometri dal campo, i tedeschi presero i superstiti e si incamminarono verso Auschwitz. Durante il cammino Sami si accasciò a terra senza forze abbandonando ogni speranza, ma fu salvato da due sconosciuti compagni di avventura che lo portarono alla sua destinazione lasciandolo su un cumulo di giovani morti per mimetizzarlo con altri cadaveri. Al suo risveglio ormai salvo vide una casa in lontanza e ci si trascinò. La trovò altri superstiti del campo del campo fra i quali Primo Levi e l'amico Piero Terracina. Il giorno dopo arrivarono i sovietici. Dei 776 bambini ebrei italiani che furono deportati ad Auschwitz Sami è tra i soli 25 sopravvissuti. Dell'intera comunità ebraica di Rodi rimanevano solo 31 uomini e 120 donne. Il ritorno in Italia fu faticoso. Emigrarono nel Congo Belga dove svolse la propria attività di commercio e poi si sposò. Ma con lo scoppio della guerra civile decise di tornare in Italia con la moglie dividendosi tra Ostia e Rodi. Nel 2005 l'amico Piero Terracina lo convinse a prendere parte ad un viaggio ad Auschwitz organizzato dal sindaco di Roma W. Veltroni per gli studenti dei licei romani. Da quel momento in poi si dedicò a far conoscere la sua esperienza nelle scuole e in estate si occupò della piccola comunità ebraica dell'isola di Rodi. Nel 2009 la sua voce è inclusa nel progetto di raccolta dei “Racconti di chi è sopravvissuto”. Nel 2013 pubblicò un libro di memorie nel quale descrive l'inferno vissuto e racconta con dignità di ricominciare a vivere dopo essere fuggito dal campo di sterminio. (Angela & Vincenzo)

5 Vi raccontiamo la Shoah
5 A CURA DI: ISTITUTO COMPRENSIVO L. SCIASCIA IL TIMBRO DELLE CLASSI QUINTE DOMENICA 16 Novembre Anno MMXVIII UFFICI: VIA F. DE GOBBIS 13 – PALERMO Sede di Palermo 16 Novembre, 2018 Prezzo euro 1,50 Vi raccontiamo la Shoah Pio Donato. Nato a Modena nel La sua famiglia faceva parte di una comunità di Modena, era un avvocato e faceva parte del partito socialista italiano. Fu il personaggio più eminente del socialismo e il bersaglio delle bande fasciste che volevano farlo uccidere dalla folla. Ogni giorno gruppi di fascisti andavano sotto le sue finestre per minacce di morte. Gli distrussero tre volte lo studio e fu bastonato due volte dai fascisti. Gli anni passarono e iniziò ad avere dei malanni; lasciò Modena e andò a Milano dove ancora era minacciato. Poi decise di andare a rifugiarsi a Bruxelles dove poco dopo morì alll 'età di 46 anni. (Mirko) ) Liliana Segre. In questi giorni il volto di Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, la abbiamo ritrovata tante volte dopo la nomina a senatrice a vita da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I volti come il suo sono quelli che non si dimenticano. Lei come altri sono entrati nella memoria del Novecento e oltre. Sono rimasti in pochi a poter raccontare la tragedia dell'Olocausto: voci che parlano ai più giovani che accompagnano i ragazzi in quei luoghi che hanno segnato la loro esistenza, che contiunuano a fare memoria attraverso la loro visita nelle scuole, nelle piazze, ovunque li chiamino a portare la loro preziosa testimonianza. (Marika)


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