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Civiltà dei fiumi a.C. Egitto, Mesopotamia, India e Cina

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Presentazione sul tema: "Civiltà dei fiumi a.C. Egitto, Mesopotamia, India e Cina"— Transcript della presentazione:

1 Civiltà dei fiumi 4000 - 221 a.C. Egitto, Mesopotamia, India e Cina

2 LA MESOPOTAMIA

3 https://youtu.be/BPrZE201_Zg
Le civiltà della Mesopotamica

4 1729-1750 IMPERO BABILONESE di HAMMURABI
Città stato SUMERICHE 2350 ACCADI Impero 2150 Invasione dei GUTEI: Crollo Impero Accadico, rinascita Sumer AMORREI Sottomissione città stato e nascita IMPERO BABILONESE IMPERO BABILONESE di HAMMURABI

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7 Gli scambi avvenivano utilizzando il baratto.
Scambiavano queste merci con i materiali che disponevano nel territorio: orzo, legumi, ortagi, formaggi, lana, pellami, olio argilla La Mesopotamia era povera di materie prime, pietre preziose, alberi da alto fusto per la costruzione di templi, navi. Per cui cercava nei paresi vicini materie prime: rame din Iraq, Turchia, stagno i e lapislazzuri n Afghanistan Gli scambi avvenivano utilizzando il baratto. Era centro di una rete di scambi: risalivano il fiume fino all’attuale Siria oppure lo discendevano fino al golfo persico Er a la più popolosa e la più grande delle città di Sumer. Aveva un forte esercito che proteggeva i raccolti e i commerci. URUK

8 EBLA (in Siria nord-occidentale)
posizione strategica tra Eufrate e Mar mediterraneo Ebla controlla il traffico di oro e rame diretto a Sumer. Si coltivavano inoltre la vite, l’ulivo e alberi da frutto. Era sviluppato anche l’allevamento di buoi e pecore che garantivano la produzione della lana. Comprendeva circa 20 villaggi e oltre di abitanti. Dal momento che in questa parte del territorio mesopotamico l’agricoltura era poco produttiva, per ottenere identica resa occorreva più terra da coltivare e più lavoratori . Tra queste EBLA (odierna Tell Mardikh) nella Siria nord-occidentale Con il passare del tempo le città si moltiplicarono e nuovi centri urbani si proposero come alternativa al predominio di Ur.

9 Distruzione di Ebla La ricchezza di Ebla attirò l’attenzione di molti re della regione., tra questi Naram-Sin, signore della città di Akkad, che la assediò e saccheggiò. Così finì Ebla. L’archeologo Paolo Matthiae, a cui si deve l’attuale sito di Ebla, ritiene invece assai plausibile che la fine sia attribuibile al re Ittita Mursill I. Tuttavia il calore dell’incendio ha permesso la conservazione delle oltre tavolette di argilla riposte dagli scribi reali negli archivi: Archivio reale

10 Ebla oggi è attualmente un sito archeologico che occupa circa 56 ettari. 
La scoperta di questa grande civiltà, considerata ad oggi per importanza subito dopo le civiltà mesopotamiche ed egizia, avvenne casualmente nel 1955 ad opera di un contadino.  Gli scavi, cominciati nel 1964 da una missione archeologica italiana, hanno portato alla luce una grande civiltà che ad EBLA fiorì nel III e II millennio a.C. Questo regno venne poi distrutto nel 1600 a.C.

11 1964-2010 Un’espolarazione archeologica sistematica
Per errata interpretazione di una fonte storica, Ebla fu sempre cercata a Nord di Aleppo o a ovest, ma mai a sud. Ebla fu rinvenuta a sud di Aleppo. Il distruttore di Ebla è probabilmente Mursili I, il più grande re dell’antico regno Ittita. Celebre perché conquistò Aleppo, più importante città della Siria, e Babilonia. Un’espolarazione archeologica sistematica

12 Sono stati ritrovati i resti di tre palazzi reali. L’Archivio reale
Nel primo palazzo si è rinvenuta una preziosissima biblioteca che risale al III millennio a.C. Conteneva tavolette che formavano l'Archivio Reale, scritto in caratteri Sumerici cuneiformi riproducenti un linguaggio Semitico chiamato "Eblaita". Queste tavolette forniscono principalmente informazioni di tipo amministrativo ed economico, date, accordi diplomatici e religiosi e materiale lessicologico.  Il secondo e terzo palazzo risalgono alla prima meta' del II millennio a.C. Nei dintorni dei palazzi sono stati ritrovati resti di numerosi templi. Sono stati ritrovati i resti di tre palazzi reali. L’Archivio reale

13 AKKAD, la città dei guerrieri
Poco sappiamo del popolo degli ACCADI che si stanziano al centro della Mesopotamia a la cui provenienza è incerta. Poco sappiamo anche Akkad, il suo sito non è stato ancora trovato, poco anche di Sargon re nel 2235 e ritenuto il fondatore dell’ impero accadico. AKKAD, la città dei guerrieri

14 ACCADI- iL REGNO DI SARGON (2350 circa)

15 L’IMPERO ACCADICO 1. Sargon conquistò le città di Sumer ed Elam. Questa conquista aprì le vie commerciali del Mediterraneo che però gli accadi non riuscirono mai a raggiungere; giunsero invece al Golfo Persico dove il re fece erigere una stele. Sotto il suo regno avvenne un radicale cambiamento per le città sumere che dovettero dimostrarsi fedeli e sottomesse al nuovo sovrano 2. Il suo successore Naram-Sin espanse i territori a nord, verso la Turchia ricca di legname, e giunse al mediterraneo dove una stele ricordava che il suo impero andava «da mare a mare»: distrusse Ebla e si dichiarò «re delle quattro parti del mondo», dall’Afghanistan al Mediterraneo, dalla Turchia a Sumer Per fare propaganda al suo regno diede ordine di elaborare poemi celebrativi delle conquiste e decretò che l’akkadico, e non il sumero, doveva essere adottato dai sudditi come lingua internazionale per i trattati di pace e gli accordi commerciali.

16 I GUTEI e la fine dell’impero accadico
Dilaniato da lotte dinastiche e dalla rivolta delle province, l’impero si sgretolò rapidamente fino a cadere sotto i colpi di un popolo guerriero, i GUTEI. Stanziati nella steppa della Siria e nelle montagne dell’Iran, erano chiamati «barbari» dalle genti di Sumer perché non conoscevano la civiltà urbana: di loro si diceva che avevano la faccia di cane, non onoravano gli dei, non sapevano coltivare la terra. I GUTEI e la fine dell’impero accadico

17 Sumer: II fase di splendore
Dopo la distruzione di Akkad ad opera dei Gutei, Sumer conosce una seconda fase di splendore.Le città stato ripresero a governarsi in modo autonomo sul proprio territorio. Erano regni cantonali, formati dalla capitale qualche centinaio di villaggi (Uruk, Ur, Nippur) e governati da un re rappresentante della divinità cittadina. I re erano in perenne lotta tra loro per il predominio nella regione. Dopo un breve periodo di egemonia del re di Uruk, prese il sopravvento il sovrano di Ur, Ur-Nammu che unificò Sumer e fondò il primo vero regno centralizzato della storia.

18 Ur, stato centralizzato
Ur-Nammu creò un dominio stabile. Espugnato un regno cantonale, sostituiva il re con un governatore e vi stabiliva un presidio militare e una burocrazia meticolosa. Istituì un servizio di messaggeri che dalla capitale portavano ordini in periferia. Inviava periodicamente controllori nelle città assoggettate. Unificò le misure . Aveva una grande idea di giustizia: fece raccogliere i provvedimenti legislativi emanati dai suoi predecessori , dando vita al primo codice di legge dell’Asia occidentale antica: prevedeva l’abolizione della legge del taglione sostituendola con pene pecuniarie. Fece costruire lo ziqqurat: tempio a terrazze sovrapposte con struttura a piramide. Sulla cima si ergeva la casa del dio. Lo ziqqurat divenne il tempio tipico della Mesopotamia.

19 Lo stato sumero della III dinastia di Ur - 2100- 2000 a.C.

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21 Fine dell’impero Ur era una città immensa e ricca e destò gli appetiti di molti: nomadi delle steppe e regni confinanti.. Nel 2004 a.c. Ur è assalita dagli elamiti che si appropiarono di un ingente bottino: l’epoca di Ur era finita. Sumer tentò di risollevarsi ma l’irrigazione in eccesso , con il passare degli anni aveva provocato la salinizzazione dei terreni, ossia sulla terra si erano depositati i Sali creando una crosta che rese sterile il terreno. I campi smisero di produrre e vennero abbandonati. Verso il 1600 a.c. le città di Sumer erano un cumulo di rovine.


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