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Sistemi e comportamenti elettorali
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Rappresentare Il momento «genetico» della rappresentanza politica avviene quando l’elettore inserisce la sua scheda nell’urna La legittimità del potere razionale-legale viene conferita attraverso il processo elettorale Rappresentanza come somiglianza sociologica: i rappresentanti eletti sono i portavoce delle diverse istanze che provengono dalla società Rappresentanti eletti non dai soli elettori che li hanno votati, ma dell’intera popolazione, il «popolo»
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Governare Il potere politico, nelle democrazie, si conquista a seguito di elezioni libere, competitive, ricorrenti Il sistema elettorale può influenzare in misura notevole la formazione della maggioranza di governo in un sistema bipartitico, cioè con due soli partiti competitivi, è più agevole formare una maggioranza in sistemi multipartitici, ruolo determinante del sistema elettorale: Perché può porre dei limiti all’accesso dei partiti Favorendo la formazione di coalizioni - Utilizzo del voto strategico: quando gli elettori votano in modo contrario alle loro vere preferenze per determinare un esito più desiderabile di quello che si produrrebbe se votassero sinceramente
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Sistema elettorale e sistema partitico
Le tre leggi sociologiche di Duverger: Lo scrutinio di maggioranza tende al sistema bipartitico; La rappresentanza proporzionale tende a partiti multipli; Il suffragio maggioritario a doppio turno tende ad avere partiti multipli coalizzati in due grandi alleanze Principale critica: sono i sistemi partitici a determinare i sistemi elettorali e non viceversa Il procedimento elettorale, con la partecipazione dei cittadini, conferisce legittimità ai partiti e al governo che viene formato a seguito dell’esito elettorale
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Il comportamento degli elettori. Alcune tipologie di voto
Le tre tipologie di Parisi e Pasquino: Voto di opinione: il voto dell’elettore informato che esprime una preferenza per il partito che propone il più accettabile programma di governo Voto di appartenenza: è il voto che ha la maggiore stabilità nel tempo, poiché l’elettore confermerà il suo voto allo stesso partito ad ogni elezione Voto di scambio: il voto di scambio è simile al tipo di contratto che si realizza in una compravendita. Voto in cambio di un favore (o promessa). Possibili degenerazioni: clientelismo, ministerialismo, microclientelismo, voto di scambio politico-mafioso
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Alcune caratteristiche del voto italiano
Voto di protesta: è dato dalle astensioni e dalle schede bianche e nulle, in segno di protesta contro i partiti e chi governa Voto utile: è il voto che produce un’utilità ai fini della conquista di seggi Voto personale: il voto assegnato alla persona prima ancora che al partito politico
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Voto disgiunto: nei sistemi nei quali l’elettore può esprimere un doppio voto, un voto va ad un partito o candidato di un partito e l’altro voto va ad un partito o candidato che non fa parte della coalizione del candidato o partito del primo voto Voto «contro»: la scelta, soprattutto nel ballottaggio, di un candidato o un partito non per adesione ma per non far vincere l’altro candidato o partito in competizione. Voto disperso: tutto il voto che non ha prodotto alcun esito, il contrario del voto «utile». Soprattutto nei sistemi maggioritari.
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