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PubblicatoPlacido Alberti Modificato 5 anni fa
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LICEO DELLE SCIENZE UMANE CLASSI QUARTE: ESPERIENZA DI DIDATTICA LABORATORIALE D’ISTITUTO PROGETTO “GIORNATE A TEMA” MIGRANTI E MIGRAZIONI 1 Fotografia di Sebastiao Salgado, tratta dal documentario di Wim Wenders “Il sale della Terra””
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NATURA DEL PROGETTO Le “giornate a tema” proposte alle classi del triennio del Liceo delle Scienze Umane, come da PTOF d’Istituto, intendono affrontare e approfondire, in un’ottica interdisciplinare (antropologica, sociologica, psicologica e pedagogica), questioni rilevanti connesse alla programmazione della materia. Spesso esse prevedono il coinvolgimento esperti esterni che operano in diversi settori professionali e l'utilizzo di modalità differenti e interattive di accesso al sapere e di utilizzazione delle conoscenze. Per l'a.s , si è deciso di approfondire, con le classi IV, una tematica di scottante attualità: l’immigrazione. Trattandosi di una tematica complessa e vastissima, si è scelto di affrontare aspetti generali della questione a partire dall'esame di “casi” particolarmente significativi, a livello socio-politico e personale. Il progetto si è avvalso del contributo di due esperte: Susanna Vincze, che ha approfondito il caso Ungheria, emblematico rispetto al diffondersi in Europa di politiche contrarie all'accoglienza, esaminando anche le strategie comunicative usate dal governo di quel Paese, e Lilia Bicec, che, anche in riferimento alla sua vicenda personale trattata nel suo libro “Miei cari figli, vi scrivo”, ha affrontato il tema dell'immigrazione femminile e dei figli che restano nei Paesi d'origine, crescendo senza genitori . Gli incontri, di due ore ciascuno, si sono svolti nei mesi di gennaio e febbraio e sono stati proposti a due classi per volta, così da agevolare l'interazione con le esperte e il coinvolgimento degli studenti. Sono inoltre stati preceduti e seguiti da momenti di ulteriore confronto sugli aspetti più rilevanti della questione, condotti dai docenti di classe di Scienze Umane. 2
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ARGOMENTI PROPOSTI ALLA RIFLESSIONE DEGLI STUDENTI
I principali argomenti presi in esame sono stati: 1. L'attuale governo ungherese e le riforme che ha attuato (aspetti antidemocartici) 2. Il governo e la campagna politica antimigrazionale, con riflessione sulle strategie comunicative utilizzate. 3. La contro-campagna organizzata dal basso, con coinvolgimento dei movimenti civili. ˃˃ «SE VIENI IN UNGHERIA NON PUOI TOGLIERE LAVORO AGLI UNGHERESI!» «VIENI IN UNGHERIA, NOI LAVORIAMO A LONDRA!» 4
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La trattazione è stata integrata da visione e analisi di
˃˃ Ungheria e migrazioni: quadro storico della migrazione degli Ungheresi all'estero e quadro della recente migrazione verso l’Ungheria. 5. Questioni specifiche: reato di clandestinità, status di rifugiato e asilo politico, militarizzazione delle zone di frontiera e nuovi muri che dividono l’Europa, la retorica della sicurezza (Ungheria quale baluardo d'Europa). 6. Rierimenti teorici: multicultralismo/multiculturalità; il pensiero del famoso sociologo Zygmunt Bauman. La trattazione è stata integrata da visione e analisi di filmati, fotografie e cartine dei flussi migratori. 5 I GIORNI DELLA TENSIONE: MIGRANTI CHE PATRONO A PIEDI DA BUDAPEST PER VIENNA LA ROTTA DEI BALCANI
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2. INCONTRO SULL'IMMIGRAZIONE FEMMINILE CON LA SCRITTRICE BICEC
“La Moldova, Paese spopolato dall’emigrazione femminile di massa, rappresenta un altro caso emblematico. Nei villaggi sono rimasti solo gli anziani e bambini, le fasce più deboli della popolazione che necessiterebbero delle stesse cure che gli emigranti vengono a portare nelle case degli italiani.” (Lilia Bicec) Uno degli incontri svoltisi nell'Aula Magna del Liceo Parini. 6
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ARGOMENTI PROPOSTI ALLA RIFLESSIONE DEGLI STUDENTI
I principali argomenti presi in esame nel corso di questo intervento sono stati : 1. Analisi in chiave storico-sociale dei fattori hanno spinto le donne moldave ad emigrare verso l’Italia. 2. Caratteristiche e problematiche dell'immigrazione femminile 3. Effetti collaterali dell’immigrazione femminile ragazzi vivono senza genitori o solo con uno di essi. Li chiamano “orfani bianchi”. (…) Il tasso di suicidi tra i giovani in Moldova è molto alto e i ricongiungimenti famigliari spesso non vanno a buon fine, non sempre si può recuperare l’assenza dei genitori per tanti anni. In Moldova, come in Romania e Ucraina, gli “orfani bianchi” sono l’altra faccia della sindrome del “mal d’Italia”, Una nuova patologia, finora sconosciuta che colpisce le lavoratrici dell’Est che assistono gli anziani in Italia, dovuta a depressione e spaesamento. I primi ad accorgersi di questa sindrome sono stati due medici di Ivano Francovsk: Andrei Kiseliov e Anatoli Faifrik. I sintomi più evidenti sono: cattivo umore, tristezza, perdita di peso, fantasie suicide. 7
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LA RICADUTA POSITIVA DELL’ESPERIENZA
Sensibilizzazione rispetto alla questione dell'attuale ondata migratoria, che sta cambiando gli equilibri mondiali e, nello specifico, quelli europei Informazione approfondita sui flussi migratori in atto, con taglio storico/culturale e attenzione allo scenario internazionale Presa di consapevolezza circa le diverse linee politiche e sensibilità con cui si può affrontare il problema Avvio di una riflessione articolata sui diversi fattori implicati nella questione Confronto con testimonianze dirette di chi ha vissuto in prima persona la migrazione o ne è stato attento testimone Utilizzo di metodologie specifiche delle Scienze Umane (p.e. analisi dettagliata di dati statistici e utilizzo di strumenti quali L'EUROBAROMETRO) Valutazione critica delle fonti di informazione (più o meno attendibili) 8 Docente referente del progetto: Prof.ssa Lucia Berardinelli
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