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Lezioni di diritto dell’ambiente (Parte speciale)

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Presentazione sul tema: "Lezioni di diritto dell’ambiente (Parte speciale)"— Transcript della presentazione:

1 Lezioni di diritto dell’ambiente (Parte speciale)
8 – LA DISCIPLINA DELLE ACQUE 23/02/2019

2 La risorsa “acqua” Tutela qualitativa: lotta contro
l’inquinamento delle acque (anche a fini di tutela della salute). Tutela quantitativa: razionale distribuzione dell’acqua  Difesa dai fenomeni di dissesto Idrogeologico (fenomeno tipico delle aree antropizzate e quindi più “nazionale”, con riferimento all’Italia) 23/02/2019

3 Le fonti Prima del D.L.vo n. 152/2006 (Parte III)
 Legge n. 183/89 (difesa del suolo)  Legge n. 36/94 (risorse idriche – tutela quantitativa)  D.L.vo n. 152/99 (tutela delle acque dall’inquinamento) 23/02/2019

4 Parte III – Sezione I del D.L.vo n. 152/2006 (difesa del suolo)
Articoli 53 – 72. Raggruppano in tre sezioni i tre principali settori legislativi pre-vigenti (L. n. 183/89; L. n. 36/94; D.L.vo n.152/99) La complessità dell’amministrazione delle acque (stato, regioni, altri enti territoriali) Il rilievo dell’attività: a) conoscitiva (art. 55) b) di pianificazione, programmazione e attuazione (art. 56) 23/02/2019

5 Parte III – Sezione I del D.L.vo n. 152/2006 (difesa del suolo)
Le autorità di bacino (definite dalla legge come “enti pubblici non economici”) Organi: collegiali (conferenze) monocratici (Segretario) Alla “conferenza istituzionale permanente compete” l’adozione del piano di bacino. Il concetto di distretto idrografico (otto distretti: 1) alpi orientali, 2) padano, 3) Appennino settentrionale, 4) pilota del Serchio; 5) app. centrale; 6) app. meridionale; 7) Sicilia; 8) Sardegna). 23/02/2019

6 Il piano di bacino distrettuale
(art. 65). E’ il principale strumento mediante il quale sono pianificate e programmate (il piano contiene elementi caratteristici sia degli atti di “pianificazione” in senso stretto che degli Atti di “programmazione”) le norme d’uso e le azioni di difesa del suolo. Il piano ha valore di piano territoriale di settore e le sue disposizioni hanno carattere immediatamente vincolante, se dichiarate di tale efficacia dallo stesso piano di bacino. L’attuazione del piano di bacino avviene mediante programmi triennali (stante il problema dei finanziamenti per gli Interventi pubblici). I piani stralcio e la loro ragione (tutela immediata delle aree a più elevato rischio idrogeologico). 23/02/2019

7 Parte III – Sezione II del D.L.vo n. 152/2006 (tutela qualitativa)
La fissazione degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione. Stato di qualità sufficiente, buono, ottimo  il piano di tutela della acque (art. 121 del Codice) qualificato come “piano territoriale di settore”, è lo strumento di pianificazione e programmazione finalizzato al raggiungimento di tali Standard di qualità 23/02/2019

8 Parte III – Sezione II del D.L.vo n. 152/2006 (tutela qualitativa)
Il concetto di acque reflue e la loro distinzione secondo la provenienza: acque reflue urbane, industriali, domestiche. La nozione di scarico. L’autorizzazione agli scarichi  fissazione di standard di immissione  La fattispecie dello scarico di acque reflue industriali in modo congiunto o mediante consorzio. Le sanzioni 23/02/2019

9 Parte III – Sezione IIII del D. L. vo n
Parte III – Sezione IIII del D.L.vo n. 152/2006 (tutela quantitativa, gestione delle risorse idriche) Gli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione del ciclo integrato delle acque (captazione, adduzione, distribuzione, smaltimento dei reflui) La individuazione ad opera delle Regioni, in funzione della dimensione adeguata alla gestione. Le autorità d’ambito  enti pubblici dotati di propria personalità giuridica a cui è affidato l’esercizio delle funzioni amministrative Il gestore del servizio idrico integrato 23/02/2019


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