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GIUSEPPE UNGARETTI ISOLE DI CANTO
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Il poeta della parola Per Ungaretti la ricerca e lo scavo lessicale hanno fondamentale importanza, fin dalle prime prove Si pensi alle liriche degli anni di guerra, ove spesso la parola coincide con l’intero verso, ove la parola pura viene a fissarsi nel bianco della pagine come assoluto Se la parola fu nuda […] era perché in primo luogo l’uomo si sentiva uomo, religiosamente uomo, e quella gli sembrava la rivoluzione che necessariamente dovesse in quelle circostanze storiche muovere dalle parole Come Leopardi non usavo la parola che quando mi sembrava che avesse raggiunto una pienezza di contenuto morale.
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Le note isolate del canto Una parola che tenda a risuonare di silenzio nel segreto dell’anima, non è parola che tenda a ricolmarsi di mistero? E’ parola che si protende per tornare a meravigliarsi della sua originaria purezza. ( Ragioni d’una poesia) Gli endecasillabi più contemporanei e più nostri sono […] quelli di Giacomo Leopardi. IL Leopardi […] ha tolto all’endecasillabo ogni rimbombo,ogni lusso, ogni esteriorità, l’ha reso direi silenzioso, poesia per sognarci su e non per declamatori. In essa la mente ascolta l’anima. ( Difesa dell’endecasillabo) La poesia è una delle arti del movimento[…] Ma senza dimenticare che ormai è stata esiliata dalla musica e dalla danza, che non le è più dato d’abbandonarsi alla musica e alla danza, che la musica e la danza sono in lei ormai nostalgia e desiderio inappagabile. ( Vita d’un uomo)
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Le parole nucleo I miti della poesia ungarettiana
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All’inizio del viaggio Il naufragio Il titolo della raccolta Allegria di naufragi è un ossimoro Naufragio : allude a un’esperienza drammatica, ad un fallimento, sbocco tragico della metafora della vita come viaggio. Allegria : reazione istintiva degli impulsi vitali che chiedono di godere dell’esistenza, di gustarla attimo per attimo. Allegria che nasce da una condizione di estrema precarietà. E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare.
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Le parole nucleo: memoria - nomade La memoria a me pareva un’ancora di salvezza E non sapeva sciogliere il canto del suo abbandono L’ho accompagnato insieme alla padrona dell’albergo dove abitavamo a Parigi dal numero 5 della rue des Carmes appassito vicolo in discesa Riposa nel camposanto d’Ivry sobborgo che pare sempre in una giornata di una decomposta fiera E forse io solo so ancora che visse In memoria Si chiamava Moammed Sceab Discendente di emiri di nomadi suicida perché non aveva più Patria Amò la Francia e mutò nome Fu Marcel ma non era Francese e non sapeva più vivere nella tenda dei suoi dove si ascolta la cantilena del Corano gustando un caffè
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Sono nato al limite del deserto e il miraggio del deserto è il primo stimolo della mia poesia. E’ lo stimolo d’origine. (Ungaretti commenta Ungaretti) Si può riconoscere quanto la sua poesia debba alla culla araba: immagini della sabbia, della luce, riflessione sul tempo che come il deserto rimane eterno ma tutto corrode e muta incessantemente. Nomade è lo stesso Ungaretti: da Alessandria a Parigi a Roma a San Paolo. Al simbolo del deserto si sovrappone quello del viaggio: sino alla morte in balia del viaggio (Lindoro di deserto)
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Le parole nucleo: il viaggio Il porto sepolto In questi sette versi è racchiuso lo statuto della poesia secondo Ungaretti La poesia è viaggio di conoscenza in noi stessi e al di fuori di noi La poesia è discesa nel profondo e quindi risalita (archetipo della poesia orfica) La poesia è ricerca dell’assoluto, fondamento del simbolismo Vi arriva il poeta e poi torna alla luce con i suoi canti e li disperde Di questa poesia mi resta quel nulla d’inesauribile segreto
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Le parole nucleo: l’abisso Commiato Trovare una parola significa penetrare nel buio abissale di sé senza turbarne né riuscire a conoscerne il segreto. Il poeta che torna alla luce subito riprende il viaggio, come dopo il naufragio. Risalita, ripresa della vita, sempre alla ricerca di sé e dell’Oltre. La parola è tramite alla conoscenza assoluta Gentile Ettore Serra Poesia è il mondo l’umanità la propria vita fioriti dalla parola la limpida meraviglia di un delirante fermento Quando trovo in questo mio silenzio una parola scavata è nella mia vita come un abisso
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Non cercavo il verso di Jacopone o quello di Dante o quello di Petrarca […] cercavo il loro canto Scarnificazione del dettato :la parola è il fulcro attorno al quale ruota la poesia. Poche parole essenziali spesso legate da una sintassi ridotta al minimo. Assenza di punteggiatura. Uso dell’analogia. Verso libero :si assiste alla distruzione della metrica tradizionale per isolare la parola, la sillaba; per lasciarla vibrare nel vuoto metrico. Poesia come frammento e folgorazione improvvisa. Di qui l’importanza delle figure retoriche di ordine fonico: allitterazione, onomatopea, musicalità del verso La poetica del significante è eco dell’Assoluto Veglia Un'intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d'amore Non sono mai stato tanto attaccato alla vita
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I Fiumi: poesia viaggio …Fiumi è il vero momento nel quale la mia poesia prende insieme a me chiara coscienza di sé: l’esperienza poetica è esplorazione di un personale continente d’inferno […] La poesia è scoperta della condizione umana nella sua essenza.
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Vita d’un uomo La discesa agli inferi La purificazione nelle acque del Purgatorio L’ascesa finale al cielo, alla visione, al riconoscimento Allora il nomade altri non è che il viator dantesco, il pellegrino. La poesia come vita d’un uomo, come iter, cammino, pellegrinaggio verso una meta. Mi sono disteso Urna Reliquia Ho tirato su le mie quattr’ossa Mi sono riconosciuto
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Ragioni d’una poesia Quando, dal contatto d’immagini, gli nascerà luce, ci sarà poesia, e tanto maggiore poesia, per quest’uomo che vuol salire dall’inferno a Dio, quanto maggiore sarà la distanza messa a contatto […] Oggi il poeta sa e risolutamente afferma che la poesia è testimonianza d’Iddio, anche quando è una bestemmia.
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Alla fine del viaggio Preghiera Naufragio: traguardo di un viaggio non verso la morte ma verso la vita restituita all’innocenza delle origini, alla beatitudine degli inizi. Naufragio mistico nel grembo di Dio. Redenzione eterna dell’uomo liberato dai lacci della morte. Allegria : non più esultanza di un attimo ma allegria per sempre, non precede il naufragio ma lo segue, costituisce non la sua negazione ma il suo corollario. Allegria di naufragi : non ossimoro ma espressione perfettamente coerente. … e il naufragar m’è dolce in questo mar. Quando mi desterò dal barbaglio della promiscuità in una limpida e attonita sfera Quando questo peso mi sarà leggero il naufragio concedimi Signore di quel giovane giorno al primo grido.
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