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«AC: DONO E RESPONSABILITA’» Le ragioni di una presenza

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Presentazione sul tema: "«AC: DONO E RESPONSABILITA’» Le ragioni di una presenza"— Transcript della presentazione:

1 «AC: DONO E RESPONSABILITA’» Le ragioni di una presenza
ASSEMBLE DIOCESANA «AC: DONO E RESPONSABILITA’» Le ragioni di una presenza antonio izzo - coordinatore LdF

2 antonio izzo - coordinatore LdF
Il progetto formativo dell’Azione Cattolica fa proprio il cammino della comunità cristiana e si inserisce in esso, approfondendolo e aprendolo alle esigenze della testimonianza laicale. Suo obiettivo è quello di far scoprire e vivere la grazia del battesimo, attraverso la messa a frutto della vocazione e dei doni naturali e spirituali che ogni credente ha ricevuto; aprire alla sapienza cristiana con cui leggere la vita e orientarne le scelte; preparare alla testimonianza evangelica e al servizio ecclesiale proprio dell’Azione Cattolica (Statuto, art. 13, 2) antonio izzo - coordinatore LdF

3 antonio izzo - coordinatore LdF
Dono e compito: un binomio per rilanciare l’Azione cattolica: quali prospettive a tuo avviso per dare nuovo vigore al carisma associativo? antonio izzo - coordinatore LdF

4 antonio izzo - coordinatore LdF
Ciascuno è chiamato ad elaborare una propria regola di vita, cioè ad assumere in maniera personale quegli impegni di preghiera, di crescita nella fede e nella umanità, quelle scelte di servizio che rendono personale e concreto l’impegno con il Signore e la testimonianza di fede nella società di oggi. Uno dei segni della maturazione di un ragazzo o di un giovane è quello di scegliere di darsi una regola; uno dei segni della maturità di un adulto è quello di adattare il proprio impegno spirituale alle diverse fasi che attraversa, pena uno squilibrio tra la propria vita di adulti e il proprio progetto di vita cristiana.(Progetto Formativo, Cap. 4 Per una Regola di vita) antonio izzo - coordinatore LdF

5 antonio izzo - coordinatore LdF
"... La realtà è superiore all’idea. Questo implica di evitare diverse forme di occultamento della realtà: i progetti più formali che reali, i fondamentalismi, gli eticismi senza bontà… Vi sono politici – e anche dirigenti religiosi – che si domandano perché il popolo non li comprende e non li segue, se le loro proposte sono così logiche e chiare. Probabilmente è perché si sono collocati nel regno delle pure idee e hanno ridotto la politica o la fede alla retorica. Altri hanno dimenticato la semplicità e hanno importato dall’esterno una razionalità estranea alla gente. La realtà è superiore all’idea. Questo criterio è legato all’incarnazione della Parola e alla sua messa in pratica... Ed è un citerio essenziale all’evangelizzazione... Dall’altro lato, questo criterio ci spinge a realizzare opere di giustizia e carità nelle quali tale Parola sia feconda. Non mettere in pratica, non condurre la Parola alla realtà, significa costruire sulla sabbia...“ (EG, nn ) antonio izzo - coordinatore LdF

6 antonio izzo - coordinatore LdF
Il rovesciamento di prospettiva dell’Evangelii Gaudium: primato della realtà rispetto all’idea ci impone però di trovare parole nuove per descrivere la proposta spirituale e formativa dell’associazione. Quali a tuo avviso? antonio izzo - coordinatore LdF

7 antonio izzo - coordinatore LdF
Sempre nell’EG al n. 89 si afferma “Se non trovano nella chiesa una spiritualità che li sani, li liberi, li ricolmi di vita e di pace…finiranno ingannati da proposte che non umanizzano né danno gloria a Dio”. Questo significa che la vita spirituale è essenzialmente vita ecclesiale e che essa ha al suo cuore l’incontro con Dio nella vita quotidiana. Tutto ciò tradotto per noi laici, significa? antonio izzo - coordinatore LdF

8 antonio izzo - coordinatore LdF
Il Direttorio Pastorale, ai nn , delinea delle indicazioni perché si possa realizzare una pastorale “con” i giovani, ma soprattutto “dei” giovani: tale, cioè, che veda i giovani divenire protagonisti capaci di indicare a tutta la Chiesa vie di evangelizzazione e stili di vita nuovi. Il prossimo Sinodo dei Giovani ha confermato, sin dalle sue prime battute, questo orientamento, proponendo anche nuove modalità. antonio izzo - coordinatore LdF

9 antonio izzo - coordinatore LdF
“Instrumentum laboris” della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Molti giovani vivono e riscoprono la fede attraverso l’appartenenza convinta e attiva a movimenti e associazioni che offrono loro una intensa vita fraterna, impegnativi cammini di spiritualità, esperienze di servizio, spazi adeguati per l’accompagnamento e persone competenti per il discernimento. Per questo la loro presenza è in genere apprezzata. Dove la Chiesa fatica a mantenere una presenza visibile e significativa, i movimenti conservano un dinamismo vitale e rimangono un presidio importante; pure in altri luoghi sono una presenza positiva: antonio izzo - coordinatore LdF

10 antonio izzo - coordinatore LdF
lo stile comunitario e lo spirito di preghiera, la valorizzazione della Parola di Dio e il servizio ai più poveri, l’appartenenza gioiosa e la rivalutazione della sfera corporea ed emotiva, il coinvolgimento attivo e la spinta al protagonismo sono alcuni degli elementi di indubbio interesse che spiegano il loro grande successo tra i giovani… Pur riconoscendo la fecondità di tutto ciò, si chiede che il Sinodo rifletta e offra orientamenti concreti per vincere la tentazione di autoreferenzialità di alcuni movimenti e associazioni, perché è necessario «rendere più stabile la partecipazione di queste aggregazioni all’interno della pastorale d’insieme della Chiesa» (EG 105). In questa direzione sarebbe opportuno valorizzare i criteri offerti da IE 18. antonio izzo - coordinatore LdF

11 antonio izzo - coordinatore LdF
a) Primato della vocazione di ogni cristiano alla santità. b) Impegno alla diffusione missionaria del Vangelo. c) Confessione della fede cattolica.  d) Testimonianza di una comunione fattiva con tutta la Chiesa. e) Riconoscimento e stima della reciproca complementarietà di altre componenti carismatiche nella Chiesa.  f) Accettazione dei momenti di prova nel discernimento dei carismi. g) Presenza di frutti spirituali quali carità, gioia, pace e umanità h) Dimensione sociale dell’evangelizzazione. Decisivo è anche il riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa  antonio izzo - coordinatore LdF

12 antonio izzo - coordinatore LdF
In questo contesto, quali azioni e proposte mettere in atto per una pastorale integrata che eviti dualismi, antagonismi, pregiudizi e contrapposizioni. antonio izzo - coordinatore LdF

13 antonio izzo - coordinatore LdF
La Lumen Gentium afferma che la vocazione laicale è “cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio”. Cosa significa in questo senso scoprire, ogni giorno, che Dio è all’opera? Che la vita è il luogo in cui si fa esperienza del senso più profondo dell’Incarnazione? antonio izzo - coordinatore LdF

14 antonio izzo - coordinatore LdF
Duc in Altum AC Con la forza del passato ed il coraggio del futuro, siamo tutti qua… innamorati della vita ! Cittadini dell’Amore, sentinelle della Gioia, tutti qua per rinnovare il nostro Sì! antonio izzo - coordinatore LdF


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