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PubblicatoFlavia Corona Modificato 5 anni fa
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OTTONE AD ORTA Nel luglio del 962,Ottone il Grande, da pochi mesi consacrato a Roma imperatore del Sacro Romano Impero Germanico,mise l’assedio all’isola di San Giulio,dove si era rifugiata la regina Villa,moglie di Berengario, marchese d’Ivrea,che voleva ottenere un regno autonomo da quello imperiale.
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Zona di operazione di Ottone nell’estate del 962
L’isola si ergeva rocciosa e impervia nel mezzo del lago Già 4 secoli prima era un luogo fortificato a difesa dell’importante strada ( non più Via Septimia ma Via Francisca) che dall’alta valle del Rodano, attraverso i passi alpini della Valle del Toce, portava a Novara e alla pianura padana
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Ottone, la moglie Adelaide e il figlio adorano Cristo
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Guglielmo da Volpiano nasce nell’isola di San Giulio durante l’ assedio
L’assedio si protrasse per qualche mese, infine la regina Villa si accordò per una resa che le consentì di preservare la sua libertà personale. A suggello di questa pace vi fu il battesimo del figlio di un capitano di Villa, nato durante l’assedio, che ebbe come padrino lo stesso Ottone. Il pargolo era Guglielmo da Volpiano, personaggio che assunse indiscussa importanza per il medioevo. Artista ed architetto, lavorò tra la Francia e l'Italia fondando una quarantina di monasteri e chiese. Con l'attività di promozione dell'edilizia religiosa, contribuì anche al diffondersi in Francia della cultura architettonica romanica e, in particolare, della tecnica della copertura a volta.
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Premiazione dei canonici
Ai canonici furono riconosciute, per la loro fedeltà, le corti imperiali di Barazzola ed Agrate, sulle colline tra Borgomanero e Pombia.Le due corti comprendevano un totale di 23 mansi (un luogo abitabile con attorno un’estensione di terreno coltivabile). Gli onori maggiori a Roberto da Volpiano:l’imperatore avrebbe tenuto a battesimo il figlio e gli avrebbe imposto il nome di Guglielmo Villa fu lasciata sbarcare a Buccione con un paio di ancelle ed uno scudiero e fornita di un cavallo
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GUGLIELMO ARTISTA E ARCHITETTO
Divenne monaco benedettino, aderì alla riforma che ha il suo centro nell’Abbazia di Cluny. Artista ed architetto, lavorò tra la Francia e l'Italia fondando una quarantina di monasteri e chiese. Esemplare, e importante per l'epoca, fu la ricostruzione ( ) della chiesa di Saint-Bénigne a Digione, iniziata nel periodo in cui Guglielmo era da poco il nuovo abate del relativo monastero. Le scuole da lui fondate presso i monasteri erano “aperte a tutti sia ai servi, ai liberi, ai ricchi, ai poveri”
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La resa dell’isola L’ISOLA venne poi restituita al vescovo di Novara. Tra alterne e drammatiche vicende Orta e l'isola rimasero sotto la dominazione dei vescovi di Novara fino al 18 luglio 1817, quando la Chiesa novarese vi rinunciò per sempre a favore di Vittorio Emanuele I, riservando al vescovo il castello e i palazzi dell'isola.
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