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Il mercato nel pensiero economico Lezione 10 Walras e Pareto

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Presentazione sul tema: "Il mercato nel pensiero economico Lezione 10 Walras e Pareto"— Transcript della presentazione:

1 Il mercato nel pensiero economico Lezione 10 Walras e Pareto
Paolo Paesani DEF Tor Vergata

2 Mercato concorrenziale e prezzi (1)
Il mercato come luogo d’incontro tra domanda e offerta che porta alla determinazione dei prezzi, indici di scarsità e base delle decisioni individuali (comportamento price-taking) Interdipendenza tra mercato dei beni e mercato dei fattori produttivi e necessità di considerare le interazioni tra essi (equilibrio generale, e schema di flusso consumatori, imprese, mercati) Equilibrio economico generale Prezzo dei beni = costo medio minimo (extraprofitti zero e scala efficiente di produzione) Prezzo dei servizi dei fattori produttivi = produttività marginale (distribuzione come fatto tecnico) Massimizzazione simultanea dell’utilità e dei profitti

3 Mercato concorrenziale e prezzi (2)
Il mercato di cui parla Walras è quello perfettamente concorrenziale (uno dei mercati possibili, il migliore) Confronto con Cournot (concorrenza come situazione limite o punto di partenza, monopolio e mercati non concorrenziali) Numero indefinito di operatori economici Libertà di entrata e di uscita e libertà di vendere al ribasso e acquistare al rialzo Il banditore (espediente come la mano invisibile. Lo stupore di trovarsi di fronte concordia del mercato senza che ci sia una direzione esplicita delle decisioni come nella società gerarchizzata) processo di tatonnement, scambi solo al prezzo di equilibrio.

4 Equilibrio walrasiano
Dati del problema Dotazione dei fattori (beni capitale, risorse naturali, capitali personali) Preferenze Tecnologia Concorrenza perfetta Rappresentazione del sistema economico come insieme di equazioni che si risolvono simultaneamente (vari stadi) Economia di puro scambio (v. esempio) Economia di produzione e scambio Produzione e accumulazione Esistenza, unicità, stabilità ? Funzioni di domanda derivate dalla massimizzazione dell’utilità D1 = D1 (p1, p2, … pn) Dn = Dn (p1, p2, … pn) Funzioni di offerta derivate dalla massimizzazione del profitto O1 = O1 (p1, p2, … pn) On = On (p1, p2, … pn) Condizioni di equilibrio D1 = O1 On = On Numerario p1 = 1 N equazioni di cui n-1 indipendenti (legge di Walras)e n – 1 incognite

5 Pareto: Profilo biografico
[ ] Origini e formazione (cultura classica, matematica e fisica, ingegneria); [ ] Ingegnere e dirigente industriale nei settori ferroviario e siderurgico, nascita dell’interesse per le questioni economiche, forte impegno contro il protezionismo (1887) e a favore della libertà economica, impegno politico, delusioni pubbliche e private; [ ] M. Pantaleoni, L. Walras, studi economici, cattedra di Economia politica a Losanna (poi Sociologia), carriera accademica; Prima fase ( ) studi di economia teoria e applicata (benessere, commercio, rendita) nell’ambito della teoria dell’equilibrio economico generale di Walras. Seconda fase ( ) studio dell’economia pura (teoria della scelta) e dualismo metodologico (azioni logiche, non logiche). [ ] Ritiro a vita privata e attività di studio orientata all’approfondimento di temi sociologici, storici e politici (terza fase). La sociologia come studio dell’interazione fra la dimensione oggettiva e quella soggettiva dei fenomeni sociali.

6 Un pensiero in “evoluzione” (1)
Pareto giovane: pacifista, antimilitarista, liberista, fiducioso nella democrazia. nella sovranità popolare e nelle riforme “Nel 1868 avevo venti anni e potevo ai sentimenti aggiungere il ragionamento. [...] L’economia politica (classica) [...] era una scienza perfetta o quasi perfetta [...] occorreva imitare la lega del Cobden” [Ingrao – Ranchetti (1996), p. 490]. Pareto adulto: “ Cogli anni sbollirono un poco questi ardori giovanili [...] (nel 1893) ero ancora un ‘economista liberale’ e un ‘democratico’. Ma in quanto all’economia, il doverla insegnare mi costrinse a studiarla meglio, e mi avvidi che molte delle mie teorie dovevano essere modificate per diventare scientifiche; [...] Principalmente imparai a diffidare del sentimento [...] se pochi ingenui, come me, erano andati dietro ai principi, il maggior numero badava invece ai suoi interessi” [Ingrao – Ranchetti (1996), p. 491].

7 Un pensiero in “evoluzione” (2)
Pareto anziano: “Da ciò imparai pure un’altra cosa [...] (che gli) uomini lavorano per avvicinarsi ad una meta P da loro desiderata, ed invece, mercé l’opera loro avvicinano la società ad uno stato Q, al quale mai e poi mai avrebbero voluto andare. [...] Gli uomini, in generale, compiono azioni non-logiche, e credono e vogliono far credere che sono azioni logiche. Noi oggi, poco o nulla sappiamo riguardo agli effetti di una modificazione qualsiasi dello stato sociale” [Ingrao – Ranchetti (1996), p. 492]. Sfiducia nella democrazia parlamentare, polemiche contro la speculazione e la plutocrazia, sostegno al regime autoritario.

8 Il metodo paretiano (1) Applicare il metodo scientifico (logico-sperimentale) allo studio dei fatti economici e sociali (anche se quanto a rigore e stringatezza del discorso scientifico, l’opera di Pareto lascia a desiderare, Pareto applica il metodo positivo senza essere un positivista); Metodo scientifico: formulare leggi scientifiche (teorie) per spiegare le uniformità dei fenomeni osservati, costruire modelli matematici dei fenomeni (definiti sotto condizioni ideali), verificare empiricamente le teorie attraverso approssimazioni successive dei modelli alla realtà (approccio pluralistico), utilità delle tecniche statistiche nello studio dei fenomeni economici (es. distribuzione del reddito); Studi sulla distribuzione del reddito (la curva della ricchezza come fatto stilizzato che si ripropone allo stesso modo in contesti diversi)

9 Il metodo paretiano (2) La scienza dell’economia politica come scienza naturale affine alla fisica (e in seconda battuta alla biologia). Economia politica pura (fisica teorica, meccanica razionale), economia politica applicata (meccanica applicata); Perché la fisica? Sistema economico (mercato) come insieme di elementi interdipendenti (azioni, vincoli), equilibrio, movimenti virtuali intorno all’equilibrio e movimenti dell’equilibrio come risultato della variazioni di certe parti (es. raddoppio della quantità di moneta).

10 Il Cours d’économie politique (1896-1897)
Due volumi Volume I: Principi di economia politica pura Volume II: Economia politica applicata Libro I: i capitali (personali, mobiliari, immobiliari) Libro II: funzionamento dell’organismo economico (evoluzione del sistema economico, produzione, commercio, crisi economiche) Libro III: Ripartizione dei redditi e consumo della ricchezza (curva dei redditi e fisiologia sociale) Teoria della scelta basata sul concetto di ofelimità elementare decrescente (differenza tra utilità e ofelimità); Estensione dello schema walrasiano dalla concorrenza perfetta alla concorrenza monopolistica.

11 Homo oeconomicus ed equilibrio di mercato
Homo oeconomicus: uomo considerato in astratto, mosso da desideri e bisogni (massimizzare l’ofelimità, comportamento razionale) e limitato da vincoli (es. vincolo di bilancio). Il mercato come luogo d’incontro fra agenti economici che interagiscono sprigionando forze che raggiungono un equilibrio caratterizzato da altri vincoli (es. domanda = offerta). Equilibrio come stato di quiete ideale verso cui il sistema tende a tornare se perturbato leggermente (concetto statico). Il problema del tempo necessario a raggiungere l’equilibrio, preferenza per l’equilibrio generale rispetto agli equilibri parziali (interdipendenza) ma attenzione relativa al problema dell’esistenza e a quello della stabilità;

12 Il Manuale di Economia Politica (1906)
Nel Cours, Pareto ravvisa: un difetto di sintesi, associato all’introduzione di elementi ideologici non dimostrabili nel passaggio dalla teoria all’interpretazione dei fatti concreti (es. affermare, senza dimostrarlo, che la pace, la libertà economica e la libertà politica sono i migliori mezzi per raggiungere il bene dei popoli); un difetto associato alla sottovalutazione delle convinzioni soggettive, fondate o infondate che siano, nel determinare il comportamento umano. Da qui la necessità di introdurre la distinzione tra azioni logiche (oggetto di studio dell’economia pura, azioni ripetute in cui la finalità cosciente corrisponde al fine che l’azione raggiunge negli effetti reali) e azioni non- logiche (v. dopo); Il Manuale del 1906 si propone di correggere entrambi gli errori, concentrandosi sullo studio del «fatto della scelta» (più che sulle motivazioni) nell’ambito della teoria dell’equilibrio economico generale d’impianto walrasiano (che la versione francese del Manuale, pubblicata nel 1909, contribuì a diffondere) con alcune specificità.

13 Il Manuale di Economia Politica (1906)
Utilità ordinale e curve di indifferenza (ofelimità, confronto con Edgeworth) Teoria dello scambio come teoria delle scelte ottimali, fondata sulle preferenze individuali (i gusti) e sui vincoli (gli ostacoli) che si pongono all’azione umana; Il problema dell’allocazione ottimale delle risorse per una collettività (il problema del benessere): Vecchio criterio basato sull’utilità cardinale (Bentham) “la maggiore felicità per il maggior numero di persone” (somma della felicità provata da ciascuno) Nuovo criterio basato sull’utilità ordinale “Pareto) “ottimo paretiano è una situazione in cui non si può migliorare il benessere di qualcuno senza danneggiare simultaneamente qualcun altro” (utilità individuali non confrontabili) Sparisce l’utilità marginale decrescente ma restano i saggi marginali che sono osservabili e (si può ipotizzare) il risultato di scelte razionali.

14 Pareto e la nuova economia del benessere (1)
Le condizioni che definiscono l’equilibrio concorrenziale che massimizza l’utilità (Pareto 1894) Efficienza nella distribuzione dei beni (uguaglianza dei SMS fra ogni coppia di beni X e Y per tutti gli individui che consumano quei beni, SMS = Px/Py) Efficienza nella produzione di beni (uguaglianza dei SMST fra ogni coppia di fattor produttivi L e K per tutte le imprese che utilizzano quei fattori, SMST = W/R) Adattamento dell’offerta alla domanda (sovranità del consumatore, uguaglianza fra il SMT fra due beni e il SMS fra gli stessi per il consumatore) Efficienza nell’allocazione intertemporale dei beni (saggio dell’interesse uguale al saggio marginale di sostituzione per ogni coppia di fattori della produzione)

15 Pareto e la nuova economia del benessere (2)
Source

16 Pareto e la nuova economia del benessere (2)
Il primo teorema della nuova economia del benessere: “La concorrenza perfetta porta all’ottimo paretiano” (il problema dell’equità e il criterio dell’indennizzo). Secondo teorema dell’economia del benessere: «Ogni ottimo paretiano può essere un equilibrio competitivo, previa una redistribuzione iniziale non distorsiva delle risorse (lump-sum transfer)» Statica (studio degli equilibri isolati, istantanei, riferiti a singoli periodi di tempo), teoria degli equilibri successivi, dinamica (andamenti di medio-lungo periodo)

17 La frontiera di Pareto


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