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Premessa E. Puricelli Luogo: Seregno Data: 9 aprile 18

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Presentazione sul tema: "Premessa E. Puricelli Luogo: Seregno Data: 9 aprile 18"— Transcript della presentazione:

1 Premessa E. Puricelli Luogo: Seregno Data: 9 aprile 18
SPDS presso Cattedra Pedagogia Generale e Sociale - UNIBG CQIA – Università di Bergamo

2 Il quadrante della valutazione
PROCESSO RISULTATI VERIFICA …. VALUTAZIONE Anche il territorio è un fenomeno complesso

3 Gli oggetti della valutazione
PROCESSO RISULTATI VERIFICA Potenziamento Acculturazione Educazione Personalizzazione Capacità Conoscenze e abilità Valori Competenze VALUTAZIONE IDEM Anche il territorio è un fenomeno complesso

4 Gli strumenti della valutazione
PROCESSO DI APPRENDIMENTO RISULTATI VERIFICA Diari di bordo Griglie di osservazione Colloqui mirati Diagnostica dell’apprendere Ecc. Prove oggettive Prove aperte Compiti unitari in situazione Set osservativi occasionali VALUTAZIONE Formulazioni di ipotesi esplicative Interpretazione dei processi in atto Scale di valutazione Scale di corrispondenza Rubriche Portfolio Anche il territorio è un fenomeno complesso

5 Il problema epistemologico
Come dire la verità a proposito delle «conoscenze» e «abilità»? Riflettendo sulla loro NATURA Le conoscenze e abilità sono: oggetti socio culturali Preesistono alla persona e le sopravvivono Per questo possono fungere da criterio per misurare la conoscenza di ciascuno. EPISTEMOLOGIA DELLA MISURAZIONE OGGETTIVA

6 Il problema epistemologico
Come dire la verità a proposito delle «competenze? Riflettendo sulla NATURA delle competenze. Le competenze non sono oggetti socio culturali Sono modi di essere della persona o modi di relazionarsi al mondo Per questo non preesistono alla persona e non le sopravvivono Manca, dunque, un criterio esterno a cui commisurare la competenza di ciascuno. L’EPISTEMOLOGIA DELLA MISURAZIONE NON E’ APPLICABILE

7 Dispositivi per le competenze

8 Introduzione al modello fattoriale
Luogo: Seregno Data: 9 aprile 2018 E. Puricelli SPDS presso Cattedra Pedagogia Generale e Sociale - UNIBG CQIA – Università di Bergamo

9 L’oggetto della valutazione
Quando si parla di “valutazione delle competenze” occorre distinguere tra due cose:

10 La «competenza in lingua madre» è una ramo carico di molti frutti
Un esempio Descrivere un paesaggio Narrare un’avventura Scrivere una poesia Argomentare un’opinione Partecipare ad un dibattito Conversare Parlare in pubblico Scrivere un articolo / saggio Leggere criticamente un libro Dare suggerimenti a qualcuno Comprendere una dimostrazione Ecc. La «competenza in lingua madre» è una ramo carico di molti frutti

11 La competenza e le sue manifestazioni
I «singoli gesti competenti» sono ciò che si manifesta e si può osservare, di volta in volta, e che rendono visibile la competenza Ciò che possiamo vedere sono sempre e solo i singoli frutti La «competenza» non si manifesta mai direttamente in tutta la sua ampiezza e profondità Non vediamo mai il “ramo” [esempio dell’identikit]

12 Da qui le due fasi della valutazione
Valutare le competenze Valutare le competenze significa osservare e valutare singoli gesti competenti per … … formarsi un’idea a proposito: del livello di maturazione di una competenza del potenziale di competenza della sua morfologia Da qui le due fasi della valutazione

13 La due fasi della valutazione

14 La valutazione progressiva

15 Osservare i “singoli gesti competenti”
Valutazione progressiva Osservare i “singoli gesti competenti”

16 Importanza dell’osservazione scolastica
Il modo più semplice, immediato e diretto, ma anche imprescindibile, per conoscere e valutare qualcosa è l’osservazione di ciò che accade. Per valutare è necessario avere osservato. |-> Si tratta di un’operazione basilare nel senso che fornisce la materia prima per ogni altra operazione successiva L’osservazione ha la sua radice profonda in quella che potremmo chiamare la naturale tensione osservativa - valutativa, che il docente esercita in ogni momento.

17 Caratteri dell’osservazione scolastica
L'osservare scolastico non è un girare lo sguardo a vuoto, non un guardare tutto e niente, come quando si ammira un paesaggio

18 Esempi di «gesti competenti» da osservare
18

19 Osservare i «gesti competenti»
LA NOSTRA FORMULA CI DICE CHE SI DEVE OSSERVARE il fare nella suo rivolgersi al compito in situazione nel suo provenire /basarsi sulle attitudini e sulle conoscenze e abilità 19

20 Le 5 domande «standard» per osservare
PER OSSERVARE / CONSTATARE QUALI DOMANDE CI DOBBIAMO PORRE? Come e con quali risultati si relaziona al COMPITO UNITARIO? Come si relaziona alla SITUAZIONE? Persona: quali attitudini, capacità, talenti, ecc. PERSONALI evidenza e valorizza? Quale patrimonio di CONOSCENZE evidenzia e valorizza? Quale patrimonio di ABILITA’ evidenzia e valorizza? 20

21 Da cinque a tre domande Compito Situazione Persona Conoscenze Abilità
REALTA’ Situazione Persona PERSONA Conoscenze CULTURA Abilità 21

22 Le 3 domande «essenziali»
Le 5 domande standard possono essere ridotte a 3 essenziali REALTA’: come e con quali risultati si relaziona al compito unitario in situazione? PERSONA : quali attitudini, capacità talenti evidenza e valorizza? CULTURA: quale patrimonio di conoscenze e abilità evidenzia e valorizza? 22

23 Le domande «analitiche»
Le 5 domande standard possono essere dettagliate in più o meno analitico con set di domande specifiche Come e con quali risultati si relaziona al compito unitario? Assume il compito e lo porta a termine? Ne comprende il senso e l’unitarietà Evidenzia una tattica o una strategia? Consegue lo scopo? In che misura? Ecc. Come e con quali esiti si relaziona alla situazione? E’ vigile e attento al variare delle situazione? Manifesta resilienza rispetto alle situazioni di stress? Sa valorizzare le occasioni favorevoli che si presentano? Ecc. 23

24 Le n… domande «analitiche»
Quali attitudini, capacità, talenti personali evidenza e valorizza? Ha forza fisica, scatto, resistenza, ecc.? E’ motivato? E’ determinato e deciso? Quanto collabora con gli altri? Ecc. Quale patrimonio di conoscenze evidenzia e valorizza? Conosce le regole più semplici? Conosce le regole più complesse? Conosce le fasi di una partita? Sa cosa sia il fair play? Ecc. Quale patrimonio di abilità evidenzia e valorizza? Ha buona tecnica individuale? Applica correttamente le regole? Ecc. 24

25 Esprimere quanto osservato
Valutazione progressiva Esprimere quanto osservato (denominare, misurare, valutare)

26 Dal domandare al rispondere
Abilità: «Quale patrimonio di tecniche evidenzia e valorizza?» CONSTATAZIONE -> RISPOSTA Abilità: «Evidenzia una tecnica grafico coloristica precisa e sicura!»

27 Un problema di linguaggio
D: Assume il compito e lo porta a termine? –> R: si/no; D: Quanto collabora con gli altri? -> R: poco, molto abbastanza; D: Quale quoziente di intelligenza ha? -> R: 75 SERVE UN BREVE APPROFONDIMENTO DI QUESTO ASPETTO

28 Modi del domandare e rispondere
Esistono due modalità fondamentali di DOMANDARE e RISPONDERE Qualitative Quantitative NOMINALI GRADUATE DISCRETE CONTINUE

29 Domande/Risposte Le domande/risposte qualitative sono di due tipi:
Nominali mirano a riscontrare o rilevare una caratteristica; graduate mirano a cogliere o rilevare una gradazione e la esprimono in modo approssimativo. Anche le domande/risposte quantitative sono di due tipi: discrete misurano una proprietà e la esprimono mediante numeri discreti continue misurano una proprietà e la esprimono mediante numeri continui Il constatare diventa un misurare e valutare

30 intrinseca/estrinseca
Esempi di D/R nominali DOMANDE Nominali RISPOSTE C’è presenza di motivazione? presente /assente Che tipo di motivazione è? intrinseca/estrinseca

31 Esempi di D/R graduate Graduate DOMANDE RISPOSTE Com’è la motivazione?
La motivazione è profonda /sufficiente /superficiale (valori lessicali) Com’è l’interesse? L’interesse è assente / occasionale / sufficiente / costante Qual è il livello di creatività Il livello di creatività è A / B / C / D (valori letterali) Qual è il grado di memoria? Il grado di memoria è -- / - / 0 / + / ++ (valori simbolici)

32 Esempi di D/R discrete Discrete DOMANDE RISPOSTE
Qual è il livello di padronanze delle conoscenze storiche? Il livello di padronanza è: 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10 (calcolato per numero di esercizi nell’unità di tempo) Qual è il livello di padronanza delle tecniche di calcolo? Qual è il grado di memoria a breve? Span = 4

33 Esempi di D/R continue Continue DOMANDE RISPOSTE Qual è la statura?
La statura è : m. 1.75,3

34 Linguaggi del domandare e rispondere
Per chiedere e rispondere si possono scegliere linguaggi diversi: linguaggio libero / descrittivo linguaggio nominale linguaggio lessicale a scala linguaggio numerico a scala linguaggio segnico (simbolico, alfabetico)

35 Osservazioni I diversi linguaggi notazionali presentano pregi e difetti: quello descrittivo è più aderente all’evento, duttile e ricco di informazioni; richiede però molto spazio di registrazione ed è poco ‘trattabile’; quello segnico è molto economico; si limita a collocare quanto si osserva entro uno spazio chiuso di possibilità senza veicolare contenuti concreti; nella sua astrazione comunica poco; quello lessicale è più ricco di informazioni, è economico, ma è poco ‘trattabile’; quello numerico è economico, è tradizionale, colloca entro un range; comunica poco ma è molto ‘trattabile’.

36 Registrare quanto osservato
Valutazione progressiva Registrare quanto osservato

37 Dall’osservazione alla registrazione
Dopo aver osservato /constatato / misurato / valutato qualcosa con l’ausilio di una mappa fattoriale, c’è bisogno di conservare traccia o registrare quanto osservato ai fini: |-> della memoria |-> della documentazione |-> della trasparenza |-> del trattamento

38 Valutazione progressiva
Fine

39 Interludio LA «REGINA» DELLA VALUTAZIONE
VERIFICA? OSSERVAZIONE? 1. Gli apprendimenti possono manifestarsi in modo spontaneo e occasionale (es. uso dei congiuntivi); tuttavia è poco economico aspettare che si manifestino in questo modo … per osservarli. 2. Per questo sono state inventate le prove di verifica, che sono delle sollecitazioni per costringere gli apprendimenti a manifestarsi. 3. L’utilità delle prove di verifica è quella di mettere a disposizione una grande quantità di materiale osservativo in un’unità di tempo e spazio. La correzione è fondata sull’osservazione. 4. La verifica è uno strumento al servizio dell’osservazione.

40 mini Lab PERSONALIZZAZIONE DEI METODI DOMANDE GUIDA
Ha senso un problema della personalizzazione dei metodi? Che forme potrebbe assumere la personalizzazione dei metodi nel contesto scolastico? Quale peso di potrebbe dare allo personalizzazione dei metodi nell’elaborare e presentare l’offerta formativa?


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