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CHE COS’E’ LA MEDIAZIAZIONE?
E’ una procedura che mira a risolvere i conflitti grazie all’intervento di una terza persona imparziale professionale ed esperta :il mediatore. E’ un processo attraverso il quale due o più parti si rivolgono liberamente ad un terzo neutrale, il mediatore,per ridurre gli effetti indesiderabili di un grave conflitto. E’ certamente la procedura più diffusa tra quelle di risoluzione alternativa delle dispute. Oggi essa si pone come una delle possibili alternative per ridurre gli effetti indesiderabili e distruttivi di una situazione conflittuale.
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La mediazione, inserita in un paradigma sistemico-relazionale, abbraccia un approccio di tipo trasformativo e non di problem solving. Il percorso mediativo ha precisi intenti educativi, gettando il “seme del cambiamento”, non lascia mai le cose così come stavano.
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LA MEDIAZIONE COSI’: Rappresenta uno SPAZIO NEUTRO nel quale poter riaprire la comunicazione interrotta Mira a RISOLVERE UN CONFLITTO È realizzato da una TERZA persona Si presenta come attivazione di un PROCESSO relazionale che mira al CAMBIAMENTO e che esige lo sforzo ed il consenso di tutte le parti in causa Rispetta I TEMPI DEI SOGGETTI IN RELAZIONE perché li accompagna e li aiuta a capire senza drammatizzare È TRASFORMATIVA in quanto mira al cambiamento Mira a stabilire il dialogo tra le parti per poter raggiungere un obiettivo concreto: la realizzazione di un progetto di riorganizzazione della relazione che risulti il più possibile soddisfacente per tutti.
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LA MEDIAZIONE NON DEVE ESSERE IMPOSTA,
MA VOLUTA DA ENTRAMBE O TUTTE LE PARTI. Nella mediazione entrambe le parti possono considerarsi vincitrici (win-win situation). In tal senso essa diviene una modalità per creare un contatto tra le parti, un’attività per facilitare le relazioni, un’attività che non nega il conflitto ma lo considera una potenziale risorsa.
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OBIETTIVI DELLA MEDIAZIONE
Il miglioramento di ciascuna parte e lo sviluppo della collaborazione tra di esse. Portare le parti interessate a gestire il conflitto per rendere gli individui protagonisti delle proprie scelte future: gli antagonisti devono trovare essi stessi la soluzione dei propri problemi. Far emergere l’autoresponsabilizzazione di ognuno e con essa la capacità di auto-gestione. Far collaborare equamente le parti alla definizione e gestione della relazione attraverso l’accrescimento reciproco del sentimento di autostima e o di autoefficienza.
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Il mediatore ricerca ogni margine di possibile conciliazione degli interessi comuni dei litiganti, facendo ricorso anche a soluzioni creative ed atipiche. Contrariamente alla posizione del giudice che decide in nome della legge, il mediatore non decide al posto di altri.
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IL RUOLO DEL MEDIATORE ESSERE DISTACCATO, MA NON ASSENTE
AVERE AUTOREVOLEZZA MA NON AUTORITA’ PROVARE AFFETTO E CALORE, SENZA BRUCIARSI (burn out) SAPERSI METTERE NEI PANNI DELL’ALTRO, SENZA CONFONDERSI CON L’ALTRO ESSERE IMPARZIALE FAVORISCE LA COMUNICAZIONE, PRECEDENTEMENTE INTERROTTA, TRA LE PARTI
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OBIETTIVO DEL MEDIATORE
EVIDENZIARE LA DIVERSITA’, INTESA COME RISORSA, PERCHE’ PORTATRICE DI SAPERI ALTRI, E NON UN PROBLEMA DA ABBATTERE. IN QUESTO MODO IL PERCORSO DI CAMBIAMENTO INSITO NELLA MEDIAZIONE STESSA PUO’ AVERE SUCCESSO.
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AMBITI DELLA MEDIAZIONE
MATRIMONIO E FAMIGLIA SCUOLA/UNIVERSITA’ CONFLITTI INMATERIA DI LOCAZIONE VICINATO/QUARTIERE ECONOMIA TUTELA AMBIENTALE
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POLITICA DEI TRASPORTI
POLITICA COMUNALE GIUSTIZIA/CRIMINALITA’ CONFLITTI ETNICO/RAZZIALI CONFLITTI SOCIALI PARLAMENTO CONFLITTI POLITICI (INTERNAZIONALI)
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MEDIATORE CULTURALE/INTERCULTURALE
Si inserisce in un progetto che si attiva per favorire la comprensione e il riconoscimento reciproco tra persone e ambienti caratterizzati da diverse provenienze culturali. Tende a riorganizzare le relazioni e a prefigurare cambiamenti positivi E’ un operatore che agisce in relazione con i soggetti stranieri favorendo la comunicazione e la conoscenza tra persone provenienti da etnie e culture diverse. Può essere considerato una “figura ponte” creatrice di legami tra soggetti diversi
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OBIETTIVI Creare uno spazio, un contenitore in cui tutti i valori siano inseriti e possano coesistere andando a creare costrutti originari delle diverse culture di provenienza e costrutti prodotti dall’incontro di diverse culture. COMPETENZE Competenza pedagogica Buona conoscenza di almeno una delle lingue veicolari dei gruppi etnici presenti sul territorio Buone capacità comunicative
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CONFLITTO L’etimologia del termine conflitto deriva dal latino confligere che significa urtare,battere insieme;ciò presuppone l’esistenza di almeno due entità che “reagiscono tra loro”.
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Il conflitto non appare mai nella sua interezza, ed è per questa ragione che per ricondurlo e guidarlo verso una costruttiva composizione necessita di un approfondito riconoscimento. Può venirci in aiuto in questo momento la metafora freudiana dell’iceberg, gigantesco blocco di ghiaccio galleggiante, la cui parte nota è –come nel conflitto– quella emergente, indicativa in ogni caso di una struttura più complessa ed estesa invece sommersa L’iceberg del conflitto
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TIPI DI CONFLITTO Conflitti di relazione/comunicazione
Conflitti di interessi, bisogni Conflitti sulle risorse Conflitti sulle modalità di azione Conflitti su gusti, valori, ideologie …
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