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Leonardo da Vinci, L’ultima cena
Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano, 1496 1
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Mt 26,20-29 Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. 21Mentre mangiavano disse: “In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà”. 22Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: “Sono forse io, Signore?”. 23Ed egli rispose: “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 24Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”. 25Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?”. Gli rispose: “Tu l’hai detto”. 26Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”. 27Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, 28perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 29Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio”. Mc 14,17-25 Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 18Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: “In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà”. 19Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: “Sono forse io?”. 20Ed egli disse loro: “Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. 21Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Bene per quell’uomo se non fosse mai nato!”. 22Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. 23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. 25In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio”. Lc 22, 19-23 19Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. 20Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”. 21“Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. 22Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito!”. 23Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò. Gv 13, 21-27 Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”. 22I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. 23Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: “Di’, chi è colui a cui si riferisce?”. 25Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: “Signore, chi è?”. 26Rispose allora Gesù: “È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò”. E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. 27E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: “Quello che devi fare fallo al più presto”.
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L’ultima cena, raffigura l’episodio in cui Gesù, riunito con discepoli per festeggiare la Pasqua ebraica, annuncia che uno degli apostoli sta per tradirlo e istituisce l’eucarestia. Il tema dell’ultima cena di Gesù e degli apostoli è svolto da Leonardo in maniera originale. Giuda il traditore, non è isolato come in altre rappresentanze del tempo, e ciascuno degli apostoli, con i propri gesti, sembra chiedere chi possa essere il colpevole e cerca di allontanare da sé il sospetto. Giuda Taddeo Filippo Andrea Tommaso Pietro Giovanni evangelista Bartolomeo Giacomo il minore Giuda Iscariota Giacomo il maggiore Matteo Gesù Simone Zelota 3
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Gv 13, 21-27 Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”. 22I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. 23Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: “Di’, chi è colui a cui si riferisce?”. 25Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: “Signore, chi è?”. 26Rispose allora Gesù: “È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò”. E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. 27E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: “Quello che devi fare fallo al più presto”.
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La prospettiva Il soffitto a cassettoni indica l’orientamento della luce e sottolinea l’effetto prospettico. Sul fondo della composizione, al di là di tre grandi aperture, si scorge un un lontano paesaggio con la luce che volge al tramonto. La scena Leonardo colloca tutte le figure degli apostoli su un unico piano, a gruppi di tre. La scena raffigurata descrive le reazioni degli apostoli alla frase evangelica di Gesù:”uno di voi mi tradirà”. Gli stati d’animo Le parole di Cristo fanno scaturire negli apostoli i sentimenti più diversi: rabbia, rassegnazione, dolore, stupore, sgomento, paura. Giuda il traditore è l’unico a non avere una reazione passionale. La tavola Sulla tavola imbandita sono riconoscibili molti dettagli: i ricami della tovaglia, le stoviglie, le brocche, i vassoi; tutti gli elementi dipinti con grande minuzia e cura per i particolari. 5
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Il secondo gruppo Nel secondo gruppo, a sinistra, Pietro si sporge verso Cristo. Davanti a lui Giuda si ritrae stringendo il sacchetto dei denari, mentre Giovanni è disperato La disposizione degli apostoli Leonardo ha disposto i 12 apostoli in 4 gruppi di 3 personaggi, ognuno a destra e a sinistra della figura centrale Il terzo gruppo Nel terzo gruppo, a destra, Tommaso con accanto Giacomo maggiore e Filippo in piedi. Giuda Il traditore di Gesù e l’unico dei personaggi ad appoggiare il gomito sul tavolo sporgendosi in avanti. In tal modo il volto è rivolto all’indietro ed è l’unico che lo spettatore non vede. Il primo gruppo Nel primo gruppo, a sinistra, Giacomo Minore e Andrea sono in piedi a parlare fra loro Il quarto gruppo Nel quarto gruppo,infine, Matteo e Simone si rivolgono a Taddeo. 6
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I personaggi L’apostolo Bartolomeo, si alza e si proietta in avanti: <<cosa sta succedendo, cosa sta dicendo il Maestro>>. Giacomo il minore, poggia la mano sulla spalla di Pietro; vuole una conferma di ciò che ha appena udito. Andrea, alza le mani. Non può essere vero quello che sta dicendo il maestro.
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I personaggi Pietro, con la mano, ripete il gesto di Giacomo e chiama a se Giovanni. Lo interroga a bassa voce, sulle parole pronunciate da Gesù. Giuda Iscariota, ascolta e si ritrae, spaventato contemporaneamente dall’annuncio del Maestro e dall’echeggiare di quelle parole nel Commento tra Pietro e Giovanni
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I personaggi GIUDA ISCARIOTA
Per la prima volta nella storia iconografica dell’ultima cena la figura di Giuda, non viene né isolata, né messa in disparte. Giuda non merita tanto disprezzo! Leonardo comprende che il tradimento è parte del disegno divino e che Giuda è solo uno strumento nelle mani di Dio affinché il destino di Cristo possa compiersi. Giuda è l’unico apostolo che viene raffigurato Con il viso in ombra. La borsa dei trenta denari che tiene in mano è un altro elemento che ci fa riconoscere l’apostolo GIUDA ISCARIOTA Il coltello, impugnato da Pietro e tenuto dietro la schiena di Giuda, viene ad imporsi come il simbolo di tradimento
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I personaggi Giacomo il maggiore, allarga le braccia ed il gesto esprime tutta la sua incredulità. Filippo: <<Maestro, noi non potremmo mai fare una cosa simile>>. Tommaso è incredulo con il dito sollevato al cielo. Lo stesso dito che l'Apostolo vorrà' inserire nel costato di Gesù, non credendo alla sua Resurrezione.
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I personaggi Matteo, avete sentito cos’ha detto il Maestro? Uno di noi lo tradirà! Giuda Taddeo, hai sentito anche tu le sue parole? Simone Zelota, non so che dirti, anche io sono incredulo!
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L’impianto prospettico
Lo spazio si sviluppa secondo i principi della prospettiva lineare (centrale), e il volto di Cristo diventa il punto di fuga dell’impianto prospettico.
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Lo stesso soggetto visto da altri artisti e in epoche diverse
ultima cena, mosaico bizantino, 520 Sant’Apolinnare nuovo Ravenna Giotto, l'ultima cena, 1306 Cappella degli Scrovegni Padova 13
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Beato angelico, Eucarestia, 1445 Convento di S. Marco Firenze
Andrea del Castagno, Ultima cena, 1447 14
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Ex Convento di Sant’Onofrio Firenze
Rosseli Cosimo, Ultima cena, 1481 Cappella Sistina Città del Vaticano Perugino Pietro, Ultima cena, 1490 Ex Convento di Sant’Onofrio Firenze 15
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Raffaello, Ultima cena,1519, Palazzo Vaticani Città del Vaticano
Tiziano, Ultima cena, 1564 El escorial Madrid 16
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Tintoretto Jacopo Ultima cena, 1566 San Trovaso Venezia
Bassano Jacopo, Ultima cena,1567 17
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Dalì Salvador, Ultima cena, 1955 National Gallery of Art
Washington D.C. 18
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