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QUALE RUOLO PER L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO ?

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Presentazione sul tema: "QUALE RUOLO PER L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO ?"— Transcript della presentazione:

1 QUALE RUOLO PER L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO ?
LA RIFORMA DELLE I. P. A. B.: QUALE RUOLO PER L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO ?

2 LEGGE OPERE PIE n°753/1862 Amministrazione laica o religiosa,
Vincoli con lo spirito caritatevole della Chiesa Regolamento dell’organizzazione Censimento del 1872: opere pie nel territorio nazionale

3 TIPI DI OPERE PIE: CON RICOVERO: per la cura di ciechi e sordomuti, istruzione ed educazione, ospedali, per la prevenzione e tutela di bambini e adulti (mendicanti, vedove) SENZA RICOVERO: per elemosina e assistenza, per cura, a scopi religiosi

4 LEGGE CRISPI n°6972/1890 Amministrazione sottoposta al controllo del Governo e impegno dello Stato: nasce la beneficenza pubblica, con i seguenti scopi: - riparare all’estrema povertà e miseria, - figura giuridica uniforme sul territorio nazionale, - servizio reso in base alla residenza in ogni comune

5 LEGGE CRISPI n°6792/1890 TRASFORMAZIONE IN I.P.A.B.:
PERSONE GIURIDICHE DI DIRITTO PUBBLICO = complesso organizzato di persone e beni che sono soggetti di diritto. Non hanno scopo di lucro. Hanno potere di autoregolamentazione mediante un rispetto rigoroso dell’atto costitutivo.

6 ORGANIZZAZIONE DELL’I.P.A.B.
TAVOLE DI FONDAZIONE STATUTO REGOLAMENTI PROTOCOLLI OPERATIVI ORGANI: Consiglio d’amministrazione, Direttore, Segretario, Collegio dei Revisori dei Conti

7 REGIO DECRETO n°2841/1923 Influenza del fascismo.
ASSISTENZA è cura assidua, complesso di attività e di organizzazioni pubbliche dirette a soddisfare i diversi bisogni della popolazione. Comprende prevenzione, benessere e miglioramento della qualità di vita.

8 ART. 38 DELLA COSTITUZIONE
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato L'assistenza privata è libera

9 ART. n°117 DELLA COSTITUZIONE
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DIRETTA: Il Governo Il Parlamento (Camera e Senato) Le Regioni Le Provincie I Comuni INDIRETTA: IPAB CAMERE di COMMERCIO

10 D.P.R. n°9/1972 Le funzioni amministrative delle I.P.A.B. vengono trasferite alle Regioni. Negli anni ’70-’80 susseguono conflitti tra potere regionale e del Comune.

11 WELFARE Sistema di norme con il quale lo Stato cerca di eliminare le diseguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini, aiutando in particolar modo i ceti meno abbienti, mediante: -assistenza sanitaria,istruzione pubblica, assistenza alla vecchiaia e all’invalidità, difesa dell’ambiente, indennità di disoccupazione, sussidi in caso di bisogno, controllo del pagamento delle tasse.

12 L.R. 55/82 art.6 FUNZIONI SOCIALI DELLE ULSS
ASSISTENZA AI DISABILI GESTIONE STRUTTURE TUTELARI PER DISABILI CONSULTORI FAMILIARI PREVENZIONE DELLE TOSSICODIPENDENZE

13 L.R.55/82 FUNZIONI DELEGABILI DA PARTE DEI COMUNI
GESTIONE STRUTTURE RESIDENZIALI PER MINORI E ANZIANI SOGGIORNI CLIMATICI ASSISTENZA DOMICILIARE A MINORI, ANZIANI E DISABILI INTERVENTI D.P.R.616/77 detenuti, vittime delitto,ass. post-penitenziaria

14 LEGGE REGIONALE n°45/93 “Provvedimenti in materia di I.P.A.B. a carattere regionale e infraregionale” - I Consigli di Amministrazione eleggono: il Collegio dei Revisori ( 1 commercialista, 1 ragioniere ) e un Revisore delle Istituzioni. - Piante Organiche gestite dal Comitato Regionale di Controllo

15 RESIDENZIALITA’ EXTRAOSPEDALIERA D.G.R.3979/99
Valutazione multidimensionale adulto e anziano. Per accedere è necessaria la scheda SVAMA (dal 1/1/2000). Obbligo valutazione con SVAMA, entro anno 2000, per utenti già ospiti di tutte le strutture residenziali della Regione.

16 RESIDENZIALITA’ EXTRAOSPEDALIERA D.G.R. 751/2000
Area residenzialità con assistenza ESTENSIVA Area residenzialità con assistenza INTENSIVA TIPOLOGIE DI SERVIZI EROGABILI: Livello intensità assistenziale medio Livello intensità assistenziale ridotto Livello intensità assistenziale minimo

17 LEGGE 328/2000 “LEGGE QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI” STATO: piano nazionale, LEA, requisiti minimi strutturali ed organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio REGIONI: programmazione,coordinamento, indirizzo e controllo PROVINCIE: concorrono alla programmazione COMUNI: coordinamento con Regione e ASL, programmazione, progettazione, realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete.

18 LEGGE 328/2000 RIFORMA DELLE I.P.A.B.
Le I.P.A.B. vengono inserite nella rete territoriale dei servizi Garanzia di gestione efficace ed efficiente Abbandono dei controlli formali e adozione di strumenti di verifica dei risultati di gestione

19 LEGGE 328/2000 RIFORMA DELLE I.P.A.B.
Trasformazione della forma giuridica (personalità giuridica pubblica). - Prevede la trasformazione in Associazioni o Fondazioni - Prevede incentivi all’accorpamento di più IPAB - Regime giuridico del personale di tipo privatistico (forme contrattuali)

20 Legge Costituzionale n°3/2001
Vengono ridisegnate le competenze legislative tra Stato e Regioni. Alle Regioni spetta legiferare in modo esclusivo sul tema dell’assistenza, nel rispetto dei LEA. DECRETO n°308/2001:regolamento sui requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale.

21 Decreto Legislativo n. 207 del 2001
Le I.P.A.B. si trasformano in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (APSP) o Fondazioni. A.P.S.P. : aziende di diritto pubblico, dotate di personalità giuridica. Sono aziende dei Comuni singoli o associati Autonomia statutaria,gestionale, patrimoniale Non hanno fini di lucro

22 Decreto Legislativo n. 207 del 2001
A.P.S.P. = sono aziende multiservizi rivolti alle persone in ogni fascia d’età, per garantire migliore economicità e miglioramento della qualità degli interventi e la riorganizzazione dei servizi, che costituisce la rete integrata dei servizi territoriali.

23 Decreto Legislativo n. 207 del 2001
La riforma I.P.A.B. interviene anche per sanare gli effetti derivanti dalla sentenza di parziale incostituzionalità della Corte Costituzionale (sentenza n.396/88) dell’art.1 della legge Crispi secondo cui, ricondurre nell’ambito degli Enti Pubblici tutte le I.P.A.B. è in contrasto con l’art.38, ultimo comma della Costituzione, che tutela la libertà dell’assistenza privata.

24 P.SS.R. 1996-1998 INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA art.4-11
Piano di zona: strumento base per accordi di programma e convenzioni tra Comuni e ULSS per gestione servizi sociali e ad elevata integrazione socio-sanitaria DISTRETTO: sede dell’integrazione operativa, centro di riferimento per i cittadini per servizi sanitari e socio-assistenziali sul territorio.

25 P.SS.R. 1996-1998 PREVENZIONE E ASSISTENZA TERRITORIALE art. 12-13
ASSISTENZA TERRITORIALE: il distretto si occupa di: Assistenza sanitaria di base Assistenza specialistica semiresidenziale e territoriale Assistenza residenziale sanitaria e territoriale e lungodegenti stabilizzati Estensione dell’ADI ad almeno il 4% della popolazione >65 aa.

26 Aziende per Servizi Pubblici alla Persona
Criteri del cambiamento: ricerca dell’equità, qualità delle prestazioni,efficienza, economicità. Regione: governa l’aziendalizzazione, coordinando la qualità dei servizi offerti, garantendo l’omogeneità nell’accesso. Regolamenta il sistema informativo-contabile. Funzione di monitoraggio e controllo sulla gestione.

27 Aziende per Servizi Pubblici alla Persona
Consiglio d’Amministrazione: funzioni di indirizzo. Presidente del CdA: definizione di obiettivi, programmi di attività e sviluppo. Assemblea dei Soci ( se prevista dallo Statuto ): verifica risultati di attività di gestione.

28 FONDAZIONI Enti senza finalità di lucro, costituite da patrimoni per il perseguimento di determinati scopi. Eventuali fondi accumulati devono essere reinvestiti nell’organizzazione.

29 AZIENDA PRIVATA Prevale una logica di equilibrio tra i seguenti sistemi: ISTITUZIONALE (legalità dell’azione amministrativa) POLITICA (ricerca del consenso) AZIENDALE (economicità e funzionalità)

30 AZIENDA PRIVATA NO PROFIT
Prevale una logica di equilibrio tra i seguenti sistemi: ISTITUZIONALE (quadro normativo in cui si muovono tutti i soggetti privati) POLITICA (ricerca di consenso sociale, legame fiduciario per la collettività di riferimento) ECONOMICITA ’ per l’autonomia gestionale e la capacità di durare nel tempo.

31 Servizi di supporto alla famiglia Prima infanzia Micronido e servizi
Delibera della Regione Veneto n. 84 del 2007 Standard relativi i requisiti di autorizzazione all’esercizio e accreditamento istituzionale dei Servizi Sociali e di alcuni servizi Socio Sanitari della Regione Veneto Servizi di supporto alla famiglia Prima infanzia Micronido e servizi Minori Comunità educativa riabilitativa per preadolescenti/adolescenti Comunità educativa mamma-bambino Comunità familiare Persone con disabilità Centro diurno per persone con disabilità Comunità alloggio Comunità residenziale RSA per persone con disabilità

32 Dipendenti da sostanze d’abuso Servizi territoriali
Delibera della Regione Veneto n. 84 del 2007 Standard relativi i requisiti di autorizzazione all’esercizio e accreditamento istituzionale dei Servizi Sociali e di alcuni servizi Socio Sanitari della Regione Veneto Dipendenti da sostanze d’abuso Servizi territoriali Servizi di pronta accoglienza Servizi ambulatoriali Servizi semiresidenziali Servizi residenziali Altre strutture Hospice SAPA (Sezione Alta Protezione Alzheimer) SVP ( Stati Vegetativi Permanenti) Consultori Familiari

33 Servizi per anziani Centro diurno per persone anziane non autosufficienti Comunità alloggio per persone anziane Centro di servizi per persone anziane non autosufficienti Casa per persone anziane autosufficienti

34 Servizi per anziani Centro di servizi per persone anziane non autosufficienti: Servizio residenziale FINALITA’: è un presidio che offre a persone non autosufficienti di norma anziani, con esiti di patologie fisici, psichici, sensoriali e misti non curabili a domicilio, un livello di assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, tutelare e alberghiera organizzate in base alla specifica unità di offerta. CAPACITA’ RECETTIVA: massimo 120 posti letto, organizzati in nuclei di massimo 30 Unità di offerta per persone anziane non autosufficiente con maggior assistenziale: FINALITA’: offre a persone non autosufficienti di norma anziani con medio bisogno assistenziale non assistibili a domicilio, garantisce un adeguato livello di assistenza medica, infermieristica, riabilitati, tutelare e alberghiera. CAPACITA’ RECETTIVA: fino a massimo di 30 ospiti per nucleo

35 Determinata in base alla Legge regionale n°. 22/2002.
Dotazione organica Determinata in base alla Legge regionale n°. 22/2002.

36 I contratti per un O.S.S. UNEBA AGIDAE ANASTE ANPAS ARIS AIOP
ENTI LOCALI SANITA’ PUBBLICA

37 E ora … tocca a voi ! … mettiamoci alla prova !


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