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L’organizzazione dei CPI siciliani attraverso la mappatura dei servizi e delle loro modalità attuative sintesi laboratori realizzati tra ottobre e novembre.

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Presentazione sul tema: "L’organizzazione dei CPI siciliani attraverso la mappatura dei servizi e delle loro modalità attuative sintesi laboratori realizzati tra ottobre e novembre."— Transcript della presentazione:

1 L’organizzazione dei CPI siciliani attraverso la mappatura dei servizi e delle loro modalità attuative sintesi laboratori realizzati tra ottobre e novembre 2018

2 Obiettivi e metodo Strumenti metodologici per acquisire consapevolezza dei processi di erogazione dei servizi e delle regole/assetti organizzativi Know-how per un eventuale reengineering Mappatura per verificare la maggiore o minore aderenza dei servizi ai LEP e poter avviare l’adeguamento a questi 9 gruppi di lavoro provinciali, con la guida esperta di un* docente / 2 giornate Tipologie del Repertorio come base di riferimento per ricostruire i servizi effettivamente prestati Indagato il n° di attivazioni medie di ciascuno servizio e calcolato il suo peso relativo (%); rilevati i carichi di lavoro, i tempi medi, le risorse umane coinvolte, aspetti positivi e criticità Scomposto ogni servizio nelle sue attività costitutive, servendosi di mappe per rappresentare i processi nella loro sequenza temporale e funzionale Sistematizzazione dei 9 report provinciali L’analisi sarà approfondita nell’ambito dell’azione 6 del progetto (analisi dei servizi)

3 CPI Santo Stefano di Camastra (ME) - Servizi Informazione ed Accoglienza - primo filtro e/o presa in carico della persona ESEMPIO

4 CPI Santo Stefano di Camastra (ME) - Servizio Promozione e scouting
ESEMPIO

5 Risultati principali/1
Operatori impegnati in adempimenti amministrativi, a discapito di una gestione più orientata alle finalità dei servizi Operatori svolgono anche altre attività importanti non ricollegabili immediatamente al Repertorio (Cantieri, Forestali, rendiconti, certificazioni, ecc. Problema dei livelli A e B Molti operatori lavorano in diversi servizi allo stesso tempo Forti difficoltà organizzative, ma anche resilienza e buone prassi che però non arrivano ancora a fare ‘sistema’.

6 Difficoltà ad offrire o proporre politiche attive
Risultati principali/2 Servizi prevalenti Difficoltà ad offrire o proporre politiche attive Servizi meno sviluppati

7 Risultati principali/3
Servizi alle persone Informazione e presa in carico spesso sovrapposti; orientamento di base spesso solo informativo; orientamento specializzato poco sviluppato anche per la mancanza dell’interfaccia con i servizi alle imprese Sottoutilizzazione del SILAV che potrebbe, con alcuni aggiustamenti, supportare la profilazione, l’orientamento di base e l’incrocio D/O (problema degli accessi) Difficile individuare e proporre percorsi formativi effettivamente attivati/attivabili (l’iscrizione avviene al di fuori dei CPI; mancanza raccordo settori Lavoro e Formazione) Servizi alle imprese Mercato del lavoro stagnante ed alta incidenza del lavoro nero e scarsa tradizione di rapporti con le imprese Poca rilevanza delle azioni di scouting e di intermediazione tra domanda e offerta (le poche offerte di lavoro sono solo pubblicate in bacheca) Ruolo minore dei CPI nei tirocini perché questo sono spesso il frutto di accordi tra imprese e giovani

8 (Repertorio valido punto di partenza)
Raccomandazioni Collocare al centro i servizi e gli esiti attesi dal punto di vista occupazionale (Repertorio valido punto di partenza) (1) Orientamento e accompagnamento al lavoro (in una logica di attivazione degli utenti e dei servizi). Importante poter individuare le opportunità formative esistenti per poterle proporre quali misure di politica attiva. SILAV strumento di orientamento, profilazione e per l’incrocio domanda/offerta (2) Scouting, marketing e implementazione di servizi alle aziende Tramite agenzie private? Tramite centralizzazione del servizio a livello provinciale? (3) Supporto all’intermediazione e incrocio domanda-offerta


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