La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

IL Monitoraggio Aspetti rilevati e utilizzo dei dati

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "IL Monitoraggio Aspetti rilevati e utilizzo dei dati"— Transcript della presentazione:

1 IL Monitoraggio Aspetti rilevati e utilizzo dei dati
DIREZIONE GENERALE Ufficio II Rapporti con la Regione e Progetti europei IL Monitoraggio Aspetti rilevati e utilizzo dei dati a cura di Maria Antonia Moretti Seminario di Formazione 28 aprile 2006 Padova

2 I soggetti e gli oggetti del monitoraggio
I Referenti/Tutor di progetto Gli studenti La percezione di autoefficacia I compiti/azioni e i ruoli

3 L’autoefficacia si riferisce “alle credenze nutrite dalle persone a proposito delle proprie capacità di attuare i comportamenti necessari per raggiungere determinati risultati e obiettivi” Posso fare questo? Fonti l’esperienza passata l’esperienza vicariante la persuasione verbale gli stati fisiologici ed emozionali S

4 S Le credenze di efficacia
influenzano La scelta degli obiettivi, le preferenze e gli interessi della persona L’impegno e gli sforzi investiti per raggiungere gli obiettivi La perseveranza e la costanza nell’applicazione anche in caso di insuccesso S

5 Fattori indagati dal questionario
assunzione di responsabilità (AR); fronteggiamento delle difficoltà (FD); cooperazione (CO); esecuzione di compiti difficili (EC); accuratezza nel lavoro (AL); gestione della comunicazione (SP) S

6 Definizione di “ruolo”
Occuparsi di qualcosa (oggetto)  Farlo con qualcuno (rapporto) Usare capacità personali e professionali Per raggiungere un obiettivo chiave

7 Ruolo di cambiamento e stress
Ruolo di cambiamento e stress   Utilizzare il ruolo per influenzare l’organizzazione e farla cambiare comporta stress, particolarmente quando: Si opera in strutture burocratiche (le regole sono rigide e orientate agli adempimenti). Si opera in un sistema organizzativo in cui la propagazione del cambiamento è incerta, lenta ecc. Si opera in un sistema che non impara dagli errori; che non usa la ricerca per migliorare. R

8 Ruolo di cambiamento e stress
Ø   Ogni ruolo è caratterizzato da un suo obiettivo chiave, senza il quale il ruolo viene a confondersi con altri. Ø   L’obiettivo chiave rappresenta l’identità del ruolo. Ø   Attraverso l’obiettivo chiave è possibile misurare l’efficacia delle modalità adottate per interpretarlo. Origine delle regole di esercizio del ruolo Il ruolo nelle organizzazioni a legame debole q     Serie di aspettative in parte convergenti, in parte divergenti fra loro. q     Dinamica sempre “aperta” fra una domanda e un’offerta. q     Insieme di regole in parte “indipendenti” da chi interpreta il ruolo. q     Stato di “insicurezza” strutturale per l’impossibilità di definire regole e contenuti “una volta per tutte”. q     Stato di “provvisorietà” professionale per chi lo interpreta: la performance ottimale muta continuamente. La mediazione delle aspettative di ruolo Ruolo di cambiamento e stress   Il ruolo è ampio e oggetto di aspettative conflittuali (delega indefinita; abdicazione da parte del delegante). Le risorse disponibili (materiali e umane) sono percepite come inadeguate. Le regole organizzative sono approssimative (non si sa chi è responsabile di che cosa). L’oggetto da cambiare è complesso, controverso, intessuto di valori. R I ruoli di maggior tensione Ø          I RUOLI DI CONFINE O D’INTERFACCIA: sia per i ruoli al confine con il sistema organizzativo sia per quelli collocati fra i sottosistemi interni dello stesso livello, a causa delle probabili diversità di aspettative e di processi di comunicazione. Ø          I RUOLI INTERMEDI: fra ruoli (o sottogruppi) di diverso livello, che si differenziano per tipo di compiti e culture di riferimento. Ø          I RUOLI NUOVI: a causa della difficoltà di mettere a fuoco aspettative adeguate dirette a tali ruoli o provenienti da essi. Ø          I RUOLI INNOVATIVI: progettati in modo tale da stimolare modifiche di comportamento. Modalità di riduzione dello stress da ruolo q        Incrementare i processi di condivisione delle scelte. q        Aumentare l’efficacia dei processi di comunicazione. q        Adeguare le aspettative alle risorse concretamente presenti, o viceversa. q        Migliorare la consapevolezza reciproca delle peculiarità emotive, sociali, operative, dei ruoli interagenti. q        Aiutare l’individuo, nelle componenti tecnico-profes-sionali e negli atteggiamenti, a sostenere un certo livello di tensione di ruolo, se questo è irriducibile. ¨       Componenti tecnico-professionali = problem solving, progettazione, monitoraggio ecc. ¨       Atteggiamenti = pensare positivamente, cioè evitare ipergeneralizzazioni, personalizzazioni, colpevolizzazioni ecc. Capacità professionali e personali del Tutor Ruolo ed esercizio della leadership In ogni gruppo di lavoro, esistono tre elementi da combinare: è            il raggiungimento dello scopo comune; è            il mantenimento del gruppo allo scopo di raggiungere l’obiettivo prefissato; è            le necessità individuali dei membri del gruppo.

9 Modalità di riduzione dello stress da ruolo
q   Incrementare i processi di condivisione delle scelte. Aumentare l’efficacia dei processi di comunicazione. Adeguare le aspettative alle risorse concretamente presenti, o viceversa. Migliorare la consapevolezza reciproca delle peculiarità emotive, sociali, operative, dei ruoli interagenti. R

10 La proposta di utilizzare questi strumenti nasce dalla consapevolezza che, per poter raggiungere risultati validi per lo studente e contemporaneamente garantire l’efficacia e l’efficienza dell’intervento, la progettazione e la gestione di percorsi complessi come l’Alternanza Scuola-lavoro e l’Alternanza Scuola-lavoro in Impresa Formativa Simulata devono ancorarsi a compiti ben definiti, ad una precisa distribuzione delle azioni nel tempo, all’individuazione di soggetti da coinvolgere e di ruoli definiti da esercitare. R

11 Utilizzo dei dati rilevati dal monitoraggio
a) utilizzare la check-list come riferimento o guida nell’attivare e seguire le azioni che competono loro; b) ricostruire l’insieme di azioni programmate dal proprio Istituto e verificarne l’adeguatezza con quelle presentate dal modello regionale; c) definire la mappa dei ruoli organizzativi che, all’interno del proprio Istituto, sono chiamati a gestire i diversi Compiti/Azioni

12 Utilizzo dei dati rilevati dal monitoraggio
Gli studenti – A partire da una relazione personalizzata, lo studente potrà riflettere sulle proprie credenze di efficacia relative ad alcune importanti abilità rispetto al lavoro, ma fondamentali anche in ambito scolastico, e focalizzare l’analisi sui cambiamenti avvenuti: Rispetto a quali competenze (iniziativa personale, cooperazione, responsabilità ecc.) ho aumentato/diminuito le mie credenze di efficacia?

13 Utilizzo dei dati rilevati dal monitoraggio
“ Perché è successo? Chi ha contribuito a tali modifiche? Cosa cambia ora (se cambia) rispetto al mio progetto di vita professionale? N.B.: anche l’assenza di cambiamenti può dare il via a riflessioni simili.

14 Utilizzo dei dati rilevati dal monitoraggio
“ Il Consiglio di classe potrà programmare delle situazioni di osservazione strutturata per verificare se ai cambiamenti avvenuti nelle credenze di efficacia dei ragazzi della classe corrispondono anche cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti; progettare specifici percorsi di intervento a supporto (vedi progetto di Comunic/Azione)

15 Utilizzo dei dati rilevati dal monitoraggio
“ Ciascun Istituto potrà valutare la realizzazione del progetto e assumere specifiche decisioni per ampliare, ridimensionare, modificare ecc. Il Simucenter, l’USRV potranno presentare un report a livello di tavolo regionale individuare ulteriori interventi di supporto, ampliamento, formazione …


Scaricare ppt "IL Monitoraggio Aspetti rilevati e utilizzo dei dati"

Presentazioni simili


Annunci Google