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PubblicatoGiovanni Gagliardi Modificato 5 anni fa
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Trattamenti invasivi del dolore zigoapofisario e sacroiliaco
Dott. Carmelo Costa Unità operativa di Terapia del Dolore Humanitas Catania
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Notizie storiche Prima del 1934 , “anno di nascita”dell’ernia discale, la patologia delle articolazioni zigoapofisarie ( faccette articolari ) era ritenuta prioritaria nella genesi del dolore lombare . Poi per decenni il loro ruolo fu quasi dimenticato e solo da alcuni anni è stato rivalutato . Oggi si sa che in una popolazione di pazienti con dolore lombare l’incidenza del dolore originato dalle faccette è compresa tra il 20 ed il 30%.
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L’ Anatomia
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ANATOMIA Le faccette articolari sono costituite dal processo articolare superiore di una vertebra e da quello inferiore della soprastante . Per il loro orientamento , le faccette articolari delle vertebre lombari superiori si oppongono alle sollecitazioni rotatorie , quelle delle inferiori allo scivolamento della vertebra soprastante sulla sottostante .
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ANATOMIA Le articolazioni hanno una cavità articolare (1-3 ml ) , una membrana sinoviale , un menisco ed una capsula . La membrana sinoviale e la capsula sono innervate e quindi algosensibili .
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ANATOMIA La sensibilità delle faccette è veicolata dalla branca mediale del ramo principale posteriore del nervo spinale . Ogni articolazione è innervata da 2 branche mediali : 1 che deriva dal nervo spinale soprastante e l’altra da quello isosegmentale .
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PATOGENESI DEL DOLORE ARTICOLARE
Durante la flessione del busto il menisco articolare esce in parte dalla capsula e durante l’estensione non riesce più ad entrarvi rimanendo intrappolato nei recessi subcapsulari e provocando così un aumento di pressione con distensione della capsula .
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PATOGENESI DEL DOLORE ARTICOLARE
Questi meccanismi sono sostenuti sia da degenerazione delle faccette con asimmetria delle superfici articolari e schiacciamento dei villi sinoviali, sia da degenerazione discale con instabilità segmentale e maggiore sollecitazione delle faccette .
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DIAGNOSI Dolore primario in sede lombare ( paraspinale)
Dolore riferito all’inguine e alla parte prossimale della coscia , meno spesso alla natica e alla cresta iliaca Iperalgesia nella regione paravertebrale evocata dalla pressione sulle faccette
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DIAGNOSI Provocabilità del dolore con i movimenti di estensione del busto, inclinazione verso il lato affetto e rotazione controlaterale . Aggravamento del dolore dopo prolungato ortostatismo e posizione seduta e miglioramento con il riposo a letto Rigidità della colonna lombare Assenza di deficit neurologici e di aggravamento del dolore con la tosse
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DIAGNOSI Significativi riscontri alla TAC: deformazione della rima articolare, stenosi del canale centrale e del forame di coniugazione da ipertrofia delle faccette. Le anomalie radiologiche sono frequenti sia in pazienti sintomatici che asintomatici.
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INNERVAZIONE DEL RACHIDE
Poiché l’innervazione delle strutture somatiche profonde è rada ,la stimolazione delle varie componenti del rachide evoca sensazioni molto simili. Afferenze primarie prendono contatto con i neuroni di 2° ordine in modo divergente. Quindi stimoli nocicettivi provenienti da livelli metamerici diversi danno quadri dolorosi simili.
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DIAGNOSI L’aspecificità dei riscontri clinici fa sì che la diagnosi possa essere sospettata ma non dimostrata Inoltre è ancora più arduo stabilire quali siano le faccette coinvolte L’unico sistema per accertare la diagnosi è quello di iniettare delle piccole dosi di anestetico locale dentro le articolazioni interessate e ottenere un rapido sollievo dal dolore .
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In presenza di un paziente con dolore lombare di sospetta origine articolare
Infiltrazioni delle articolazioni con anestetico locale e cortisone depot Se c’è un miglioramento Se c’è un miglioramento, ma la diagnosi è confermata di breve durata (da alcuni e se questo miglioramento giorni a poche settimane), al dura almeno 4-6 mesi , ripresentarsi del dolore al ripresentarsi del dolore denerviamo le articolazioni si ripete l’infiltrazione . interessate .
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DENERVAZIONE A RF Quando la punta si trova nel tessuto nervoso l’impedenza del tessuto fa sì che la corrente che fluisce produca calore Se la temperatura supera i 44°C si determina una lesione irreversibile La lesione si estende attorno alla parte non isolata ed in misura minima davanti alla punta .
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La radiofrequenza pulsata(PRF)
Nell’intento di ottenere i benefici della RF senza i rischi della termolesione si mise a punto la PRF La PRF utilizza 2 cicli attivi al secondo di 20 ms ciascuno per permettere la dispersione del calore attraverso la conduzione termica e la circolazione In questo modo durante l’intervento la temperatura della punta non supera mai i 43°e quindi il miglioramento non è provocato dalla lesione termica
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EFFETTI FISICI DELLE RF
Se si annulla l’effetto lesivo del calore , l’unico meccanismo possibile rimane l’esposizione dei tessuti all’azione del campo elettrico che si propaga davanti alla punta dell’ago .
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PRF: meccanismo di azione
I campi elettrici probabilmente inducono modificazioni nel comportamento dei neuroni con fibre di piccolo diametro ubicate nel corno dorsale midollare e forse ancora più centralmente. La PRF sembra provocare rispetto alla RF continua minori danni sulle fibre mieliniche e amieliniche . Questi danni sono transitori .
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TRATTAMENTI CON RF
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DENERVAZIONE CON RF Si espongono le branche mediali ( la superiore e l’isosegmentale ) di ciascuna faccetta ad una temperatura di 90° per 120 secondi.
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TRATAMENTO CON PRF Si espongono le branche mediali ( la superiore e l’isosegmentale ) di ciascuna faccetta ad una temperatura di 42° per 300 sec.( 10/20 ms come durata di ciascun impulso e non più di 45 V ) .
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La tecnica
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Nella PRF
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Nella RF continua
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Con la RF si espongono i tessuti nervosi all’effetto lesivo del calore e modulante del campo elettrico. Con la RF l’ago si posiziona a lato della struttura nervosa bersaglio . La RF è una metodologia neurolesiva. Con la PRF si espongono i tessuti nervosi al solo effetto modulante del campo elettrico . Con la PRF la struttura nervosa bersaglio deve trovarsi davanti alla punta dell’ago. La PRF non è una metodologia neurolesiva.
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Risultati Per l’infiltrazione delle faccette articolari a 3-12 mesi la metà dei pazienti ha un certo risultato antalgico. Per la denervazione si hanno le stesse percentuali ma per periodi più lunghi. La denervazione è indicata nei pazienti non trattati chirurgicamente. La scarsa accuratezza diagnostica e la non perfetta conoscenza di quali faccette trattare aumenta la percentuale degli insuccessi. La PRF è anch’essa efficace ma per meno tempo.
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Complicanze Non vi sono complicanze ad eccezione di accidentali blocchi peridurali e subaracnoidei dopo l’infiltrazione delle faccette articolari che tuttavia , in considerazione dei bassi volumi adoperati di anestetico locale, non espongono ad alcun rischio ma possono invalidare la potenzialità diagnostica del blocco .
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L’articolazione sacro iliaca
E’ generalmente accettato che circa il 13% dei pazienti con LBP persistente abbiano l’origine del loro dolore nell’articolazione sacroiliaca.
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Anatomia L’articolazione sacroiliaca possiede connessioni fibrose intra articolari robuste e legamenti extra articolari molto resistenti . Il movimento di questa articolazione è estremamente ridotto ( 2°-3° in ogni direzione ) e diminuisce progressivamente con l’età fino all’anchilosi.
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Sindrome dell’articolazione sacro iliaca
Dolore in corrispondenza della SIJ . Dolorabilità digitopressoria localizzata a livello della SIJ(!) Dolore irradiato all’inguine, al gluteo e alla regione trocanterica . Dolore esacerbato dai tests di sollecitazione ( ! ) Aumentata articolarità o asimmetria della SIJ Scomparsa del dolore con infiltrazione di a. locale ( ! ) Mancanza di cause cui imputare un dolore a livello della SIJ.
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Test dello stiramento della SIJ .
Se si provoca dolore bisogna sospettare una distorsione dei legamenti sacroiliaci anteriori ( sacrospinoso/sacrotuberoso )
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Test dell’abduzione SI contro resistenza
Un dolore alla SIJ denota una distorsione ipsilaterale ai legamenti. Invece un dolore gluteo o alla parte laterale della coscia indica una distorsione dei mm. abduttori.
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Test della percussione pelvica
Un dolore ad una delle SIJ indica una potenziale lesione articolare
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Test di Gaenslen L’estensione della gamba sollecita la SIJ ipsilaterale .Un dolore su questo lato denota una lesione generica della SIJ
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Blocco diagnostico della SIJ
Deve sempre essere eseguito sotto guida radiologica . L’ago deve entrare al margine inferiore della SIJ . Si iniettano 5 cc di Ropivacaina allo 0,5% con o senza 40 mg di triamcinolone
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Quadri clinici Distorsione della SIJ: la configurazione anatomica dell’articolazione la rende molto stabile e tale stabilità intrinseca è rinforzata da robusti legamenti. Instabilità sacroiliaca post traumatica . Dolore sacroiliaco negli ultimi mesi della gravidanza per lassità legamentosa. Lievi traumi in questo periodo o durante il parto possono provocare distorsioni articolari. Patologie infiammatorie della SIJ: spondilite anchilosante, artriti enteropatiche, artrite psoriasica, artrite di Reiter. Infezioni della SIJ: artrite tubercolare, artrite piogena. Il sarcoma di Ewing localizzato al bacino può simulare un’artrite. Instabilità pelvica iatrogena da lesione del legamento ileo lombare legata al prelievo osseo della cresta iliaca .
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Trattamento del dolore sacroiliaco
Ciclo di iniezioni intraarticolari di steroidi Ciclo di iniezioni intraarticolari di ac. Ialuronico Lesioni termiche multiple a RF intraarticolari ( 80° per 90 sec ) Stimolazione a PRF dell’innervazione posteriore della SIJ, da S1 e S2 lateralmente con esplorazione passo a passo. Inoltre stimolazione a PRF dei nervi segmentari, soprattutto S2. Denervazione della SIJ a RF con elettrocatetere tripolare .
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Simplicity E’ un catetere tripolare che connesso ad generatore di corrente a radiofrequenza , permette di eseguire 5 lesioni termiche di 1’ ciascuna a 80°( 3 monopolari e 2 bipolari ) con una linea di lesione sufficientemente lunga e omogenea
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Simplicity
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Senza dolore… ...ritorna il sorriso.
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