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Le malattie della terza eta’ Dott

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Presentazione sul tema: "Le malattie della terza eta’ Dott"— Transcript della presentazione:

1 Le malattie della terza eta’ Dott
Le malattie della terza eta’ Dott. Riccardo Castoldi geriatra e gerontologo ASP “Golgi-Redaelli” Milano

2 Stime di prevalenza della popolazione anziana da assistere
nel 1994 nel 2020 Popolazione di età  80 anni (%) Finkel SI Sintomi comportamentali e psichici della demenza International symposium Restoring harmony: adding life to years Siviglia (Spagna) Giugno 2000 Atti pubblicati in: Mental Health 1(2/3): 6-7, 2000

3 Dati di prevalenza istat 2017
Ipertensione arteriosa 17% Artrosi 15,9 Malattie Allergiche 10,7 Osteoporosi 7,6 BPCO e Asma Bronchiale 5,8 Diabete 5,3 Malattie neurodegenerative 4,8

4 Dati di prevalenza istat 2017
Il 20,7 % due o più patologie Comorbilità : 58,4 % Uomini 72,1% Donne Fumatori 19,8% (stabile) Decessi 2014 : 70% circa per Tumori e CardioVascolare Uomini :T. 35,2 (Polmonare) CV 34,9 Donne : T. 25,6 (Seno) CV 43,8 3° causa (terza età): Respiratoria ->

5 Dati di prevalenza istat 2017
In termini di morbosità, il processo di invecchiamento della popolazione, in presenza di un aumento di efficacia ed efficienza delle cure, produce un aumento sistematico della prevalenza delle condizioni morbose croniche.

6 Dati di prevalenza istat 2017
Questo fenomeno ha portato negli ultra 75enni, nel periodo , ad un aumento di prevalenza del 26% degli infarti, del 22% dello scompenso cardiaco, dell’11% dell'ipertensione, del 45% del diabete, del 43% delle arteriopatie periferiche, del 17% di ictus, dell’8% di demenze; a questi dati si è affiancato un raddoppio della prevalenza delle disabilità gravi, passata dal 4% all’8%.

7 Cronicita’ in Regione Lombardia
Legge Nazionale 4662/2015 -> Lombardia 23/2015 “Cronicità-presa in carico” Primo livello: pazienti con fragilità clinica importante (quattro o più patologie): circa persone; Secondo livello: pazienti con cronicità polipatologica (2-3 patologie): circa persone; Terzo livello: pazienti con cronicità iniziale (1 patologia): circa ; Quarto e Quinto livello: pazienti non cronici che usano in modo sporadico i servizi e persone che non li usano, circa persone.

8 Patologie ad andamento
Meccanismo fisiopatologico della fragilità Invecchiamento fisiologico Stili di vita Riserve dell’organismo Riduzione omeostasi Patologie ad andamento cronico degenerativo

9 LA FRAGILITA’ COME SINDROME
Semeiotica della fragilità Conseguenza primarie Conseguenze secondarie Sintomi Astenia Affaticamento Anoressia Iponutrizione Perdita di peso Instabilità dell’equilibrio e del cammino Deficit sensoriali Calo ponderale/malnutrizione Deterioramento cognitivo Sindromi depressive Alterazioni comportamentali Incontinenza urinaria Polipatologia Polifarmacoterapia Cadute Ferite, ulcere Malattie acute (infezioni ricorrenti) Ospedalizzazione Disabilità, dipendenza Istituzionalizzazione Morte Segni: Riduzione della massa muscolare (sarcopenia); Riduzione della massa ossea

10 Malattie invalidanti 1 Cardiovascolari : Scompenso cardiaco cronico
grave astenia, difficoltà motoria, dispnea al minimo sforzo, edemi declivi Ictus : paresi con deficit motorio, disfagia, disartria o afasia, difficoltà/impossibilità nella gestione quotidiana per allettamento/carrozzina, incontinenza Webster J & Grossberg GT Late-life onset of psychotic symptoms Am J Geriatr Psychiatry 6(3): 196, 1998

11 Malattie invalidanti 2 Malattie neurodegenerative : Parkinson
Tremore/rigidita’ volto privo di espressione Cammino instabile, incerto a piccoli passi con disequilibrio, cadute frequenti, difficoltà a partire difficoltà a fermarsi Incontinenza da urgenza, scialorrea, disartria, disfagia, evoluzione in Parkinson demenza 40% Webster J & Grossberg GT Late-life onset of psychotic symptoms Am J Geriatr Psychiatry 6(3): 196, 1998 11

12 Malattie invalidanti 3 Malattie neurodegenerative : Demenze Alzheimer
Vascolare / MID A corpi di Lewy Demenza fronto-temporale (m. di Pick) Parkinson demenza Webster J & Grossberg GT Late-life onset of psychotic symptoms Am J Geriatr Psychiatry 6(3): 196, 1998

13 Epidemiologia delle principali forme di Demenza
Prevalenza della malattia di Alzheimer nella popolazione italiana, per sesso e classe di età Prevalenza della demenza vascolare nella popolazione italiana, per sesso e classe di età

14 Aree cerebrali e funzioni cognitive
Rappresentazione Spaziale Attenzione Abilità Motorie Attenzione Funzioni esecutive Percezione Coordinazione motoria Linguaggio produzione Memoria emozioni Linguaggio comprensione

15 I vari tipi di demenza Alzheimer Corpi di Lewy Frontotemporali
Parkinson, Huntington Vascolari

16 Fasi cliniche della demenza

17 I primi segni clinico-comportamentali di demenza Alzheimer
Grande difficoltà a portare a termine nuovi compiti o vecchi in modo nuovo Facile distraibilità Incapacità di concentrazione Linguaggio tangenziale o “cambio di binario” Improvvisi cambiamenti di personalità Diminuzione della spontaneità Mancati riconoscimenti

18 SEGNALI DI ALLARME • Deficit di memoria che condiziona lo svolgimento delle attività quotidiane • Difficoltà nell’eseguire compiti usuali • Difficoltà di linguaggio di tipo anomico (difficoltà a trovare parole) • Disorientamento nel tempo e nello spazio • Ridotta capacità di giudizio (es. vestirsi in maniera inadeguata) • Difficoltà di ragionamento astratto (es. nell’esecuzione di operazioni aritmetiche semplici) • Collocazione degli oggetti in posti sbagliati • Cambiamenti di umore e comportamento • Cambiamenti di personalità • Perdita di iniziativa

19 FATTORI PROTETTIVI e PREVENTIVI
• Corretta alimentazione con una dieta ricca di frutta e vegetali • Introdurre un rapporto adeguato di vitamine, • Svolgere una regolare attività fisica • Mantenere l’attività mentale • Controllare l’ipertensione arteriosa • Controllare i disturbi sensoriali (vista, udito) • Usare estroprogestinici, per le donne in menopausa • Usare acido acetilsalicilico, per i soggetti a rischio di stroke • Prevenire e trattare l’apnea ostruttiva notturna • Curare la depressione • Evitare l’abuso di alcol • Evitare farmaci potenzialmente dannosi

20 Da “Lombardiasociale”
Sappiamo che il paziente cronico necessita non solo e non tanto di presa in carico ma di qualcuno che si “faccia carico”, perché la cronicità non è un evento solo clinico ma esistenziale. La domanda che pone il paziente cronico è: “che ne sarà di me visto che non posso guarire”? Questo implica non soltanto un intervento sanitario ma il supporto di quello che si chiama “welfare generativo”, “di comunità”, che esprima vicinanza e prossimità.

21 Riflessioni da “Lombardiasociale”
Se oggi spesso il malato cronico è solo ad affrontare le “porte girevoli” dei servizi e dei presidi, in che modo questa nuova entità (il gestore della presa in carico) riuscirà a tenere conto di questa antropologica e fondamentale condizione del paziente cronico? Sarà opportuno continuare la riflessione………..

22 Conclusioni …….Probabilmente ciascuno di noi, dovrà cominciare a considerare di «farsi carico» di chi gli è a fianco, perchè quel qualcuno tra non molto…………………………………

23 Conclusioni ………… dovrà «farsi carico» di noi !!
Grazie per la Vostra Attenzione

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