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La sicurezza elettrica nei cantieri edili. Impianti elettrici IMPIANTI E APPARECCHIATURE.

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Presentazione sul tema: "La sicurezza elettrica nei cantieri edili. Impianti elettrici IMPIANTI E APPARECCHIATURE."— Transcript della presentazione:

1 La sicurezza elettrica nei cantieri edili

2 Impianti elettrici IMPIANTI E APPARECCHIATURE

3 Introduzione CHE COSA E’ LA “NORMA” ???????? 3Scuola edile Modena

4 4 Regola tecnica

5 RIFERIMENTI LEGISLATIVI TESTO UNICO DELLA SICUREZZA 81/08 DM 37/08 NORME CEI / EN NORME UNI DISPOSIZIONI DEI VVF Non si dimentichi che alla fine La responsabilità del raggiungimento della regola d’arte, dunque della sicurezza, è sempre del tecnico stesso, indipendentemente da come vengono applicate le norme. 5Scuola edile Modena

6 Impianto elettrico di cantiere Insieme di componenti elettrici, ubicati all'interno del recinto di cantiere, elettricamente associati in modo da rendere disponibile l'energia elettrica agli apparecchi utilizzatori del cantiere. Fanno parte dell'impianto di cantiere anche i componenti elettrici alimentati tramite prese a spina ad eccezione degli apparecchi utilizzatori. 6Scuola edile Modena

7 7

8 Le responsabilità dell'impianto elettrico, in relazione alla funzione ricoperta nell'ambito del cantiere, in linea di massima possono essere così individuate: installatore – per la scelta e l'installazione dei quadri che devono essere opportunamente coordinati con le altre apparecchiature a monte e a valle, le condutture compresi i dispositivi di sezionamento e protezione; costruttore dei quadri – per il rispetto delle caratteristiche e delle prove richieste dalle Norme CEI EN 60439 -1 e 60439-4 ; montatori (es. imprese di noleggio e posa dei macchinari) e utilizzatori finali (capocantiere) – per i circuiti terminali di collegamento delle macchine ai rispettivi quadri; datore di lavoro, capocantiere e responsabile della sicurezza – per le macchine fisse, e le apparecchiature portatili o trasportabili. Impianto elettrico di cantiere 8Scuola edile Modena

9 Le prescrizioni per gli impianti elettrici di cantiere si riferiscono a cantieri di costruzione e demolizione destinati, in particolare a: Impianto elettrico di cantiere 9Scuola edile Modena

10 lavori di costruzione nuovi edifici; lavori di riparazione, trasformazione, ampliamento o demolizione di edifici esistenti; costruzione di strade, viadotti, parchi, canali,teleferiche, ecc.; lavori di movimentazione o escavazione di inerti, pietre e ghiaie; interventi di manutenzione in banchina e di costruzione navale. Impianto elettrico di cantiere 10Scuola edile Modena

11 uffici, sale riunione, spacci, ristoranti, mense, dormitori, spogliatoi, locali di produzione e consegna dell'energia Elettrica servizi igienici Ecc. Gli impianti elettrici dei locali di servizio del cantiere: Impianto elettrico di cantiere Non devono sottostare alle prescrizioni relative agli impianti di cantiere 11Scuola edile Modena

12 Quando l'alimentazione è fornita direttamente in bassa tensione dall'ente distributore il sistema è TT. Il tipo di sistema determina il modo di collegamento a terra che in questo caso prevede il collegamento di tutte le masse del cantiere ad un impianto di terra indipendente da quello della rete di alimentazione pubblica. Alimentazione da rete pubblica (TT) RT ≤ Uo/Idn = 25/0,03 ≤ 833Ω RT ≤ Uo/Idn = 25/0,3 ≤ 83Ω 12Scuola edile Modena

13 (Sistema TN.S) Per i cantieri di grande dimensione può essere conveniente alimentare l'impianto elettrico in alta tensione mediante una propria cabina di trasformazione realizzando un sistema che, per il modo di collegamento a terra delle masse, prende il nome di TN-S (lo stesso sistema viene adottato anche se l'alimentazione avviene tramite gruppo elettrogeno). L'impianto di terra è unico e si ottiene collegando le masse dell'impianto del cantiere, attraverso un adeguato conduttore di protezione, all'impianto di terra della cabina di trasformazione.. 13Scuola edile Modena

14 (Sistema TN.S) Per i cantieri di grande dimensione può essere conveniente alimentare l'impianto elettrico in alta tensione mediante una propria cabina di trasformazione realizzando un sistema che, per il modo di collegamento a terra delle masse, prende il nome di TN-S (lo stesso sistema viene adottato anche se l'alimentazione avviene tramite gruppo elettrogeno). L'impianto di terra è unico e si ottiene collegando le masse dell'impianto del cantiere, attraverso un adeguato conduttore di protezione, all'impianto di terra della cabina di trasformazione.. 14Scuola edile Modena

15 2.3 Alimentazione dei circuiti in luoghi conduttori ristretti Tutti i luoghi di dimensioni limitate, racchiusi da superfici metalliche o comunque conduttrici nei quali una persona può entrare in contatto con tali superfici attraverso un' ampia parte del suo corpo e dove è difficoltoso interrompere tale contatto vengono denominati luoghi conduttori ristretti tale definizione è applicabile agli ambienti estesi in cui l'operatore è a stretto contatto, con ampie parti del corpo, con superfici conduttrici, ad esempio lavori con cinture di sicurezza su strutture metalliche, i ponteggi e le incastellature metalliche, l'interno di serbatoi metallici, gli stretti passaggi tra un insieme di tubazioni metalliche, ecc.. 15Scuola edile Modena

16 Gli utensili portatili, gli apparecchi di misura trasportabili o mobili impiegati in questi luoghi possono essere alimentati a bassissima tensione di sicurezza (SELV) ad una tensione non superiore a 50 V (le lampade portatili possono essere alimentate solo a bassissima tensione di sicurezza normalmente 24 V) o tramite separazione elettrica con un trasformatore di isolamento 230V/230V, rispondente alla Norma CEI 96-1 (in questo caso gli utensili, dovranno essere del tipo a doppio isolamento e il trasformatore di sicurezza dovrà essere privo della messa a terra sul secondario), con l'avvertenza di tenere le sorgenti di energia all'esterno del luogo conduttore ristretto. I quadri speciali possono essere muniti di più prese a spina purché alimentate da un singolo trasformatore o da un singolo avvolgimento di un trasformatore con più avvolgimenti secondari separati 16Scuola edile Modena

17 Alimentazione dei circuiti in luogo conduttore ristretto mediante trasformatore di sicurezza (SELV) e di isolamento 17Scuola edile Modena

18 Protezione per separazione elettrica - Impiego di componenti di classe II I circuiti dei piccolissimi cantieri possono essere collegati direttamente all'impianto esistente mediante presa a spina che alimenta un quadro portatile contenente un trasformatore di isolamento, ottenendo in tal modo una protezione contro i contatti indiretti mediante separazione elettrica. Allo stesso risultato si può giungere anche utilizzando un piccolo gruppo elettrogeno con adeguate caratteristiche di separazione che alimenta un solo utilizzatore alla volta 18Scuola edile Modena

19 Alimentazione di un unico utilizzatore mediante gruppo elettrogeno 19Scuola edile Modena

20 Un'altra soluzione possibile per i piccolissimi cantieri consiste nell'impiego di utensili portatili di classe II, purché siano idonei per l'uso in luoghi soggetti a spruzzi d'acqua (IPX49. Uso di utensili di classe seconda 20Scuola edile Modena

21 3. Scelta e installazione dei componenti l'impianto Dimensionamento e posa delle condutture La scelta delle condutture di cantiere viene effettuata, come per tutti gli impianti tradizionali, a partire dalla modalità di posa, tenendo presenti le caratteristiche ambientali tipiche dei cantieri. Il tipo di posa scelto non deve essere di intralcio alle persone o ai mezzi di trasporto (anche per evitare danneggiamenti ai cavi stessi), i cavi devono essere opportunamente protetti meccanicamente contro i danneggiamenti e devono essere facilmente individuabili e rimovibili quando il cantiere sarà smantellato. 21Scuola edile Modena

22 3. Scelta e installazione dei componenti l'impianto La scelta della modalità di posa è condizionata da diversi fattori tra i quali il costo e la facilità di recupero o di spostamento nel corso dei lavori di cantiere. Tra le modalità proposte dalla normativa vigente quella più utilizzata proprio per la sua economicità e versatilità nell'impiego in cantiere, è quella aerea senza fune portante 22Scuola edile Modena

23 Posa su pali senza fune di sostegno È la più usata forma di realizzazione delle linee di cantiere. Va subito precisato che nonostante la possibilità di ondeggiamenti questa è considerata una posa fissa In questa posa non è ammesso il sostegno a mezzo di legacci in filo di ferro che rischiano di tagliare la guaina e l'isolante; il cavo deve essere sostenuto da selle in legno o di altro materiale, prive di spigoli e di altri elementi taglienti. 23Scuola edile Modena

24 Posa su pali senza fune di sostegno La sella su cui è appoggiato il cavo deve avere un raggio di curvatura adeguato per evitare lo schiacciamento del cavo sulla sella dovuto al proprio peso. 24Scuola edile Modena

25 Posa aerea senza fune portante 25Scuola edile Modena

26 26Scuola edile Modena

27 Posa fissaPosa mobile Tubi protettivi e canali Passerelle e funi Interrato Tubi protettivi Con protezione meccanica Modalità di posa3,3411,12,13,17,346163 TipoTensioni H07V-K450/750VSINO H07BQ-F450/750VSI NO SI H07RN-F450/750VSI NO SI FG7OR0,6/1 kVSI NO N1VV-K0,6/1 kVSI NO I cavi ammessi sono quelli dichiarati idonei dal costruttore per la posa all'esterno in ambienti bagnati Tipologie di posa più usate nei cantieri 27Scuola edile Modena

28 Posa interrata Le pose interrate sono raramente utilizzate dato l'elevato costo, ma possono risultare interessanti per dorsali di cantieri di lunga durata per l'assenza di interferenze con l'attività di cantiere. 28Scuola edile Modena

29 Posa direttamente interrata Quando serva realizzare una posa interrata che non prevede il recupero del cavo a fine utilizzo, la posa deve risultare profonda almeno 0,5 m e protetta meccanicamente, e si consiglia di interporre un nastro di segnalazione a circa 0,2 m sopra il cavo stesso. In caso contrario i cavi devono essere muniti di armatura metallica. 29Scuola edile Modena

30 Posa direttamente interrata 30Scuola edile Modena

31 Quadri ASC per cantiere Tutti i quadri per la distribuzione dell'elettricità nei cantieri di costruzione e demolizione devono essere conformi alle prescrizioni della Norma Europea EN 60439-4 - “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) ”. Quando l'alimentazione è derivata da un impianto fisso esistente o anche quando l'impianto di cantiere è costituito solamente da parti mobili, non può mancare quindi almeno un quadro generale di cantiere 31Scuola edile Modena

32 32Scuola edile Modena

33 Un esempio di quadro senza chiusura a chiave potrebbe essere quello riportato a fianco L'interruttore generale funge da comando di emergenza mentre il sezionamento per il circuito di alimentazione di un quadro secondario è demandato ad un interruttore chiudibile con lucchetto e il sezionamento degli altri circuiti è realizzato tramite prese a spina. Fino a 16 A è ammesso il sezionamento dei circuiti direttamente sfilando le spine 33Scuola edile Modena

34 Piccolissimi cantieri dove si effettuano semplici manutenzioni o modeste ristrutturazioni la potenza necessaria al funzionamento del cantiere è dell'ordine di qualche kW e l'alimentazione delle varie apparecchiature può essere ottenuta direttamente dalle prese esistenti utilizzabili anche per il comando e il sezionamento. L'impiego di un piccolo quadro di prese a spina da cantiere con trasformatore di isolamento oppure protetto da interruttore magnetotermico differenziale con Idn non superiore a 30mA è in ogni caso raccomandabile. Potrebbe infatti non essere verificato il coordinamento delle protezioni con il valore della resistenza dell'impianto di terra perché come è noto la tensione di contatto limite negli ambienti ordinari è di 50V mentre nei cantieri è ridotta a 25V. 34Scuola edile Modena

35 Nei piccolissimi cantieri l'alimentazione del quadretto di prese a spina da cantiere può essere derivata direttamente dalla presa a spina dell'impianto esistente. 35Scuola edile Modena

36 Per piccoli e medi cantieri – La potenza installata solitamente non è superiore ai 30 kW. Si utilizzano macchine di tipo fisso o trasportabile, come piccole gru o betoniere e utensili portatili di vario genere. La distribuzione principale è ottenuta per mezzo di un singolo quadro di distribuzione principale, collegato al punto di fornitura dell'energia elettrica in bassa tensione, dotato di prese e morsettiere per il collegamento delle macchine fisse. L'impianto può essere completato con quadri di prese a spina secondari allacciati al quadro di distribuzione principale per l'alimentazione di elettroutensili portatili. 36Scuola edile Modena

37 Nei piccoli e medi cantieri deve essere presente almeno un quadro di principale ed eventualmente un o più quadri mobili secondari 37Scuola edile Modena

38 Nei grandi cantieri sono necessari più quadri di distribuzione derivati da un quadro di distribuzione principale 38Scuola edile Modena

39 Cantieri alimentati tramite gruppi elettrogeni L’alimentazione mediante gruppi elettrogeni può rendersi necessaria in caso di cantieri impiantati in zone non servite dal distributore pubblico. In questo caso si rende indispensabile l'utilizzo di almeno un quadro di distribuzione principale allacciato mediante collegamento fisso al gruppo elettrogeno. Se il gruppo elettrogeno alimenta un impianto esteso si ricorre in genere ad un sistema di tipo TN-S collegando a terra il centro stella del gruppo. Fanno eccezione i piccoli gruppi elettrogeni che alimentano un solo apparecchio utilizzatore monofase (si può fare a meno del quadro di cantiere) per i quali può essere adottato il sistema di protezione per separazione elettrica. In questo caso se l'utilizzatore è di classe I deve essere approntato un conduttore equipotenziale che colleghi la massa del gruppo elettrogeno e la massa dell'utilizzatore. 39Scuola edile Modena

40 40Scuola edile Modena

41 Prese a spina, avvolgicavi e cavi prolungatori Le particolari condizioni di lavoro impongono per le prese a spina impiegate nei cantieri alcuni requisiti specifici: un grado di protezione minimo IP44 per un uso normale che deve essere garantito sia con la spina inserita sia con la spina disinserita. Se le prese a spina sono utilizzate per collegamenti volanti o in zone del cantiere dove si fa uso di getti d'acqua il grado di protezione minimo non deve essere inferiore a IP67. E' comunque consigliabile, a causa dei continui spostamenti e trasformazioni che subisce il cantiere, utilizzare sempre il grado di protezione più elevato; 41Scuola edile Modena

42 un sufficiente grado di protezione agli urti; devono essere di tipo industriale ( conformi alle norme EN 60309 (CEI-23-12); interblocco obbligatorio >= 32A devono essere all'interno di quadri di distribuzione o sulle pareti esterne degli stessi; devono essere protette a monte, fino ad un massimo di 6 prese, con un interruttore differenziale avente una I dn non superiore a 30 mA le prese a spina con correnti nominali fino a 32 A; devono essere protette contro le sovracorrenti, singolarmente o in gruppo, tramite interruttore fusibile o magnetotermico avente corrente nominale non superiore alla corrente nominale della presa 42Scuola edile Modena

43 43Scuola edile Modena

44 44Scuola edile Modena

45 È quindi ammesso l'uso di prese per uso domestico e similare quando l'ambiente di lavoro e l'attività in essere non presentano particolari rischi nei confronti di presenza di acqua, di polveri ed urti In alcuni casi per attività di breve durata e cantieri di modeste dimensioni è ammesso, purché le condizioni ambientali lo permettano, l'uso di prese a spina per uso domestico e similare (CEI 23-50) 45Scuola edile Modena

46 È ammesso l'uso di adattatori di sistema (secondo la Norma CEI EN 50250, parte spina industriale e parte presa per uso domestico e similare) per uso temporaneo. 46Scuola edile Modena

47 Le prese a spina per i circuiti SELV non devono essere intercambiabili con altri tipi di prese a spina in uso nel cantiere. 47Scuola edile Modena

48 Gli avvolgicavo (fig. 20) devono essere di tipo industriale conformi alla norma CEI EN 61316 con le seguenti caratteristiche minime: devono essere protetti mediante protettore termico di corrente incorporato in modo da impedire il surriscaldamento sia a cavo avvolto sia a cavo svolto; il cavo deve essere di tipo H07RN-F (o equivalente) con sezione non inferiore a 2,5 mm 2 se l'avvolgicavo è da 16 A, 6 mm 2 se è da 32 A e 16 mm 2 se è da 63 A. devono indicare il nome o il marchio del costruttore, la tensione nominale, e la massima potenza prelevabile sia a cavo svolto sia avvolto. 48Scuola edile Modena

49 Gli avvolgicavo devono essere conformi alla Norma CEI EN 61316 49Scuola edile Modena

50 Oltre agli avvolgicavo possono esse utilizzati anche cavi prolungatori (prolunghe) che dovranno esse dotati di prese a spina di tipo per uso industriale (CEI 23-12) con grado di protezione minimo IP67. Il cavo dovrà avere le seguenti caratteristiche minime: essere di tipo H07RN-F (o equivalente) con sezione non inferiore a 2,5 mm 2 per prolunghe con prese da 16 A, 6 mm 2 per prolunghe con prese da 32 A e 16 mm 2 per prolunghe con prese da 63 A. 50Scuola edile Modena

51 Gradi di protezione inferiori sono ammessi solo per ambienti e lavorazioni ove certamente non esistano particolari rischi nei confronti della presenza di acqua o di polveri IP67IP44 51Scuola edile Modena

52 La tabella seguente indica la lunghezza di cavo per una caduta pari al 2% con carico nominale; si consiglia quindi di mantenersi al di sotto delle lunghezze riportate. CavoSezione mmq Corrente nom.le (A) Lunghezza (m) Monofase1,51020 Monofase2,51630 Trifase2,51650 Trifase63260 52Scuola edile Modena

53 Illuminazione di cantiere L'esigenza di illuminazione artificiale nasce: per cantieri con cicli di lavorazione continui, o comunque di durata abitualmente superiore a quella diurna per attività in gallerie, locali interrati e altri ambienti generalmente bui. 53Scuola edile Modena

54 Illuminazione di cantiere In questi casi, parallelamente alla esigenza di illuminazione artificiale, si pone anche l'esigenza di illuminazione di sicurezza; Non si pone invece alcuna esigenza d'illuminazione di sicurezza quando l'illuminazione artificiale è utilizzata per brevi periodi e in aggiunta a quella solare per rifiniture, oppure è di ausilio al presidio notturno del cantiere. 54Scuola edile Modena

55 Illuminazione di cantiere La tensione dell’impianto di illuminazione del cantiere su ingombri quali strade pubbliche ingombro aereo ecc. se non su precisa richiesta delle autorità comunali/competenti può essere quella di rete ( 230v) 55Scuola edile Modena

56 Illuminazione di cantiere Si raccomanda di prevedere illuminazione di sicurezza nelle zone particolarmente scure dei cantieri, come per es. nelle parti interne di edifici molto alti o nelle zone destinate a parcheggio sotterraneo, allo scopo di indicare le vie di uscita nel caso venga a mancare l’illuminazione ordinaria. 56Scuola edile Modena

57 Illuminazione di cantiere Si distinguono tre tipi di illuminazione: impianti fissi, impianti trasportabili, impianti portatili 57Scuola edile Modena

58 Illuminazione di cantiere La lampada appoggiata su un piano inclinato di 15° non deve cadere. 58Scuola edile Modena

59 Illuminazione di cantiere È richiesto, dalle norme di sicurezza, che ogni punto del cantiere abbia una illuminazione adeguata. Il valore medio, secondo le norme, va da 100 lux per le zone di passaggio, 500 lux per zone con lavorazioni medie e 700 lux per lavorazioni fini. Posizionare le lampade in modo da evitare abbagliamenti, eccessivi contrasti tra le zone illuminate e zone buie, proteggerle dagli urti, dipende da chi le usa ma anche dalle caratteristiche della lampada. 59Scuola edile Modena

60 Illuminazione di cantiere È richiesto, dalle norme di sicurezza, che ogni punto del cantiere abbia una illuminazione adeguata. Il valore medio, secondo le norme, va da 100 lux per le zone di passaggio, 500 lux per zone con lavorazioni medie e 700 lux per lavorazioni fini. Posizionare le lampade in modo da evitare abbagliamenti, eccessivi contrasti tra le zone illuminate e zone buie, proteggerle dagli urti, dipende da chi le usa ma anche dalle caratteristiche della lampada. 60Scuola edile Modena

61 Illuminazione di cantiere Posizionare le lampade in modo da evitare abbagliamenti, eccessivi contrasti tra le zone illuminate e zone buie, proteggerle dagli urti, dipende da chi le usa ma anche dalle caratteristiche della lampada. Attenzione alle scottature Evitare l’abbagliamento Evitare anche l’abbagliamento verso strade motorizzate 61Scuola edile Modena

62 Illuminazione fissa Stesse caratteristiche degli impianti elettrici di cantiere; grado di protezione IP 44 (in ambiente normale); il posizionamento degli apparecchi di illuminazione non deve risultare d'intralcio e deve essere possibilmente protetto contro gli urti accidentali; gli apparecchi di illuminazione, in particolare iproiettori, non devono provocare abbagliamento. Evitare anche l’abbagliamento verso strade motorizzate 62Scuola edile Modena

63 Illuminazione fissa Generalmente si utilizzano proiettori dotati di lampade alogene, installati su appositi sostegni, che devono essere trasportati solo dopo aver disattivato l'alimentazione. Le lampade devono essere protette da appositi vetri 63Scuola edile Modena

64 Impianti di Illuminazione trasportabili Poiché, a causa delle lavorazioni in corso, essi possono risultare esposti a spruzzi, si consiglia un grado di protezione minimo IP44. È inoltre consigliato che siano utilizzati apparecchi di illuminazione con isolamento di Classe II. I cavi di alimentazione (essendo l'apparecchio mobile) devono essere adatti alla posa mobile, quindi di tipo H07RN-F o equivalenti. 64Scuola edile Modena

65 Impianti di Illuminazione trasportabili Poiché, a causa delle lavorazioni in corso, essi possono risultare esposti a spruzzi, si consiglia un grado di protezione minimo IP44. È inoltre consigliato che siano utilizzati apparecchi di illuminazione con isolamento di Classe II. I cavi di alimentazione (essendo l'apparecchio mobile) devono essere adatti alla posa mobile, quindi di tipo H07RN-F o equivalenti. IP55 65Scuola edile Modena

66 Lampade portatili Se utilizzate in luoghi conduttori ristretti devono essere alimentate mediante circuiti a bassissima tensione di sicurezza SELV. 66Scuola edile Modena

67 Selv (Safety Extra - Low Voltage) Circuito SELV. Nel caso di guasto a terra di un polo del circuito secondario del trasformatore, tra la persona e la terra si stabilisce la tensione U 2 67Scuola edile Modena

68 Lampade portatili Le lampade portatili devono: essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-8; avere impugnatura in materiale isolante; avere parti in tensione, o che possono entrare in tensione, completamente protette; avere protezione meccanica della lampadina. Si consiglia un grado di protezione minimo IP44 68Scuola edile Modena

69 Impianto di terra L'impianto di terra deve possibilmente essere unico per evitare, in presenza di impianti di terra separati, che in caso di un doppio guasto a terra ininterrotto si possano stabilire differenze di potenziale (fino a 400 V) pericolose fra due masse 69Scuola edile Modena

70 Impianto di terra In presenza di impianti di terra separati per ogni singolo utilizzatore, in caso di un doppio guasto a terra ininterrotto si possono stabilire differenze di potenziale pericolose, fino a 400 V, a causa di due guasti su fasi diverse non tempestivamente interrotti. 70Scuola edile Modena

71 Impianto di terra La Norma consente di tenere separati i dispersori allorquando sia impossibile toccare simultaneamente le due masse ma l'abituale impiego nei cantieri di prolunghe per l'alimentazione di utensili portatili impedisce di fatto una tale soluzione. 71Scuola edile Modena

72 Impianto di terra Fra le due masse con impianti di terra separati potrebbero infatti stabilirsi differenze di potenziale comunque superiori a 25 V anche in condizioni di corretto coordinamento e tempestivo intervento dei dispositivi di protezione 72Scuola edile Modena

73 Impianto di terra In figura è rappresentato un tipo di dispersore ottenuto mediante una corda di rame o di acciaio interrata a non meno di 0,5 m di profondità attorno al cantiere e integrato con dei picchetti. Gli utilizzatori fissi sono collegati direttamente all'impianto di terra mentre gli utilizzatori mobili alimentati dai quadri di cantiere tramite presa a spina fanno capo direttamente al collegamento a terra dei quadri stessi. 73Scuola edile Modena

74 Impianto di terra Tutti i manufatti metallici di cantiere (recinzioni, ponteggi, tettoie, ecc.) che non siano definite né masse né masse estranee non devono essere collegati all'impianto di terra. 74Scuola edile Modena

75 Impianto di terra Sono da considerare masse estranee, ad esempio, le tubazioni metalliche di acqua e gas che dall'esterno entrano nell'area del cantiere, in quanto suscettibili di introdurre un potenziale (esempio il potenziale zero) nell'area del cantiere 75Scuola edile Modena

76 Impianto di terra Non sono da considerare masse estranee i manufatti metallici (recinzioni,ponteggi, tettoie ecc.) che risultano isolate da terra o che. presentino un valore di resistenza verso terra maggiore di 200 Ω. 76Scuola edile Modena

77 Il collegamento a terra di un ponteggio metallico può essere necessario per tre motivi: 1. Il ponteggio è una struttura metallica di notevoli dimensioni situata all’aperto e deve essere protetta contro i fulmini, ai sensi del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro DLgs 81/08, art. 84 e All. IV, art. 1.1.8 (ex DPR 547/55, art. 39). Scuola edile Modena77

78 2. Il ponteggio è una massa e deve essere protetta contro i contatti indiretti. 3. Il ponteggio è una massa estranea e deve essere collegata allo stesso impianto di terra delle masse. Esaminiamo brevemente te tre situazioni in cui occorre mettere a terra il ponteggio. Scuola edile Modena78

79 1- Il Ponteggio è una Struttura di Notevoli Dimensioni Una struttura metallica è di notevoli dimensioni quando il rischio relativo al fulmine supera quello ritenuto tollerabile dalla norma tenuto conto: delle sue dimensioni, del Comune in cui si trova (numero di fulmini all’anno e al kilometro quadrato), del tipo di suolo circostante (resistività), della sua posizione, ad esempio è ubicato in cima ad una collina. Scuola edile Modena79

80 Non sono mai necessari i ponticelli per assicurare la continuità metallica tra le diverse parti del ponteggio, ai fini della protezione contro le scariche atmosferiche (il fulmine tira dritto.., ma non segue il ponticello). Scuola edile Modena80

81 2. Il ponteggio è una massa È appena il caso di ricordare che una massa è una parte metallica di un componente elettrico, che può andare in tensione per un guasto all’isolamento principale e che può essere toccata. Se sul ponteggio sono applicati componenti elettrici diventa una massa? Va collegato a terra? I casi sono i seguenti. Scuola edile Modena81

82 Scuola edile Modena82 Cavi sul ponteggio Frequentemente sul ponteggio sono posati cavi elettrici. In genere, sono cavi di classe II, ad esempio HO7RN-F, oppure cavi unipolari senza guaina ad es. NO7V-K (cordina) posati in tubo protettivo. In questi casi, il ponteggio non diventa una massa, perché tra il ponteggio e te parti in tensione c’è un isolamento doppio o rinforzato e una sufficiente protezione meccanica (guaina e/o tubo protettivo).

83 Scuola edile Modena83 Se le cordine vengono posate direttamente a contatto del ponteggio, questo diventa una massa, ma si tratta di una posa non ammessa, fig. 1a). Occorre quindi cambiare il tipo di cavo o di posa, più che collegare a terra il ponteggio, fig. 1b). Infatti, anche con il ponteggio messo a terra la situazione sarebbe sempre e comunque fuori norma, anche perché la cordina, esposta al pericolo di abrasioni, costituisce un pericolo di contatto diretto.

84 Scuola edile Modena84 Fig. 1 - Messa a terra del ponteggio. a) il cavo N07V-K (cordina) non è di classe II. Questo tipo di posa non è ammesso. b) Il cavo HO7RN-F è di classe II. Non occorre La messa a terra del ponteggio. c) L’apparecchio di illuminazione è di classe Il. Non occorre La messa a terra del ponteggio. d) Il montacarichi è messo a terra, ad esempio tramite il PE del cavo di alimentazione. Non occorre la messa a terra del ponteggio.

85 Scuola edile Modena85 Apparecchio isolante, non di classe II Un apparecchio con l’involucro isolante e avente solo l’isolamento principale, non è di classe II, perché non ha l’isolamento doppio o rinforzato (non è di classe I, perché non ha la massa). Tale apparecchio montato sul ponteggio metallico lo trasforma in una massa, perché tra il ponteggio e le parti in tensione c’è solo un isolamento principale. In questo caso, il ponteggio va collegato a terra, come tutte le masse, o meglio, va collegato a terra il tratto di ponteggio sul quale è montato l’apparecchio, fig. 2 a). Inutili tutti i ponticelli tra le varie parti del ponteggio. Nell’installazione di questo apparecchio si può tuttavia prevedere un isolamento supplementare, ad esempio un interruttore entro un quadretto isolante; in questo modo si ricade nel componente elettrico di classe II (per installazione) e non occorre più collegare a terra il ponteggio.

86 Scuola edile Modena86 Apparecchio di classe III Se l’apparecchio montato sul ponteggio è alimentato da un sistema SELV (bassissima tensione di sicurezza) o PELV (bassissima tensione di protezione), non occorre mettere a terra il ponteggio, fig. 2 b).

87 Si ricorda che un sistema SELV: ha una tensione che non supera 50 V c.a. e 120 V c.c., è alimentato da un trasformatore di sicurezza, non ha alcun punto del sistema elettrico collegato a terra, è separato dagli altri circuiti con isolamento doppio o rinforzato Scuola edile Modena87

88 Scuola edile Modena88 Fig2-Messa a terra del ponteggio. a) Un apparecchio isolante, ma non di classe II, è montato sul ponteggio. Il ponteggio è una massa. La parte del ponteggio che sorregge l’apparecchio di illuminazione va collegata a terra. b) Un apparecchio alimentato SELV (apparecchio di classe III) è montato sul ponteggio. Il ponteggio non va collegato a terra.

89 Scuola edile Modena89 3. Il ponteggio è una massa estranea Il ponteggio appoggia su terreno tramite i”piedini” (piastre) e costituisce quindi un dispersore naturale di fatto. Quando la resistenza verso terra de ponteggio è a 200 ohm il ponteggio costituisce una massa estranea, che va collegata ai fini dell’equipotenzialità stesso impianto di terra esistente, al quale sono collegate le masse. Se il terreno è asfaltato, o ricoperto di ghiaia, oppure è lastricato o costituito di roccia, marmo o similari, sicuramente il ponteggio non è una massa estranea, perché k sua resistenza verso terra supera senz’altro 200 ohm. Negli altri casi, in caso di dubbio, bisogna misurare la resistenza verso terra de ponteggio, come se fosse un dispersore, Se il ponteggio è una massa estranea va collegato, in uno o due punti alla base de ponteggio, all’impianto di terra del cantiere. Il conduttore equipotenziale deve avere una sezione di almeno 6 mm2 (CEI 64- 8, V2). Anche in questo caso, non sono mai necessari ponticelli per assicurare b continuità metallica tra e diverse parti de ponteggio, infatti a resistenza che il ponticello elimina, non è attraversata da una corrente di guasto, e dunque non introduce una differenza di potenziale.

90 Impianto di terra Nei piccoli cantieri l'impianto di terra può essere omesso purché si impieghino misure di protezione per separazione elettrica. Le protezioni possono essere messe in atto tramite quadri da cantiere muniti di prese a spina alimentate singolarmente mediante trasformatore di isolamento. Nei piccoli cantieri che alimentano le macchine attraverso impianti fissi, come ad esempio da un impianto fisso di tipo TT di un abitazione privata, ci si può servire direttamente dell'impianto di terra e delle protezioni dell'impianto a cui ci si deriva. Da non dimenticare che i dispositivi per l'interruzione automatica dell'alimentazione devono essere opportunamente coordinati con il valore della resistenza dell'impianto di terra in modo che in qualsiasi momento non sia superata la tensione limite di contatto di 25 V. 90Scuola edile Modena

91 91 Fig. 3 - Misura della resistenza di terra naturale del ponteggio.

92 Scuola edile Modena92 4. Conclusioni Il diagramma di flusso di fig. 4 può essere utile per stabilire se collegare a terra il ponteggio e per quale motivo. fig. 4

93 Ferri da armatura La continuità elettrica può essere ottenuta anche mediante sovrapposizione e legatura a regola d'arte edile, con i ferri sovrapposti e legati per almeno 20 volte il diametro del ferro stesso con un minimo di 200 mm. L'uso di un solo ferro di armatura in genere non è sufficiente a garantire la continuità elettrica richiesta. L'uso di due o tre ferri in parallelo consente invece di ottenere valori di resistenza contenuti nel limite ammesso. 93Scuola edile Modena

94 Ferri da armatura 94Scuola edile Modena

95 Ferri da armatura 95Scuola edile Modena

96 Ferri da armatura 96Scuola edile Modena

97 Ferri da armatura 97Scuola edile Modena

98 Ferri da armatura 98Scuola edile Modena

99 Gruppi elettrogeni La protezione dai contatti indiretti quando si utilizzano gruppi elettrogeni nei cantieri può essere ottenuta realizzando, con un collegamento a terra del centro stella del generatore, un sistema di tipo TN e coordinando opportunamente l'impedenza dell'anello di guasto con adeguati dispositivi di protezione. Una buona protezione può essere ottenuta solo mediante interruttori differenziali posti a protezione di ogni singola derivazione. 99Scuola edile Modena

100 Protezione contro i fulmini Le strutture del cantiere quali baracche, depositi, uffici, ecc. generalmente possono essere classificate, ai fini della valutazione del rischio, come strutture ordinarie senza impianti interni sensibili. Se è prevedibile la presenza di persone in numero elevato o per un lungo periodo di tempo e la pavimentazione non può essere considerata isolante la valutazione del rischio deve essere svolta mediante la procedura completa. In tutti gli altri casi la procedura di valutazione da impiegare potrà essere quella semplificata. 100Scuola edile Modena

101 Protezione contro i fulmini Le strutture metalliche del cantiere quali ponteggi, gru, ecc., per le quali si considerano solo le tensioni di passo, possono invece essere sempre valutate con la procedura semplificata e pertanto possono essere considerate sicuramente autoprotette a condizione che il terreno circostante abbia una pavimentazione isolante o possa essere ragionevolmente esclusa la presenza di persone in numero elevato o per un lungo periodo di tempo. 101Scuola edile Modena

102 Protezione contro i fulmini 102Scuola edile Modena

103 Comando di emergenza Le macchine che possono determinare situazioni pericolose, in genere (ad esempio gru, betoniere, idrovore, ecc..) devono essere equipaggiate con dispositivo per l'arresto di emergenza. Normalmente tale dispositivo, dovendo queste apparecchiature sottostare alla direttiva macchine, quando previsto deve essere installato direttamente in fabbrica. Sui quadri ASC non è quindi obbligatoria l'installazione di un comando per l' arresto di emergenza. Nei cantieri è comunque consigliabile l'installazione di un dispositivo di emergenza sul quadro generale, soprattutto quando le dimensioni del cantiere sono notevoli. In questo caso, poiché i quadri di cantiere sono normalmente chiusi a chiave, il dispositivo di emergenza deve essere installato all'esterno del quadro stesso per rispettare il criterio di accessibilità del comando; se invece il quadro è aperto, come comando di emergenza è utilizzabile l'interruttore generale del quadro, a patto che sia adeguatamente segnalato. In ogni caso è preferibile la soluzione con il pulsante esterno. 103Scuola edile Modena

104 Comando di emergenza Nei cantieri è comunque consigliabile l'installazione di un dispositivo di emergenza sul quadro generale, soprattutto quando le dimensioni del cantiere sono notevoli. In questo caso, poiché i quadri di cantiere sono normalmente chiusi a chiave, il dispositivo di emergenza deve essere installato all'esterno del quadro stesso per rispettare il criterio di accessibilità del comando; se invece il quadro è aperto, come comando di emergenza è utilizzabile l'interruttore generale del quadro, a patto che sia adeguatamente segnalato. In ogni caso è preferibile la soluzione con il pulsante esterno 104Scuola edile Modena

105 Manutenzione delle apparecchiature Spesso la causa di infortunio di origine elettrica nei cantieri dipende da guasti agli utensili elettrici. Nei cantieri sono all'ordine del giorno urti, trazioni di vario genere esercitate sui cavi di alimentazione, esposizione all'aggressività di agenti atmosferici e chimici che possono provocare danneggiamenti all'involucro ed ai cavi di alimentazione di un apparecchio che può precocemente perdere le caratteristiche di sicurezza iniziali. Il datore di lavoro non deve quindi sottovalutare l'importanza di effettuare verifiche periodiche tese ad accertare il buono stato di conservazione degli elettroutensili utilizzati in cantiere. Da parte sua il lavoratore ha il dovere di eseguire regolarmente controlli a vista sulle varie apparecchiature e di segnalare eventuali malfunzionamenti o difetti al responsabile del cantiere. 105Scuola edile Modena


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