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Perché non spedire i rifiuti radioattivi all’estero?.

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Presentazione sul tema: "Perché non spedire i rifiuti radioattivi all’estero?."— Transcript della presentazione:

1 Perché non spedire i rifiuti radioattivi all’estero?.
Questione morale, ogni Paese dovrebbe arrangiarsi a casa propria Aspetti giuridici, la Direttiva UE 2011/70 consente accordi, ma sono ben pochi gli Stati che non hanno inserito nella loro legislazione il divieto di importare rifiuti radioattivi Aspetti tecnici,  garanzia di rispetto degli standard, presenza di infrastrutture adeguate Aspetti politici Oltre il nucleare

2 Rifiuti Radioattivi Italiani all’estero
Prima del 1977: 950 tonnellate di combustibile esaurito nel Regno Unito in maniera definitiva Dopo il 1977: 678 tonnellate a Sellafield (UK) con l'obbligo del rientro del materiale ritrattato (o della sua attività equivalente) Dopo l'accordo intergovernativo del 31 dicembre 2006, 235 tonnellate di combustibile irraggiato in Francia con l’obbligo tassativo di rientro in Italia dal 2020 e non oltre il 2025 Oltre il nucleare

3 Perché non li mandiamo in Russia?
Domanda classica che sembra stia tornando in auge ultimamente. Ci aveva già pensato il Generale Jean, ma, nonostante fosse un periodo di rapporti molto stretti Italia-Russia (summit di Pratica di Mare, accordo di “Global partnership”), senza successo Oltre il nucleare

4 Uranio depleto dalla Francia alla Russia
La collaborazione tra AREVA ed EDF francese risale al Veniva esportato in Russia Uranio impoverito che veniva gabellato come “risorsa energetica” e non come rifiuto. Nel 1984 Greenpeace denunciò il traffico dato la natura di ”rifiuto ultimo” del DU. Nel 1989 viene approvata la legge Russa sulla protezione dell’ambiente che vieta l’importazione di rifiuti radioattivi. Il traffico non si ferma, ma si realizza una moratoria di fatto, ma provvisoria Dopo il 2006, nonostante l’approvazione della direttiva UE, vennero spedite tonnellate di uranio impoverito In seguito alle azioni di Greenpeace e alla diffusione di un documentario di Gueret e Noualhat, nel luglio 2010 AREVA interroppe le esportazioni di DU in Russia Oltre il nucleare

5 Altro Uranio depleto in Russia
La denuncia è partita nel 2006 dal gruppo ecologista russo Ekozachtchita (Ecodifesa) e sotto accusa di esportazione illegale di rifiuti radioattivi era la filiale tedesca della multinazionale Urenco (Urenco Deutschland GmbH) Sulla base di un accordo con la società russa Techsnabexport sarebbero state esportate più di tonnellate di uranio impoverito Anche in questo questo caso la copertura formale le due società sostengono che l’uranio sarebbe stato sottoposto ad un ulteriore arricchimento quindi si tratterebbe di una risorsa energetica e non di un rifiuto Oltre il nucleare


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