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ATTEGGIAMENTI E PAROLE COME CULLA DELL’UOMO

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Presentazione sul tema: "ATTEGGIAMENTI E PAROLE COME CULLA DELL’UOMO"— Transcript della presentazione:

1 ATTEGGIAMENTI E PAROLE COME CULLA DELL’UOMO
ESSERE CAV – Mpv Noi intorno all’UNO Padova - Domenica 18 settembre 2016 Prof Carluccio Bonesso

2 PAROLE Le parole agiscono attraverso i neuroni specchio. Le parole costruiscono mappe. Le parole costruiscono realtà. Le parole modificano la realtà. Le parole costruiscono scenari. Le parole significano. Le parole fanno cultura.

3 Esiste l’interazione, dalla quale non si esce mai!
RELAZIONE Nella cultura occidentale si separa la relazione dall’azione come se fossero due cose disgiunte. Non esiste la relazione punto e basta. E non esiste l’azione punto e basta. Per relazionarsi bisogna agire e per agire bisogna entrare in relazione. Esiste l’interazione, dalla quale non si esce mai!

4 L’universo intero è tale perché tutto interagisce.
Tutto ciò che interagisce partecipa all’universo. Ciò che non interagisce, non esiste. L’universo è l’immensa culla dell’esistente.

5 INTERAZIONE E NECESSITÀ
Vengo prima Io o il Mondo? Senza la culla del mondo io non ho dove posare, né di che respirare, bere e riscaldarmi. Io ho necessità del Mondo, pena la mia scomparsa.

6 Vengo prima Io o l’Altro
Vengo prima Io o l’Altro? Senza la culla dell’Altro io non ho che mangiare, né di che vestire, andare e pensare. Io ho necessità dell’Altro, pena la solitudine e l’abbandono. Tutto quello che so, tutto quello che uso non l’ho fatto io, ma gli altri.

7 Viene prima l’Io o il Noi?
Senza la culla genitoriale io non esisterei, non saprei di chi sono, né chi sono. Io ho necessità del Noi, pena la perdita di identità e di appartenenza. Io sono Io, perché ho fatto esperienza del Noi.

8 Siamo sempre in passivo con l’universo!
Pretesa o gratitudine? La vera gratitudine non è quella che segue a un beneficio ricevuto. È solo giusta educazione! GRATITUDINE è l'atteggiamento intimo e profondo di chi sa di aver ricevuto ancor prima di chiedere, d’esser creatura e non creatore, d’esser nella necessità continua. Siamo sempre in passivo con l’universo!

9 al Noi, agli Altri e al Mondo. È un mettersi al centro che
La pretesa è l’anteporre l’Io al Noi, agli Altri e al Mondo. È un mettersi al centro che genera invidia, superbia ed ira; un far prevalere il proprio desiderio, tornaconto e piacere sul diritto altrui per dar sfogo a gola, avarizia e lussuria, magari fregandosene degli altri con accidia.

10 Inversione funzionale: mettere il carro davanti ai buoi!
La sequenza funzionale ci dice che prima viene la causa e poi l’effetto, il contrario è disfunzionale. In tutte le religioni, in tutte le culture il singolo è accolto nella grande culla dell’appartenenza. Io Noi

11 Civiltà. Civis o Ci? Civis è il cittadino, l’abitante della città. Condivide territorio, organizzazione e cultura. Il ci è la radice indoeuropea che indica lo stare intorno ed insieme, la condivisione totale, il Noi dove ogni Uno trova il fuoco acceso.

12 Aspetti neurocerebrali
Funzione dei neuroni specchio e specchio-eco. Io sono Te, Tu sei me. Io ti modifico, Tu mi modifichi. L’Altro mi è sempre dentro e qualunque cosa Io gli faccia, lo sto facendo a me stesso.

13 .

14 Nell’interazione tutti agiscono su tutti.
Io non chiedo al ferito come si senta, io divento il ferito. (Walt Whitman) Nell’interazione tutti agiscono su tutti. «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»

15 . “Maternità” di Tagore Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato? Domandò il bambino a sua madre. Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose: tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio, tu eri il Suo desiderio. Tu eri nelle bambole della mia infanzia, in tutte le mie speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, nella vita di mia madre, tu hai vissuto.

16 . Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo, e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge perché tu che appartieni a tutti, tu mi sei stato donato. E per paura che tu fugga via ti tengo stretto nel mio cuore. Quale magia ha dunque affidato il tesoro del mondo nelle mie esili braccia? A R I V E D C


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